Joe Buck approda a New York, dal Texas, convinto di poter fare quattrini a palate grazie alla sua esuberante virilità da mettere a disposizione di donne sole. La realtà del "mestiere" si rivelerà molto diversa e molto più amara. Nella giungla metropolitana, Joe trova un vero amico nel tisico Rico.
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"Un uomo da marciapiede" è il film, che più di qualunque altro, distrugge il celeberrimo "SOGNO AMERICANO", capovolgendo completamente lo stile narrativo, caratterizzante quel genere di pellicole che trattano come tema principale "questa moderna Itaca" ( nella sequenza d'apertura vediamo Joe Buck davanti allo specchio, fantasticare su chissà quali avventure erotiche, mentre indossa per la prima volta i panni del "Cowboy", ma mentre il film procede il sogno volge al termine e il risveglio - rappresentato dalla realtà dei fatti - appare più terribile delle più nere aspettative ). Per la durezza delle sue immagini, e a causa dei contenuti ancora più scottanti, questa pellicola venne immediatamente bollata con la temutissima X (che in genere contrassegnava i film pornografici ); ma questo non gli impedì di continuare a guadagnare fama, e di vincere addirittura 3 premi oscar ( incluso quello per miglior film ) nel 1969. Caratterizzato da una colonna sonora eccellente ( il brano "Everybody's Talkin" di Nilsson, più alcuni motivi musicali creati dal grande John Barry ), rafforzato da interpretazioni sublimi ( un Dustin Hoffman in stato di grazia e un immenso Jon Voight ), e reso indimenticabile da alcune immagini da antologia ( la sequenza della festa, le riprese nei bassifondi e tutta la scena conclusiva ), "un uomo da marciapiede" è un classico imperdibile, un film estremamente toccante, e in assoluto il capolavoro di Schlesinger.