the illusionist (2006)

Come spiegare il sogno di una vita attraverso un' illusione vera?
L'unico che può riuscirci è proprio il debuttante Neil Burger, capace di far incantare lo spettatore in una Vienna del xix secolo, dove a bramare il posto di Imperatore è il principe Leopold, pronto a spodestare con ogni mezzo il padre Francesco Giuseppe. A intralciare i piani detronizzanti imperiali è un illusionista, Eisenheim, che tenterà di far crollare lo spocchiante principe, non solo in politica ma anche nel sentimento, riprendendosi ciò che è sempre stato suo dall' infanzia: l'unico suo amore, Sophie.
Tra magie ed illusioni, amori e tradimenti, brame al potere e sconfitte morali, The illusionist riesce ad intrappolare lo sguardo con le forze invisibili del cinema: una trama scorrevole e fluida, scenografie suggestive ed evocatrici di un tempo incantanto ma non lontano dal nostro, calamitanti dialoghi, interpretazioni sopra le righe e per incollare i vari pezzi di questo suggestivo puzzle c'è bastata la delicata storia d'amore.
Per molti questo film viene etichettato come l'alternativa di The Prestige, il quale riserva ben altre tematiche e sfaccettature sebbene ciò che accomuna queste due pellicole sia la magia (e con essa il repentino finale shockante).
Qui il regista non pone come soggetto gli incantesimi e gli occultismi, ma si serve di loro come mezzo per la scioltezza e il piacere della trama, senza spiegarli o approfondirli, poichè il senso del film sta nella didascalia su come concretizzare i propri sogni attraverso le proprie potenzialità creative ed intellettuali.
Delicato ed imponente.