the hurt locker regia di Kathryn Bigelow USA 2008
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the hurt locker (2008)

 Trailer Trailer THE HURT LOCKER

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locandina del film THE HURT LOCKER

Titolo Originale: THE HURT LOCKER

RegiaKathryn Bigelow

InterpretiRalph Fiennes, Guy Pearce, David Morse, Christian Camargo, Anthony Mackie, Jeremy Renner

Durata: h 2.11
NazionalitàUSA 2008
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2008

•  Altri film di Kathryn Bigelow

Trama del film The hurt locker

Ambientato durante la guerra in Iraq, il film racconta la storia di un'unità speciale antimina che ha il compito di prevenire gli attentati dei kamikaze.

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Voto Visitatori:   7,23 / 10 (207 voti)7,23Grafico
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VINCITORE DI 6 PREMI OSCAR:
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Voti e commenti su The hurt locker, 207 opinioni inserite

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tylerdurden80  @  18/08/2009 03:26:40
   7½ / 10
Una piacevole sorpresa,tutto incentrato tra la prima sovrimpressione("The war is a drug") e l'ultima scena.

Nel mezzo un film sulla guerra in Iraq atipico,che si differenzia moltissimo dagli altri.Ho apprezzato particolarmente il fatto di non voler per forza di cose condannare la guerra,qui non c'è nessuna presa di posizione e questo secondo me lo rende molto meno ruffiano di "Redacted"

Fotografia eccelsa unita a una tecnica di ripresa veramente straordinaria,veramente ben fatto!


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camifilm  @  13/08/2009 18:45:32
   7½ / 10
Esenziale, si vede quello che si vede.
Non ci sono riferimenti alle decisioni dall'alto è la vita dei militari, delle loro missioni. In particolare delle missioni di una squadra antimina... sempre sotto pressione.
Ottimo film di guerra.
Consigliato si 100%

NandoMericoni  @  30/06/2009 09:42:22
   8 / 10
diretto,asciutto, antiretorico, un gran film, il migliore sicuramente sulla guerra in iraq...

Nergal85  @  08/06/2009 10:18:28
   8 / 10
ottimo film di guerra, ke esprime efficaciemente la cruda realtà delle missioni in Paesi martoriati dai conflitti. splendide prove degli attori e lo stile documentaristico, fanno di questo film una piccola perla cinematografica.

Constantine  @  20/05/2009 18:41:48
   8 / 10
La bravissima Bigelow sforna l'ennesimo film sulla guerra in Iraq riuscendo a scavarsi una nicchia di originalità e tratteggia con il consueto stile un ottimo prodotto. Jeremy Renner ha il compito, difficile, di raccontarci la dipendenza alla guerra del sergente da lui interpretato e non solo ci riesce, ma ci regala momenti di grande cinema, addirittura i nomi più famosi della pellicola vengono relegati a mere comparsate (Fiennes, Pierce, Morse). Ottima davvero la regia per un film che seppur non passerà alla storia, tiene incollati allo schermo offrendo e dicendo qualcosa di interessante. Da scoprire.

"Qual'è il modo migliore per disarmare una di queste cose?"
"Quello... in cui non si muore!"

Kyo_Kusanagi  @  05/05/2009 08:38:47
   7 / 10
Più che "film sulla guerra in Irak" è un film che si occupa degli aspetti psicologici che ne derivano; così come fa intendere le didascalie che aprono il film.Accostabile a "Nella valle di Elah" nel modo in cui ci propone la storia.Il dramma di chi esercita un lavoro in un paese culturalmente opposto al suo,in cui sente la costante pressione di un lavoro che lo porta a rischiare la vita ogni minuto e a fare scelte col rischio di uccidere innocenti.Ben girato,il film mantiene quasi sempre alta la tensione e non annoia.(nel finale in un film interamente al maschile c'è spazio per vedere la bella Evangeline Lilly del telefilm Lost)

Max78  @  08/04/2009 19:41:53
   8 / 10
La Bigelow tira fuori le palle, metaforicamente s'intende, e sforna un ottimo film
di guerra privo di qualsivoglia retorica morale, teso e avvincente, con uno sguardo alla follia alienante di un artificiere la cui vita è appesa ad un filo,
l'importante per lui è tagliare quello giusto per poter continuare a danzare con la morte.

axel90  @  08/04/2009 19:10:32
   8½ / 10
Questo è il primo film sul conflitto iracheno che vedo. Non c'è niente da dire: la Bigelow non sbaglia un colpo. Questa volta si avventura nel territorio iracheno e fotografa in maniera cruda e fredda una realtà di tutti i giorni: per 39 giorni tre artificieri devono resistere tra le assolate giornate di Baghdad, nell'ampio deserto e tra attentati e bombe nascoste in chissà quali anfratti. Storia che non nasce come una denuncia, ma più come un triste documento di chi sfida la morte ogni giorno affinchè tutti si salvano: ma come dissinescare dei detonatori quando hai puntato contro di te mille occhi che ti squadrano e tutti sembrano possibili attentatori? Come sopravvivere quando giri l'angolo e ti trovo un pazzoide con un coltello sguainato? Il film si base su questo: tensione e suspanse sempre ai massimi livelli, permettendo così un pieno coinvolgimento delle spettatore. La Bigelow ha pensato bene di usare telecamere a mano, per dare così il miglior effetto di confusione. Buonissima sceneggiatura e caratterizzazione dei protagonisti: il sergente William James, impavido e sicuramente un valido artificiere che con coraggio rischia la vita sempre con il sorriso sulla bocca, il sergente JT Senbon, più rigido e a volte in contrasto con James e infine il specialista OWen Eldridge, il più sensibile del gruppo. Nel complesso una perfetta pellicola di guerra con momenti d'zione (basti guardare solo il momento del cecchinaggio) e altri più drammatici. Da vedere.

pardossi  @  01/04/2009 20:27:32
   7½ / 10
Bel film davvero, con un pizzico d'ironia iniziale che però lascia subito la scena alla cruda realtà, quella fatta di odio verso i soldati Americani e chi in loro confida per un Iraq libero, molto drammatico ma con momenti più leggeri e divertenti, spiega la vera vocazione di alcuni uomini che al pari di altre missioni ci difende da immense ingiustizie sociali.

LoSpaccone  @  24/03/2009 14:00:17
   6½ / 10
Un buon film ma sarebbe stato migliore se non avesse esagerato, soprattutto nella seconda parte, con la retorica del soldato superbuono e supereroe.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  16/03/2009 23:52:55
   8 / 10
La signora Bigelow è veramente brava. Si si ha classe. La signora ha molte molte capacità. Dopo molte pellicole maledettamente riuscite come Point Break, Strange Days, il mistero dell'acqua la Kathryn sforna questo intensa pellicola ambientata in Iraq. Molto diversa dal Redacted di De Palma. Quest'ultimo molto più riflessiva, un'amara riflessione sugli avvenimenti durante la guerra e sulle barbarie dei militari durante il conflitto.
The Hurt Locker è invece una pellicola la cui denuncia è meno forte. Il film è intenso e umano con un ottimo ritmo tipico delle pellicole della Bigelow. Diretto molto molto bene e crudo quanto basta.
Veramente un ottimo lavoro in grado di rappresentare molte sfaccettature della guerra in Iraq mai analizzate in modo distaccato e asettico ma con umanità e partecipazione. Ottimo. Buona la recitazione e ottima l'atmosfera sempre tesa e con un procedere mai banale.
Un film che non ha ottenuto il successo che meritava ai botteghini, pazienza. Complimenti ancora a Kathryn Bigelow una bravissima regista con ottime idee.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  16/03/2009 16:35:18
   8 / 10
ottimo film che accosto volentieri all'ultimo de palma anche se mi ha colpito meno

da vedere

pinnazza  @  14/03/2009 19:09:43
   8 / 10
film pesante e adrenalinico.
molto bello.

ronaldinho80  @  09/03/2009 00:30:27
   7 / 10
McLovin  @  07/03/2009 16:09:03
   7 / 10
Bel film di guerra ambientato in Iraq. Seguiamo le vicende di una squadra chiamata a disinnescare ordigni esplosivi piazzati contro le forze americane. Pur non essendo perfetto nel suo andamento un po' schematico, e presentando qualche ingenuità nella rappresentazione delle azioni militari, la regista riesce nell' intento di rappresentare una guerra contro un nemico invisibile in cui il pericolo può venire da chiunque e in qualsiasi momento. Un film che forse per l'assenza di grandi star (l'unico è Ralph Fiennes, relegato però in un ruolo minore) è stato un po' sottovalutato.

Valdak89  @  26/02/2009 21:07:35
   10 / 10
Semplicemente splendido. Non credevo, mi aspettavo un film mediocre ed invece è stata davvero una rivelazione! Perfetto in ogni suo dettaglio, a mio avviso...adrenalinico, ottima recitazione, ottimi personaggi (il protagonista è un personaggio magnifico), ottima fotografia..insomma, CONSIGLIATISSIMO!

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floyd80  @  25/02/2009 22:01:33
   7 / 10
Kathryn Bigelow, regista del bellissimo Strange Days, costruisce un bel film. Gli attori convincono e anche la fotografia non è male.
Purtroppo è andato male al botteghino, ma i film della Bigelow non hanno mai avuto un grande successo.
A quanto un capolavoro sulla guerra in Iraq? Tanti film belli, ma nessun indimenticabile.

Invia una mail all'autore del commento Marla Singer  @  23/02/2009 10:59:49
   7½ / 10
Un ottimo film diretto con maestria dalla bravissima Bigelow. E' davvero un peccato sia passato inosservato, o quasi, nelle sale italiane.
Buona prova dei tre attori che formano la squadra, in un altalenarsi di momenti lenti e cadenzati ad altri di pura azione.
Consigliato.

Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  21/02/2009 14:49:07
   7 / 10
Comunque non è quel tipo di film che si può dedurre dal trailer (la pubblicità ha fallito). Girato in maniera quasi documentaristica molto bene, senza denunciare. La storia parla di questa squadra di artificieri che hanno il compito di disinescare le bombe kamikaze ed in genere l'atmosfera dell'Iraq ai giorni d'oggi.

Il film vanta di un cast che include G. Pearce e R. Fiennes, secondo me di minor importanza per cui si potrebbe anche evitare (era per attirare più pubblico al cinema ? ).

Contiene alcune belle scene al rallentatore, da vedere.

Un buon prodotto.

dagon  @  12/02/2009 16:48:14
   7 / 10
ormai tra film e miniserie tv (Over there, Generation kill) il tema guerra in Iraq sembra già sviscerato e illustrato più che a sufficienza. Se c'è un senso di déjà-vu inevitabile, bisogna dire che la Bigelow riesce a creare una sua tensione, rallentando spesso il ritmo ed inventando soluzioni registiche un po' diverse. Peccato che il film sia passato così inosservato in sala pechè avrebbe meritato miglior sorte; probabilmente l'aver mantenuto il titolo originale forse non ha aiutato, ma credo che sia anche il tema ad aver un po' stufato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  12/02/2009 15:09:30
   6½ / 10
L'ultimo lavoro di Kathryn Bigelow ci riconsegna un'ottima regista. Un docu-film sulla follia della guerra dal punto di vista di chi la combatte in prima persona che per taluni può anche traformarsi in una vera e propria droga ("The war is a drug"), ansietà cosparsa per tutto il film, ottimi movimenti di macchine, buone prove attoriali e ottime ricostruzioni scenografiche fanno di "The hurt Locjer" un buon prodotto, purtroppo passato pressochè inosservato nelle sale italiane a causa delle miopi case distributrici ed a un sistema sempre più nelle mani dei grandi multiplex....a pagare come al solito è la qualità!

minù  @  12/02/2009 13:51:34
   8 / 10
Kathryn Bigelow torna con un film al altissima tensione e conferma anche qui il suo amore verso il genere western.il film e' recitato ottimamente e girato con grande maestria ,la tensione regge per tutto il film e molte sono le scene da ricordare. un film sulla guerra che e' come una droga, dove non c'e' bandiera e' il nemico non ha un volto e puo essere ovunque.bravissimo il protagonista.

BrundleFly  @  12/02/2009 13:24:26
   6½ / 10
Da come ne avevano parlato mi aspettavo di più!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  12/02/2009 13:15:29
   7 / 10
Kathryn Bigelow racconta 40 giorni di una squadra di artificeri americani impegnati in Iraq. Ancora un film sulla guera quindi, ma diretto in maniera quasi reportistica "The hurt locker" si distingue dagli altri film per il forte impatto sullo spettatore, benchè non ci sia nel film l'intento di denuncia e condanna di opere come "Redacted". Film interessante il cui difetto maggiore, a mio avviso, è la ripetizione giusta di alcuni dettagli che però può portare lo spettatore ad annoiarsi un po'.

Shawn  @  08/02/2009 10:19:55
   7 / 10
Più che un film, sembra piuttosto un documentario sulle squadre di artificieri americani in Iraq. Non c'è una vera storia di fondo, ma il regista riesce comunque a tenere lo spettatore incollato alla sedia, creando una suspance ed un'ansia di sottofondo incredibile.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  03/02/2009 10:43:55
   7½ / 10
Ancora un film sull'Iraq,questa volta rappresentato da un punto di vista inusuale,ovvero attraverso l'operato di un gruppo di artificieri dell'esercito americano.
Kathryn Bigelow,con stile quasi documentaristico,gira come sua abitudine in maniera molto veloce e diretta,concentrandosi sulla figura del Sergente James (un bravo Jeremy Renner) incosciente disinnescatore di bombe dalle straordinarie capacità.
Non vi è critica nei confronti della politica d'aggressione americana,non vi è condanna o denuncia per i comportamenti dei soldati,"The Hurt Locker" entra nella psiche di un uomo che ha elevato la guerra a sua unica ragione di vita,un sorta di droga,come recita la citazione d'apertura,cui è impossibile sottrarsi.
Non mi pare di percepire un messaggio ambiguo nell’operato della Bigelow,il cieco,addirittura folle patriottismo del protagonista non è da leggersi come un’esaltazione di machismo o di un’attitudine guerrafondaia,semmai è da etichettarsi come un’analisi dell’uomo medio,un tipo ordinario,forse addirittura mediocre, che trae la propria soddisfazione esistenziale mediante lo svolgimento del suo lavoro.Attraverso esso riesce infatti ad affrancarsi da quella vita in cui è solo uno dei tanti,il suo operato gli permette di eccellere,di essere il migliore,criticato magari, ma soprattutto apprezzato,rispettato ed ammirato da chi gli sta intorno.
La sua assuefazione è così forte che nemmeno l’amore della famiglia, o un fatto cruento che per la prima volta lo sconvolgerà inducendolo ad agire in maniera sconsiderata,riusciranno a convincerlo ad abbandonare.
Kathryn Bigelow esibisce un lavoro solido,solo parzialmente inficiato da qualche momento di stanca o da qualche scadimento nel banale.La sua scelta di relegare a piccole apparizioni gli attori più noti,affidandosi quindi a volti poco conosciuti paga,perché l’immedesimazione con l’uomo medio a questo punto è immediata e soprattutto perfetta per l’approfondimento di un individuo che giocando con la morte ed esorcizzandola quotidianamente trova l’unica ragione per la quale valga la pena vivere.

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  02/02/2009 23:24:05
   8 / 10
Realistico, ben recitato, ottima adrenalina e ottima fotografia. Un film di guerra attuale perfetto.
Da vedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  01/02/2009 14:44:13
   7½ / 10
Ho sempre amato molto Kathrin Bigelow e adoro "Il buio si avvicina", Strange days" e "Point break".
Di indubbia competenza, come dimostra ampliamente anche in "The hurt locker", la Bigelow dopo il bel "Il msitero dell'acqua" e il pacchianissimo "K19" mancava dal set da molti anni, per poi ritornare con un film sulla guera in Iraq.
E questo a me non va giù. Io volevo commentare un altro film d'azione o un fantascientifico o comunque un film di genere. E invece dopo aver aspettato un mucchio di anni, come il suo ex marito (solo che quest'ultimo è diventato un multimiliardario), ci troviamo a commentare un film sull'Iraq, a pochissimo di distanza da film simili di altri nomi grossi quali Paul Haggis e Brian De Palma.

Oltretutto "The hurt locker" non mi ha nemmeno convinto molto. Quali sono le posizioni della regista? In realtà la Bigelow non giudica (e per questo è ideologicamente ambigua), ma mostra la vita di un gruppo di artificieri in Iraq che rischiano la vita tutti i giorni e poi tornati a casa, non si reintegrano (..."la furia della battaglia provoca spesso una dipendenza letale...la guerra è una droga") e addirittura ritornano.

La Bigelow spiazza, su questo non c'è dubbio. Però liquida troppo velocemente il ritorno a casa dei soldati, e oltretutto lo fa con un paio di aneddoti piùttosto banali (si veda invece "Nella valle di Elah).
Ma d'altra parte "The hurt locker" è comunque un film riuscito, capace di assegnare le star (Guy Pearce e il protagonista di "Strange days" Raph Phiennes) a mere comparse, affidandosi invece a volti più comuni.

In particolare è ottima la scelta dello strepitoso il protagonista che sfida la sorte ogni giorno fregandosene altamente delle regole.

Almeno due sequenze da antologia.
La prima, l'incipit che ci porta immediatamente sul campo di battaglia senza introduzioni, con un soldato (Pearce) che indossa una tuta speciale tipo astronauta per disinnescare un ordigno.
L'altra, sempre diretta e montata dalla Bigelow in maniera superlativa, è quella con l'altra star , Ralph Phiennes, nella quale soldati vengono uccisi da cecchini piazzati a un km di distanza.
Sempre grandiosa la regista americana, le immagini rimangono scolpite nella testa, come quasi sempre nelle regia di una Bigelow sempre maledettamente brava.

Speriamo altre prove nel breve periodo.

luisnino  @  27/01/2009 22:09:33
   9 / 10
UN FILM SPETTACOLARE.....EFFETTI SPECIALI REALISTICI......SEMPRE IN MOVIMENTO.....TI RENDI CONTO DELLA REALTA CHE STANNO VIVENDO IN GUERRA I SOLDATI AMERICANI......ATTORI BRAVISSIMI........

CONSIGLIATO VIVAMENTE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

DA VEDERE ASSOLUTAMENTE

giumig  @  26/01/2009 20:52:52
   8 / 10
supendo

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/01/2009 21.33.41
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Febrisio  @  24/01/2009 18:44:31
   7½ / 10
Un inzio lento senza caratterizzare i protagonisti. Dopo una trentina di minuti non si sa bene ancora che sia la storia. Sembra un insieme di fatti assemblati, ma non per questo sembra di assistere ad un documentario. Sembra più che si voglia far affezionare lo spettatore a cosa e come succede, più che a chi. A mio parere alla fine ci riesce. Come da frase iniziale, di conseguenza il finale, pure allo spettatore mancherà una scena in più. Molto reale nel suo svolgimento; tensione molto alta in parecchie scene, quasi vivendo per qualche istante ciò che un soldato possa aver vissuto in Iraq.

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Betelgeuse  @  24/01/2009 14:39:35
   7½ / 10
La Bigelow è in gamba. E questo film si lascia vedere.

E' la storia di un artificiere, nel cui animo la guerra ha preso il posto della voglia di vivere.
Manca una vera e propria storia: si vede palesemente che non è un reportage, ma la frammentarietà delle vicende dei personaggi si discosta da quella alla quale siamo abituati.
Un pò alla Jarhead.

Consigliato agli appassionati del genere.
Un pò meno a tutti gli altri.

mister_snifff  @  01/01/2009 23:26:33
   7 / 10
Ok... forse unica pecca la caratterizzazione del soldato protagonista, stereotipizzato a manetta, pare un john wayne versione post-metal

Crimson  @  26/10/2008 19:09:30
   7½ / 10
Sia per come è girato che per i contenuti, 'the hurt locker' è un film che merita la visione, e avrebbe meritato qualche riconoscimento al festival di Venezia.
Gran film, di una lentezza che ho trovato pertinente alle sensazioni che è capace di far maturare. L'ho trovato persino piuttosto originale per certi versi.
Un ritratto asciutto e molto ben curato, la guerra è vissuta come una droga di cui non si può più fare a meno, lentamente progredisce nel sistema nervoso e sostituisce tutti i valori e le convinzioni su società, famiglia, e soprattutto sulla funzione che l'individuo ricopre al mondo. I punti di forza sono alcuni dettagli, delle trovate originali e molto ben rappresentate: i componenti degli ordigni che per James sono parte integrante del cassetto degli affetti mentre per Sanborn oggetti comuni ad ogni negozio di ferramenta; il bambino 'Beckham', parte di una sottotrama persino prolissa ma che ha il suo significato per come si conclude (ed è una delle scene pi agghiaccianti); il dialogo nel camion tra James e Sanborn: la priorità e unica via di uscita/salvezza per il soldato di colore appare quella di generare un figlio, una volta presa coscienza dello smarrimento di sè. Questi gli aspetti che mi hanno maggiormente colpito.
Oltre ad essere valido sul piano dei contenuti, il film tiene quasi sempre alta la tensione mediante parecchie scene adrenaliniche, soprattutto quelle legate alle operazioni di disinnesco.
Ottimo il cast, fa la sua breve apparizione anche Ralph Fiennes. Bravissimo Jeremy Renner.

PATRICK KENZIE  @  24/10/2008 18:07:15
   6½ / 10
Qualcosa piu di sufficente per il nuovo prodotto della brava Bigelow (è ancora la moglie di James Cameron????).
Un film sulla guerra diretto abbastanza bene con delle trovate a volte davvero buone,dove gli attori sono tutti ben inseriti nei loro personaggi e la trama scorre bene per quasi tutto il film. In qualche piccolo tratto diventa lento è và un po fuori contesto,un film secondo me non troppo di critica ma piu di "reportage" (difatti è ispirato agli articoli di un giornalista di guerra),che mostra un volto dei soldati volontari che "sminano" e che non riescono poi ad adattarsi al ritorno in patria...
Forse mi aspettavo di piu,ma non è un film deludente.

once  @  17/10/2008 17:33:54
   7½ / 10
Sono un grande estimatore della Bigelow.

Questo film è realizzato in modo impeccabile dal punto di vista tecnico. La tensione è palpabile in ogni scena. I protagonisti sono perfetti nel ruolo.

Non mi sento di dare un voto più alto perchè in fondo il film scorre via molto "piatto" dal punto di vista emozionale. C'è in generale poca enfasi e l'aspetto psicologico/umano dei personaggi è messo in secondo piano rispetto alla nuda cronaca dei fatti.

Certo è che per farsi un'idea della guerra in Iraq questo film è perfetto. Realismo all'ennesima potenza.

forzalube  @  16/10/2008 17:41:00
   8 / 10
L'unica pecca del film è forse l'eccessiva durata: si poteva forse tagliare una giornata o sforbiciare qualcosa come se tra l'affermazione iniziale (

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Nel complesso è comunque un bel film di cui si consiglia la visione.

Hartigan81  @  15/10/2008 09:44:54
   6 / 10
diciamo che dalla bigelow mi aspettavo qualcosa di meglio..la trama è interessante..c'è tensione nelle scene principali ma intorno ogni tanto la si tira un po troppo per le lunghe portando il film ad avere molte pause che allentano un po la presa sullo spettatore...

DarioArgento  @  14/10/2008 21:45:07
   10 / 10
Kathryn Bigelow è una grande regista, bellissimo film

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  13/10/2008 19:26:52
   7½ / 10
Probabilmente è così che dovrebbero essere fatti oggi i film di guerra sull'Iraq... crudo, asciutto, senza schieramenti nè retorica militarista o pacifista che sia, eppure mostra l'orrore senza enfatizzazioni, tranquillamente, banalmente, così com'è nella realtà.

Gruppo COLLABORATORI Gabriela  @  13/10/2008 11:29:19
   8 / 10
Racconto di guerra: puro e semplice.
Non si nomina mai l'america, non si parla di politica, non si vede mai la bandiera, nessuno si crede un eroe, nessuno giustifica o giudica la guerra.
La Bigelow ci fa entrare dentro i personaggi quasi come un video game e ci fa vivere l'esperienza dei soldati come le clips di Strange Days.

Rand  @  13/10/2008 00:46:20
   7½ / 10
E' un film spiazzante quello della Bigelow, spiazzante perchè non c'è da aspettarsi scene piene di esplosioni irreali o gente alla Rambo, parliamo di "semplici" sminatori che a Bagdad si occupano di disinnescare una moltitudine di ordigni, sono rimasto spiazzato dopo la prima mezz'ora, dal ritmo lento, dal realismo delle scene in cui non sai mai cosa potrebbe accadere, una cosa questo film lo è di sicuro: non è scontato, non ci dice cosa dobbiamo pensare piuttosto ci dice "ei amico questa è la guerra in Iraq ora vedi un pò cosa ne pensi..." certo che gli attori sono bravi, mai eccessivi, la fotografia è perfetta e le riprese da documentaristiche passano a film d'azione con una fluidità notevole, insomma un film che potrebbe lasciarvi insoddisfatti se cercate Die Ard 4, ma notevole nelle sue varie storie e personaggi raccontati, un solo rammarico alla fine, verrebbe voglia di seguirli quei personaggi, nelle loro storie, e approfondirli. Ottima regia e buona sceneggiatura ci danno un film su cui riflettere, peccato che non abbia visto il film di De Palma per confrontarlo, ma a distanza di 5 anni dall'inizio di quella guerra, almeno cominciamo a vederla raccontata dai primi registi coraggiosi, senza fronzoli e senza incensamenti delle forze armate. Spettacolare nella sua semplicità, si attiene ai fatti e basta producendo situazioni che a volte sembrano banali e poi si evolvono in modo inaspettato.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  11/10/2008 15:19:48
   7½ / 10
Dopo De Palma, un'altro nome importante per descrivere la guerra in Iraq.
Bravissima la Bigelow ad alternare momenti con un taglio documentaristico ad altri di rara perizia tecnica per un film che (credo) volutamente non va in profondità nelle motivazioni della guerra ma, come detto dal buon Satyr, vuole descrivere la "dipendenza" adrenalinica di alcuni soldati verso le situazioni al limite della sopravvivenza.

E la tensione nelle operazioni dell'unità è palpabile in gran parte della pellicola (personalmente ho preferito la seconda parte), anche se in alcuni frangenti si ha una certa ridondanza di situazioni, dove il coinvolgimento lascia spazio a qualche momento di noia.

Anche se con obiettivi e stili differenti, è impossibile non paragonare il lavoro della BIgelow a quello di De Palma. Io ho preferito "Redacted": forse più originale e attuale.
"The hurt locker" è un ottimo film di guerra ma lo spettatore non troppo appassionato al genere potrà non apprezzarlo fino in fondo.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  11/10/2008 14:19:49
   8 / 10
"La furia della battaglia crea spesso una dipendenza letale,
perchè la guerra è una droga"

La chiave di The Hurt Locker è tutta in questa citazione.

Tratto dai reportage iracheni del giornalista Marc Boal, il nuovo film della Bigelow è un "documentario" sulla dipendenza e sull'adrenalina, un indagine profonda sugli effetti di una guerra capace di cambiarti e possederti, un inferno ripreso in maniera realistica ed estenuante, nessuna retorica e nessuna bandiera a stelle e strisce.

E' un prodotto assolutamente spiazzante: privo di una storia principale, la pellicola prosegue con taglio documentaristico riprendendo da vicino un plotone di sminatori a poco più di un mese dal congedo; l'andamento è frammentario, il ritmo abbastanza lento, ma la tensione (e l'angoscia) è potentissima, la regia strordinaria, la fotografia perfetta, il cast da urlo (solo due attori di richiamo, per lo più fatti fuori dalla scena in mezzo minuto).

La rinomata abilità dell Bigelow nelle scene d'azione gioca un ruolo fondamentale (eccezionale a tal proposito la prima esplosione), e il livello di realismo ricorda in più di un occasione quel gran capolavoro di Redacted: dopo due film del genere, sulla guerra in Iraq è stato detto davvero tutto.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  26/09/2008 11:31:53
   7 / 10
"No one wins, it's a war of men" (Neil Young)


Dopo un film definitivo come "Redacted" di De Palma (ovvero la realtà trasportata nella più vera delle false dimensioni hollywoodiane) credevo che della guerra in Iraq non si potesse aggiungere alcunchè di nuovo.
Ma l'errore fatale è proprio quello di mettere in relazione il film della Bigelow con quello di De Palma.
Ammaliato dall'impareggiabile perizia tecnica del film e della sua vitale/mortale ferocia (con quella giostra collettiva di morte che per esempio non è riuscita a Ridley Scott nel suo controverso "Black Hawk down" cfr. tentativo fallito di raccontare l'inferno bellico) devo confessare che mi sono anche "discretamente" annoiato.
Ma forse i personaggi del film non incidono quanto il nucleo della guerra stessa, protagonista assoluta o indiretta con l'agghiacciante brutalità di corpi adibiti a... bombe umane: il film raggela il sangue, intendiamoci, è sicuramente uno dei migliori del genere (diretto con piglio virile dalla più "maschile" regista femminile al mondo) ma rischia di non evolversi, o contraddirsi (ideologicamente può scontentare tutti, e probabilmente questo limite è un ulteriore elemento di forza)

6 risposte al commento
Ultima risposta 09/03/2010 01.44.27
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Gruppo REDAZIONE maremare  @  13/09/2008 13:05:06
   8 / 10
Sangue, sudore e polvere da sparo in un film dai tempi western che sembra essere diretto da Don Siegel.
Zeppo di scene madri, narra della war-addict di un giovane soldato, in fuga dallo squallore della provincia americana.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  11/09/2008 19:19:19
   8 / 10
Gli ultimi giorni in Iraq di una squadra di sminatori vissuti costantemente sul filo del rasoio. Ottimo il ritorno della Bigelow dietro la macchina da presa con un film coinvolgente e dal forte impatto visivo, con una suspence cadenzata in maniera più che eccellente. Ben evidenziato il rapporto dipendenza che il protagonista verso le situazioni più rischiose ed estreme e quel bisogno continuo di adrenalina come una droga di cui non puoi fare a meno e che una tranquilla vita di piccolo borghese tesa alla cura della famiglia e la scelta dei corn-flakes al supermarket di quartiere certo non appaga (diverse le somiglianze con il Cody di Point break). Ruoli cameo per Ralph Fiennes e Guy Pearce.
Un vero peccato che questa pellicola sia uscita a mani vuote dalla rassegna veneziana.

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