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mi è piaciuto,perchè credo di aver raggiunto una maturità tale,da riuscire a giudicare una pellicola senza immedesimarmi.e vi assicuro,che è molto facile,cadere dentro questo film,per la interpretazione estremamente forzata di penn.è difficile non provare una innata simpatia per la sfortuna e la purezza autistica di questo antieroe,di questo sconfitto.ma come ho detto,ormai sono grande,e non credo piu' alle favole.quindi,questa è niente altro che la storia di un quasi psicopatico,che viene schiacciato dalla pressione alla quale TUTTI siamo sottoposti.non provo solidarietà per uno che in nome di pseudo-principi,sacrifica qualunque cosa,anche la sua famiglia..e non è certo un vile,chi cerca di essere un po' flessibile.questo è il personaggio e la sua utopia.attraverso questo antieroe,il lato buono della pellicola:un america che la smette con i lustrini e le parate cinematografiche autocelebrative,per "distrarsi"un attimo da se stessa,e immaginare,solo per un attimo,che forse la perfezione del suo sistema,fà acqua sotto diversi punti di vista.mi sembra un film rispettoso e mai ruffiano,spietato e non autoindulgente,che non classifica e non giudica,che rispetta molto la libertà dello spettatore