the counselor - il procuratore regia di Ridley Scott USA, Gran Bretagna 2013
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the counselor - il procuratore (2013)

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locandina del film THE COUNSELOR - IL PROCURATORE

Titolo Originale: THE COUNSELOR

RegiaRidley Scott

InterpretiMichael Fassbender, Brad Pitt, Cameron Diaz, Penélope Cruz, Javier Bardem, Dean Norris, Natalie Dormer, Rosie Perez, Goran Visnjic, Sam Spruell, Ruben Blades, Bruno Ganz

Durata: h 1.42
NazionalitàUSA, Gran Bretagna 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2014

•  Altri film di Ridley Scott

Trama del film The counselor - il procuratore

"The Counselor" è ambientato principalmente nella frontiera, e racconta la storia di un avvocato (il cui nome non viene mai pronunciato) che si mette in affari con Reiner, un conoscente dalle losche amicizie. L'idea è di prelevare un carico di cocaina del valore di 20 milioni dollari a sud del confine e spacciarla con l'aiuto di un poco di buono di nome Westray. Naturalmente, niente va secondo i piani.

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Voto Visitatori:   5,10 / 10 (77 voti)5,10Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
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Voti e commenti su The counselor - il procuratore, 77 opinioni inserite

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Hard to Kill  @  02/04/2016 20:03:53
   8 / 10
Uno dei film più sottovalutati della storia del cinema recente.
Ad una prima visione risulta un po' criptico, ad una seconda visione se ne coglie il senso, ad una terza visione lo si ama davvero. Figlio di una sceneggiatura a dir poco sontuosa, questo film viaggia su livelli altissimi per quanto riguarda ambientazione, dialoghi e personaggi (tra tutti la Malkina di Cameron Diaz). A livello emotivo poi, trasmette il senso di smarrimento del protagonista di fronte al succedersi degli eventi nonché il senso di morte che incombe su di lui, una morte dolce e inevitabile. Da vedere ripeto, almeno due volte.

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Ultima risposta 26/06/2016 12.17.18
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floyd80  @  18/02/2016 16:28:39
   3 / 10
Prendi un grande scrittore, un ottimo regista, un cast di attori eccezionali e che cosa ottieni?
Un film che dire sconclusionato sembra quasi un complimento.
Punto primo (Già; sono arrabbiato e quando uno è arrabbiato fa così...mette i punti) ricapitoliamo:
Punto primo: La sceneggiatura, davvero non si può! Durante la visione del film ti viene un laconico dubbio: "Ma quando l'hanno finito, l'hanno rivisto?"
Punto due: La regia, sembra un film di Michael Bay senza la tamarraggine.
Punto tre: Gli attori sembrano guardarti negli occhi e sembrano volerti dire: "Salvati, non continuare a guardare nella speranza che ci capisci qualcosa, non lo farai...non lo farai!"

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Ultima risposta 19/01/2020 01.30.12
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gherardo81  @  03/01/2016 02:10:31
   1½ / 10
Film inguardabile. Non ti da il tempo di conoscere i personaggi te li butta li nella mischia all'improvviso, e da per scontato che lo spettatore riesca a unire tra di loro dialoghi e scene sconnesse. Non riesco a capire come si possa passare una roba del genere. Con un cast di tutto rispetto non si può fare una porcheria simile. Mezzo voto in più per il collare del ghepardo.

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Ultima risposta 19/01/2020 01.31.27
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likely  @  24/04/2014 03:38:04
   4 / 10
Forse le mie aspettative personali erano un pò troppe alte, ma questo nuovo film dell'ormai decaduto Ridley Scott mi ha lasciato veramente inorridita. The Counselor è con ogni probabilità il peggior film del padre di molteplici capolavori come Alien, Blade Runner, Thelma & Louise o Il Gladiatore. Volgare, noioso, prevedibile e fastidioso nella sua risibile banalità, l'ultima fatica di Scott brilla per negatività e pochezza di contenuti, di idee originali, di ritmo e di sostanza. Un film sconcertante, dove si passa da dialoghi ridicoli (vedi il pescegatto...) a presunte massime sparate a caso dai vari protagonisti. The Counselor si muove lento come un bradipo, tenendo lo spettatore in attesa di un qualcosa che non arriva mai. La sceneggiatura macchinosa e piena di buchi e la regia incredibilmente piatta di Ridley Scott influiscono in maniera letale anche sulla recitazione di un cast potenzialmente stellare; Fassbender non cambia mai espressione, Cameron Diaz un'espressione non ce l'ha più, Bardem fa tenerezza conciato in quel modo, mentre Pitt e la Cruz non tolgono e non aggiungono niente al film. I personaggi, tutti, sono stereotipati e patetici, il film non decolla mai ma conferma, purtroppo, che il buon Ridley avrebbe bisogno di una pausa di riflessione. Si salvano solo la fotografia e qualche scena d'effetto come la decapitazione del motociclista. Pessimo.

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Ultima risposta 16/05/2014 03.25.45
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wuwazz  @  08/03/2014 09:59:46
   3 / 10
Era dai tempi di "tutti gli uomini del re" con Sean Penn che non vedevo un tale spreco di registi, produttori ed attori.

Qui di seguito la sceneggiatura del film:

In un sacco di posti differenti:
Bardem: "Avvocato... ma lei lo sa che è pericoloso..."
Fassb: "Eh?"
Pitt:"Avvocato... stia attento"
Fass:"eh?
Bardem:"Avvocato... guardi... io l'avverto..."
Fass:"eh?"
Diaz:"Avvocato.....
Fass:"eh?"
Bardem:"Avvocatoavvocatoavvocato"
Fass:"eh?"
Pitt serrando gli occhi:"Avvocato... ma è sicuro? Una volta ad uno gli hanno staccato la testa..."
Fass:"Eh?"
Bardem:"Avvocato......"
Fass:" eh?"
Cruz:"No ponga nnada! No ponga nnada senor"
Fass:"eh?"
Bardem:"Avvocato... è pericolosissimo"
Fass:"eh?"
La diaz si scopa una ferrari.
Fine

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Ultima risposta 22/11/2014 22.20.52
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sev7en  @  31/01/2014 17:23:47
   7½ / 10
Un avvocato, ambizioso quanto volutamente ingenuo, cerca la svolta con il business della droga finendo travolto dalla fatalità del caso che lo conduce per mano in un tunnel senza più via d'uscita...

Lord Blade Runner, al secolo Ridley Scott, dopo il flop planetario di Prometheus torna sulla Terra per un lungometraggio dal cast stellare ed una sceneggiatura partorita dall'immenso Cormac McCarthy, qui come in nessun altro film, ostaggio di una critica divisa tra guelfi e ghibellini.
La storia è ambientata nel Messico e punta i riflettori su quella che potrebbe essere "normale amministrazione" nel "Cartello", dove "la casualità non esiste", dove "se manca qualcosa vuole dire che speri ritorni… ma non ritorna mai niente", dove "la verità non ha temperatura". Un avvocato, un "figlio dei fiori" Michael Fassbender, accetta di lavorare con un suo cliente, Reiner (Javier Bardem, lampadato e sofista) per trasportare un carico di cocaina oltre il confine messicano con l'intermediazione di Brad Pitt (nel film, Westray, affascinante, pacato e anche lui decisamente sofista). Naturalmente in quella che sembra un'operazione da manuale una semplice, futile, coincidenza porta l'intero Cartello a credere che l'avvocato ed il suo gruppo abbiano voluto giocare sporco e quindi a decretarne il de profundis con una preda illustre, Laura, l'acqua e sapone, nonché moglie del'avvocato, Penelope Cruz.
Fin dall'inizio, però, Scott rileva il personaggio cardine dalla storia, il burattinaio invisibile che incarna per alcuni versi questo fato malefico, in grado di deviare in modo permanente il corso degli eventi con una freddezza ed un sadismo tipico dei gironi dell'Inferno: Malkina. Cameron Diaz, conturbante, turbante, imprevedibile ma dannatamente sexy, dispensa perle di saggezza da cultura Zen mentre con una mano apostrofa l'estrema unzione anche al suo fidanzato e con l'altra cerca di abbracciare qualcuno che possa ascoltarla, come il parroco in confessione, costretto alla fuga per il morbo della sua parola, tentatrice quanto peccaminosa.
McCarthy, morto dopo morto, mostra come innescata la miccia, la detonazione finale sia solo una questione secondaria, perché prima che arrivi, la tensione e quel senso di smarrimento che in genere porta al suicidio, stringe con la forza di un boa il collo di ogni persona, soffocandola lentamente, dolorosamente, sempre più forte con quel cappio che come ultimo stadio, ruzzola a terra in compagnia di una testa. Il messaggio che traspare è comune quanto ignorato: l'avidità è una strada inesplorata che una volta su due paga ma con la stessa percentuale è in grado di portare via tutto, anima in primis. Rassegnarsi quindi a ciò che la vita offre? No, non è questo sicuramente ma di certo l'ignoranza, come "conoscenza del non sapere" non concede secondi appelli ed il nichilismo che riempie le lacrime di disperazione dell'avvocato, con quell'Hola finale stampato su un inutile DVD, sono la pennellata finale ad un'opera che ha spaccato la critica, valutata eccessivamente verbosa (ma non lo è anche la tediosità della routine quotidiana?), inutilmente sessuale (la scena iniziale è decisamente gratuita…) e dalla trama claudicante (ma la vita non lo è altrettanto, con i suoi alti e bassi?).

Un bel film che va visto da inizio a fine pensando ad ogni singola frase pronunciata perché il cinema è e deve essere anche una palestra di vita, per evitare che realtà aliene, possano sorprenderci e condurci, per mano, lungo strade inesplorate…

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Ultima risposta 04/02/2014 17.51.11
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hpolimar  @  27/01/2014 15:47:12
   4 / 10
TEDIO. Nell'attesa perenne nel film che quella sorta di prologo finisca e inizi il film vero

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Ultima risposta 27/01/2014 16.33.03
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  24/01/2014 12:50:19
   8 / 10
Grande messa in scena per Ridley Scott, non nuovo a sconcertanti alti e bassi. Reduce dell'ignominioso "Prometheus", Scott dirige uno dei lavori più pregevoli della sua carriera (sempre di gran lunga secondo, com'è ovvio, all'inarrivabile "Blade Runner").
Merito anzitutto della notevole sceneggiatura di Cormac McCarthy, che Scott adatta abilmente, sapendone amplificare asciuttezza, fermezza e intransigenza. Affidandosi ad ambientazioni fortemente espressive, fotografate con dettagliata freddezza, la macchina da presa è trattenuta. Scott dirige con polso saldo: non si concede virtuosismi, e si limita alla contemplazione impassibile di un universo di abiezione.
In effetti sappiamo già, dal cinema, della crudezza estrema del narcotraffico. Illuminati a riguardo, di recente, anche dal Saviano di "ZeroZeroZero", il film di Scott comunque è talmente bello che, se non arriva a essere un capolavoro quale "Gomorra" di Garrone, è solo perché il soggetto di "The counselor", classico, romanzesco e un pochino risaputo, difetta di particolare originalità. Tutto il resto però, nel film, è talmente perfetto da mozzare il fiato, anche grazie a quattro interpretazioni magistrali. Il cast all-star è straordinariamente in parte. Bardem è meraviglioso nella sua duttilità; Pitt non è mai stato così poco gigionesco e tanto cinico e mediocre. Cameron Diaz è trasformata in un famelico e ferino demone di ghiaccio, qui forse nel ruolo migliore della sua carriera. Fassbender è straordinario nel mimetismo con cui rende, prima, la spregiudicatezza rampante di un uomo comune che ignora il lato oscuro delle cose, e, quindi, l'aggrovigliarsi nello strazio di quest'uomo mediocre, che aveva il paradiso e ha scelto l'inferno. A loro si aggiunge, in controcanto, una dolente Penelope Cruz che fa da agnello sacrificale.

Come si diceva, la forza del film deriva dalla sceneggiatura. E' senz'altro un film insolitamente verbale: e in ciò va trovata la sua originalità.
Lungi, d'altra parte, dall'essere un film statico, "The counselor" è attraversato da una tensione che progredisce parallelamente all'incupirsi di una tragedia, mentre il cielo resta splendido e luminoso, e indifferente alla meschinità umana: disinteressato alle sorti di uomini mediocri, che si trascinano all'inferno sulla superficie, ora levigata ora brulla, di un deserto che è correlativo oggettivo di un deserto morale.
E' attraverso i dialoghi di McCarthy, filosofici senza essere retorici (sempre congrui ai personaggi e ai contesti), che si dipana l'intransigente disgusto e il disincanto di un autore quasi ottantenne che dimostra di aver scrutato lungamente nell'abisso, e, pur avendone viste di tutti i colori, ha conservato la capacità d'indignarsi.
La constatazione più amara e più forte che il film ci consegna, è che quanto maggiore sia la consapevolezza del male e delle sue conseguenze, maggiore diventa la capacità di agire nel male. Non c'è redenzione né desiderio di catarsi: affidando proprio ai più spietati le riflessioni più lucide e sagge, McCarthy apre veramente gli occhi sull'orrore. Con sguardo più che mai asciutto e disilluso.

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Ultima risposta 24/01/2014 21.06.29
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  21/01/2014 12:47:02
   5 / 10
Voglio andare contro corrente in questo capolavoro nosense di Ridley Scott, The Counselor è probabilmente uno dei film più pasticciati della storia del cinema professionistico.
Eppure, vuoi per l'ottimo cast e la messa in scena curata, mantiene l'attenzione , lo spettatore attende la grande svolta ritenenendo che tutta quella confusione narrativa, quella filosofia logorroica da bancarella, quei dialoghi assurdi abbiano alla fine un senso .
Ecco il merito di The Counselor è di essere talmente brutto da spiazzare lo spettatore, da lasciare senza parole e a portarlo a casa con la consapevolezza di non averci capito una mazza per due ore e che non c'è nessuna logica perversa, il film è proprio questo: una caz.zata.

Talmente brutto da essere originale.

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Ultima risposta 14/02/2014 09.43.20
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/01/2014 04:05:38
   5½ / 10
Ho avuto il sentore che qualcosa non filasse per il verso giusto. Infatti le cose non vanno benissimo, un'estetica che mette in luce quanto possa essere pericoloso e schematico questo puzzle hollywoodiano di sadismo e patina. Due donne sole la belva vamp vs Cameron Diaz e la fragile Cruz tutta commossa dai "best gold rings" diamonds, con un epilogo che sfiora il Pincher di Seven. Si riscatta bene nella seconda parte, ma coinvolge come un pesce crudo appena pescato in mare. Fassbender ha davvero il mare dentro quegli occhi ma il suo avvocato non lascia il segno, troppo occupato a fare l'innamorato sensuale per essere un doppiogiochista che rischia di lasciarci le penne, e forse la Diaz e' l'unica del cast ad aver capito se stessa, guidata da uno Scott abilissimo con le immagini ma affettato e superficiale con i suoi personaggi. A un certo punto avrei potuto segnarmi tante battute pseudo-filosofiche che in un contesto tanto elegante ma volgare lasciano il tempo che trovano. Non credo che l'amplesso clou della Cruz con l'automobile passera' alla storia, se non altro necessario per rendere eccitante un film altrimenti domestico e statico - ricorda un po' Le belve di Stone - dove quasi non ci si accorge dell'epilogo. Tra incursioni horror e mestamente tribali non si risparmia nemmeno una premonizione di morte in un carcere di massima sicurezza. Scott-McCarthy questo matrimonio non si doveva fare. Girato benissimo, fotografato meglio, ma tanto fumo e poco arrosto

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Ultima risposta 21/01/2014 12.47.45
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anthony  @  17/01/2014 11:47:02
   8 / 10
Ho letto da qualche parte, sul web, che quando nel 1982 uscì nella sale "Blade Runner", il capolavoro di fantascienza diretto da Ridley Scott, la critica e i critici dell'epoca (soprattutto statunitensi..) attuarono un vero e proprio gioco al massacro contro la pellicola...che tenne il pubblico di mezzo mondo lontano dai cinema dove veniva proiettato il film: andando a controllare in qualche archivio ho scoperto che davvero così fu...e a gettare scompenso su Blade Runner non furono solo (i più agguerriti) americani..bensì anche una buona parte della critica europea.
Ci vollero almeno una decina di anni (intorno ai primi '90) perchè questo capolavoro della fantascienza ricominciasse a trovare i favori che oggettivamente meritava di ricevere: la consacrazione totale dell'opera avvenne con gli annunci e le messe in scena della Director's Cut...etc...

Bene, questo "The Counselor", ben lungi dall'essere un film perfetto (ma chissenefrega!) , paga lo scotto di essere una pellicola partorita a rimorchio (a livello prettamente temporale..quindi, ahimè, Media-mentale..) di super-acclamate 'sloffiate' come "The Road" e "Non è un Paese per Vecchi"; se prendiamo a esempio proprio questo ultimo titolo..non ho letto di critiche tanto forsennate e di tale 'caratura' a suo indirizzo..eppure la pellicola in questione, almeno secondo il sottoscritto, possedeva tutti i difetti (elevati a potenza) di cui viene accusato e rimpinzato il nuovo film di Scott; film che a me è piaciuto e non poco..soprattutto per un fattore preponderante (assente nell'opera sopracitata dei Cohen..): i verbosi e ficcanti dialoghi di cui sono struttura e spina dorsale questo "Il procuratore" si limitano a rappresentare l'essenza umana brutale e inquietante messe in mostra da McCarthy e Scott...senza una (dico una) sola scivolata verso una demonizzazione ( o una lode) ludico/moralistica parafrasale : le cose stanno in questo modo ed è così. Punto.
..ottima la regia di Scott, molto buone le prove degli attori (la Diaz in particolare..) contornate da una fotografia e una colonna sonore ispirate.

Ci risentiamo tra una decina d'anni.

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Ultima risposta 19/01/2014 13.05.49
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ilgiusto  @  17/01/2014 10:40:44
   2 / 10
Tremendo.
'Traffic' in stile '2 palle alla francese' con personaggi finti e stereotipati dallo spessore reale di un foglio di carta velina, insopportabili dialoghi artificiosi e pretenziosi, pesante, lento, e che, per non farsi mancare nulla, sul finire si concede pure, non si sa perchè, del puro splatter.
Cast stellare svogliato e gettato alle ortiche (Bardem è insopportabile ogni qual volta sbuca sullo schermo.., Fassbender mostra solo e perennemente la sua espressione migliore, quella: 'Perchè sono qui? Cosa sta succedendo?...').
Svolgimento e fattura così poco interessanti che il fim non riesce nemmeno in quello che dovrebbe (forse...) essere il suo obbiettivo principale: graffiare.
Difficile portare al termine la visione senza essere tentati di fuggire dalla sala.
Davvero Tremendo.

Un voto in più solo perchè lodo la coerenza di un film che vuole essere pesante e brutto dall'inizio alla fine, e ci riesce.

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Ultima risposta 19/01/2020 01.37.29
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BlueBlaster  @  17/01/2014 01:05:29
   5 / 10
Non è tutto oro quello che luccica, o in questo caso sarebbe meglio dire diamanti.
Avevo uno strano sentore negativo verso questo film, qualcosa mi puzzava e non capivo perché, ma la mia ragazza ci teneva tanto a vederlo e allora (complice il cast ed un regista di questo calibro) siamo andati a vedere questa pellicola invece de "Il grande match"...gravissimo errore!!!
Vuoi che sia stato perché durante le riprese del film è morto il fratello di Ridley Scott (il noto Tony a cui è pure dedicato il film) che la pellicola sprizza la verve degna di un funerale!?
I commenti che mi precedono esprimono perfettamente ciò che penso ma io sarò di manica un pò più larga perché sono innegabili delle qualità tecniche e recitative di alto livello che "abbelliscono" una sceneggiatura da cestinare.
Cormac McCarthy (parlo solamente per esperienza cinematografica) è uno scrittore dai ritmi lenti e riflessivi e ne sono la prova i due film tratti dalle sue opere ossia "Non è un paese per vecchi" e "The Road" che tuttavia risultavano ottimi prodotti...questa volta firma addirittura la sceneggiatura e trasporta il suo stile soporifero sul Grande Schermo, avrebbe fatto certamente meglio a scrivere la sceneggiatura a quattro mani con qualche esperto del settore perché scrivere libri non è come scrivere storie per il Cinema!
Altissimo potenziale sprecato in quanto Ridley Scott dirige con cura e perfezione, nulla è dato al caso...ci sono molti dettagli ed inquadrature ravvicinate (e la sparatoria ne è un esempio), lo stile appare realistico grazie anche all'ottima fotografia del polacco Dariusz Wolski o all' ancora più rodato montaggio di Pietro Scalia.

Cast stellare che però brilla davvero poco: il migliore è Brad Pitt che però riveste un ruolo abbastanza marginale quanto sfuggente, Michael Fassbender fa pietà ai sassi ed è totalmente inadatto ad un ruolo del genere (il suo ruolo perfetto è quello algido visto in "Prometheus" in cui interpretava un androide e questo dico tutto) non riuscendo a donare il benché minimo spessore o calore umano al suo "avvocato".
Javier Bardem? Che peccato, mi piace sto attore ma qui gli hanno tolto le palle! Il bello è che offre una interpretazione sopra le righe, doveva essere lui il protagonista...i suoi dialoghi sono piacevoli da ascoltare e perché no anche simpatici e ovviamente sto pensando a quello del "sesso con la Ferrari" a mò di pesce gatto :)
E poi c'è lei ossia la pri******* Cameron Diaz che si atteggia come la diva di turno...interpreta una furbissima zoccola d'alto borgo e a parte il suo essere maiala risulta più irritante che altro, spettano a lei i dialoghi più stupidi o noiosi.
A far cadere ancor più le braccia è il cast secondario, ,ma non perché facciano schifo ma perché dire che sono sprecati è un eufemismo...Penélope Cruz, Bruno Ganz (in cinque minuti mostra chi sono i veri attori), John Leguizamo, Rosie Perez, Édgar Ramírez e Toby Kebbell...ossia tutta gente che avrebbe potuto essere nel cast principale al posto di quel catatonico di Faasbender o di quella maialazza della Diaz!

Il film parte come un pornazzo e ciò è imbarazzante, passano dieci minuti e ancora si parla di sesso, altri dieci di noia e ancora mettono in mezzo porcherie ma tutto gratuito ed ostentato senza una reale valenza per la trama.
Non si capisce praticamente nulla del film fino a metà ma anche dopo risulta difficile comprendere dove volessero andare a parare...citazioni una dietro l'altra, racconti e dialoghi (anche belli alcuni a dirla tutta) estratti dalle ??leggende metropolitane?? tipo sugli snuff movie o su quell'arma particolare.
Pellicola verbosa, ostentata, inutilmente prolissa ed elegantemente (McCarthy e Scott hanno rispettivamente 81 e 77 anni e si dovrebbero vergognare anche solo di pensarle certe cose):
Giusto il paragone con "Le Belve" che è il primo film che viene in mente viste le ambientazioni e la storia...bisogna dare atto che quando entra in gioco la violenza non ce ne per nessuno, si vedono scene parecchio crude e sanguinose (il finale è molto forte) e purtroppo lo spaccato di Messico messo in scena è cinico come è nella realtà...il film non lascia false speranze ma solo cruda verità di tutti i giorni per quelle popolazioni.

WELCOME TO MEXICO... THE NARCO-PARADISE!
Ecco qui il motivo perché il mio voto non è gravemente insufficiente, Scott è riuscito almeno a trasmettermi qualcosa della situazione della nazione del narcotraffico, la vita non vale niente e la semplice morte sarebbe la soluzione più facile...quello che si vede o si lascia intendere mette davvero tristezza ed inquietudine.

Peccato appunto per la pallosità del film nel suo complesso, in sala c'era gente che dormiva e io me ne sarei andato se non fosse che ero bloccato da ambo i lati:)
Confuso e inconcludente....DA EVITARE

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Ultima risposta 19/01/2014 15.36.10
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