storia di una capinera (1993)

Una appena diciannovenne Angela Bettis, qui al suo debutto assoluto, è la scelta dell'iconografico Zeffirelli per questa storia che tratta un tema spinoso come quello della antica pratica della monacazione forzata. In una Sicilia devastata dal colera (e vederlo in tempi di Covid contribuisce ad immedesimarsi in maniera empatica) una ragazzina destinata al convento scopre il mondo che c'è fuori la clausura, con tutta la vita e...magari anche l'amore. Le turbe e le indecisioni la porteranno a rischiare di fare la stessa fine della suora matta, una straordinaria Vanessa Redgrave in un ruolo che pare essere il prosieguo di quello già interpretato ne "I Diavoli" di Ken Russell. Scenografie ricostruite alla perfezione e costumi degni di un meritato David sono lo sfondo ideale per una storia drammatica e patetica, che coinvolge nel destino della giovane protagonista. Merita indubbiamente, ma non sono riuscito a dargli un voto più alto per via dei dialoghi finali, a frasi fatte, che fanno scadere troppo nel retorico.

Non ho letto il libro di Verga per cui mi limito a giudicare il film, che è ben diretto e riuscito.

Zeffirelli è un ottimo regista, capace di attenersi molto fedelmente alla trama dei romanzi, forse il suo stile accentua i sentimentalismi, e soprattutto in questo film mi è sembrato di notare questo sentimentalismo un po' "esaltato" che ha preso il sopravvento sull'altro tema, anche importante, del romanzo che è quello della denuncia sociale dell'atroce condizione di sottomissione femminile. Il film di Zeffirelli è molto più formale rispetto all'opera lirico-psicologica di Verga. Zeffirelli è abilissimo nello scegliere sempre attori adeguati alle parti, ma gli attori protagonisti di una "storia di una capinera" mancano di intensità e spessore rispetto al "Romeo e Giulietta". Anche la musica è eccessivamente debordante e sdolcinata. Tuttavia gli scenari sono bellissimi e la il rimane sempre un lavoro discreto.

Struggente ma bello. Il finale soprattutto ti lascia con l'amaro in bocca.

Degna rappresentazione cinematografica del libro di Verga. Per me molto bello!

Tristissimo ma bellissimo.