truman capote: a sangue freddo regia di Bennett Miller USA 2005
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truman capote: a sangue freddo (2005)

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locandina del film TRUMAN CAPOTE: A SANGUE FREDDO

Titolo Originale: CAPOTE

RegiaBennett Miller

InterpretiPhilip Seymour Hoffman, Chris Cooper, Catherine Keener, Clifton Collins Jr., Bruce Greenwood, Bob Balaban, Mark Pellegrino, Amy Ryan

Durata: h 1.38
NazionalitàUSA 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2006

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•  Link al sito di TRUMAN CAPOTE: A SANGUE FREDDO

Trama del film Truman capote: a sangue freddo

Nel 1959, Truman Capote viene a sapere del brutale assassinio di una famiglia di quattro persone in Kansas, e decide di scrivere un articolo - che finirà per diventare la sua opera più importante, 'A sangue freddo'. Durante le ricerche capote imparerà a conoscere gli assassini, e in particolare stringerà un rapporto amichevole con Perry Smith, un uomo tranquillo e complesso con un passato molto duro...

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Voto Visitatori:   6,63 / 10 (81 voti)6,63Grafico
Miglior attore protagonista  (Philip Seymour Hoffman)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attore protagonista (Philip Seymour Hoffman)
Miglior attore in un film drammatico (Philip Seymour Hoffman)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attore in un film drammatico (Philip Seymour Hoffman)
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Voti e commenti su Truman capote: a sangue freddo, 81 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

DeTanzo DeTanzo  @  18/03/2010 21:26:26
   7 / 10
Di per sè è un film interessantissimo, ma c'è da dire che soffre un po' di pesantezza, e proprio per questo risulta essere meno godibile di quanto speravo, nel momento in cui sono andato a vedere il film.

Comunque merita di essere visto. E su Hoffman, beh, c'è poco da dire...ha saputo immedesimarsi nel personaggio senza problemi.

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Ultima risposta 18/03/2010 21.27.17
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Gruppo COLLABORATORI atticus  @  17/01/2010 13:32:24
   6½ / 10
Resoconto fin troppo freddo e costruito della genesi di uno dei libri più discussi del Novecento. La figura di Capote non è sufficientemente approfondita e rischia di passare per un semplice freak intellettuale assetato di fama e scoop. La statica regia di Miller è anche giusta per una simile operazione cronachistica, è la sceneggiatura che doveva essere più attenta all'umanità dei personaggi. Spesso la noia si affaccia ma fortunatamente Hoffman è semplicemente bravissimo e garantisce quel minimo di indulgenza allo spettatore spossatoi. Il film ha comunque avuto lodi superiori ai suoi reali meriti. Di ben altro spessore il parallelo "Infamous" di Douglas McGrath.

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Ultima risposta 17/06/2011 22.29.02
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Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  05/10/2006 18:41:22
   7½ / 10
Ho amato "a sangue freddo", ho rincorso la storia di un uomo straordinario fra le colazioni metropolitane, le sue stanze ricche di echi e voci, di note per rettili multicolori e questo film è stata una gradevolissima sorpresa.
Non tanto per la regia, quasi asettica pur se dalla bella fotografia, ma per la scelta di lasciar da parte la storia del delitto cuttler, la ricostruzione delle vittime, del loro ambiente tanto ben documentata dal romanzo per incentrarsi completamente sulla figura di un autore tanto controverso quanto straordinario.
L'interpretazione è assolutamente magistrale, da godere a pieno nella sua versione originale, bellissima la caratterizzazione e le tinte usate per dipingere quest'uomo innamorato di se stesso e del fulgore, dotato di incredibile empatia, che si ciba delle emozioni altrui per trasformarsi in un vampiro commosso.

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Ultima risposta 06/10/2006 12.38.57
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  05/09/2006 10:29:02
   7½ / 10
Film molto interessante che riesce a catturare la psicologia contraddittoria di un uomo dotato di grande personalita’,acume e fascino,imprigionate in un corpo quasi fanciullesco dotato di una vocina flebile,praticamente impercettibile.
La personalita’ di Truman Capote è ottimamente rappresentata grazie anche ad una sceneggiatura di ottimo livello che riesce ad incastrare bene tra loro i fatti salienti di una parte della vita dello scrittore americano alla perfezione.
Cio’ che affascina è l’istrionismo del personaggio ,capace di abbindolare qualsiasi interlocutore, sia che appartenga al festaiolo mondo del jet-set newyorkese sia che si tratti di un burbero sceriffo di provincia.
Molto ben sviluppato è il rapporto tra il protagonista e uno dei due assassini,un rapporto che si tramuta in un’amicizia nata soprattutto per le somiglianze tra le loro esistenze segnate da un’infanzia difficile…un’amicizia che sfocia in un amore platonico da parte dello scrittore, che costretto a tradire il suo amico, si trovera’ a sprofondare in una forma di depressione acuta che aumentera’ i suoi problemi di alcolismo e che lo segnera’ sino alla fine dei suoi giorni rendendolo incapace di scrivere un nuovo romanzo.
Il film è impreziosito dall’ottima interpretazione di Philippe Seymour Hoffman,sul quale poggia per intero la struttura del film,che oscura degli ottimi attori come Chris Cooper e Cathreine Keener.

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Ultima risposta 05/09/2006 14.25.19
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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  27/05/2006 21:01:01
   6½ / 10
Bravissimo Philip Seymour Hoffman, ma non una novità; meravigliosa la fotografia, dalle tinte decise nel sottolineare i diversi stati d'animo dei personaggi. A parte questo, il film è francamente noioso e poco incisivo, pur partendo da premesse molto interessanti.

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Ultima risposta 01/06/2006 08.06.05
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alex91  @  27/03/2006 19:12:50
   7½ / 10
Un bel film; fa riflettere sul perchè della vita.

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Ultima risposta 28/03/2006 21.43.47
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giancarlochille  @  05/03/2006 16:53:01
   5½ / 10
Un film non entusiasmante. Certamente l'interpretazione di Seymour Hoffman è sopra la media,ma una regia mediocre ed una storia che non decolla, ne abbassano il valore.

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Ultima risposta 17/03/2006 11.00.52
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suzuki71  @  27/02/2006 22:21:24
   9 / 10
beh...io trovo il film veramente di una bellezza rara... capote era un incredibile snob, e un incridibile amante della vita ovunque essa fosse, anche negli ultimi e negli emarginati.... due atteggiamenti così lontani apparentemente, eppure molto vicini se entrambi supportati da sensibilità e vero gusto per la vita... capote così attento a tutto ciò che capita attorno, quando guarda penetra le cose, non esiste altro...il film non ha un momento di cedimento, prende molto in un crescendo di emozione ed affezione per la figura dello scrittore americano che varrà l'oscar strameritato a seymour-hoffman. Un film molto molto molto bello, consigliato. Da vedere, molto meglio di Munich, secondo me, che si può pure tralasciare a mio avviso.

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Ultima risposta 07/04/2006 10.07.45
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Vegetable man  @  27/02/2006 15:20:51
   7 / 10
Philip Seymour Hoffman ci mostra un personaggio unico, tormentato e profodamente contradittorio. L'eccezionale interpretazione del protagonista sostiene un apparato che di per sè risulta essere troppo lineare,lento e stancante per lo spettatore. Riuscito a metà.

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Ultima risposta 11/03/2006 02.22.31
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ragno  @  23/02/2006 22:54:45
   8 / 10
toccante veramente,quanta sensibilità nascosta in truman capote.

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Ultima risposta 24/02/2006 00.52.20
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  22/02/2006 13:17:57
   7½ / 10
Per la sobria regia di Bennett Miller e con la “mostruosa” interpretazione di Philip Seymour Hoffman (indebolita per l’Italia da un doppiaggio troppo caricaturale rispetto alla voce originale) “Truman Capote: a sangue freddo” appare essere un’operazione interessante.
Il regista ambisce ad imitare lo stile del romanziere, creando un film-documento sulla nascita di un libro che fonderà un genere (il romanzo-documento) e rivoluzionerà il mondo della letteratura.

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Ultima risposta 05/03/2006 23.26.23
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frine2  @  22/02/2006 01:58:47
   7 / 10
Il film ricostruisce impietosamente la genesi del primo e forse più celebre romanzo-documento della nostra epoca. Già celebre come autore di fortunati romanzi (tra cui "Colazione da Tiffany"), Truman Capote resta colpito da un raccapricciante fatto di cronaca nera (una famiglia del Kansas brutalmente sterminata per pochi dollari da due comuni delinquenti ) e decide di farne un 'caso letterario'.
L'operazione-in cui Truman si avvale della sorniona ma lucida collaborazione della scrittrice Harper Lee, "grillo parlante" di turno- sembra ben avviata. I 'mostri' sono condannati a morte, e l'intervento di Truman, che cerca di accattivarsi la loro fiducia con doni di varia entità (si va dall'offerta di qualche libro a quella di di un avvocato migliore), sembra destinato a successo.
Ma il feroce cinismo che aveva dapprincipio animato le intenzioni dello scrittore si scontra, inevitabilmente, con la realtà: soprattutto, con la personalità incredibilmente ragionevole e gentile di uno dei due 'mostri' , un uomo orribilmente scellerato che tuttavia sa farsi amare e che chiede amore.
Un gioco perverso che cattura Capote al punto di fargli ossessivamente desiderare la 'soluzione finale', ossia la morte, la più rapida possibile, dei due assassini.
Invece la cosa va per le lunghe, e lo scrittore, fra inganni e ripensamenti, finirà col realizzare il successo del secolo, ma...
Film durissimo, sgradevole, senza nessuna concessione al buonismo. Limpida e incisiva la fotografia. Ma il pur bravo Seymour Hoffman non sembra in grado di reggere un ruolo così antipaticamente complesso, diviso tra aspirazione alla grande letteratura e cinica acquiescenza ai più abietti compromessi. Difficile parteggiare per lui, veramente. Comunque un film da vedere.

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Ultima risposta 01/06/2006 08.10.19
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MyName  @  21/02/2006 21:57:25
   4 / 10
Sono uscito ora dal cinema. Sono trascorsi trentacinque minuti e sono scappato dalla sala e dal quel filmaccio presuntuoso, lento, informo, incolore, insapore. Unco punto di forza è il protagonista. Ma non basta porcaccia la miseria. Piero è ancora in sala poverino.

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Ultima risposta 24/02/2006 00.39.24
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  20/02/2006 02:06:24
   4 / 10
Decido di vedere questo film perché la faccia untuosamente depravata di Philip Seymour Hoffman mi ispira. Ricordo qualcosa di Truman Capote classificato da qualche parte della memoria come scrittore di grande successo e titolista seduttivo (Musica per camaleonti, Colazione da Tiffany... ), mi ricordo anche qualche sua foto a Tangeri ma credo di confonderlo con altri come Paul Bowles, tutti grandi alcolisti autonomi e indipendenti. Speravo di imparare qualcosa, su di lui o su come si racconta una storia. Invece lo stereotipo più prevedibile si concretizza con l'aggravante di un doppiaggio che certamente riprodurrà fedelmente la sgocciolante e bavosa cadenza omosessuale che gli viene attribuita in originale, ma nemmeno Ugo Tognazzi avrebbe insistito tanto. Lento, monocorde, statico come un solitario che non viene, non prova nemmeno a trasformarsi in telefilm o a trovare qualche carattere che procuri interesse. Il racconto annega nella prevedibilità e il cinico senso di assenza che forse vorrebbe essere l'inedito punto di arrivo in realtà esplode in chi guarda già prima del primo tempo. Nei titoli finali il film ci avverte che Capote non riuscì più a finire un libro e che morì pochi anni più tardi per alcolismo: informazione per gli ancora svegli o presagio del regista?

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Ultima risposta 25/02/2006 03.08.42
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regista  @  17/02/2006 16:40:26
   8 / 10
molto bello ma non come munich

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Ultima risposta 08/04/2006 03.39.55
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