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A metà strada tra il poliziesco e il film di denuncia sociale,la pellicola di Lizzani risulta di gran lunga più efficace e convincente nella descrizione degli ambienti della Torino popolare nella quale si svolge la vicenda,che nella parte diciamo più noir. Tratto da una storia vera ma infarcito di troppe sequenze melense e altamente improbabili negli ultimi segmenti. Spencer ancora in forma, nonostante domini le locandine purtroppo si vede ben poco,visto che i veri protagonisti della vicenda sono Nicola Di Bari e i due bimbi. Scelte di sceneggiatura e di cast alquanto assurde lo rendono una pellicola non particolarmente riuscita ma abbastanza bizzarra da meritare una visione, comunque,non tra i lavori degni di nota di Lizzani.
Il cinema cui mi aveva abituato Carlo Lizzani mi spinge a dare un voto davvero basso a questo "Torino nera". Ispirato a un vero fatto di cronaca risulta troppo poco credibile per sembrare plausibile e inoltre si avvale della pessima recitazione dei protagonisti (dall'odiosissimo Andrea balestri alias Pinocchio di Comencini, all'impresentabile Nicola di Bari nel ruolo di un avvocato) che mai entrano in sintonia con lo spettatore. Oltre un'ora di noia per arrivare a un finale eccessivamente cruento e sbrigativo. I cattivi del film non sono mai realmente tali (il solo Bozzuffi si salva dalla mediocrità generale), e che due bambini possano spaventare una banda di mafiosi mi sembra alquanto ridicolo... Non ci siamo...