the aviator regia di Martin Scorsese USA, Giappone 2004
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the aviator (2004)

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locandina del film THE AVIATOR

Titolo Originale: THE AVIATOR

RegiaMartin Scorsese

InterpretiLeonardo DiCaprio, Cate Blanchett, John C. Reilly, Kate Beckinsale, Jude Law, Adam Scott, Kelli Garner, Gwen Stefani, Nellie Sciutto, Alec Baldwin, Danny Huston, Matt Ross, Ian Holm, Alan Alda, Frances Conroy, Vincent Laresca, Brent Spiner

Durata: h 2.49
NazionalitàUSA, Giappone 2004
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2005

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Trama del film The aviator

Gli anni d'oro dell'eccentrico miliardario Howard Hughes, industriale, produttore, regista, progettista e aviatore, ma ancora più celebre per i suoi amori per le dive più belle e famose dell'epoca.

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Voto Visitatori:   6,52 / 10 (250 voti)6,52Grafico
Miglior attrice non protagonista (Cate Blanchett)Migliore fotografiaMigliori costumiMigliore scenografiaMiglior montaggio
VINCITORE DI 5 PREMI OSCAR:
Miglior attrice non protagonista (Cate Blanchett), Migliore fotografia, Migliori costumi, Migliore scenografia, Miglior montaggio
Miglior film drammaticoMiglior attore in un film drammatico (Leonardo DiCaprio)Miglior colonna sonora (Howard Shore)
VINCITORE DI 3 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior film drammatico, Miglior attore in un film drammatico (Leonardo DiCaprio), Miglior colonna sonora (Howard Shore)
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Voti e commenti su The aviator, 250 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Crazymo  @  03/03/2013 20:46:00
   8½ / 10
Mentre oggi pomeriggio l'altro admin era impegnato con "Old-Boy", nello stesso momento, non trovando nessun film che mi ispirasse al cinema sono passato al videonoleggio e mi sono preso questo film di Scorsese che mi mancava, tutti me ne avevano parlato piuttosto male, e ovviamente, nel pieno del mio stile, mi è piaciuto da morire. Siccome ho speso cinquecento righe nel raccontarvi il mio scialbo aneddoto vi dico semplicemente che è un film a livelli tecnichi sopraffini, e non si limita al semplice perfezionismo, ma va oltre, facendoci ricordare ogni due inquadrature che il film è diretto dal nostro caro maestro Scorsese ad uno dei suoi più bei momenti come regista; senz'altro merito anche del grandissimo direttore della fotografia Robert Richardson che porta gli anni 20-30-40 direttamente nel salotto di casa nostra, grazie a dei colori di un realismo unico, veramente mozzafiato, esattamente come ha fatto col recentissimo Django Unchained, si è letteralmente calato nell'era del film raffigurandocela nel pieno della sua essenza. Un Di Caprio pauroso, e anche un resto del cast da favola, si muovono in questa storia che non è per niente un qualcosa di eccessivamente movimentato, essendo una storia vera, e crea una sorta di distacco (a volte quasi asettico, soprattutto nelle scene nel bagno) con lo spettatore che secondo me ci permette di giudicare il protagonista senza mai nè odiarlo nè amarlo, insomma, un affresco in chiave cinematografica della sua vita. Anche qui vi sono dei movimenti di macchina e dei momenti nella storia che sono già dei cult, veramente un film lungo ma denso di grandi momenti, l'ennesimo grandissimo film firmato dal maestro Martin Scorsese!

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Ultima risposta 02/03/2016 09.21.10
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  05/12/2010 20:20:12
   6½ / 10
Nonosante Scorsese e Di Caprio ce la mettano indubbiamente tutta (ed egregiamente), la pellicola soffre di mala sceneggiatura che non dà spazio alla poesia, ma solo al racconto. Hughes scorre tra paure, progetti titanici, donne e fobie. Tuttavia le sequenze d'antologia non mancano.

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Ultima risposta 21/05/2011 16.29.55
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BlackNight90  @  20/03/2010 02:48:51
   6 / 10
Tra i peggiori di Scorsese, anche se ovviamente non è da buttare. Maestoso, tra i suoi film più curati tecnicamente e visivamente imponenti (oscar meritati direi), ma è la regia che latita e la sceneggiatura, pur tendendo troppo all'agiografia, paradossalmente non rende l'enormità del fenomeno Hughes. Scorsese fa rivivere i fasti della vecchia Hollywood, con una regia che omaggia i film classici, ma troppo impersonale: non c'è la sorpresa del tocco narrativo di Scorsese, sembra che dietro la mdp ci sia un altro regista.
E 3 ore per raccontare solo una parte della vita di Hughes sono troppe. Di Caprio ce la mette tutta, è davvero bravo, ma la sua faccia da eterno ragazzo non lo rendono credibile nel interpretare lo Hughes adulto in crisi mentale (come nell'ultimo Shutter Island, del resto...).
Anche i più grandi sbagliano, sennò non sarebbero umani.

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Ultima risposta 20/03/2010 17.43.04
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Invia una mail all'autore del commento monica83  @  09/09/2009 19:59:58
   6 / 10
Non sono troppi 5 Oscar per questo film?io non l'ho trovato così sontuoso

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Ultima risposta 09/09/2009 20.24.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Aliena  @  06/04/2009 21:52:43
   4 / 10
la vita di howard hughes iniziò ad interessarmi
quando venni a sapere che fu uno di quegli americani bigger than life su cui welles & co. costruirono la figura del cittadino ameriKANE
e l'altroieri accompagnata da una dolce influenza me lo guardai..
sarebbe più corretto dire me lo sorbì..(quasi 3ore pareva la storia infinita)
eh...cavolo io in dicaprio ci credevo, non in questo
ma negli altri film in cui lo vidi mi piacque, senonaltro la faccetta smorfiosa da peter pan si sposava sempre bene coi personaggi
invece qua nei panni dell'aviatore.. si bravo come al solito.. ma totalmente fuori parte trallatro con quella vocetta
(lho visto in lingua originale e MIO DIO aveva una voce terribile orribile)
e poi boh pure il resto de film in se
mi pareva uno sfoggio di soldi più che di talento
un po' coem i film di hughes forse era una citazione?
lo spero per scorsese, perchè sto film non mi è piaciuto proprio per nulla

su tutte un immagine che m'ha fatto vomitare
UN PRIMO PIANO DI LEO CON IL FUOCO IN SFONDIMPRESSIONE
degna del miglior poster di una rivista per teenagers

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Ultima risposta 25/05/2012 00.28.04
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memento87  @  11/04/2008 19:17:38
   10 / 10
polsiak ci penso io ad alzare un po la media! :)

bellissimo film! 10000 volte piu bello del sopravalutatissimo departed

:)

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Ultima risposta 15/04/2008 19.05.52
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polsiak  @  29/03/2008 11:07:33
   9 / 10
Ragazzi questo sito mi sorprende a vole... L' ho già scritto in qualche altro commento, che mi sembra davvero strano che certi film abbiano una media altissima, benchè siano mediocri ed invece certi capolavori hanno la media del 6.
Questo è terrificante; significa che la maggior parte degli spettatori non ha apprezzato questa fantastica biografia, non ha apprezzato l'interpretazione meastosa di Di Caprio nella sua migliore performance ( non capisco come non abbia potuto vincere l'oscar, anche se forse perdono quelli dell'Academy quando vedrò Ray), non ha apprezzato le scenografie e ambientazioni mozzafiato, non ha apprezzato l'entusiasmante sceneggiatura non ha apprezzato la regia sublime di un gigante del cinema mondiale. E' un film che ti entusiasma sempre e non è affatto noiso come sostenuto da molti.
Io davvero non capisco... so che le nomination e gli oscar non contano, ma se è stato candidato ad 11 oscar e ne ha vinti 5 ualcosa vorrà dire...
Una pellicola grandiosa.

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Ultima risposta 11/04/2008 19.46.43
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genzo24  @  29/03/2008 10:27:40
   9½ / 10
ma cosa è? uno scherzo?un film del genere non puo' avere una media cosi'.......io l'ho trovato spettacolare e DiCaprio ha dimostrato ancora una volta di essere un grande attore!

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Ultima risposta 04/11/2008 04.58.48
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ELY81  @  16/08/2007 21:34:52
   8½ / 10
Se dovessi valutare questo film dal punto di vista tecnico allora lo definirei senza troppa fatica un capolavoro. Gli oscar alla scenografia, ai costumi e al montaggio della sempre eccellente Schoonmaker sono stati meritatissimi. La regia di Scorsese è come sempre impeccabile. Il film racconta i primi vent'anni di Howard Hughes, grande pioniere dell'aviazione, il cui genio è stato imprigionato, nel corso degli anni, da una strana forma di ossessione ai germi. Una biografia che potrebbe risultare insolita per Scorsese, ma il suo personaggio richiama stranamente quel Rupert Pupkin di The King of commedy. Entrambi sono uomini ossessionati. Ma Hughes non era ossessionato dal successo, ma dalla velocità e non solo- " sono l'uomo più veloce del mondo" amava ripetere. Il film è prolisso (quasi tre ore di durata sembrerebbero una prova di forza per lo spettatore), ma il ritmo è avvincente. A differenza di molti che hanno trovato questo film lento, il ritmo è una delle caratteristiche principali delle pellicole scorsesiane, anche quando il regista adotta uno stile lineare di narrazione. Semmai è la capacità che ha la storia di far presa sullo spettatore che può essere discutibile. In ogni caso ci troviamo di fronte ad un prodotto di buona qualità, dove la Hollywood degli anni d'oro, con le sue attrici ( la Harlow, la Gardner e la Hepburn sono state tra le fidanzate di Howard), le bellissime sequenze aeree di Hell's angels, le notti festosi del Coconut Grove e i primi piani di Jane Russel, fanno da sfondo alla storia del miliardario playboy, che fu anche produttore e regista. Ottime le interpretazioni, a partire da DiCaprio, nei panni di Hughes rivela una grande intensità espressiva ed emotiva, soprattutto nelle scene del suo isolamento nella parte finale del film. Un ruolo che avrebbe dovuto essere premiato con l'oscar , ma che fu scartato al posto della fredda e manieristica " imitazione" di Foxx, nei panni di Ray Charles. Ottima anche la Blanchett nei panni della Hepburn, che a quanto pare imitava anche lo strano accento dell'attrice. Due sole note un po' fastidiose sono l'eccessiva lunghezza della pellicola e la finta tragedia. Non è tragedia greca tutto ciò che caratterizza l'ascesa e la caduta di un personaggio, tantomeno la follia. La follia della tragedia è caratterizzata da un incapacità della mente umana di concepire degli eventi catastrofici. Sono gli eventi stessi, in questo caso, portatori della follia. La follia celebrale ( come nel caso di Hughes) è svincolata dagli eventi stessi. Probabilmente forse per questo motivo il film stenta ad emozionare. E questo è un aspetto che non posso tollerare da un maestro del sublime. Stavolta si è accontentato di realizzare un film semplicemente bello.

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Ultima risposta 17/07/2008 00.31.07
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Kron@  @  10/07/2007 00:58:40
   8½ / 10
Mah.... molti dicono che sia un film lento e noioso. Io non la penso affatto così : pur durando quasi 3 ore la storia scorre, non si può dire che Howard Huges abbia avuto una vita noiosa( per chi non lo sapesse Scarface è il remake di un suo film -Lo sfregiato-)
Scorsese è sempre molto bravo e DiCaprio idem, a parer mio può diventare un GRANDE attore.
Sinceramente mi è piaciuto anche di più di Gangs Of New York

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Ultima risposta 29/03/2008 10.29.36
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Alex2782  @  02/07/2007 00:49:53
   3 / 10
perchè scorsese vuole dilettarsi in queste pallose biografie.
l'unico che si salva è di caprio!!!

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Ultima risposta 21/06/2008 16.33.59
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ilmoro88  @  08/06/2007 20:58:20
   5 / 10
In questo film Scorsese mi ha veramente deluso....Dopo avere visto che questo film aveva vinto la bellezza di 5 oscar, che lo paragonano quindi a film del calibro di American Beauty per quanto riguarda il numero di oscar vinti, ho pensato che mi sarei trovato davanti un film spettacolare,invece......Una noia mortale!!!!La trama del film può anche essere considerata buona, ma la lentezza con cui viene sviluppata è a dir poco deprimente....
Questo è l'esempio che anche i grandi registi a volte sbagliano.....

7 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2008 16.36.03
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Ch.Chaplin  @  17/07/2006 15:01:31
   7 / 10
adoro l'atmosfera di quegli anni..forse il voto deriva soprattutto dal fatto ke il film m'ha fatto sentire a mio agio proprio x questo motivo...ma io nn l'ho trovato poi così male..l'effettiva storia di hughes è un po' offuscata, questo è vero, ma tutto sommato gli do una + ke sufficienza..da apprezzare il fatto ke nonostante duri quasi 3 ore è passato molto velocemente

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Ultima risposta 23/07/2006 15.54.01
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Gruppo COLLABORATORI Victor  @  14/07/2006 18:31:52
   5 / 10
Martin Scorsese firma uno dei suoi film più brutti.Per la sua mania dio raccontare l'America di quegli anni si dimentica completamente della storia interessante di Howard Hughes lasciandola in secondo piano.Risultato:il film è da consigliare come alternativa alla conta delle pecorelle.Cast di star sprecato,DiCaprio a parte che per fortuna non ha rubato l'oscar al più meritevole Jaime Foxx.Al film va comunque il merito di aver fatto vincere il primo ,sospitrato e meritatissimo oscar,a Cate Blanchett

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Ultima risposta 16/08/2007 21.37.26
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quaker  @  24/06/2006 00:02:55
   9 / 10
Appena visto in DVD. Non voglio leggere i commenti che precedono (ma la media del sei non promette bene ...). Non sapevo neppure che fosse di Scorsese, fino ai titoli di coda....
Avevo letto qualcosa su H. Hughes, in particolare sui suoi ultimi anni di vita, all'ultimo piano dell'Hilton di Managua, ridotto nelle condizioni di isolamento in cui lo vediamo nella parte finale del film, ed anzi ancora peggio, con un femore fratturato, imboccato solo con zuppe Campbell, ossessionato dai microbi.
Il personaggio è talmente fuori del comune, tanto straodrinariamente americano, che forse nessun film lo può rendere, Scorsese ci ha provato con assoluta onestà, affidandosi al montaggio, che è da manuale, e ne è venuto fuori un film a mio parere più che godibile, non straordinario, ma decisamente superiore alle Gangs di New York.
Insomma mi è piaciuto parecchio. Ed ora vado aleggere quello che, invece, hanno scritto i soliti Soloni assetati di sangue (che qui è poco...).

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Ultima risposta 16/08/2007 21.38.47
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Epicuro  @  07/06/2006 16:02:18
   1 / 10
La storia di un povero miliardario schizofrenico con la paranoia dei comunisti e l'uccello lungo come un aereo? Meglio guardare i puffi e gargamella......

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Ultima risposta 16/08/2007 21.41.27
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Jeremy1979  @  06/02/2006 22:28:53
   5 / 10
Bella la scenografia e gli effetti speciali.Di Caprio è patetico,non capisco perchè ci sia rimasto male quando non gli hanno dato l'oscar come miglior attore(dovrebbe solo ringraziare che l'abbiano fatto entrare in sala)

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Ultima risposta 11/05/2006 00.18.39
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  10/01/2006 10:49:49
   6 / 10
Lunghezza non implica necessariamente buon film... e invece Scorsese continua ad insistere su film estremamente lunghi e noiosi che non possono che non convincere chi li guarda. Si nota il grande impegno di Leonardo DiCaprio che però ha il difetto di avere una faccia troppo giovane e quindi, per l'ennesima volta, il suo personaggio non convince del tutto (è però forse il suo miglior film a livello di recitazione). Immeritato il premio Oscar per Cate Blanchett.

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Ultima risposta 22/01/2006 12.15.56
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Dexas  @  07/01/2006 19:19:48
   1 / 10
Lentissimo, osceno, assolutamente da non vedere! Tu che puoi EVITALO!

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Ultima risposta 15/04/2007 14.14.50
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Gruppo COLLABORATORI antoniuccio  @  04/01/2006 17:40:03
   6 / 10
Devo dire che Scorsese è difficile che mi piaccia.
Devo dire anche che odio Di Caprio.
Malgrado ciò, il film merita la sufficienza proprio per la prova di attore di Di Caprio che qui si è impegnato al massimo livello.
Strano che Cate Blanchett abbia vinto l'Oscar per questa interpretazione tra l'altro anche abbastanza poco incisiva, mentre non lo vinse per Elizabeth.

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Ultima risposta 10/01/2006 17.20.37
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Invia una mail all'autore del commento angelowilliam  @  17/08/2005 22:49:12
   10 / 10
Bellissimo film, meritati gli oscar , anche quelli non dati : come Miglior film dell'anno, come milglior regista e diamolo pure a Leonardo diCaprio che se lo merita l' oscar come Miglior attore dell'anno; Hollywood è in pallone con gli oscar dati a " Million Dollar Baby" film squallido e con finale <eutanasiatico>

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Ultima risposta 16/08/2007 21.45.13
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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  31/07/2005 22:11:56
   5 / 10
Onestamente non capisco come alcuni critici abbiano gridato al capolavoro. Il film è lungo e noioso e Di Caprio non c'entra un niente in questo ruolo perchè non è fisicamente adatto (c'è poco da fare, ma non bastano i baffi per inveccihare una persona.....forse avrebbero dovuto chiamare il truccatore de "Il professore matto"....).
Splendidi fotografia e montaggio, superbe le scenografie, ma non basta questo per fare un film. Serve la sostanza e quella non c'è!!!
Peccato, sembra proprio che Scorsese non ne azzecchi una.....

7 risposte al commento
Ultima risposta 17/08/2007 22.19.03
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Anita  @  03/05/2005 17:53:47
   5 / 10
Bello senz'anima.

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Ultima risposta 09/06/2005 18.50.25
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Invia una mail all'autore del commento scackley  @  13/04/2005 22:27:10
   8 / 10
Ho letto molti commenti alquanto negativi su questo film, arrivando a questo punto mi viene spontanea una domanda a chi ha dato voti del tipo 1,2,3,4.
Ma che ***** capite di cinematografia?
Lasciando perdere alcuni piccoli ed insulsi commenti da quattro soldi, vorrei consigliare di andare prima a vedere tutta la filmografia di scorsese e poi cominciare a commentare.
Tornando a "the aviator" non posso che affermare che sia una pellicola di altissima qualità, la regia è sensa alcun dubbio eccezzionale,come la ricostruzzione cinematografica della vita di Howard Hughes, parlando poi della fotografia, e della sceneggiatura (che riesce a descrivere molti aspetti della psicologia ossessivo-compulsiva di hughes) sono pienamente azeccate.
Di caprio è uno di quelli che quando ha un personaggio in mano riesce a dare il meglio specialmente se alla regia c'è un maestro come scorsese.

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Ultima risposta 14/04/2005 15.26.34
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budd  @  01/04/2005 21:31:39
   3 / 10
Attori bravi ma non troppo,regia schifosa ed è di una lentezza esasperante non andatelo a vedere per nessun motivo.

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Ultima risposta 16/08/2007 21.49.06
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Inn10  @  29/03/2005 05:29:42
   8 / 10
Finalmante l'ho visto. Mi avevano spaventato i commenti spesso negativi che sono stati dati in precedenza per cui ero un pò prevenuto e invece...è stata una bella sorpresa.
Secondo me questo film è ampiamente sottovalutato in questo sito...per lo meno se lo si paragona ad altre pellicole ultramediocri che hanno la stessa media. Ma come si fa a dare 1 a questo film? Purtroppo gente senza un minimo di cultura cinematografica si diverte a disprezzare quello che non capisce o non ha voluto capire.
Trovo inconcepibile che la biografia di un uomo come Howard Hughes per quanti difetti possa avere non sortisca neanche un minimo di curiosità tanto da far dire a molti che il film è una noia. Peraltro il film non è neanche lento come per esempio million dollar baby.
Ma per favore...
Non sarà il capolavoro di Scorsese ma è comunque un grande film è va rispettato.


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Ultima risposta 29/03/2005 13.29.03
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KeJx...  @  12/03/2005 14:56:34
   4 / 10
una noia mortale....zzzz.....

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Ultima risposta 28/03/2005 12.17.38
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Ciccio  @  11/03/2005 14:05:02
   9 / 10
Un FILM ECCELLENTE! CINEMA PURO. Scorsese è uno dei più grandi registi e il mancato oscar non lo deve sfiorare. Di CAPRIO sembra persino bravo nelle sue mani (che culetto che ha). Un po' lunghetto ma gradevolissimo e montaggio da nobel. Silvia ma io ti piaccio o no?

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Ultima risposta 28/03/2005 12.18.38
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Invia una mail all'autore del commento Miss Blonde  @  07/03/2005 17:27:19
   8 / 10
Belloooo! Dopo l'ultimo film di scorsese, gangs of new york (che avevo trovato repellente) mi aspettavo una noia mortale, mentre il film mi ha davvero entusiasmato. La storia è appassionante, la regia ottima e di caprio è bravissimo nella parte del paranoico Hughes.

Ne approfitto per aprire una discussione:
Senza togliere nulla a Clint Eastwood (perdonatemi non sono sicura che si scriva così) non trovate che l'oscar andasse a Scorsese che non ne ha MAI vinto uno pur avendo girato capolavori come Taxi driver o Means street?
Io Milion dollar baby (lo ammetto) devo ancora vederlo, anche se so tutto, comunque volevo sentire il vostro parere. Meritatissimo l'oscar a Jamie Foxx.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2016 09.28.36
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merlino976  @  02/03/2005 19:57:04
   3 / 10
che pena per Scorsese, torna a De Niro e Pesci ti prego, lascia i cazzetti mosci ad altri

20 risposte al commento
Ultima risposta 02/03/2016 09.44.49
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ironica  @  28/02/2005 18:25:14
   6 / 10
È una serata importante per lui. Dopo anni di lavoro frenetico e ininterrotto e milioni di dollari investiti, gli occhi di quel mondo, per farne parte del quale ha lottato contro conti da quadrare e resoconti da giustificare, sono tutti su di lui.
Impeccabile nel suo smoking, una bellissima donna al suo fianco, la diva del momento; la macchina si arresta davanti al tappeto rosso steso sotto i suoi piedi da quegli stessi personaggi che fino a poco tempo prima lo schernivano e si beffavano del suo maestoso quanto ardito progetto; è il momento della rivalsa.
È il momento della consacrazione, dei plausi, degli onori e della gloria.
Eppure non c’è cosa al mondo che egli desideri più che sparire, scappare e lasciarsi lontano l’effimero sfarzo di quel mondo che ora lo degna di tutti gli onori, per rifugiarsi negli angoli bui della sua mente e “combattere in pace” le sue battaglie quotidiane contro se stesso e le sue fobie.
È tutto ciò che resta dell’Howard Hughes di Scorsese.
Un mito della Hollywood degli anni d’oro, l’aviatore che riuscì dove tanti altri avevano fallito.
La perenne insoddisfazione di un uomo lungimirante ma profondamente malato e infelice, nel continuo tentativo di superarsi e di superare i limiti della natura stessa.
Non c’è niente di impossibile.
E forse per Hughes è proprio vero, anche se a scapito della sua salute mentale e fisica.

Tutto è perfetto in questo film. La scenografia, la fotografia, l’interpretazione e la regia. Stilisticamente impeccabile.
Scorsese è un pittore che magistralmente dipinge la Hollywood anni 30-50.
Eppure non arriva niente.
E mi chiedo: possibile che un regista del suo talento, un maestro, che ha più volte dimostrato che il cinema è un arte per pochi eletti, non sappia trasmetterci il vero io di un uomo così singolare come Hughes?
In un primo momento il mio voto era 5.
Poi ho provato a vederlo sotto un altro punto di vista.
E se fosse proprio questo il messaggio che Scorsese voleva che passasse?
Niente.
La prima parte del film è coinvolgente, le passioni (vere) del protagonista per gli aerei e per il cinema, che riesce a fondere insieme nel suo progetto maestoso.
Poi arriva il successo, la fama e il potere.
E Howard si spegne, non ci emoziona più, i suoi occhi sembrano vuoti e spaventati, quasi celassero una scoperta talmente disarmante da lasciare solo la pazzia a chi conosce la Verità.
Forse è questo il vero senso del lunghissimo (mai tanto lunghe le tre ore in compagnia dei goodfellas Liotta-Pesci) kolossal del Maestro.
Il mondo sfarzoso di Hollywood è solo una facciata. Dietro c’è il vuoto, niente.

5 risposte al commento
Ultima risposta 24/03/2005 00.08.10
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stef.oxht  @  27/02/2005 18:27:28
   6 / 10
Film che sorprende per quanto riguarda la spettacolarità di certe scene e scenografie,certamente la regia è di un certo calibro,ma nell'insieme manca quel filo conduttore e quel cuore che rende un film un grande film...Insomma la pellicola si ricorda per certe scene non certo nella sua complessità....

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/03/2005 13.45.57
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robert75  @  27/02/2005 14:50:31
   5 / 10
Mi ha deluso.

La storia di questo personaggio era un buono spunto per un buon film, ma a conti fatti, nonostante regista di fama ed attori di prim'ordine, la pellicola non tiene.

Poco avvincente.
Troppo lungo.
Di Caprio non ha proprio l'aspetto fisico (non è colpa sua, ma del regista che l'ha scelto) che lo possa rendere credibile.

Alla fine del film pregavo che finisse, e non mi capita quasi mai (ho visto la corazzata P. senza annoiarmi-per darvi un metro di paragone!!!)

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/02/2005 18.10.10
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nerio  @  21/02/2005 16:00:44
   8 / 10
RAGAZZI, (E KOWALSKI), UNA RIFLESSIONE…

Non sono al di sopra delle parti però,.. non vi sembra che ci siano dei giudizi un po’ troppo negativi su molti film di un certo spessore?
Da 1 a 10 dare quattro significa dargli la completa insufficienza, hovisto anche dei 3, dei 2, se i voti hanno un senso vuol dire che 3 significa una schifezza totale, con motivazioni dure, del tipo…(solo dei cretini possono vedere un film del genere…una colonna sonora più vomitevole non l'avevo mai vista… il resto del film cioè la regia, la sceneggiatura, la musica fastidiosissima e la fotografia sono proprio da dimenticare…Si provano le stesse senzazioni di quando ci si reca dal dentista: non si vede l'ora che sia tutto finito.. molto noioso sorpatutto la prima parte.. Una schifezza inenarrabile..)

Ora, premetto che ognuno può dire quello che gli pare, ci mancherebbe, e non penso che sia stato il mio lungo esilio dalle sale (la nascita del mio splendido Manuel) a farmi maturare giudizi quasi opposti ( a proposito di Aviator e Neverland) rispetto a buona parte degli interventi, però, scusatemi, qui stiamo parlando di film di un certo calibro, non di vanzinate! Allora per film inferiori che voti bisogna dare, sottozero? senza andare a pescare godzilla contro Ercole o compagnia bella, certe commediole americane possono piacere… invece secondo questa logica dovrebbero essere pura cacca.. mi si può replicare dicendo che da grandi registi è giusto desiderare sempre il meglio, bene, se per certi versi può essere valido il concetto di usare grande severità verso chi ti aspetti di più non credo però che sia giusto condannare senza mezzi termini (penosa la regia e fotografia?) registi e film di una certa rilevanza e di una certa importanza. Né Neverland né Aviator sono stati concepiti superficialmente raffazzonando su tutto quel che capitava, sia Scorsese che Foster si sono ben documentati (addirittura per anni) e poi inevitabilmente, dovendo raccontare storie così complesse, hanno dovuto fare delle scelte. E’ chiaro che chiunque, magari anche più bravo di Scorsese, (e non stiamo parlando di un esordiente, no?) avrebbe tagliato alcuni aspetti per privilegiarne altri, quelli che riteneva più idonei da raccontare. E’ nella logica di un racconto per immagini, che non è un libro, che ha un altro linguaggio e soprattutto altri tempi.
Se io volessi raccontare la storia di Garibaldi, a dir poco straordinaria, devo per forza rinunciare a qualcosa, magari anche corposo, ma se accenno appena ad es. all’amore (o parti della sua ascesa o il declino, o la battaglia di, le sue relazioni con, l’Italia nel suo insieme, l’unione europea che sarebbe venuta..) scontenterò chi lo voleva conoscere l’eroe proprio in relazione a.. e quindi sono superficiale perché ho poco sottolineato x y z…mi sembra che molti vadano al cinema non aperti a ricevere, ma chiusi nei loro recinti…provate a pensare a quanto ho scritto poc’anzi, mi è venuto di getto ma penso che corrisponda a verità, c’è chi da dei cretini a quanti è piaciuto e chi ritiene fondamentale tutto quello che non si è visto, superficialità o iperitelletualismo sono sempre e comunque delle barricate, e più si rimane nella propria trincea più si fatica non solo a godere delle bellezze che ci sono ma addirittura a “vedere” queste bellezze.

Naturalmente questo discorso non chiama in causa gli altri che pur trovandolo appena sufficiente perché appesantito da una sceneggiatura non proprio perfetta, un po’ troppo elencativo in alcuni punti, prolisso a tratti, poco approfondito in altri, con un finale non ben chiuso, beh, queste sono critiche abbastanza motivate e per lo meno vengono considerati anche i notevoli aspetti positivi .. è chiaro che io parteggio per chi è andato oltre una risicata sufficienza, queste pecche che possono esserci non possono infisciare il risultato finale, perché se ci sono le pecche ci sono anche ragguardevoli e abbondanti punti di forza, perché vedere solo quel che c’è di sbagliato?

Il bello è rappresentato da una sfavillante ricostruzione scenica della holliwood anni trenta non solo rappresentativa ma viva, vivace, pensate a quelle scene mirabolanti nei locali alla moda, che spettacolo! Pensiamo al montaggio delle sequenze aeree, ai totali grandiosi d’insieme, pensiamo a tutto questo che fa da sfondo all’ esaltato protagonista che pretende e impone anche con la forza dei
suoi dollari di coronare il suo sogno. E’ difficile pensare che tutto questo non abbia ritmo.. eppure molti di quelli che si stavano addormentando, caro kowalsky, motivano il loro sdegno
principalmente per la mancanza di ritmo… ma come fanno a dire questo? La prima mezz’ora è grande cinema soprattutto perché HA ritmo, un giovane miliardario (esaltato o don chisciotte che sia) che vuole superare limiti estremi con la determinazione di chi vuole farcela ad ogni “costo”, già solo questa riga è invitante, ha già ritmo questo incipit e siamo solo a livello di sceneggiatura, naturalmente poi bisogna vedere come lo si gira e lo si monta, bene,e allora vediamolo, calcoliamo anche la tempistica degli stacchi, se quelle non sono immagini spettacolari assemblate con ritmo incalzante allora parliamo due lingue diverse, non credete? Non è per difendere la mia categoria però a questo punto vorrei sapere da voi che cosa si intende per ritmo? e cosa di meglio avreste fatto voi in quel film? … Perché ho premesso che tutti possono dire la loro però se ci sono critiche gratuite o che cadono in contraddizione è giusto anche replicare, no?
Ad esempio molti sottolineano la prova degli attori principali e poi deprecano la regia, ma guardate che la regia è soprattutto la direzione degli attori, poi vengono anche gli stacchi e gli attacchi in post ma principalmente si lavora sugli attori, anzi, gli attori devono e vogliono essere guidati, altrimenti anche un Robert de Niro me lo ricordo moscio in un film di un regista ormai un po’ arrivato, dunque l’attore (che deve avere delle potenzialità, è chiaro) ben istruito da il meglio di sé e se di caprio ha fatto un salto di qualità notevole è merito solo ed esclusivamente di scorsese, ma se questo è un pregio perché questa semplice verità viene tranquillamente taciuta? O non si era a conoscenza di questo o è sbagliato, no?

..dopo quella mezz’ora vorticosa il film rallenta, non cala ma prende fiato, e io non vedo ancora nessun spettatore appisolato, anzi sono tutti ben attenti a seguire un’iniziale storia d’amore che si snoda in maniera del tutto particolare, fra golf e idrovolanti, e mi sembra che vi siano altre pregevoli gemme filmiche, ad es.la trasvolata notturna, avvero magica, o l’incontro singolare con una bisbetica famiglia borghese, pensateci, è l’unica che riesce a zittire l’invasato, qualcosa ci vorrà pur dire il regista, no? Un film si può apprezzarlo anche per queste sfumature, mentre scrivo me ne viene in mente un’ altra (porca vaca sto facendo tardi per andare in montaggio ma forse è fare un po’ cinema anche qua con i nostri confronti..) tanto per sottolineare che ha grande ricchezza questo film, vi ricordate quando i nostri incontrano Errold flinn alla festa nel grande locale da ballo? Ebbene c’è una sequenza che forse più di tante parole interpreta il sogno americano, dapprima Hughes non tollera che uno sconosciuto freghi qualcosa dal suo piatto, c’entrano sicuramente le sue flippe igeniste, d’accordo, ma c’è anche un attore che vuole imporre il suo stile da buletto vanitoso, sembra quasi uno scontro tra due personalità che vogliono arrivare e probabilmente lo è, sembra dirci che se in America non ti imponi non arrivi! Dopo che Hughes non cede un invitato reagisce al Flinn che gli aveva fregato la sedia e nasce un altro scontro, questo davvero fisico, e quardate la macchina da presa dove panoramica, verso la sala da ballo, gremita di gente festante con il cantante autoeccitato dal suo stesso spettacolo, è una panoramica che racconta, e ci dice che lo show deve andare avanti, sempre, anche se due si accoltellano di fianco, l’iperottimismo americano, o l’ipercinismo se vogliamo, ognuno il sogno americano lo interpreta come vuole ma quel movimento, voluto, perché poteva benissimo uscire prima, è una panoramica descrittiva che evoca riflessioni con la sola forza delle immagini!

Poi prende corpo la sua ossessione, facciamo ancora a tempo ad assistere ad uno spettacolare incidente aereo dopo quello nelle barbabietole (tutti reali) ed infine scorsese comincia a scavare sugli intrighi che personaggi equivoci mettono in atto per arrestare la sua ascesa,.. beh, se questa è una sceneggiatura banale..
..certo, nella seconda parte il regista si sofferma molto sulla vicenda della concorrenza aerea, qui possoconvenire che cambia, non perde, cambia ritmo, e nell’economia generale si avverte questo cambio di rotta che forse inficia l’equilibrio, ok, anche il finale, volendo dirci con le continue ripetizioni che da li incominciava l’ossessione definitiva che l’avrebbe schiacciato, beh possiamo discutere se veramente quell’inquadratura suggerisce tutto questo (un finale un pò equivoco o non tanto chiaro può svalutare un giudizio complessivo e viceversa) ma se avesse trovato la quadra anche in quei momenti avremmo avuto un capolavoro, no?
Certo, tra i giudizi ci sono anche eccho che da 10 e spara a tutti, il “folle colto” kowalschi che si chiede che puntini di film andate a vedere e burdi che dice con forza che c’è qualcosa che non va in giudizi così negativi su di un film di quella levatura.
Ho scritto questo piccolo sfogo, mi sembra abbastanza controllato, per sapere quanti la pensano come me, o se non sono io che non mi scorporo bene dalle emozioni per andare a vedere altre cose.. certo che a proposito di emozioni..penso che un film dovrebbe veicolare principalmente quelle sensazioni, e sebbene anche in Neverland, se proprio vogliamo spaccare il capello, c’èra qualcosa in cui si indugiava o si sorvolava, beh, il modo in cui si raccontava il tocco magico forse non coinvolgeva? Parlare agli spettatori “dentro di loro” pensate forse che sia facile? sembra che sia quasi scontato riuscire ad emozionare, anche tu kowaski (sto c.. di nome) denunci le “furberie” del regista,… ma se invece furberie non fossero? Se io avessi voluto raccontare così la storia perché per prima cosa la sentivo cosi dentro di me? Non sono scene fine a se stesse per strizzare l’ochio al botteghino (sebbene tutti ne tengano conto) ma funzionali ad un raconto intelligente. Ci sono emozioni ed emozioni, lacrime e lacrime, c’è chi piange per la Defilippa o beautiful e chi per Neverland, dove i contenuti non sono optional ma colonna portante del film, comprese le scene intense (magiche, non sdolcinate e mielose, amico lord arathom che dai 1…)
Senza polemica amico polacco, in fondo penso che tu la pensi come me, infatti ora vorrei chiedere:
Chi mi dice qualcosa? Chi lo pensa come me? O in parte? Mi farebbe piacere saperlo. Forse sono stato un po’ lungo e anche ripetitivo ma penso sincero.
Un abbraccio a tutti
Ades i vag a muntè (immagini)
Nerio




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Invia una mail all'autore del commento fred kreuger90  @  20/02/2005 19:23:30
   4 / 10
una colonna sonora più vomitevole non l'avevo mai vista.sicuramente il peggiore di quest'anno.i miei genitori hanno preso i biglietti senza avvertirmi.bastardi!

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Ultima risposta 23/02/2005 13.13.13
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Cash__  @  20/02/2005 16:56:08
   2 / 10
l'ho visto ieri e devo dire che il film è orrendo.
scenografia assurde e troppo artificiose.
un di caprio statico e imbranato.
poi un film pesante che dovevo comprare le caramelle per non dormire
cosi almeno masticamo un po. il signore davanto a me che dormiva e mi metteva sonno anche me. un polpettone colossale che ha tradito anche me.
le musiche poco riconoscibile e sempre uguali senza variazione nel tema.
solo dei cretini possono vedere un film del genere .

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Pippus  @  17/02/2005 19:47:37
   3 / 10
E questo sarebbe un film candidato a vincere dei premi Oscar? Ma per favore... a parte l'interpretazione di Di Caprio che personalmente non ammiro ma che in questa occasione è stato all'altezza, il resto del film cioè la regia, la sceneggiatura, la musica fastidiosissima e la fotografia sono proprio da dimenticare. D'altronde, dopo aver visto quale obrobrio è stato Gangs of New York prodotto dalllo stesso regista e dallo stesso attore non c'era da aspettarsi di meglio. La storia di Howard Hughes è sicuramente interessante e complicata: tradotta in questa revisione è veramente noiosa e insensata. Spero non vinca alcun Oscar, niente a che vedere con film come Ray...

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Viaggiatore  @  17/02/2005 14:41:11
   5 / 10
Eccoci al terzo candidato agli oscar, ora mancano solo gli outsider....

Questo film è inferiore secondo me sia a Ray che a Neverland, con Ray ha in comune la durata, ma se le 3 ore di Ray si godono tutte, le tre ore di "The Aviator" sono tiratissime......il film ha delle cadute e delle lentezze che pesano nell'economia della pellicola.

La storia del miliardario poliedrico Hughes poteva essere un'ottima occasione per raccontare l'Ameria a cavallo della 2° G. M. e invece rimane un'incompiuta, si rimane indifferenti al personaggio e si rimane indifferenti alle sue vicende, eppure di spunti ce ne sarebbero per appassionarsi a un personaggio così complicato e fobico....

Scorsese, secondo me, la racconta in maniera un pò didascalica, il cast di alto livello è decisamente poco utilizzato e valorizzato se non nella figura di C. Blanchett, brava ad interpretare un mito di quei tempi, mentre gli altri personaggi si susseguono intorno a Hughes senza lasciare segno e sparendo come erano arrivati.

Cosa capiamo di quest'uomo? .... che era un genio dell'aviazione (forse), che aveva delle serie fobie (questo si), ma come era arrivato ad occupare la posizione (ricco si va bene)??.... ad avere quegli interessi cinematografici, questo non ci viene spiegato ci viene imposto, come si evolve la sua vicenda (si può solo fare supposizioni).

Alcuni momenti morti, che dovrebbero farci entrare nella psicologia del personaggio, ottengono con facilità l'effetto noia.

Comunque Di Caprio l'ho trovato impegnato e calato nel personaggio, regge abbastanza la scena, anche se a volte non sembra convinto del personaggio nemmeno lui (e se non lo è lui....).

Nulla da dire sui costumi e la ricostruzione storica, ma Scorsese già con "Gangs" aveva dimostrato molta cura, ma "Gangs" oltre a queste caratteristiche ha una storia che ti prende e ti trascina.

Insomma il film purtroppo non emoziona, non ti ricordi una scena palpitante o che ti ha preso particolarmente, un film che definirei piatto nello svolgimento, solo un buon esercizio stilistico.

Un film fatto per gli oscar, e prob vincerà come film (perchè gli americani ci sentono troppo per i loro miti che sfidano il potere) e come regia (dovuta a Scorsese per altri capolavori), ma saranno premi più dettati dall'obbligo che dalla sostanza.

Da vedere eventualmente solo al cinema, in dvd è un sonnifero.

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norah  @  16/02/2005 14:27:48
   6 / 10
The Aviator: poteva essere il film dell'anno...diretto da Scorsese,cast d'eccezione,del resto un Di Caprio così in forma non si era mai visto,geniale l'interpretazione di Cate Blanchett,anche lei perfetta nel ruolo di una Katharine Hepburn sopra le righe,così come la volitiva Ava Gardner,insomma i presupposti c'erano...haimé,ma la sceneggiatura?Che fine ha fatto?La pellicola inizia bene ma si dimostra totalmente incapace di reggere le tre ore standard del genere ,ovvero continuità narrativa precaria che verso la fine si evolve per diventare quasi nulla,Scorsese pare perdersi in un brodo di giuggiole,insomma una grande occasione sprecata.

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Ultima risposta 17/02/2005 16.48.43
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Federico  @  15/02/2005 16:52:14
   5 / 10
Si provano le stesse senzazioni di quando ci si reca dal dentista: non si vede l'ora che sia tutto finito... confesso che durante il secondo tempo sono stato ad un passo da uscire dal cinema ma sono rimasto lì seduto solo per gli eurini spesi e perchè ci si aspetta che il film possa decollare.. ma purtroppo il film rimane tristemente incollato alla pista..
però di caprio a me è piaciuto..
concludendo, scorsese si è avventurato in un'impresa difficile ed ha fallito.. nemmeno paragonabile a gangs of new york

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Burdie  @  14/02/2005 18:39:46
   8 / 10
Faccio fatica a convivere con voi altri....! Sputate su bei film ed osannate delle merite ******.....! Forse sarà l'età (azz...ne ho 37......!), perciò ditemi che ne avete meno di 17, altrimenti fate proprio acqua....! :)

Stringendo...giuste candidature....si vedrà se meritevoli; merita il biglietto e non solo!

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debaser  @  14/02/2005 14:22:11
   4 / 10
Non mi é piaciuto per niente, troppo lungo e noioso. Di Caprio inadatto a recitare un ruolo cosí complesso essendo completamente inespressivo, senza carisma e ridicolo nei panni di una persona di mezza etá. Non si capisce come possa aver collezionato tutte quelle nomination agli oscar mentre sicuramente Scorzeld le avrebbe meritate molto di piú per Gangs di New york

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Invia una mail all'autore del commento tony  @  14/02/2005 03:03:16
   5 / 10
non mi è piaciuto, molto noioso in alcuni punti sorpatutto la prima parte

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donnyna  @  13/02/2005 13:25:26
   2 / 10
ke brutto..scandaloso ke sia candidato a vari oscar!
noioso,lunghissimo,ripetitivo,senza capo nè coda,alla fine nn svela neanche le uniche 2 cose intrganti ovvero "Q-U-A-R-A-N-T-E-N-A" e la mania igienista.
Troppa pubblicità x nulla.

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Ballpoint  @  10/02/2005 20:13:59
   2 / 10
Mai visto nulla di peggio !!! Anzi lo considero il secondo film più brutto dopo "Birth - Io sono Sean" dell'ultimo periodo.
Se il primo tempo riesce ad interessarti il secondo è praticamente terrificante.
Infine, gli americani con gli "Hercules" ci fanno i film da ...Oscar, noi Italiani gli scandali politici.... ricordate Tanassi e Gui ?

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hiroshi  @  10/02/2005 18:56:41
   5 / 10
Deludentissimo, ma dalle varie nomination all'oscar c'era da aspettarselo. ma perchè scorsese ultimamente sceglie sempre per i suoi film faccia da fesso/di caprio?

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Ultima risposta 11/02/2005 19.25.49
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Teresa83  @  10/02/2005 01:54:30
   5 / 10
Non è che è stato bruttissimo e che mi aspettavo qualcosa di piu. Soprattutto non mi è piaciuta la fine, essendo un fil autobiografico devevano farlo finire con la morte de protagonista. Voglio dire poi che ha fatto??Si è sposato??a che età è morto?Mi ha lasciata insoddifatta e non ha saziato la mia curiosità. (voglio dire sono duvuta andare su internet per sapere che fine ha fatto il protagonista) La storia.mente brillante. ma malato. Sul genere molto piu bello a beautiful mind. Non ci sta paragone.
11 oscar???? Naaaaaaaaaaa Non ne vincerà nessuno. Magari gli attori si.ma non so.
Ciaooooooo

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driver  @  07/02/2005 21:54:07
   3 / 10
Una schifezza inenarrabile.
Sugli attori niente da dire: tutti bravissimi; in particolare dicaprio e il grandissimo ian holm (il meteorologo).
il peggior scorsese dirige un film di carta pesta senza incisivià: non riesce a ricreare nè le atmosfere (rendendo i tempi narrati troppo surreali) nè il comportamento disturbato del protagonista.
non c'è il due senza il tre, dopo le bruttissime prove di al di là della vita e gangs of new york.
come oscar darei la statuetta alla blanchett, a dicaprio, scenografia, costumi e fotografia. basta.

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Ultima risposta 14/02/2005 22.38.56
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davmus  @  07/02/2005 10:07:14
   5 / 10
"Bellissimo, stupendo etc etc..." sono le ovvio critiche, date dal fatto che ha tante nomination all'Oscar, e che quindi i CULTORI del cinema apprezzano per definizione.
Io mi stavo addormentando................

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Ultima risposta 09/02/2005 09.14.57
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touchofevil  @  06/02/2005 00:07:10
   6 / 10
Quello che alla fine rimane di un film come The Aviator, spiace dirlo, è la fastidiosa sensazione di una somma che non è all'altezza degli addendi. Guardando i nomi in gioco e le singole componenti sullo schermo non si capisce come arrivati alla fine ci si senta preda di un senso di incompiutezza, un retrogusto di insoddisfazione difficilmente esprimibile.

Perchè da una serie di elementi praticamente perfetti - storia ricca ed interessante, ricostruzione d'epoca precisa, costumi e scenografie magnifici, scene di volo mozzafiato - non nasce un'emozione e non si trasmette quella passione che dovrebbe essere alla base della pellicola? La vita di Hughes è stata sì avventurosa, tormentata e piena di donne, ma agli occhi dello spettatore tutto questo è presentato in maniera decisamente troppo elencativa, complice un montaggio che inficia non poco il ritmo del racconto, rendendolo macchinoso e pesante in alcune parti e superficiale in altre (cosa assurda parlando di un film che sfiora le tre ore). I momenti migliori sono sicuramente quelli riguardanti la lavorazione di Hell's Angels e la relazione del protagonista con Katherine Hepburn, entrambi situati nel primo tempo della pellicola, non a caso di gran lunga superiore al secondo.

Il resto degli episodi oscilla tra un poco approfondito svolgimento (la presenza di Ava Gardner) ad un prolisso sviluppo (la lotta con la PanAm e le udienze pubbliche) ad un modo di presentare gli eventi assolutamente didascalico (la malattia mentale). Al di là di questo, troppe vicende e personaggi in questa storia sono semplici comparse senza un minimo accenno di sviluppo e di personalità: problemi che sorgono a livello di sceneggiatura, essendo il film registicamente diligente (se dietro la macchina da presa ci fosse stato Ron Howard vi sareste sorpresi?), lontano anni luce dallo stile personale di Scorsese. Ed anche questo non sorprende affatto, essendo Aviator una pellicola nata "da Oscar" e da questo destino segnata. Percorrere il non facile territorio dei film biografici è riuscito a pochi ed ha fatto premiare molti, spesso senza merito (anche se è difficile parlare di meriti in una cerimonia come gli Oscar...).

Degne di nota tutte le performance degli attori, in primis Leonardo Dicaprio che si è messo d'impegno per risultare credibile e riuscendoci in gran parte della storia (un po' meno nei momenti di follia, effettivamente non molto convincenti - ma non solo a causa sua). Sorprendente Cate Blanchett nei panni della Hepburn, forse il personaggio meglio delineato e sfaccettato. Gli altri non hanno molto spazio vitale e fra loro risalta certamente Alan Alda nei panni del Senatore Brewster, seguito dalla fugace apparizione di Jude Law come Errol Flynn (e fortunatamente Gwen Stefani compare solo per un minuto).

The Aviator rimane un grande film sulla vita di un grande personaggio, affascinante anche se appesantito dai suoi difetti. Come tutti i colossi pecca in presunzione, credendo di poter piacere ed avere successo mediante la messa in scena di eventi "più grandi della vita stessa", rimandendone irrimediabilmente travolto. Spesso perdendo di vista quello che dovrebbe mettere a nudo per svolgere veramente il suo compito finale. L'anima.

http://cinemadrome.giovani.it

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Ultima risposta 15/02/2005 13.49.26
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Invia una mail all'autore del commento The Jack  @  03/02/2005 23:02:41
   7 / 10
Ma è lo stesso che ha fatto Casinò e quei bravi ragazzi?
E il RITMO dove è andato a finire?
E quel modo di darci emozioni che ti aspetti, che cresce culmina esplode, poi cresce ancora culmina ed esplode?
... ma la vita mica è una lunga attesa per il gran finale!

Dopo tanti anni e tanta esperienza, si cambia.
E poi la biografia è quella, il personaggio è difficile ... perchè enfatizzarla?

Qui cosa finisce? Chi muore?
Quale grande amore? ... il sogno raggiunto è un passaggio per cadere dentro altre manie, altre fissazioni.

Ci son tante valide persone che non sono spassose ... e così sarà anche per le pellicole. Questo film non diverte più di tanto, ma può far star male.

... ed è una brutta cosa?
Il bel commento di kowalsky dice che questo film nella seconda parte
esige l'esaltazione massima del personaggio, richiesta assai sofferta per un pubblico che stenta a iniettarsi identità altrui.
Sta qui il problema. Se ti lasci inquinare il sangue dal protagonista, allora t'indentifichi, e ci vai dentro di testa e di stomaco, e puoi anche star male e vedere che quella è la più grande e rara interpretazioni di Di Caprio.





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Ultima risposta 07/02/2005 00.50.05
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  03/02/2005 21:49:12
   8 / 10
(le mie mani possono creare tutto questo/il prezzo del futuro)
Biopic atemporale e tridimensionale: Scorsese ha distrutto in questo modo l'archetipo mitizzato delle grandi figure del xx secolo, mostrandoci quanto il vuoto di oggi sia già nell'infinita iconoclastia di allora. Non si può capire o apprezzare un film del genere senza entrare almeno un pò nelle vesti del personaggio, e del resto solo ora - dopo molti anni - il cinema recupera il ritratto come forma di necessità storico-sociale. Hughes è modernissimo, il germe che ha seminato diversi mostri di oggi, giganti finanziati dalle banche di mezzo mondo - anche un certo presidente del consiglio, ehm - capaci di mettere in ginocchio il sistema economico proprio partendo dall'infallibilità individuale del proprio sogno. Ma c'è anche di più: il prezzo del futuro si paga, evidentemente, e vittime dello stesso sistema non sono certo meno migliaia di occidentali che hanno vissuto e continuano a vivere - indipendentemente dalle loro ambizioni più o meno celate - al di sopra delle proprie possibilità. Gente attratta dalla cultura economico-sociale di una strana lobby di potere. Non si svegliano pensando a Hughes o a Bill Gates, ma desiderano vivere come loro. Sogno, invenzione, volo: il cinema è viatico per la propria propaganda /immagine, è mezzo da collaudare e successivamente distruggere. Hughes desidera forme auliche anche per le star, si presenta davanti a un codice Hays (quello della censura cinematografica degli anni trenta e quaranta) turbato più dalle protuberanze generose di Jane Russell che dal ben più evidente intreccio omosex di "il mio corpo ti scalderà" (il primo e fra i pochi western gay della storia). Guardando il film, nasce e muore il sogno americano vigente, ma soprattutto implode, desiste, tutta la sollecitudine di un'ambizione suprema, tutto lo smacco di un delirio d'onnipotenza che più è Divinizzato meno teme il confronto con la Creazione si avvicina pertanto a una scientificità insondabile, tranne per le rare concessioni secolari dell'evento, ossigeno e idrogeno, combinazioni (apparentemente) inconciliabili.
Ma ciò che affascina di Hughes potrebbe essere:
A) ED WOOD - Nel gioco tra megalomania e trash, il sogno prefissato resta lo stesso (l'ambizione rispecchia due lati della stessa medaglia: il liberismo sfrenato e il socialismo utopico)
B) Il professor Nash di A BEAUTIFUL MIND: l'homus, il genio multiforme ossessionato dai codici come l'Hughes dalle immagini - Icaro che spicca il volo verso l'impossibile ma teme "di giocarsi il cervello" e la mano che diventa ossessione igienista ai limiti della follia, come i numeri del codificato Nash
C) DOCK OCK di SPIDERMAN II - Combinando una fusione energetica senza precedenti, il Mostro si autodistrugge (diventando alchimia di se stesso)
D) CITIZEN KANE (o William Randolph Hearst) Il potere, suggerisce Welles, logora chi ce l'ha
Hughes è l'uomo che smonta, rimonta, revisiona, collauda: splendidamente nudo davanti alla sublimazione passiva della sua arte, solo con se stesso, l'artista descrive l'impotenza del momento, o il declino del futuro prossimo
L'uomo che rinasce dalle ceneri come la fenice, che muore più volte e sempre verrà salvato, che non è più neanche vita ma icona, e affronta con sprezzante cinismo una commissione d'indagine vagamente maccartista, finendo con l'ennesima sfida da vincere
L'uomo che aveva un sogno e l'ha realizzato. Il rivoluzionario che non vuole conoscere i propri limiti ma dentro di sè è affetto da una grave forma paranoica, l'orrore per la folla non è esattamente l'oltranzismo reazionario (per l'epoca), borghese-socialista di Katherine Hepburn, pasionaria e anticonformista anti-star
L'uomo che brucia le vesti, in un'abluzione igienica, e torna al mondo con le insostituibili scarpe da tennis, è già un'altro Hughes ma è sempre lo stesso in verità
L'uomo che - come Scorsese- affronta l'innocenza del cinema nel suo massimo delirio tecnico, e rischia di suo, il vertice (come i piani sequenza più volte reintrodotti à la quarto potere - come il fuoco che logora da lontano un'immagine che è repertorio e al tempo stesso verità e ancora bugia - cfr. Casinò, Goodfellas) di rara bellezza e implacabile freddezza.
Verboso nella seconda parte, ma capace di esigere l'esaltazione massima - richiesta assai sofferta per un pubblico che stenta a iniettarsi identità altrui - del personaggio. E' possibile che la rivoluzione possa essere preda del conformismo vigente? Eppure a tratti si direbbe di sì. Su molto dell'Hughes eterno (sopravvissuto, morto vivente, decaduto, larvato) non si dice nulla, ed è meglio così. Sarebbe una successiva inquietudine quella che Scorsese coglie abbozza nel suo psicodramma biografico: non sapremo di Lee Oswals e dell'indiretta relazione con l'omicidio Kennedy, nè del finanziamento a Nixon per la guerra in Vietnam, nè del nome Hughes che emerge astrattamente tra gli archivi proibiti del watergate. Sarebbe troppo: sarebbe spogliare (per poi rivestire di qualche polemica presto sedata) gli Usa dalla loro ambiguità collaterale, da questa cruciale e dolorosa ricerca di democrazia.
E allora tanto vale riaprire gli occhi al cielo, possedere l'istante - bellissimo - in cui Hughes-Di Caprio vola sopra ogni cosa, l'ocd e la pazzia, l'urina sterile e Ava Gardner, l'fbi e la seconda guerra mondiale dopo l'antitetico new deal di roosevelt, con l'aereo più grande del mondo, oltre le ossessioni, la fama, la rko e il disprezzo per i limiti dell'uomo. Il prezzo del futuro, appunto

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Ultima risposta 08/02/2005 21.25.54
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Natasha  @  03/02/2005 16:06:36
   2 / 10
Il peggior film che sono andata avedere quest'anno!
Molto lento e per nulla coinvolgente.
La regia è buona, ma Di Caprio secondo me non è da oscar come dicono alcuni... forse mi faccio influenzare dai film precedenti.

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Ultima risposta 23/02/2005 14.58.57
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Invia una mail all'autore del commento scoop  @  03/02/2005 14:40:46
   2 / 10
Devo confessare che ho dormito per oltre un' ora. Quel che ho potuto "godere" e' tutto da depennare. Mi aspettavo almeno un altro "TITANIC" ma credo non ne valga che un decimo..

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Ultima risposta 10/02/2005 10.35.27
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Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  03/02/2005 13:01:25
   8 / 10
The Aviator è la parabola discendente di un miliardario americano. Howard Hughes ha qualcosa di eroico ed epico come i miti classici votati alla grandezza. E alla conseguente (auto)distruzione. Come per i miti classici si profila la tragedia. Non c'è la celebrazione fatua della grandezza del mito americano e del self-made man, semmai c'è la celebrazione di una volontà estrema e folle di creatività e di superamento continuo di se stessi e di ogni limite. Nel film c'è al contempo ammirazione e presa di distanza dall'etica di Hughes, per questa sua determinazione napoleonica (hitleriana?) di conquista. Hughes, nel film, è un personaggio tutto sommato negativo. Scorsese riesce a raccontare le sue gesta, i suoi slanci e le sue cadute, metaforiche o meno, senza farne un'apologia lambiccata. Ne fa piuttosto un ritratto lucido e vibrante, spesso amaro, di un personaggio quasi donchisciottesco che si muove determinato ma vacillante sul baratro della follia a cui tenderà sempre di più. Minato costantemente dalla paranoia igienista dell'infezione. Anche la scoppiettante e travolgente ascesa dell'America del New Deal, della vittoria bellica e del suo nuovo ruolo di superpotenza mondiale ha le sue ombre. Dove il sogno americano è spinto al parossismo e portato alle sue estreme conseguenze. Hughes non cerca rozzamente di far soldi e di raggiungere/conservare una posizione di dominio e privilegio tra le star di Hollywood, dell'industria e del capitalismo USA, ma di superare continuamente se stesso, di lasciare qualcosa di grandioso, anche a costo della propria rovina finanziaria e fisica. Scorsese poi ritrae Hollywood nella sua grandezza e vanità, con la follia latente che la circonda e che forse ne è proprio la sua forza creativa e rigenerante; oppure distruttiva, come nel caso di Howard Hughes.

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Ultima risposta 05/02/2005 13.28.36
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dio padre  @  03/02/2005 12:03:35
   5 / 10
Commento tecnico:Regia discreta e recitazione ottima(esemplare quella di Di Caprio).Trama interessante.
Commento emotivo:na palla stratosferica.Asettico,banale e non coinvolgente.Un film che non regala emozioni non è un film riuscito a mio avviso.
La recitazione da Oscar di Di Caprio e la regia,tutto sommato buona,salvano il film in extremis,il quale,se non paghi,è guardabile,ma non lo consiglio.
Ciofeca!

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Ultima risposta 15/02/2005 13.56.21
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spoonji  @  03/02/2005 10:12:27
   5 / 10
dopo due ore e mezza di film uscito dalla sala cosa mi è rimasto?
NIENTE un film dovrebbe dare qualcosa, io sono uscito più vuoto di prima!
si, bella la storia, fra lo spettacolare, il drammatico e alcuni simpatici siparietti...
ma che cosa ti insegna?...che cosa ti lascia alla fine?
mi da quell'idea..non so...come quando metti il burro cacao sui biglietti dell'autobus ber non far attaccare l'inchiostro....ecco...
sembra un film con un velo di burro cacao sopra......NON TI RIMANE SCRITTO UN CAXXIUM!
e sinceramente da Scorsese mi aspetto e pretendo qualcosa di più di un documentario fatto male e fatto passare per film.....!


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Ultima risposta 08/02/2005 14.18.09
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checca  @  02/02/2005 23:12:16
   4 / 10
un film che poteva dare molto di piu...sconnesso, senza intensità nè emozioni forti....varrebbe la pena di vederlo solo per leonardo di caprio che come sempre dà il meglio di sè...io non lo consiglio per niente..

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Ultima risposta 03/02/2005 00.58.42
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Supergiaf  @  01/02/2005 16:32:51
   6 / 10
Film prettamente americano, una Storia dell'America.Film buono ma è come se gli americani si dovessero sorbire 3 ore della vita di Gianni Agnelli.Perchè ci dobbiamo sorbire 3 ore sulla vita sregolata e pazzoide di tale Howard Hughes.Nessuno è bravo come gli americani ad aver fatto di un mito cinematografico la loro insulsa Storia.Noi in proporzione ne avremmo dovuti fare 10,000 film in piu' delle nostra Storia da Roma antica a Berlusconi.Onore al merito degli americani

GiaF


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Ultima risposta 02/02/2005 23.06.45
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Caruso  @  31/01/2005 15:23:47
   2 / 10
Chesto firme di peppino leonardo di capri gli è i firme più tedioso e palloso che omo abbia mai concepito....gli è duna noia mortale ! Un ce la fò nemmeno a scriver i cinemino..poeri noi...pe tutto i firme si vede chesto poero bischero che impazza dietro agli aereoplanini come un bambino coi Lego , con dialoghi insursi e ridicoli e un modo di gestire il personaggio che pare più iditoa di martina stella...insomma,mi pare un modo SCORTESE...attro che Scorzese! Si perchè anche se chest omo gli avesse, con tutti i su problemi e le su patunie , fatto charche cosa di bono pella storia della aviazione o di cinema , da come e ce lo hanno dipinto e pare sia stato utile chante inventare un maus senza bottoni...sai ganzo...io glielo detti a di morta gente che coi compiuter un capivan una sega e loro eran fieri di usar i PC , muovevan la freccia e un potean cliccare una sega....insomma , i firme ti regala più o meno chella sensazione , come quande uno corre , corre e un vede boccino , oppure quande tu arrivi puntuale a lavoro ma gli è Domenica e la ditta gli è chiusa ! Insomma...roba da sparassi...io tre ore così un le consiglio a nessuno. Chesto perchè Caruso , a differenza di protagonista , e un se ne lava le mani di voi e un vole che a i posto dei testicoli e vu usciate da i cinemino con du mongorfiere ! Bona naccheri , alla prossima...

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Ultima risposta 10/05/2008 18.04.49
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giorgetto  @  30/01/2005 17:58:44
   4 / 10
Bhe, non so come possa essere piaciuto cosi tanto...
Il film come storia non è male, ma è troppo troppo lento... l'interpretazione di leonardo di caprio che a me non stà molto simpatico è ottima, non c'è niente da rimproverargli....
Io non lo consiglio a meno che non siate particolarmente arzilli... se avete un briciolo di stanchezza o di sonno meglio lasciar perdere...
Aggiungo anche che nella sala in cui l'ho visto credo che i 3/4 potevano dare la mia stessa valutazione se non peggio dato che alcuni tiravano pop-corn allo schermo....


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Ultima risposta 15/04/2007 14.21.06
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FlatEric  @  30/01/2005 11:21:53
   10 / 10
Un qualcosa di maestoso, grande cast, grande ricostruzione.... Oscar assicurato a Scorsese stavolta!!!!

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Ultima risposta 06/02/2005 17.21.48
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