the way back regia di Peter Weir USA 2010
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the way back (2010)

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locandina del film THE WAY BACK

Titolo Originale: THE WAY BACK

RegiaPeter Weir

InterpretiColin Farrell, Mark Strong, Saoirse Ronan, Ed Harris, Jim Sturgess, Dejan Angelov, Dragos Bucur, Sally Edwards, Igor Gnezdilov, Mariy Grigorov, Irinei Konstantinov, Meglena Karalambova, Alexandru Potocean, Sebastian Urzendowsky

Durata: h 2.13
NazionalitàUSA 2010
Generedrammatico
Al cinema nel Luglio 2012

•  Altri film di Peter Weir

Trama del film The way back

In un gulag siberiano un giovane tenente dell'esercito polacco (Janusz/Jim Sturgess), accusato di spionaggio e condannato a 25 anni di lavori forzati, organizza l'evasione dal campo insieme a un americano (Mr. Smith/Ed Harris), un attore (Khabarov/Mark Strong), un brutale criminale russo (Valka/Colin Farrell), un polacco che soffre di cecità notturna (Kazik), un sacerdote lettone (Voss), un ragioniere jugoslavo (Zoran) e un ragazzo (Tomasz) che si guadagna da vivere disegnando immagini erotiche in cambio di cibo e vestiti.

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Voto Visitatori:   7,32 / 10 (61 voti)7,32Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su The way back, 61 opinioni inserite

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Filman  @  24/07/2021 15:48:01
   6 / 10
Non è fatto male ma neanche bene, sotto ogni suoi aspetto, l'ultimo film di Peter Weir. La sceneggiatura di THE WAY BACK si basa sulla classica convivenza forzata di personalità diverse (ma alla fine i conflitti che si creano sono di lievissima entità) che in un tentativo di fuga (privo quasi sempre del pathos da thriller) cercano di sopravvivere alla natura siberiana (seppur mai si avvertano la morte, la disperazione, la fame e il gelo sui personaggi). Il soggetto è interessante, le location sono suggestive ma sembra quasi ci sia stata pochissima voglia e pochissima passione nella sua realizzazione.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  13/01/2021 23:21:44
   7½ / 10
Sconosciuto film di Peter Weir, ultimo prima della sua pensione essendosi di fatto allontanato dal mondo del cinema.
FIlm non memorabile, tantomeno innovativo, una pellicola classica che ripercorre una storia covenzionale di fuga e viaggio, di un fascino sempre verde sebbene abbastanza scontata e già vista.
Sulla carta potrebbe essere così leggendo la trama, forse lo è anche vedendolo, ma la grande maestria di uno dei vecchi grandi del cinema, la cura maniacale nella scelta delle inquadrature, grazie anche ad una fotografia stupenda, ed un cast all'altezza ribaltano tutto.
Consigliato per una serata rilassante ma di spessore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  02/01/2019 17:56:27
   7 / 10
Vera protagonista di questo avventuroso film di Weir è la natura selvaggia ostile, ottimamente ritratta da una fotografia di sostanza. Fa da spalla un ottimo Ed Harris ed un Colin Farrell troppo sopra le righe.
Forse ci si dilunga un po' troppo trovando una certa pesantezza nel finale che risulta anche leggermente stucchevole ma nel complesso rimane una pellicola di tutto rispetto.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  18/06/2018 15:42:00
   7½ / 10
Buonissimo film di Weir che racconta l'incredibile avventura di un gruppetto di persone che percorrono mezza Asia a piedi. Non è un film politico, è un film che si concentra sui protagonisti, sulla loro forza di volontà, spirito vitalistico, disperata ostinazione. Bello.

topsecret  @  27/01/2018 14:40:17
   7 / 10
Film interessante nonostante alcune lungaggini e un ritmo altalenante che si riflettono, ovviamente, sulla durata della storia che appare eccessiva.
Visivamente ed emozionalmente il film di Weir è ben fatto, merito di un buon cast, una fotografia precisa e una caratterizzazione dei personaggi che rendono il tutto interessante e di una certa presa. Il finale però mi è piaciuto poco, mi è sembrato utile solo per enfatizzare un epilogo già ampiamente drammatico.
Nel complesso, THE WAY BACK mi ha convinto e credo che possa meritare un buon voto, nonostante quelle piccole incertezze accennate prima.
La Ronan è sempre un bel vedere, anche imbruttita ed emaciata per l'occasione.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  22/03/2017 15:20:12
   6 / 10
Vista la regia e la tematica trattata, mi sarei aspettato qualcosa di meglio. Nonostante la lunghezza il film non annoia, la fotografia è ottima, di negativo c'è il cast (ad eccezione di Ed Harris e Colin Farrell) ma soprattutto la sceneggiatura che mi è sembrata poco credibile.

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ferzbox  @  27/11/2016 14:22:54
   8½ / 10
Che Peter Weir fosse una garanzia non avevo alcun dubbio, quindi mi sono buttato nella visione di questo "The way back" abbastanza fiducioso, senza aspettative, tranquillamente, prendendo in modo neutro qualunque storia questo film volesse raccontarmi, e quello che ne ho ricavato è stata una bella sorpresa; un racconto di sopravvivenza e di speranza affascinante, non edulcorato, ne patinato; drammatico e verosimile come piacciono a me, con un bellissimo cast ed un ottima regia, pieno di situazioni e avvenimenti realistici, con ottimi dialoghi ed un'ottima prova di tutti gli attori; lo stesso Colin Farrell(che di solito non mi piace molto) è riuscito a convincermi(nonostante forse sia stato in effetti l'unico personaggio che mi è parso un pò più finto degli altri).
Bellissimo anche il pellegrinaggio a capo della storia, reso in modo eccellente, intrigante.....bellissimo anche il finale per niente scontato, molto realistico e parecchio toccante...
Gran bel film....

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/11/2016 19.22.51
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polbot  @  03/10/2016 07:55:18
   6 / 10
Sufficienza.. certo, la vicenda così estrema cattura l'attenzione.. anche se la veridicità è stata messa in discussione negli ultimi anni.

pernice89  @  29/12/2015 10:57:25
   7 / 10
Niente male, anche se devo ammettere che ogni tanto mi calava l'attenzione. Comunque bella storia, buona prova del cast (brava Saoirse Ronan e complimenti ad un Colin Farrell non americano). Merita una visione.

StIwY  @  26/02/2015 23:38:25
   6 / 10
Che peccato, sufficienza scarsa. Perchè ? Perchè come di consueto, l'eccentricità yankee ha preso il sopravvento.

Il film (troppo lungo a mio avviso di 15-20 minuti, e questo lo danneggia ulteriormente), trova come due protagonisti principali, un polacco e un americano (ma va, che novità!).

Il polacco nel suo ruolo intrinseco di polacco poveraccio, in quanto rientrante nella mole di vittime mietute dal nazionalsocialismo tedesco e comunismo sovietico, giusto per non fare dimenticare al pubblico che alla fine la guerra fu vinta anche per merito degli yankee, perchè loro sono sempre quelli più buoni e forti del mondo, in tutti i sensi....e soprattutto democratici.


Fin dai primi minuti si ritroviamo davanti il macho man:

1- Non viene mai contraddetto se non dal polacco poveraccio in un paio di occasioni, ( se no avrebbe fatto la figura del debole e questo sarebbe stato inaccettabile. Inoltre Nonostante abbia una certà età, lui farà parte di quelli che ce la faranno.....ovviamente
2- Rischia la morte infischiandosene del richiamo dell'ufficiale russo....perchè lui è appunto un macho americano ed entra di prepotenza nel bosco a ripararsi dalla tormenta
3- Non si sa come, parla addirittura il mongolo quasi meglio dei nativi locali. Eh si, è una delle lingue più studiate dai macho americani poliglotti
4- Lui ha più cuore di tutti, e infatti si invaghisce affettuosamente alla ragazza, mentre gli altri rimangono più distaccati.

Peter Weir, torna dopo 7 anni, con la cinepresa in una mano, e nell'altra sventolando la bandiera americana.

In parole povere, un gran bel film, ma rovinato dal solito zampino made in USA saturo di prosopopea.

Crystal_89  @  27/12/2014 16:43:18
   8 / 10
Film snobbatissimo dal cinema e dalla tv per 2 motivi: è scomodo perché parla di gulag e non di lager; è un'avventura dallo stampo "classico". Consiglio di leggere la recensione di filmscoop.
La confezione è curatissima: la fotografia è varia ma sempre magnifica (grazie anche a National geographic in veste di co-produttore), le musiche azzeccate e mai invasive, il cast sempre credibile (Ed Harris offre la sua miglior prova).
Anche il contenuto è degno di nota: la critica alla crudeltà di un sistema nato per garantire giustizia è uguaglianza è implicita ma molto efficace. Lo sviluppo dei rapporti inter-personali dei fuggiaschi è al centro dell'opera, insieme alla sfida alla natura. Quest'ultima, in realtà, è severa ma beningna: i suoi prodotti più puri e "primitivi" (il pescatore russo che regala la collana repellente, i pastori mongoli che regalano l'acqua, i tibetani che li accolgono) si rivelano ben più magnanimi dei così detti "civilizzati" russi, mongoli e cinesi asseriviti ad una folle ideologia.

gemellino86  @  20/09/2014 20:09:22
   7½ / 10
Bel film di Weir con bravi attori ma il primo tempo l'ho trovato noioso. Se fosse durato di meno sarebbe stato migliore. Consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Blutarski  @  21/10/2013 15:49:35
   7 / 10
Difficilmente Weir riesce a deludermi, tuttavia mi aspettavo qualcosa in più da questo film e il regista sembra un po' adagiarsi sugli allori. Parliamoci chiaro, dopo un silenzio di 7 anni Weir decide di portare sul grande schermo una storia solida ma con pochi rischi che difficilmente può dar fiasco e infatti il film è tecnicamente impeccabile. Se non fosse che una storia simile e altrettanto ben sceneggiata e girata l'avevamo vista con l'ottimo Rescue Dawn di Herzog (che consiglio). The Way Back è una descrizione impeccabile di questo pellegrinaggio verso la libertà, del mondo in cui gli esseri viventi cercano disperatamente di rimanere aggrappati alla vita. L'interpretazione del cast è coinvolgente, tuttavia il film sembra cercare eccessivamente il favore del pubblico e la lacrima facile, specialmente nel finale, e sembra apparentemente non trovare una vera e propria coerenza formale nella restante filmografia del regista (nonostante la presenza di Harris).

Wallace  @  01/10/2013 02:26:18
   8½ / 10
Incredibile. Non importa le piccole, a mio parere, riflessioni su eccessiva lunghezza o finale. Questo film va vissuto, come detto da un utente in un suo commento. Nella meraviglia di paesaggi io vivevo la sete, la fame, le intemperie di uomini che senza conoscersi hanno affrontato un viaggio per la libertà. Lo spessore dei personaggi non lo si ricava dal loro passato ma dal loro presente, dal modo in cui affrontano la fuga e si rapportano alle situazioni. Grandioso film di un grandioso regista. Ho adorato tra tutti Ed Harris.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  02/09/2013 13:05:30
   6½ / 10
Dopo sette anni dall'ultimo film, e dopo un incredibile ritardo d'uscita in Italia, possiamo assistere a questa incredibile avventura.
Con uno stile classico Weir ci mostra un'evasione impossibile di un gruppo di sconosciuti, almeno inizialmente, fuggiti da un gulag Siberiano. Ne seguira' un lunghissimo tragitto a piedi che formera' il carattere di molti di loro.
Un estenuante viaggio che anche il pubblico sara' costretto a fare. Perche è vero che i paesaggi desertici sono mozzafiato ma alla lunga è difficile evitare la noia.
La trama, del resto, è molto ripetitiva e oltretutto lo stesso regista fin dall'inizio decide di non nascondere il finale mostrando tutto nei titoli di apertura.
Scelta quantomeno discutibile...

benzo24  @  30/07/2013 13:48:50
   7½ / 10
ottimo film con dei momenti veramente poetici e toccanti

Alex22g  @  13/07/2013 16:37:40
   9 / 10
Grande film di Weir con un un bel cast di attori , tutti in ottima forma e che regalano i momenti migliori del film .
La trama è abbastanza lineare , ma non manca di appassionare lo spettatore vista la veridicità dei fatti narrati.
Consiglio

BlueBlaster  @  12/07/2013 02:13:16
   7½ / 10
Peter Weir ci porta a fare un gran bel viaggio sia a livello visivo che spirituale!
Grande critica alle atrocità del comunismo dell'Unione Sovietica...
Un ottimo cast con Ed Harris da manuale, Colin Farrell fuori di testa ed un discreto Jim Sturgess come protagonista.
Tecnicamente è un film maestoso con una regia di grande Cinema coadiuvata da una fotografia splendida che immortala paesaggi di impatto...dalle foreste siberiane all' Himalaya passando per i deserti ed il lago Bajkal!
Impressionante pensare che degli esseri umani possano aver intrapreso un cammino così arduo...bravissimi i truccatori (e gli stessi attori) nel rendere realistiche le sofferenze dei protagonisti, il dimagrimento è visibile ed i volti sono segnati dalla disidratazione!
Inoltre durante la visione ci vengono mostrate senza mezzi termini le difficoltà incontrate...freddo, sete, fame, zanzare, ferite, liti, paure!
Sinceramente non mi sono soffermato troppo sugli aspetti drammatico-psicologici, ben trattati, e mi sono goduto più che altro la drammatica avventura.
Se proprio devo trovare qualche pecca potrei dire che è un pò lungo, non noioso ma leggermente pesante se non si è predisposti e quindi lo consiglio se motivati perché è un gran bel film.

ragazzoinblues  @  06/07/2013 20:00:59
   7½ / 10
Visto all'epoca e ne ho un gran bel ricordo, quasi quanto ne lascia la lettura di un libro di quelli che non scordi, nonostante poco riesci a richiamare alla mente di ciò che narra.
Chissà perché, ma lo associo a qualcosa di Primo Levi (mi si perdoni per il paragone un tantino azzardato), magari per l'ambage esasperante che affrontano questi disgraziati per scampare al loro inferno, o forse per la birra, che quella sì ricordo bene, mi ha dato alla testa durante la visione. Comunque sia, ottimo film.

Wolverine86  @  17/05/2013 16:05:06
   6 / 10
Non si può dire sia brutto, ma passi due ore a vedere gente camminare. Bella la fotografia e i paesaggi.
Rimane il dubbio, essendo tratto da una storia vera, di come questi siano riusciti a percorrere a piedi 6000km senza cibo se non quelle quattro robette trovate in giro.

Cardablasco  @  12/03/2013 10:04:34
   7 / 10
Film coinvolgente con ottimi paesaggi e bravissimi attori,alcuni passaggi della storia sono molto tragici e pesanti come la parte nel deserto,veramente angosciante.

Dracula  @  05/03/2013 11:24:23
   7 / 10
Dopo i primi terribili 30-35 minuti il film decolla e inizia a coinvolgere. Non è un film particolarmente esaltante, però ai fin dei conti non è nemmeno maluccio. Io avrei puntato un po' di più sulle interpretazioni e sul cast in generale visto che mi è parso abbastanza moscio e superficiale, in più avrei aggiunto una potente colonna sonora drammatica e una fotografia più sgargiante. Abbastanza spettacolari i paesaggi ma non suggestivi né allettanti.
Da un regista 6 volte candidato all'Oscar mi sarei aspettato qualcosina di più entusiasmate e commovente; qualche accortezza e sarebbe potuto esser un capolavoro.



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Bacarospus  @  21/02/2013 17:35:38
   8 / 10
Stupendo film che narra una storia vera, forse un po' troppo lunga la parte relativa alla fuga...

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  18/01/2013 09:43:45
   7½ / 10
Peter Weir ci coinvolge nuovamente in un viaggio nella natura più ostile con il suo classico sguardo apolide e contemplativo del rapporto primordiale tra l'uomo e la natura.
A tratti mi ha ricordato un altro suo film " Mosquito coast", nell'ostinata ricerca di quel limen che demarca i due mondi e nell'ostinato tentativo di superarlo.

Signor Wolf  @  27/12/2012 10:28:20
   7 / 10
Trama talmente assurda da poter essere vera! la prima parte è molto bella, regge anche grazie a Colin Farrel. Solo nel finale dove c'è più spazio per altri personaggi ci si rende conto di quanto questi siano solamente abbozzati. Se stringevano sul finale e cambiavano registro poteva venire una perlà, così invece è un successo solo a metà.

p.s. il minuto finale è da dimenticare!

davmus  @  23/12/2012 15:00:54
   7 / 10
Gradevole, particolare.....da vedere!

Burdie  @  10/12/2012 00:40:46
   6 / 10
...e cammina cammina cammina cammina cammina.....! Mah!

Febrisio  @  09/12/2012 10:27:31
   8 / 10
Una lunga marcia verso la libertà. Anche se la lentezza di fondo c'è, the way back è abbastanza fugace nell'attraversare e trattare così tanti territori e introspezioni. Il lavoro non era facile, ma alla fine Peter Weir riesce a tirar fuori tanti buoni momenti e sentimenti, a volte quasi eccessivi. Interpretazioni, Harry e Farrell grandiosi, e costruzione dei personaggi fulcro per la sua riuscita.

Seida  @  29/11/2012 15:04:54
   6½ / 10
Stupendi i paesaggi e la trasposizione di una storia bellissima,piena di speranza,libertà e amicizia.Interpretazioni ottime (fantastico Colin Farrell),la pecca è che il film è veramente molto lento,ma credo che non si potesse fare molto meglio.

Beefheart  @  25/11/2012 19:17:55
   6 / 10
Al netto della suggestione per la storia-verità e del fascino delle location rimane un prodotto cinematograficamente insipido. Un soggetto straclassico che per importanza può potenzialmente sempre risultare fertile, qui viene sviluppato senza efficacia, sia nella caratterizzazione dei personaggi, rimasti piuttosto piatti, sia nella sceneggiatura, forse troppo tagliuzzata e quasi ripetitiva, sia, in generale, nell'impotenza di un film che risulta annacquato e, a tratti, sbrigativo. Non imperdibile.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  24/11/2012 13:10:04
   7 / 10
Film che purtroppo ha avuto diversi problemi di distribuzione in Italia.
Weir è un regista interessante e ogni suo film emana un fascino intenso e prolungato; The way back non è un'eccezione in tal senso.
Bravi attori riescono a risultare credibili in ruoli non facilissimi.
Bellissima la fotografia e la scelta della scenografia.

sagara89  @  23/11/2012 23:33:38
   8½ / 10
Un bellissimo ed emozionante film su un pezzo di storia che è stato spesso ignorato. La mia ragazza è polacca e mi aveva già raccontanto la storia ma il film è davvero fedele alla storia originale. bellissimo sul serio. Da vedere assolutamente.

Lory_noir  @  19/11/2012 01:32:21
   7½ / 10
Un buon film. Anche se il tema della fuga per la libertà è tutt'altro che nuovo la storia non ne risente, il cast è molto buono e il film non pesa.

clint 85  @  19/11/2012 00:51:51
   7 / 10
I 130 minuti di pellicola non l'aiutano ma è comunque un buon film. La storia è buona, come la sceneggiatura e la recitazione degli attori.

deadkennedys  @  01/11/2012 12:11:17
   8½ / 10
Una vera e propria Odissea corale che partendo dai gelidi inverni della foresta siberiana si sposta nella steppa, alle estati nei maturi campi di frumento vicino al lago Bajkal e ancora più a Sud nel deserto del Gobi, sempre verso Sud, l'unica direzione possibile...fino all' Himalaya ed oltre...
In fuga dall'inumanità del regime sovietivo, un gruppo di uomini catturati -alcuni per i motivi più futili- agli estremi confini di Asia ed Europa dai tentacoli del potere staliniano affronta il viaggio forse più duro e disperato mai affrontato a piedi.
Nonostante il processo di disumanizzazione e abbruttimento a cui gli uomini sono stati sottoposti nel gulag, gli affetti e l'ossessivo dover riuscire a trovare le motivazioni e la forza dentro sè per continuare a camminare, ogni giorno, per anni, si riveleranno fondamentali, forse più del procacciarsi il cibo...
Peter Weir (Picnic a Hanging Rock, L'ultima onda) rinnova ulteriormente il suo amore per gli elementi della natura e ne subisce il fascino come fosse la prima volta.
Con paesaggi del genere la fotografia non può che mozzare il fiato...leggero e limpido nelle riprese, lascia ben scorrere oltre 2 ore di film...
Non c'è in effetti molto da dire o da interpretare, semplicemente ammirare il racconto di una storia vera che sa stordire e commuovere

"Da dove venite?"
"Siberia"
Come siete arrivati fin quì?
"We Walk"

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/11/2012 18.35.10
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Alex2782  @  28/10/2012 20:37:57
   6½ / 10
fotografia eccellente e storia struggente e vera.
un pò lento e monocorda ma da un film così cosa ci si può aspettare...

AMERICANFREE  @  21/09/2012 11:48:11
   8 / 10
condivido la media di filmscoop! bellissimo film una storia davvero incredibile da non crederci.. ottima scenografia e la colonna sonora! bravissimi gli attori su tutti Ed Harris

Noodles_  @  19/09/2012 13:29:47
   7 / 10
In piena seconda guerra mondiale un manipolo di dissidenti riesce a fuggire da un gulag in Siberia e il film racconta il lungo viaggio - a piedi - verso la libertà, attraverso Russia, Mongolia, Cina, Nepal, India.
Il fatto che si tratti di una storia vera da un lato aggiunge interesse, per vedere fin dove può spingersi l'istinto di sopravvivenza umano, dall'altro toglie pathos, in quanto si sa più o meno già come le cose andranno a finire.
Anche il taglio molto convenzionale non aiuta, così come i dialoghi, un po' artificiali e a tratti "spacconi" (peraltro non aiutati da un doppiaggio inspiegabilmente scadente), e la durata, che insieme ad una certa ripetività di situazioni e ad alcuni passaggi eccessivamente lenti, verso la fine mi ha fatto dare un paio di occhiatine all'orologio...
Ottimo ovviamente il cast, così come l'incredibile fotografia, anch'essa di tipo tradizionale, ma veramente da togliere il fiato, e il respiro epico che si avverte per tutto il film. Alcune bellissime sequenze (il breve incontro con i Mongoli a cavallo, la morte della ragazza), completano il quadro.
Il solito grande mestiere di Weir (anche se meno profondo e raffinato del solito), ma a mio parere siamo emotivamente molto lontani dai suoi capolavori del passato.

Izivs  @  08/09/2012 23:27:49
   7½ / 10
Storia incredibile ma vera.....bella la fotografia e buona la sceneggiatura. Consigliato.

CavaliereOscuro  @  28/08/2012 12:13:14
   7½ / 10
Gran bel film, girato magistralmente ed interpretato con altrettanta maestria da tutti gli attori. Fotografia eccezionale e storia coinvolgente. Scappa anche qualche lacrimuccia. Da non perdere.

TommyTI  @  26/08/2012 14:57:20
   7½ / 10
Peter Weir garanzia,film visto per caso ma veramente interessante,particolare il personaggio di Colin Farrell,cambiano gli scenari ma la bellezza di questo film rimane intatta

SOMMELIERNATO  @  18/08/2012 09:58:39
   7½ / 10
bella la storia,film che a tratti da delle emozioni ,stupendi i luoghi panoramici,curioso il personaggio interpretato da farrell

Urasawa  @  15/08/2012 00:53:02
   7 / 10
Film carino, anche se mi ha un po' deluso l'eccessivo spazio dedicato alla sopravvivenza del gruppo in condizioni estreme, a scapito di una maggior contestualizzazione storica del film.

PATRICK KENZIE  @  08/08/2012 22:23:18
   8½ / 10
Forte e intenso. Un film da gustare appieno,che tratta un tema molto pesante in maniera leggera e fresca..
La regia sapiente di Weir non delude mai e qui è supportato da un grande cast (adoro Farrell e Harris!!!!) che rende questa pellicola ancora piu affascinante..
Nonostante la durata non la senti per nulla,ed esci dalla sala con la voglia di sapere di piu di questo film e di leggere il libro a cui è ispirato..
Forse l'unica pecca è il finale,che ho trovato non cosi intenso e bello come tutto il resto del film.

guidox  @  01/08/2012 00:04:04
   8 / 10
Peter Weir è quasi sempre una garanzia e anche in questo caso non si smentisce, proponendo un film di alta qualità.
si passa dalla glaciale Siberia al torrido deserto, dalla prigionia del gulag alla ricerca della libertà, che prende forma e spazio allargando i suoi confini man mano che i protagonisti avanzano nel loro cammino, cercando la via d'uscita da quell'Unione Sovietica, che nonostante sia vastissima, ha delle fredde sbarre di una cella che la delimitano.
parte iniziale perfetta, dove si viene subito risucchiati dentro la storia, facendo la conoscenza dei personaggi, sui quali spicca maestoso un magnifico Ed Harris (merita un riconoscimento anche Colin Farrell, anche se in un paio di occasioni tende ad esagerare nell'interpretazione del suo Valka).
poi si passa alla fuga e diventa l'ambiente, la natura, a richiedere un ruolo da protagonista; e c'è da dire che grazie ad una splendida fotografia, l'obiettivo viene raggiunto egregiamente (splendide le riprese con gli uomini messi alla prova continuamente, piccole macchie in marcia in un mondo fatto alternativamente di ghiaccio e sabbia).
finale un po' troppo melodrammatico, anche se la classe di chi dirige te lo fa digerire piuttosto bene.

Manticora  @  26/07/2012 14:29:05
   8½ / 10
Peter Weir dopo Master e Commander è rimasto silente per anni, non del tutto però, il suo ritorno coincide con un grande film, the Way Back, appunto. La parabola del comunismo sovietico guidata prima dal lucido intellettuale bolscevico scevro da dubbi e infine dallo psicopatico georgiano paranoico e spietato, lo Stalin che mandò milioni di persone alla purghe o peggio ancora nei GULAG. Weir analizza la storia passata facendo sua la vicenda del romanzo sul campo 105. Notevole l'inizio, per 20 minuti sentiamo parlare solo in russo, sia vittime che carnefici, quello che dicono è meno importante di ciò che ci trasmettono con le loro emozioni, perchè c'è poco da scherzare, il Gulag è lì, noi occidentali però dovremmo chiamarlo come i tedeschi, lager o campo di sterminio. In quel luogo anche la gentilezza può ucciderti. Khabarov è il disilluso che vive senza troppi patemi la sua condizione, perchè illudendosi o illudendo gli altri prigionieri appena arrivati ha l'occasione di credere alla speranza della libertà. Gli altri compagni di sventura hanno semplicemente bisogno che un elemento estraneo, e giovane Janusz, aneli alla fuga, per farne partecipi gli altri. Su tutti spiccano un compassato Mr. Smith, Ed Harris iconico e perfetto, mentre Valka, ovvero Colin Farrell, dall'accento russo-siberiano è il criminale, l'assassino ma anche la difesa di janusz, un siberiano armato di Picca, ovvero coltello, che non tradisce la parola, certo risulta sgradevole, ma è anche lui di aiuto, sembra di di vedere un opera tratta da un libro di Nicolaj Lilin. Il viaggio attraversa luoghi bellissimi e pericolosissimi, alla fine perfino l'incontro con una ragazza fuggiasca, che donerà amicizia e solidarietà ai nostri, si rivelerà fuggevole mas determinante, oltre alla carne di serpente e al fango, per conquistare la libertà. In un mondo dove perfino una borraccia donata da un pastore mongolo può fare la differenza....
"Andiamo avanti."

fluke  @  23/07/2012 14:34:51
   8 / 10
La natura ,bella ma anche difiicile, come paradigma del primato della liberta' su tutti gli altri valori :lo Stato di Diritto contrapposto allo Stato Sociale. Weir ritorna ai suoi temi piu' cari con una 'forte' delicatezza paragonabile alla gentilezza d'animo del protagonista. Merita la visione.Per non dimenticare.

Clint Eastwood  @  16/07/2012 23:15:55
   8 / 10
Visto qualche mese fa stanco dell'attesa italiana nelle sale, tengo ancora vivo il ricordo di quel magnifico viaggio/fuga compiuto da un gruppo di prigionieri scappati dalla Siberia durante la seconda guerra mondiale che attraversano migliaia di km, continenti, per sopravvivere. Weir è sempre stato un bravo cineasta, qui nonostante di gesti simpatici altri drammatici per acchiappare il pubblico, riesce nella sua impresa di presentare un film come non se ne fanno più. Puntare su qualcosa di scontato/poco attraente da pubblicizzare nei cinema e ottenere soldi per la realizzazione di questa è una cosa più unica che rara oggi.
Film molto valido sotto vari punti di vista che ha la meglio sui paesaggi larghi e maestosi, dove l'uomo in confronto a loro non è niente. Là dove ogni uomo si misura con sè stesso, dove però i protagonisti non lo fanno per divertimento ma per ben altro. Nota di merito a Farrell che in alcuni dialoghi in russo mi ha sorpreso per la totale assenza d'accento, parlando quella lingua come fosse sua dalla nascita, sorprendente (persino nel canto quando sono intorno al fuoco in un momento quasi di silenzio religioso). Altra cosa è Tibet, la traccia della colonna sonora, fin troppo azzeccata da svegliare certe emozioni come non capita spesso di sentire alla visione di un film. Davvero bello. 7.5/8

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  15/07/2012 23:57:04
   10 / 10
Per vedere questo film, in onore alla grandezza di Weir (non vado più al cinema infatti), mi sono fatto mezza Milano a piedi. Nulla di paragonabile certo a ciò che gli eroi di questo bellissimo film hanno fatto. Ma quello che mi sono trovato a pensare mentre ripercorrevo la lunga strada di ritorno a casa (rigorosamente a piedi, anche se potevo prendere la metro che mi avrebbe riportato in dieci minuti) è stato che non avevo più peso nelle gambe. Nessuna stanchezza, nessun dolore, nessun tipo di frustrazione legata a quel posto di ***** in cui viviamo quotidianamente: la città. Il cinema, il grande cinema di un eroe dei nostri tempi, Peter Weir, mi ha fatto sognare come poche altre volte. E non importa granché che il finale di questo film sia orrendo, che la storia narrata sia poco altro che cinema di "avventura", che ricerchi l'effetto, che non sia paragonabile a Picnic. Weir è un vecchio uomo affascinato dalla vita. Calvino diceva che la letteratura ha il suo bello quando c'è la vita dietro che sfoglia le pagine del libro. Ciò che dico è che un film di Weir non si guarda, si vive.

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Ultima risposta 17/07/2012 21.22.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  14/07/2012 14:38:46
   8 / 10
Un film toccante ed enfatico che non nasconde la palese ricerca dell'effetto. E' un tratto identificativo e rassicurante di Peter Weir, che lustra e rinnova il miglior cinema d'avventura, quello che sapeva condensare la magnificenza scenografica e i piccoli spazi della dimensione umana. "The way back" è il racconto di un nostos straordinario, epico e doloroso, cadenzato da slanci di spietatezza e di impensabile complicità. Nessuno dei "nostalgici" personaggi è risucchiato dallo spettacolo visivo, tutti sono delineati secondo una precisa logica narrativa. Splendido ritratto quello di Mr Smith, quest'uomo all'apparenza distaccato e incrollabile che si dona emotivamente forse più di tutti i suoi compagni.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/07/2012 18:33:43
   8 / 10

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Ultima risposta 11/07/2012 21.11.05
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  11/07/2012 15:17:22
   9 / 10
Un gruppo di persone, composto ora da 6 ora da 7 individui, secondo un'alternanza che sembra ricondurre alla precarietà di un nucleo familiare, fugge da un gulag siberiano all'inizio della seconda guerra mondiale. L'evasione così imbastita sembra rivestita da un'indole quasi estemporanea: i latitanti non si raccontano quasi niente di se, non si fidano, fanno progetti itineranti ma in pochi credono di poter arrivare alla meta del lago Baikal e poi oltre, fino ai confini mongoli. Inizia per loro una vera e propria via crucis (vedere per credere), con tanto di cappello/corona di spine, documentata dal libro di Slavomir Rawicz intitolato "Tra noi e la libertà".

"The Way Back" è un film imperfetto, in quanto accostabile a molti film di avventura vecchio stile con tanto di note umoristiche a margine nel tentativo di raccogliere il compiacimento del pubblico. Nonostante sia un po' lunghino (d'altronde penso sia giusto che anche lo spettatore provi sulla sua pelle la spossatezza dell'impresa a cui assiste) e si faccia tentare dalla bellezza paesaggistica ritratta come fosse un documentario del National Geographic (tra i produttori dell'opera), l'australiano Peter Weir trova sempre il modo di rilanciare con entusiasmo, attraverso un'epicità che ricorda i film di David Lean; riacquisendo il concetto, ricorrente nei suoi film, della lotta tra l'Uomo e le schiaccianti forze dalla Natura.

Si poteva fare a meno del doppiaggio "alla Ivan Drago" di Colin Farrell, così come di quello balbettante "appiccicato" a Saoirse Ronan, perduta tra un tossicchiare nervoso, un tono abulico quando avrebbe dovuto essere toccante e uno perentorio quando sarebbe dovuto risultare intimo. Tuttavia l'autore sfrutta alla grande il cast a disposizione, dosando perfettamente i tempi e le modalità drammatiche nell'entrata e nell'uscita in/di scena di personaggi eterogenei, tra i quali spicca il prestigioso volto di Ed Harris, splendido ritratto di americano senza nome.

L'aspetto tecnico concilia un abbandono devoto: la fotografia è ottima, il montaggio funzionale contribuisce alla dinamicità del racconto, le musiche sono molto buone (ascoltatevi la struggente "Tibet" di Burkhard Dallwitz). Per questo e altre tante ragioni, "The Way Back" è un gioiellino emotivamente scintillante. Un avvincente dedalo destinato a colpire al cuore: non si può non piangere di fronte alla magnificenza del paesaggio, alla forza della solidarietà e del perdono, alla caparbietà dell'uomo, al sorprendente fascino della vita, alla toccante inesorabilità della morte, alla disperata eternità della Storia. Forse smarrita, forse immaginata, o piuttosto insperatamente e incredibilmente vera.

conte3103  @  11/07/2012 12:03:44
   10 / 10
semplicemente stupendo

C.Spaulding  @  11/07/2012 08:42:24
   6½ / 10
Film carino ma ha i suoi difetti. Diciamo che è troppo lungo e abbastanza lento e a lungo andare annoia, la parte nel deserto è veramente troppo lunga...non finiva mai. Però dalla sua ha la regia e la recitazione che sono ottime ed anche i paesaggi e la fotografia non sono male. La storia è abbastanza drammatica e a tratti annoia un pochino. Comunque nel complesso è un film più che sufficiente. Si può guardare dai.

TheLegend  @  09/07/2012 22:25:52
   6½ / 10
Fotografia,attori e paesaggi ottimi ma il film risulta un pò troppo piatto in alcune parti,probabilmente anche a causa della storia che si raccontava.
Il film non regala moltissime emozioni e alcuni personaggi sono appena abbozzati.
Una durata inferiore lo avrebbe reso più piacevole.

jolly  @  09/07/2012 12:27:57
   8 / 10
Era tempo che non rimanevo incollato allo schermo. Veramente ben fatto...
Da vedere

dagon  @  08/07/2012 20:32:36
   6 / 10
Peccato: l'occhio sensibile di Weir è sprecato in un film di fuga altamente convenzionale. Restano nella mente la fotografia e l'ottimo cast... putroppo, poco altro.

FIO__93  @  27/04/2012 16:51:16
   8 / 10
Con scandaloso ritardo di un anno mezzo questo "the way back" verrà rilasciato in italia a Luglio, che dire.. mi è piaciuto un sacco atmosfere e ambientazioni spettacolari che valgono da sole la visione del film.. un vero e proprio viaggio all'interno all'interno del continente asiatico.. non perdetevelo! peter weir è una sicurezza!

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Ultima risposta 06/07/2012 13.58.30
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