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Meno irriverente rispetto al primo film, il ritorno dello sboccato e vizioso orsetto Ted, accoppiato ovviamente all' inseparabile compagno di bisboccia John, dopo una prima parte tutto sommato sui livelli della precedente pellicola si affloscia. Gag risapute e un 'ultima mezz'ora annegata in un buonismo d'accatto, poco in linea con lo spirito notoriamente sovversivo di Seth MacFarlane, lasciano un retrogusto amaro. I tempi de "I Griffin" sono lontani. La cattiveria è edulcorata, il cinismo fa capolino senza incidere e l'idea di osare resta più nelle intenzioni che nei fatti. L'umorismo dell'autore è tuttavia vivo in numerosi passaggi e salva in parte uno script decisamente esile, seppur coraggiosamente fondato su un tema importante come quello dei diritti civili. "Ted 2" risulta meno disimpegnato di quel che si possa pensare, anche se questa volta la morale di fondo si erge melensa dopo un percorso soddisfacente solo a tratti. Nel frattempo è il peluche a diventare protagonista assoluto relegando John al ruolo di spalla. L'orsetto viene considerato dal governo un bene, annullando così ogni diritto di cui Ted disponeva. Ciò scatena una feroce battaglia legale: l'essere riconosciuto come individuo diventa predominante. Nello scontro giudiziario si allea ai nostri la bella Amanda Seyfried, avvocato rampante dedito alla marijuana, personaggio bizzarro ma tutt'altro che esaltante. Sempre piacevoli le tante citazioni e la parodia pop che MacFarlane offre con grande intelligenza. Come vincenti sono gli inserti surreali in puro stile Griffin o American Dad apparentemente fuori contesto (anche se palesemente debitori ai Simpson) e le apparizioni stralunate di personaggi che poco sembrano avere in comune con la linearità narrativa (si veda Liam Neeson). A tratti però si esagera, tutta la sequenza al Comic-Com o il ritorno dell'antagonista Giovanni Ribisi (sempre bravo) nei panni (letteralmente) di una tartaruga Ninja vorrebbero essere i punti più alti dell'operazione, e invece, personalmente, li ho trovati banali e puerili. La sensazione è quella di un MacFarlane rabbonito, più allineato al sistema Hollywood e meno corrosivo per presumibili ragioni commerciali. Peccato.
La domanda è: Cosa ci si aspetta da un film del genere? Esattamente ciò che da. Contestualizzando Ted, accettando la finzione filmica, si da il via libera a subire qualunque cosa si veda. Se poi tutto ciò fa anche ridere, e parecchio, significa che il film ha fatto il suo lavoro. Premetto che per me Seth MacFarlane è un magnifico istrione dal punto di vista delle assurdità e del politicamente scorretto. Non avrei potuto chiedere di meglio, se non la riduzione, verso la fine, dell'eccesso di miele e di scene romantiche. Per il resto, film godibile e che strappa parecchie risate. Buono.
Al contrario del primo che non mi era piaciuto in questo secondo episodio c'è tanto humor e ci sono molte risate. Nel primo c'era troppa demenzialità mischiata a volgarità che era fine a se stessa, e faceva quasi pena, le risate si contavano sulle dita della mano. In questo secondo capitolo la demenzialità c'è, ma dosata quanto basta per non risultare ridicola, non'è fine a se stessa. C'è ancora volgarita (anche se meno rispetto al primo) ma è una volgarità che fà ridere è simpatica non tanto per fare scalpore che venga detta. Questa volta McFarlane ci ha preso. Continua così, questo è l'humor che vogliamo!
Lontanissimo dal primo capitolo! Qualche risatina, qualche scenetta e ovviamente del tutto smarrita originalità e novità del primo Ted. Interpreti inguardabili. Sembra un filmetto per bambini.... ma è V.M. 14!! Davvero mediocre.
Uno dei PEGGIORI film della storia. caro MacFarlane fai I Griffin ebbasta. Ahhh nel primo film se la prendeva con Synger per Superman Returns, ma guarda le cacate che fai tu.