velluto blu regia di David Lynch USA 1986
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velluto blu (1986)

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locandina del film VELLUTO BLU

Titolo Originale: BLUE VELVET

RegiaDavid Lynch

InterpretiKyle MacLachlan, Dennis Hopper, Isabella Rossellini, Laura Dern, Dean Stockwell, Jack Nance, Brad Dourif, Hope Lange

Durata: h 2,00
NazionalitàUSA 1986
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 1986

•  Altri film di David Lynch

Trama del film Velluto blu

Dopo aver trovato un orecchio mozzato in un prato, un giovanotto si improvvisa detective e si ritrova coinvolto nel rapporto sadomasochistico tra una cantante e uno psicopatico, all'interno di uno strano mondo vagamente irreale.

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Voto Visitatori:   7,76 / 10 (179 voti)7,76Grafico
Voto Recensore:   9,50 / 10  9,50
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Voti e commenti su Velluto blu, 179 opinioni inserite

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Qwertyuiop  @  18/08/2017 02:13:58
   3 / 10
Vale il solito discorso fatto per altri film: noia montata ad arte! Personaggi sconclusionati, dialoghi insensati... Basta con questa storia dell'arte... È noioso e basta, c'è poco da dire... Ho comunque visto di peggio, e qualcosa si salva, come le scenografie. Ma il film è fondamentalmente una storiella piena di insensatezze per fare parlare "quelli che ne capiscono".

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Ultima risposta 19/08/2017 16.10.15
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TheLory  @  05/11/2016 09:42:35
   4 / 10
Non mi è piaciuto. Mi aspettavo un capovaloro visti i voti esagerati, invece la storia è trista, per niente intrigante, perfino stupida considerando i dialoghi spesso ridicoli. Il personaggio interpretato da Hopper più che uno psicopatico pare un cretino.
Mi aspettavo un thriller intrigante e geniale, invece è noioso e banale.
Sarà anche per le pettinature e i costumi alla duran duran, ma qua c'è quasi da ridere, signori miei!

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Ultima risposta 05/11/2016 13.41.42
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  26/08/2014 18:43:25
   8½ / 10
In "Velluto Blu" Lynch tratta quello che forse è la sua tematica più cara: la "sporcizia" che si annida sotto il ridente aspetto della piccola cittadina americana. Il cineasta, che qui non è ancora entrato nella sua fase più "delirante" (termine che non è per forza da prendere in senso negativo), crea quindi un noir dalle tinte fosche in cui non manca però la raffinatezza artistica a cui il regista ci ha abituato nè mancano i personaggi fuori di testa (in questo caso parlo di Frank ovviamente). Lynch riesce così a confezionare un prodotto di eccellente fattura pur sfruttando una sceneggiatura che non m'è sembrata nulla di straordinario ma che nasconde la sua povertà sotto i virtuosismi di regista e attori. A tal proposito Hopper è straordinario (anche se secondo me rimane inferiore al Bobby Peru di "Cuore Selvaggio") così come la Rossellini, MacLachlan è bravo mentre la Dern idolatrata da tutti a me proprio non piace.

Comunque sarà uno dei film meno maturi di Lynch ma è tra quelli che preferisco, nella mia classifica secondo solo a "Lost Highway", anche se voglio rivedermi per la terza volta "Mulholland Drive" (così magari riesco a decidere se mi piace o no) prima di dare un giudizio definitivo.

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Ultima risposta 26/08/2014 18.51.01
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hghgg  @  04/03/2014 20:34:08
   9 / 10
Uno dei più grandi Thriller mai diretti e forse il più grande uscito negli anni '80. Fa impressione pensare che questo Lynch era tuttavia ancora imbrigliato e trattenuto nei contenuti, nell'immagine e nella fantasia, nel surreale, nel folle. L'indimenticabile esordio "Eraserhead" del 1977, sublime parto surreale, era costato tantissima fatica e denaro, era stato molto apprezzato da parecchi "addetti ai lavori" ma si spingeva anche tremendamente avanti, anzi in tutti i lati senza alcuna direzione, a briglie sciolte. Tre fattori che permisero "l'imbrigliamento" e il "taglio delle ali" di Lynch che per vent'anni non potrà più liberare pienamente tutta la sua fantasia e la sua voglia di elevare l'immagine al surreale disintegrando qualsiasi concetto di storia e sceneggiatura da narrare come fatto in "Eraserhead". Dopo il suo primo film Lynch si vide perciò affidare film su commissione, film normalissimi con risultati altalenanti, splendido "The Elephant Man", bruttarello "Dune". Ma anche successivamente, nella seconda metà degli anni '80, quando la Lince riprende a dirigere film più "suoi" più sentiti e più vicini al suo stile, come nel caso di questo film, resta su lande comunque terrene, su un film dotato di schema classico con la sua storia e la sua sceneggiatura lineare. Ciò non toglie che unendo la sua fantasia surreale, grottesca e perversa ad uno schema thriller classico Lynch ha tirato fuori dal cilindro un capolavoro. Non è "Lost Highways" e non è "Mulholland Drive" ma "Velluto Blu" resta comunque un film strepitoso. Il thriller più viscido, malato, perverso, angosciante e oscuro che si possa immaginare.

David Lynch con "Velluto Blu" scava nel profondo della società borghese e va a tirar fuori il marcio che c'è al di sotto e parallelamente scava in fondo all'animo umano scovandone le perversioni, le follie, le ossessioni, le ipocrisie, le crudeltà e si prende anche il lusso di lasciarci alla fine un sorriso e una speranza, un raggio di luce e un finale lieto che in fondo è una costante del Lynch "lineare" ("Cuore selvaggio" "Una storia vera" ma direi anche "The Elephant Man" in fondo). Punto iniziale del film è: "cosa può nascondersi di tanto perverso e oscuro nel cuore, all'interno di una tranquilla piccola cittadina americana ?" Lynch ci mostra questo trascinando noi e il suo protagonista in un vortice maligno apparentemente senza scampo, in cui depravazione, disperazione, criminalità, meschinità e tanta, tanta follia sono gli elementi dominanti. Due normali, onesti e ingenui ragazzi si troveranno ad affrontare tutto questo.
Ovviamente la mano e lo stile del Lynch che tanto bene si è imparato a conoscere da "Twin Peaks" e soprattutto da "Strade Perdute" in poi è qui già ben presente e palpabile. Lynch sa modellare il surreale e qui soprattutto il grottesco come pochi, pochissimi altri. E lo sa fare con uno stile unico, inconfondibile pur con i suoi modelli di riferimento.
Si crede di seguire un Thriller lineare ma la linearità della trama (ovviamente rispetto ad altri film di Lynch) è immersa in un calderone di stranezze, bizzarrie e apoteosi del grottesco da pelle d'oca, atmosfere inquietantissime (Lynch non è un regista horror, eppure è uno dei registi più horror di sempre) e soprattutto atmosfere e sequenze malatissime, davvero sudice e perverse, è un film sporco, spaventoso, folle. Malato però è la parola più adatta alla fine, credo. Un capolavoro per me irrinunciabile, con la miglior sceneggiatura mai vista in un film di Lynch (escludendo quelli in cui la sceneggiatura viene sbranata e sbrindellata), un intreccio eccellente e coinvolgente nonostante il ritmo lento, cadenzato, in alcuni tratti tra il sonnolento e l'ipnotico che poi accelera poderosamente e diventa concitato, da stretta allo stomaco. Tensione tremenda che aumenta costantemente man mano che ci si avvicina al finale, ci sono dei momenti di suspance purissima in cui tensione e sgomento diventano quasi insopportabili e la sequenza pre-finale ne è l'apice insieme a quella del primo incontro tra la Rossellini e Hopper con MacLachlan a guardare nascosto nell'armadio...

La regia di Lynch è eccellente e regala momenti che sono da manuale del miglior cinema, francamente le sequenze straordinarie sono davvero tante per perizia tecnica, intensità e grandezza espressiva, "Velluto Blu" regala sequenze memorabili quanto non indimenticabili, ci sono vari momenti di regia sublimi a partire anche solo dalla prima scena, in cui viene poi presentata la metafora principe del film, col mucchio di scarafaggi (o vermi, non ricordo) che infestano un apparentemente tranquillo giardino di un apparentemente tranquilla casetta dell'apparentemente tranquilla cittadina americana. Per non parlare del ritrovamento dell'orecchio mozzato, la "gita" in macchina, la Rossellini che canta "Blue Velvet" le altre due scene che ho già citato, il rasserenante finale col pettirosso che mangia l'insetto e altre ancora. L'occhio di Lynch dirige e crea meravigliosamente tutto questo. Ottimi anche tutti gli attori, Isabella Rossellini e Dennis Hopper ovviamente sugli scudi entrambi per me alle loro migliori interpretazioni, semplicemente perfetta lei, semplicemente straordinario lui, perfetta incarnazione di una follia perversa e pericolosa. Bravi anche i due giovani co-protagonisti Kyle MacLachlan e Laura Dern che rivedremo in gran spolvero in successivi lavori di Lynch ("Twin Peaks", ovviamente, lui e "Cuore selvaggio" e "Inland Empire" la Dern). Indimenticabile cameo per un grandissimo Dean Stockwell in un'apparizione a dir poco memorabile, un'altra delle grandi scene del film. Strepitosa fotografia, forte del contrasto tra colori accecanti o molto forti, dal rosso a ovviamente il Blu del Velluto che domina il film (la canzone, il colore e il tessuto della vestaglia di velluto blu della Rossellini) ad altri più smunti o oscuri, il nero, anche...
In conclusione, uno dei più grandi e riusciti film di David Lynch, strepitoso.


"Adesso è buio"...

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Ultima risposta 04/03/2014 21.37.08
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alle507  @  14/01/2013 21:31:53
   3 / 10
trama veramente irreale.. sto ragazzino che si mette ad indagare e si introduce di nascosto nella casa della donna e che una volta scoperto a momenti finisce a fare sesso con questa.. tutto veramente reale.. ma per favore.. se è un film di fantasia allora ritiro tutto!

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Ultima risposta 14/01/2013 22.33.43
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TheShadow91  @  01/08/2012 21:50:03
   8½ / 10
Film che mostra bene lo stile di David Lynch...un crudo trattato di fantascienza sociale,sulla falsariga di Arancia Meccanica,ma molto più sentito psicologicamente dai personaggi protagonisti del film.Il simpatico protagonista viene a trovarsi in una tragica situazione,dove a capo c'è Frank...non solo uno dei cattivi del cinema più carismatici di sempre...ma anche un personaggio rappresentato con una negatività enfatizzata a più non posso,in modo tale che questa cattiveria disumana,questa pervesione,generano a loro volta eventi tanto assurdi e bizzarri quanto dolorosi e terrificanti

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In tutto questo surreale dolore...Lynch non fa il melodrammatico...e ci dona anche una voglia di reagire da parte del protagonista ed un lieto fine,quest'ultimo accompagnato una riuscita rappresentazione metaforica

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Ultima risposta 02/08/2012 01.42.03
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  02/03/2012 12:29:25
   8½ / 10
Un noir torbido, coinvolgente e avvolgente.
Un film che mostra un incubo che si chiama realtà. Sessualità repressa, un malato rapporto con il prossimo, curiosità, violenza sono parti della vita e temi spesso presenti nella filmografia di questo grande regista.
Grandiosa la trovata della canzone Blue Velvet.
Molto bravi Hopper e Rossellini, meno convincente MacLachlan.

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Ultima risposta 02/03/2012 15.23.07
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pinhead88  @  21/11/2010 14:42:38
   2 / 10
Di uno squallore unico. Due ore di vita buttate nel cesso. Eppure da uno come Lynch era il minimo che mi aspettassi di più. Lentissimo, ridonante, dilatazione dei tempi pazzesca per colmare vuoti giganteschi in una sceneggiatura stagnante e annacquata che non sta in piedi neanche con le stampelle. A tratti l'ho trovato perfino demenziale. Se non fosse per qualche siparietto interessante, sarebbe stato un uno tondo tondo.

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Ultima risposta 21/11/2010 23.39.20
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76eric  @  13/09/2010 14:51:50
   9½ / 10
Il film del geniale Lynch alla quale sono maggiormente affezzionato che fa da preludio al serial televisivo di Twin Peaks ( uno dei migliori mai realizzati) e certamente meno onirico ed inspiegabile rispetto a sue precedenti ( parlo dell' estremismo weird di Eraserhead) e soprattutto future opere (Strade perdute,Mulholland Drive).
La vicenda si svolge nella piccola cittadina di provincia americana, dove tutti (o quasi) si conoscono, la vita scorre tranquilla in una piccola porzione di mondo dove si ergono dalle staccionate magnifici tulipani di colore rosso e giallo e dove si sente il melodioso e vivace canto dei pettirossi, metafora dell' amore, come dice Sandy a Jeffrey in un suo recente sogno.
Ma sotto il terreno, nascosta nell' erba vi è presente una miriade di scarafaggi, insetti non certamente di bell' aspetto e dalle abitudini notturne che in questo caso rappresentano il "marcio", ciò che un' anonima cittadina come Lumberton, nasconde, quasi come se non volesse saperlo, ma è presente.
Protagonista della vicenda è Kyle Mc Lachlan, feticcio per Lynch, che in seguito al misterioso quanto orribile ritrovamento di un' orecchio umano ed alla sua voglia di "ficcare il naso" per vederci chiaro, si troverà coinvolto in una storia di follia pura, caratterizzata dal rapimento, ricatti, minacce di morte, violenza sessuale e droga, dove anche la polizia, o meglio parte del suo staff, ha un ruolo corrotto.
Il cast è stellare, soprattutto nelle magnifiche interpretazioni del grande e qui "svitato" Dennis Hopper, all' epoca uscito da poco di prigione, e dell' arrapante e dalle forme morbide Isabella Rossellini. Anche Mc Lachlan, simbolo nella fattispecie anche del voyerismo maschile, fa certamente il suo.
Il film nel suo svolgimento a mio parere non presenta alcun momento tedioso, e tutto è magistralmente collegato ai fini degli sviluppi della vicenda, questo grazie ai virtuosismi registici di Lynch, che regala quell' atmosfera ovattata e magica, inteso come onirica, alla cittadina di Lumberton, quasi come fosse un mondo irreale ed a sè stante.
Alcuni dialoghi, mi riferisco a quelli "giovanili" fra Sandy e Jeffrey, forse potranno sembrare frivoli ed ingenui, come è giusto che sia appunto fra adolescenti, per cui non c'è nessun difetto per questa pellicola, che firma il sodalizio fra Lynch e Badalamenti alla cura della colonna sonora.
La vestaglia di velluto blu di Dorothy, i drappeggi delle tende rosse del suo appartamento e soprattutto il tema Blue Velvet di Bobby Vinton, tutti elementi di minor spessore, soprattutto i primi due, che non fanno altro che accrescere la raffinatezza di questo Capolavoro, sicuramente una delle migliori pellicole degli anni '80 e non. Indiscutibilmente.
Nella sua follia, il sinonimo più appropriato per me per questo lavoro è CLASSE.

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Ultima risposta 13/09/2010 19.28.44
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ROBZOMBIE81  @  10/05/2010 13:06:30
   6 / 10
è evidente la mia ignoranza cinematografica e il palato fine non ce l'ho dati i miei gusti,però vorrei capire davvero da voi(perchè c'è sempre da imparare) come mai lo considerate praticamente un capolavoro o quasi.parto dalle cose che mi sono piaciute,la regia è sicuramente pregevole ed elegante niente da dire,la colonna sonora e l'ossessiva e pazza interpretazione di Hopper ma anche della Rossellini sono elementi indiscutibilmente belli, è innegabile,la trama è intrigante e misteriosa e,personalmente credo ma correggetemi se sbaglio,è suggestiva l'idea del regista di contrapporre e mostrare uno stacco da un mondo fatto di semplicità,innocenza e uccellini ad un altro pieno di malvagità e perversione in cui si ritrovano i protagonisti,il problema per me è che tutti questi elementi sono diluiti in due ore di noia e lentezza incredibile,momenti di autentica stanca con personaggi poco carismatici,tranne i due che ho citato, dove troviamo dialoghi brutti e molte volte stucchevoli con frasi tipo"che brutto mondo,mamma mia in che mondo siamo e bla bla bla".Inoltre alcuni momenti sembrano poco chiari e alcuni personaggi sterili vedi il poliziotto complice.probabilmente sarà come bestemmiare in chiesa quello che scritto però è stato cosi e non ci posso fare niente,vi prego spiegatemi.

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Ultima risposta 16/05/2010 00.44.37
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JOKER1926  @  04/02/2010 17:04:35
   6 / 10
Seppur rientrando per fama nella fantomatica "top" dei film di David Lynch "Velluto blu" non è assolutamente un prodigioso lavoro "Lynchano" insomma troveremo i soliti punti noti e positivi della regia ma non mancheranno, in questo frangente, numerosi difetti.

Pellicola comunque zeppa di allegorie come il concetto dei pettirossi che rappresentano morte e vita; da segnalare i discorsi subliminali circa la violenza e il degrado mentale che accompagna l'uomo nella sua esistenza, le sue paure primordiali e le frustrazioni sessuali…

"Velluto blu" tecnicamente dovrebbe essere una pellicola abbastanza lineare, dovrebbe (nella fattispecie teorica) seguire una determinata asse narrativa ma il tutto è abbastanza confusionario, insomma si cade nel delirio "disordinato" dunque siamo lontani, lontanissimi dagli standard del regista (vedere altre pellicole); "Velluto blu" al di fuori di qualche buona scena e delle sequenze dell'armadio suggestive, a tratti inquietanti, e in fin dei conti molto originali si perde nella lentezza, in dialoghi abbastanza piatti e la noia purtroppo, nelle quasi due ore di proiezione, prende autoritariamente il sopravvento.

Il film all'epoca fu prodotto con un budget ridottissimo, Dino De Laurentiis affidò le redini del lavoro interamente a Lynch il quale si sbizzarrì cavalcando gli scenari dell'ignoto varcando e smarrendosi in un progetto più grande di lui, indubbiamente audace ma disarmonicamente astruso e sperimentale.

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Ultima risposta 18/02/2010 16.55.52
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  24/01/2010 15:27:22
   7½ / 10
Rielaboro alcuni miei giudizi sempre per un fatto di proporzione.

Una vera e propria cavalcata dalla normalità al distorto. Lynch ci spiega come dietro ogni piccola cosa...si nasconda qualcosa di inquietante; come dietro ogni tranquilla cittadina; dietro un giardino di fiori; in mezzo ad una verdeggiante erba; dietro ad una comunissima porta di una palazzina, possa nascondersi qualcosa di oscuro. Questo è il cinema di Lynch, terrorista della normalità. In tutta questa cavalcata Lynch trova spazio anche per la più classica delle storie d'amore. La colonna sonora sublime. Straordinario Hopper. Incantevole la Rossellini. Grande prova di Maclachlan e splendida Laura Dern. Il finale è semplicemente POESIA: il pettirosso sul davanzale che simboleggia l'amore, la cosa più bella secondo lynch. Però i pettirossi mangiano gli insetti: anche la cosa più bella si nutre della cosa più sgradevole....E' PROPRIO UNO STRANO MONDO. Grande LYNCH

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Ultima risposta 18/06/2011 18.08.13
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Bathory  @  01/12/2009 20:29:39
   7 / 10
Velluto Blu è uno dei film più lineari, ma allo stesso tempo più controversi di Lynch. Il senso di incompiutezza che si percepisce alla fine del film mi ha lasciato abbastanza di stucco, si ha la netta sensazione che manchi qualcosa di importante, ma non saprei dire cosa.

Blue Velvet è un thriller-noir decisamente atipico per quanto riguarda i personaggi, il loro modo di comportarsi, alcune deliranti e dannatamente lynchiane sequenze, ma per il resto è un film lineare, diretto...e non parlate di critica sociale per qualche scarafaggetto che appare nell'erba, perchè si tratta di cercare qualcosa che in Velluto Blu non è presente.

La sola immensa, strabiliante interpretazione di Dennis Hopper ( e il suo amilnitrato) vale il film, riuscendo fortunatamente a oscurare la traballante ma generosa Isabella Rossellini, evidentemente a disagio in alcune scene.

Resta comunque un film molto importante, se non altro per il fatto di essere la prima pellicola a presentare il tema del doppio (in questo caso Frank-Jeffrey), anche se nella successiva "trilogia" Strade Perdute-Mulholland Drive-Inland Empire questo tema verra presentato in maniera più esaustiva, affascinante, onirica, folle e delirante rispetto a questa "acerba" pellicola.

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Ultima risposta 02/01/2010 17.55.17
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  27/08/2009 13:56:07
   8½ / 10
Il male come qualcosa di nascosto e di contagioso,come una malattia che tutti prima o poi proviamo,questo è Velluto blu in sostanza. Lynch,dopo Dune,finalmente torna a fare un film in cui ha l'assoluto controllo di montaggio e musiche oltre che della sceneggiatura e inutile dire che il risultato è più che eccellente. Da Velluto Blu iniziano tante cose importanti per il regista. Prima di tutto la collabrazione con Badalamenti,fondamentale compositore delle musiche di tutti i suoi progetti successivi,qui ancora lontano dai toni lugubri e riconoscibili di Twin peaks. Poi l'invenzione del ruolo di Maclachlan come di un uomo(ragazzo in questo caso)interessato ai misteri e alla scoperta,ruolo che ricoprirà in maniera però più matura in Twin Peaks. Sempre pensando a Twin Peak,Velluto blu ci fa vedere il lato oscuro di una tranquilla cittadina americana. Dennis Hopper è perfetto in un ruolo che ricorda quello di Perù del successivo Cuore selvaggio di Lynch,anche se in effetti all'inizio il ruolo di Frank sarebbe dovuto andare proprio a Defoe. Hopper imprime al suo personaggio una perversione perfetta e credibile nella sua follia. Isabella Rossellini ci regala anche lei una grande interpretazione,a tratti ancora più sconvolgente di quella di Hopper a causa di alcune scene di nudo e violenza. saranno proprio queste scene a far escludere Velluto blu ala partecipazione al Festival di Venezia. Gian luigi Rondi si dichiarò disgustato e offeso dalla pellicola e disse che la sua unica consolazione fosse che la Bergman non fosse in vita cosicchè non potè vedere lo scempio d cui era stata vittima la figlia. Va ricordato anche un epitaffio di Pasolini a Rondi,che Pasolini non sopportava:"sei così ipocrita che quando l'ipocrisia ti avrà ucciso, sarai all'inferno, ma ti dirai in paradiso".In effetti nelle invettive di Rondi contro il film ho notato molta ipocrisia e bigottismo dilagante.Forse mi sbaglio.
I pochi difetti della pellicola sono un interpretazione non proprio buona di Laura Dern e anche alcune rarissime scene che mostrano una banaità di fondo accentuata da Maclachlan e la Dern,che insieme non mi sono sembrati molto compatibili. Va ricordato anche il ruolo piccolo ma cult di Stockwell nella mia scena preferita del film. Il finale credo debba essere preso per ciò che vediamo,ovvero penso che sia un happy ending in piena regola anche se penso che gli scarafaggi siano ancora lì sotto,silenziosi,ma presenti.

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Ultima risposta 01/10/2009 16.51.40
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edo88  @  09/01/2009 00:21:56
   9½ / 10
...e chi se lo sarebbe mai aspettato.
Io no di certo.
Eppure sono stato trascinato ed emozionato da questo film come veramente poche volte mi è capitato. E quando mi succede significa che il film che ho davanti è un capolavoro.
Sarà perché Lynch, il suo stile e la sua regia, anche in un film più "semplice" e meno inquietante (del suo solito) come questo, mi arrivano proprio diritti al cuore. Sarà per via della sua abilità nell'alternare momenti tranquilli, quotidiani, a volte commoventi, ad altri in cui la tensione sale e vediamo qualcosa di assolutamente incredibile anche con poco (penso alla scena di ciò che il protagonista vede per la prima volta da dentro l'armadio, o ad una delle ultime, sempre quando il protagonista è solo a casa di lei e si trova davanti uno strano spettacolo).
Sarà perché rivedere il sensazionale "Agente Speciale Dale Cooper" alias Kyle MacLachlan (ho appena finito di vedere Twin Peaks) mi ha scosso e quasi commosso; sarà perché Isabella Rossellini e Laura Dern costruiscono sia con il personaggio che lo spettatore un rapporto raro da trovare (e il resto del cast è perfetto, con un Dennis Hopper da brivido); sarà per via della colonna sonora comprendente gioielli come "Blue Velvet" o "In Dreams"; sarà per i dialoghi da citazione.

O semplicemente perché è Lynch.

Entra con forza tra i miei film preferiti di sempre, ah!
Forse perché l'ho visto nel momento "giusto", ma scommetto che se lo rivedessi tra 10 anni non mi emozionerebbe tanto meno.

Ma riconosco il fatto che potrebbe non piacere, questo sì.

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Ultima risposta 09/01/2009 12.54.58
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topsecret  @  29/09/2008 15:20:29
   5 / 10
Film sinceramente non interessante, un poliziesco, non scadente ma quasi. Sono stato generoso....

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Ultima risposta 22/02/2009 11.31.05
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polsiak  @  05/09/2008 15:34:14
   6 / 10
Non capisco quest'aura che si è creata intorno al film.
Come sempre belle le atmosfere e le musiche.

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Ultima risposta 05/09/2008 17.03.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  30/07/2008 21:36:30
   10 / 10
Velluto Blu: il torbido malessere celato sotto quello che appare essere un mondo meraviglioso; un noir grandioso e seducente nel suo essere visivamente imponente.
"E' uno strano mondo"

"Ci sono ben poche regole nei sogni; può succedere di tutto, buono o cattivo che sia. I film portano le persone dove vorrebbero guardare, ma senza soffrire. Possono osservare e... incontrare altre persone nell'oscurità del cinema e più al sicuro."

Arte incommensurabile

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Ultima risposta 31/07/2008 00.47.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  26/06/2008 20:07:18
   10 / 10
L'Arancia Meccanica degli anni ottanta.
Una perla sul disfacimento della società e sulla violenza che l'attanaglia.
Tecnicamente il film è perfetto, fotografia, musiche e regia sontuosa. Sequenze MAGISTRALI a non finire e personaggi strepitosi interpretati alla grande.
Lynch è il più grande cineasta vivente.


"È uno strano mondo"

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Ultima risposta 27/06/2008 21.15.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Silly  @  28/12/2007 15:04:55
   10 / 10
Blue Velvet...... Bellissima canzone, ti ipnotizza e la Rossellini è un mostro. Sì, un mostro........ L'immagine delle sue labbra rosso sangue che sorridono mentre viene picchiata........ Beh, è l'immagine più affascinante e inquietante del film. Lei gode, si dimentica perfino che suo figlio e suo marito sono stati rapiti da quel pazzo (che personaggio....... Che interpretazione!) e la cosa è scioccante. Ma il film è questo, un susseguirsi di tormenti, di piaceri, di paure, di ipocrisie, di indecisioni....... La bionda (colei che incarna l'amore tenero, adolescenziale, dolce e pure) o la mora (colei che, invece, incarna la passione irragionevole, il pericolo, l'ignoto misterioso.......)???
Chi non è mai stato tormentato da dubbi di questo genere? Lynch ce lo racconta e ci spiega egregiamente il suo punto di vista.
Il pettirosso, simbolo di purezza, di candore e tenerezza appare nei sogni della dolce biondina........ Quei sogni che la illuminano sul suo amore x Jeffrey.
Appare alla fine questo buffo pettirosso, un'immagine apparentemente serena, che vorrebbe presupporre un futuro idilliaco, da Mulino Bianco, x tutti loro. Ma cos'ha nel becco??? Un insetto???? Orrore....... Già, xchè la vita è questa. L'ostentazione dell'apparenza tipica della società americana, viene ampiamente ridicolizzata dal grande regista. Il pompiere che saluta, questi bei giardini sempre ben innaffiati, sempre perennemente primavera.......
E la brutta gente? Il male? Il sesso sfrenato e violento? Le persone confuse? I tossici? I corrotti?...... Tutto ciò è sparitocon un batter d'ali di un pettirosso??? No...... Come potete notare, sta mangiando un insetto vivo......

Penso che sia il film di Lynch che al momento preferisco, nonostante abbia dato 10 anche a Elephant Man (ma non sono paragonabili, è ovvio).
Ma non li ho visti tutti, x cui......

La Rossellini non è bella, ma è così attraente da farti venire i brividi. Qui rasenta la perfezione, davvero SOAVE!
Tutti gli attori, cmq, meritano gli applausi.
Lynch è un grande, un genio assoluto.
Un film da vedere assolutamente!!!

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wega  @  12/10/2007 21:10:20
   9 / 10
mamma mia questa è vera arte!!
tralasciando la bellissima Rossellini..un noir sublime,bellissima sceneggiatura e interpretazioni buonissime,anche se ho trovato un hopper eccessivo in alcuni punti.
ma l'arte è arte è questa è arte!

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Gruppo COLLABORATORI Harpo  @  02/05/2007 18:07:20
   9 / 10
Ottimo film del miglior regista americano vivente. Lynch realizza un film "chiaro" e lineare, con una struttura diametralmente opposta a quella dei suoi successivi capolavori (su tutti l'ultimo "INLAND EMPIRE", ma anche i precedenti "Mulholland drive" e "Strade Perdute"). Le voci non si incrociano, il filo logico-cronologico non viene mai interretto. Tuttavia questo film è "lynchiano" esattamente come lo saranno i tre film da me sopraccitati. Il film di David è un noir e presenta tutte le caratteristiche del genere, oltreché quelle peculiarità del regista stesso. Il protagonista del film, Jeffrey, è un ragazzo in costante ricerca di integrazione, un personaggio che non sa se scegliere tra la bionda e la bruna, perennemente ossessionato e dubbioso, ... Insomma nulla di diverso da Peter Dayton o da Betty Elms. Se "INLAND EMPIRE" è una fuga, "Velluto blu" è il suo naturale preludio. I sogni, in questo film, vengono solamente narrati e non mostrati. L'incubo, invece, è la realtà stessa.
L'interpretazione di Dennis Hopper, poi, è da pelle d'oca.
Se volete iniziare a conoscere Lynch, non c'è film migliore di "Blue Velvet".

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Ultima risposta 14/06/2007 17.52.41
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  30/04/2007 20:45:42
   8½ / 10
Grande film del divino David Lynch.
è probabilmente il film più anti-americano del regista. fin da subito si nota, in uno che forse è tra gli inizi più belli della storia del cinema, come ironicamente egli sottoponga lo spettatore ai più svariati sterotipi americani...e ce ne sono tanti, troppi. poi crea questo ambiguo personaggio, ossia Geoffrey che incarna l'ideale americano del giovane ventenne (mentre S.King lo ha fatto in versione ridotta nel suo capolavoro "Art Pupil" nella raccolta Stagioni Diverse con il terrificante ragazzino Todd), infatti con l'abilità magistrale in suo possesso Lynch descrive in un'ininterrotta poesia visiva grottesca e perversa ineguagliata nel tempo nel dettaglio tutto ciò che c'è di apparentemente lodevole, ma sotto una vestaglia di velluto blu orribile e tremendo, nel gene americano: la curiosità del ragazzo, l'amore per l'indagine e il rischio, l'ottimismo sempre pronto, il sorriso rassicurante, l'ipocrisia nei rapporti, l'impavidità i quali, salvo la penultima, possono sembrare buone qualità, ma possono anche portare in un mondo nascosto sotto una patina vellutata di buonismo e falsità. questo film è eccezionale, notate come tutto confluisca nel messaggio del film, dalla fotografia, alla regia, dalle interpretazioni alla grande geniale, stratosferica trovata della canzone "Blue Velvet" (meravigliosa) che trascina al suo interno e svela tutta la ***** che c'è nella società americana. la libidine, la perversità, l'occulto trovano il loro nutrimento nella sensulità fatale delle labbra della Rossellini (splendida e brava) nell'ambiente poco ortodosso di un night e nella copertura edulcorata e stagnante della sua vestaglia. Dennis Hopper è il tipico mostro cittadino che lavora di notte e attua vere e proprie empietà nascoste e dissimulate dal perbenismo educato e civile americano. il finale è da prendere con sottile ironia, seppur alla fine tutto torni alla normalità il genio Lynchiano inserisce un piccolissimo particolare: il becco del pettirosso, insudiciato dagli insetti morti mangiati. nella personificazione dell'Amore si ha una sineddoche contenutistica importante: secondo la logica di Laura Dern infatti la società si confà nell'Amore, ma nella società AMERICANA l'amore è anche quello fra Hopper e la Rossellini e vediamo come si nutra anche di insetti morti e orripilanti come Frank.

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Ultima risposta 21/09/2008 10.31.58
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  28/04/2007 19:45:55
   4 / 10
Mi sono pentito di aver messo solo 6 a "Mulholland Drive" (ma è uno di quei film che va visto almeno 2 volte prima di essere giudicato); per questo "Velluto blu" il discorso è diverso. Non mi è proprio piaciuto, anche perchè ci si aspetta un qualche colpo di scena che non avviene però mai. Io ho notato qualche analogia anche con "Crash" di Cronenberg, e in effetti il voto che ho messo è lo stesso. A vedere 7,8 di media e conoscendo il regista (avendo tra l'altro già visto uno di quelli che è riconosciuto come uno dei suoi capolavori), la delusione è massima: mai mi sarei aspettato un film del genere con un finale così! Bocciatissimo! Ora spero non mi deludano "Una storia vera" e soprattutto "Strade perdute", che, a quanto leggo, deve essere il suo miglior film.

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Ultima risposta 08/07/2007 19.00.28
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Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  15/03/2007 18:56:08
   7½ / 10
Se in Eraserhead L. da' totalmente sfogo alle sue pulsioni cinematografiche in un genere adatto alle stesse, in “Velluto Blu” cerca di adattarle, se così si può dire, ad un genere maggiormente riconosciuto, più lineare e che ha tutti i tratti del noir. La struttura narrativa, infatti, non ha particolari deviazioni da quella classica del genere e la storia è assolutamente cristallina, termine che generalmente, se accostato al nome “Lynch”, dà la sensazione di ossimoro.
Insomma sembrerebbe a tutti gli effetti un film “normale”.. ed in realtà non così entusiasmante, se non fosse per il fatto che il regista decise a suo tempo di tratteggiare dei personaggi assolutamente estremi, intaccati nel loro intimo da particolari deviazioni e tali da colorare di surrealismo l’intera pellicola.
Il risultato è un film-cartolina-strappata.
Inizialmente, tutto è sereno, tutto sembra perfetto, tanto da risultare snervante; il ragazzo, la ragazza carina, colori accesi, i pompieri che passano e che danno un senso di tranquillità e sicurezza (sembra pleasantville).. tutto va per il meglio; fino a quando il giovane acqua e sapone non vede la donna dell’appartamento, quell’appartamento che per giocare al detective stava spiando, puntargli un coltello alla gola e intimargli, invece di andar via, di spogliarsi; subito dopo assiste ad uno stupro dettato da fantasie estreme da parte di un tizio completamente pazzo.
Ed è così che la cartolina inizia a strapparsi e a rivelare “il mondo strano” (così come lo definisce il protagonista) che c’è sotto. Effettivamente “strano” è il termine più adatto, visto che oltre al sudicio, alle perversioni, vi sono comportamenti che sono al limite, anzi abbondantemente oltre, la ragione. Si ha quindi un Hopper che minaccia di morte citando il testo di una canzone apparentemente sconnesso rispetto a quanto sta accadendo, una sconosciuta che intima ad un ragazzo sprovveduto ed appena conosciuto di picchiarla così da farle provare piacere e ancora un tizio, detto Soave, che nel bel mezzo di storie di droga, omicidi e relativi affari, accende il giradischi e, truccato a mo’ di mimo, interpreta “In dreams” di Orbison, con Frank (criminale, omicida, drogato e deviato) che estasiato segue il testo della stessa. Quest’ultima è una delle cose tipicamente lynchiane più belle della sua filmografia.

“A candy-colored clown they call the sandman
Tiptoes to my room every night
Just to sprinkle stardust and to whisper
Go to sleep. everything is all right.

I close my eyes, then I drift away...”.

In breve, ancora una volta Lynch. Questa volta però concentrato più sui personaggi che sulla storia.
Il risultato è sempre quello, ossia una pellicola, nella sua diversità, ottima.

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Ultima risposta 03/04/2007 16.16.40
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lupin 3  @  13/03/2007 04:13:41
   7½ / 10
Carnino, ma lontano da MULHOLLAND DRIVE e STRADE PERDUTE cmq godibilissimo.

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Ultima risposta 01/05/2007 03.10.51
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  27/10/2006 19:52:18
   7½ / 10
Astruso o forse elementare, spiazzante eppure riconoscibile, "Blue Velvet" sembro' a tutti gli effetti il primo serio tentativo Lynchiano di sovvertire i generi, e di spogliare gli stereotipi al servizio di un grande talento visionario-
Un modo indicativo di fare cinema manipolando e dissacrando tutto cio' che il pubblico ama vedere, compresa una forte componente sessuale (ma piu' che altro indotta).
Putroppo a suo sfavore giocano i protagonisti, non all'altezza del ruolo preposto, e la Rossellini fatica ad essere realmente carismatica, anche quando canta la title-track e sconvolge quel mausoleo di Rondi direttore della mostra del cinema di Venezia che ha "rifiutato il film perchè amico della Bergman", un po' come dire che la figlia sta prendendo una cattiva strada, sic... se la strada è quella giusta, la recitazione fa rimpiangere quella della madre.
Al di là di certe riserve, il film è affascinante come pochi, e la delirante, folle interpretazione di Hopper (soprattutto quando usa la maschera per intossicarsi) è da antologia.

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Ultima risposta 12/10/2007 20.29.10
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Dick  @  13/06/2006 23:29:09
   6½ / 10
Me l' aspettavo più bello ed invece in certi casi non mi ha tanto convinto.

Deliziosa Laura Dern.

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Ultima risposta 12/10/2007 20.31.02
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Dylan81  @  27/03/2006 21:37:36
   9 / 10
Premetto che questo commento è riservato solo ha chi ha tempo e pazienza per leggerlo altrimenti rinunciate perchè è un po lunghino.

Prima di raccontare, di parlare, di scrivere, di dire due cose su Blue Velvet, mi sembra opportuno fare una premessa: David Lynch è un talento, un genio puro, talvolta incompiuto, talvolta indecifrabile, irriverente, sibilante, una personalità artistica per indole, che si muove dalle parti dell’anti-arte, ricca di sfaccettature, complessa per scelta. La realtà non è una linea retta, così come non lo è la fiction, che la riproduce. Questo sembra dirci Lynch in ogni sua opera. Blue Velvet si apre nell’idillio dei campi bruciacchiati dal sole a una tarda ora pomeridiana, una leggera brezza anima l’erba e le spighe gialle, un ragazzo si trova a passare per questo sentiero. Nella più totale spensieratezza, trova per caso un orecchio umano. Da questo momento inizia il suo incubo. Un fatto così casuale, così insignificante, lo porta su una strada morbosa e pericolosa. Entrano in scena nuovi personaggi: una ragazza di cui si innamora lo indirizza verso la soluzione del caso “orecchio”, per il quale è stata scomodata anche la polizia. Gli indica infatti un appartamento al sesto piano di un palazzo non lontano da dove lui vive, nel quale abita una cantante di un night, il cui pezzo forte è Blue Velvet, la canzone che dà il titolo al film. Intuendo, secondo le indicazioni che la ragazza aveva captato dalle conversazioni del padre poliziotto, che la cantante può essere collegata al caso “orecchio”, che assilla sempre il giovane, questi si introduce ripetute volte nell’appartamento di quella, al quale si accede salendo una semibuia e inquietante scala. Ogni “visita” è uno spicchio, un frammento che compone l’incubo, l’incubo visionario, morboso e macabro che è poi il film in sé stesso. Si, un incubo delirante, apparentemente senza fine. In realtà l’incubo è attraversabile: esso viene percorso lungo un contorto e nascosto sentiero, che si arriccia e si complica sempre più, che invade l’anima, vi mette radici, e sembra sempre più grande, più malvagio, più misterioso. Misterioso, esatto. Mistero. A un certo punto del film, la ragazza chiede al giovane: ”Ma ti piace così tanto il mistero?”. Evidentemente si, gli piace, tanto che riesce a districarsi nel sentiero tortuoso e ad arrivare alla soluzione. Ma non alla soluzione del mistero “orecchio”, quello è già risolto. No, quella a cui riesce ad arrivare è la soluzione dell’incubo, ben più insidiosa e complicata della precedente. . Il giovane però non è in grado di giungere con le sole sue forze a questa ultima e importante soluzione, così uscirà dal tunnel in maniera del tutto, o quasi, passiva, proprio da quel tunnel in cui era entrato in maniera tanto attiva, curiosa, se vogliamo. Ma riprendiamo da dove eravamo rimasti, e cioè dalle ripetute introduzioni del giovane nell’appartamento della cantante. Qui, in questo squallido luogo di squallida vita, nasce un nuovo legame, questa volta altalenante, insidioso, precario, soprattutto allucinante, per il giovane: il legame, tanto sottile quanto elastico, e quindi non spezzabile ma incostante, con la cantante. Quest’ultima è sconvolta da qualcosa, è ossessionata, spaventata da qualcosa, quel qualcosa la cui scoperta non sarà la fine della fine, ma neanche l’inizio della fine, sarà solo la fine dell’inizio e l’inizio di un nuovo inizio, che però è già finito in partenza, probabilmente, come sembrerebbe farci intuire la scena finale, ma di questo parleremo più avanti. Stavamo dicendo della relazione intrisa di male e sangue che lega il giovane alla cantante, insolubile ormai, e sempre più, man mano che il sentiero dell’incubo si accartoccia sempre più su sé stesso e la fine sembra sempre più lontana, laddove in realtà è sempre più vicina. Il giovane non può fare a meno di visitare la cantante, certo queste visite non sono serene, non sono piacevoli, ma qualcosa lo lega inseparabilmente alla sconvolta e misteriosa inquilina. A renderle tali, ovvero non piacevoli, sono le sempre più frequenti e terribili intromissioni di altri individui, uno dei quali un pazzo criminale che tiene in pugno la cantante e la muove, per così dire, come una marionetta, ma non diciamo altro. Nel mentre il giovane continua a vedersi con la ragazza di cui si era una volta innamorato, e che comunque ama ancora. A questa riferisce tutto ciò che può essere interessante per la soluzione del mistero, omettendo il resto, che omettiamo anche noi. Alla fine il mistero viene risolto. A questo punto però si complica l’incubo, e sarà l’incubo del giovane, l’incubo della cantante, l’incubo del pazzo omicida, l’incubo dei suoi uomini, l’incubo della ragazza, l’incubo del padre della ragazza poliziotto, e così via. Questo per far intuire la portata di tale elemento nel film, tanto che si identifica giustamente con il film il film è un incubo. Blue Velvet è un grande incubo, che nasce da Kieslowski e passa per Cronenberg, che giunge a Lynch in una visione sempre più oscura e labirintica. Per quanto segreto, conturbante, sinuoso, l’incubo è destinato a finire. E il bello è che dopo la fine dell’incubo, un incubo ancora più grande irrompe sulla scena: l’incubo della vita. Allegoria dunque dell’incubo come evasione e salvezza dalla vita, il film è insieme sontuoso, macabro, delirante, sconfinato nella sua limitatezza, inconcludente in sostanza. Capolavoro di visionarietà e non solo.

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Ultima risposta 08/06/2007 14.28.29
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento PAOLUCCIA  @  27/02/2006 15:21:06
   6½ / 10
Chi ama il cinema non può non avvicinarsi al maestro dell'irrealismo.
Per conoscerlo ho cominciato da blue velvet, ma forse non è stata la scelta migliore.
La frase:
"E' uno strano mondo", non rivela nessuna nuova terribile grande verità, da fare rientrare automaticamente la pellicola, come di fatto è, tra le più particolari da ricordare che siano mai state realizzate.
E' quella che più mi ha colpita perchè intorno a questa dovrebbe ruotare il messaggio che Lynch avrebbe intenzione di dare.
Solo che non riesco a dare una lettura diversa ad un film che mi aspettavo totalmente fuori dagli schemi, e che ho trovato invece fin troppo con i piedi per terra.
Una storiella resa abbastanza semplicemente, che ha come unico effetto quello di una fotografia impeccabile e di una regia sublime.

mi spiace che tutti i miei dolci amichetti filmscooppiani ne siano rimasti affascinati, e io no..
ma penso, pur non avendo ancora visto altro, che il meglio di questo regista si sia espresso altrove.

Una cosa però è certa, una cosa questo film me l'ha lasciata..

Il desiderio di avere una vestaglia di velluto blu.

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Ultima risposta 02/03/2006 00.17.16
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Feedback  @  12/12/2005 17:25:50
   4½ / 10
Ho visto Mulholland Drive, Strade Perdute e questo. Ho visto parte di Tween Peaks (poi mi ero annoiato) e ho letto parecchio di Eraserhead....
Le tematiche e lo stile di Lynch si ripetono: le cantatine nei night; le cantatine in playback (in Mulholland Drive almeno si trattava di una bonazza; in questo film di un pervertito!); le solite misichette stile piano-bar; i pianti con smorfie esagerate e senza lacrime (in M.D. era Naomi Watts a fare le sue smorfie; in questo film è la figlia del detective, che fa delle boccacce tipo "Scream") e naturalmente la tematica del sogno/incubo, che in questo film è solo accennata.
Ma questo film, a differenza di altri, vorrebbe essere "giallo-noir": cioè a differenza di film tutti sognati come Lost Highway o M.D., e qui a mio avviso il regista fa flop: la vicenda non sta in piedi; sta in piedi invece il poliziotto corrotto colpito a morte (chiedete a qualunque medico-legale se ciò e biologicamente possibile!!!); il poliziotto bravo arriva sulla scena del crimine quando tutto è stato commesso (cosa stava facendo in quei momenti non ci è dato capire ad una prima visione del film); ma soprattutto il pettirosso del finale è credibile quanto la cornacchia di legno e finte penne del film "I tartassati", quando Totò e Fabrizi vanno a caccia insieme... ma almeno quel film faceva ridere!!!

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Ultima risposta 27/10/2006 19.54.43
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Invia una mail all'autore del commento cinefilo malato  @  08/12/2005 21:53:17
   6 / 10
So che mi odierete, ma questo film non mi è piaciuto per niente!
Ho adorato ogni lavoro di quello che reputo il miglior regista vivente, ma questo davvero non l'ho apprezzato!
Boh...

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Ultima risposta 28/03/2006 22.02.22
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  12/10/2005 12:44:22
   10 / 10
Classico Lynch, in cui tutto è perfetto, le atmosfere morbose, la storia da Noir che è un genere che molto piace al regista, e molte trovate grottesche con personaggi folli, classicamente Lynchani.
Direi uno dei migliori film di Lynch, il mio preferito.
Il cast comprende Kyle Mclanan, attore feticcio di Lynch e la figlia di Bruce Dern, Laura Dern, oltre a una Rossellini allora compagna del regista e a un grandissimo Dennis Hopper.

Un film da antologia. Peccato che poi Lynch ha tentato di riciclarlo in "Cuore selvaggio", ma con risultati di gran lunga inferiori.

Questo merita il Voto massimo.

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Ultima risposta 12/10/2005 13.06.26
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dragonfly  @  17/09/2004 18:28:10
   10 / 10
Capolavoro ambiguo: sensazioni che solo Lynch può trasmettere.

Velluto blu a parte, colgo l'occasione per fare un'appello al sito: è inaccettabile, visto anche che si tratta di un sito italiano, che ci sia tutto kubrick, tutta l'america, e di film Italiani siano presenti natale sul nilo, tinto brass, ecc, ecc.
Mi sorprende che nessuno finora l'abbia ancora chiesto. Dove sono Rossellini, De Sica (neorealismo) Fellini, Pasolini, Visconti.
E' veramente inaccettabile, spero venga accolta la mia richiesta!

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Ultima risposta 23/09/2004 08.32.42
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Gruppo STAFF, Moderatore stefano76  @  03/04/2004 17:35:16
   10 / 10
Confermo tutto quello che dice maremare. Veramente bellissimo, con sprazzi di pura genialità. Lynch al suo meglio.

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Ultima risposta 03/04/2004 18.16.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  25/03/2004 18:39:24
   6 / 10
carino ma rispetto ad altri film di lynch mancano i colpi di scena...

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Ultima risposta 15/04/2011 13.52.24
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lorenzo_ren  @  28/01/2004 17:48:12
   9 / 10
Grande Ritmo, coinvolgente il personaggio di McLachlan, non il migliore di Lynch ma sicuramente eccezionale. Se lo si vede al cinema si possono apprezzare anche i colori sui quali il regista gioca il film, roseo nell'inizio e finale, blu opaco nei momenti di tensione. Un capolavoro nudo e crudo.

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Ultima risposta 05/04/2004 22.27.06
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