sputnik - terrore dallo spazio (2020)

Buona realizzazione anche se manca qualche spunto per fare decollare una sceneggiatura interessante, ma un po' piatta.

Non male, veramente non male questa pellicola sci-fi dalle tinte horror e fantasy di matrice russa. A livello di elaborazione, la sceneggiatura del duo Oleg Malovichke e Andrey Zolotarec prende molto da film come: Splice, Arrival, Starman e Life però senza perdersi troppo e ricamando una trama personale e nella sua semplicità (degli ovvi clichè sono presenti) anche molto toccante. La regia di Egor Abramenko è adatta al caso, con un approccio freddo (fotografia in primis) alla Ridley Scott e Denis Villeneuve per il genere fantascientifico. Il retrogusto temporale dell'Unione Sovietica, anche se superficiale, è adatto al caso e neanche troppo esaltato. Ottimo il cast: Fëdor Bondarčuk, Pëtr Fëdorov, ma in particolare spicca Oksana Akin'šina con la sua bella, brava, coraggiosa e biondissima DottoRussa psicologa. Anche se Sputnik non innova gli aspetti presi in prestito da altri film di fantascienza, li usa sufficientemente bene da creare un'esperienza genuinamente spaventosa e soddisfacente. Non male il design della creatura aliena, che usa lo stile Simbionte (NdA Venom) come modo di vivere.

Certo, "Sputnik" non ha nell'originalità il suo punto di forza. I richiami a "Alien" e ad "Arrival" di Villeneuve sono palesi. Ed è vero, nella seconda parte il filma abbraccia stilemi financo hollywoodiani, con annessa simil love-story. Eppure questo tentativo scifi/horror russo vive anche della sua atmosfera, delle sue claustrofobiche location, di una suspense crescente e di un discorso politico che è forse la cosa più interessante del film: il male (la dittatura?) si nutre della paura (dei cittadini che hanno paura del potere?) Così come la donna protagonista, con il suo affrontare il parassita/mostro più degli uomini, delinea un messaggio femminista non scontato, a mettere in ridicolo e le dinamiche del mondo sovietico in cui il film è ambientato e quelle dell'attuale Russia putiniana machista e conservatrice.

Un discreto esordio,diretto in modo solido,con una bella fotografia e sobrio per quanto riguarda gli effetti speciali.
Dall'atmosfera gustosamente retrò ( non per nulla l'ambientazione in URSS negli anni 80),sicuramente derivativo da altre pellicole del genere ( tra cui anche l'immancabile"Alien") riesce comunque ad imboccare una propria strada risultando tutto sommato una visione soddisfacente ( anche se non esente da alcune incongruenze).
Misurata l'interpretazione della Akinshina,convincente il resto del cast,efficace il comparto sonoro,in grado di trasmettere ( seppur vagamente ) un certo senso di minaccia,senza essere troppo invadente.
Per essere un opera prima non è assolutamente un prodotto da disprezzare,godibile e degno di interesse.

Fanta-horror (sentimentale?) russo che promette bene ma che mi ha deluso durante il suo prosieguo specialmente dalla piega sentimentale che prende in cui ci ho trovato parecchi buchi di sceneggiatura non solo dalla "love-story" ma anche dal comportamento di altri personaggi. Interessante su vari aspetti ma non mi ha convinto del tutto da potermi seriamente piacere.

Ottimo film. Tecnicamente interessante, una idea finalmente diversa, molto psicologia e poco ritmo, mi piace il finale.

Bel film dramma horror russo. Molto intrigante la storia e si lascia seguire senza mai annoiare. Ottima recitazione e finale ben fatto. Consigliato

Questo film russo rielabora molti archetipi dell'horror moderno per cercare di trovare una strada propria in maniera piuttosto lineare. Grande spazio viene dato ai personaggi, ben approfonditi, mai banali o schematici e con le loro belle sfumature. Ne risene però il ritmo che tende ad appiattirsi in più di un'occasione. Non male comunque il look del simbiote alieno, sinistro e minaccioso che si nutre della paura delle proprie vittime. In conclusione, come esordio non è male. C'è la volontà di voler fare un prodotto adatto al mercato internazionale senza però lasciarsi andare alle leggi di tale mercato.

Non male questo film russo,intrattiene bene e ci si immedesima ,qualcosa di innovativo si vede e non cade nel banale,un po' lento ma guardabile

L'esordio d'Abramenko è ancora derivativo del cinema occidental'e hollywoodiano. Non scopiazza "Alien", "The Thing" o "Arrival" poiché l'intento di questo classe '87 è quello propagandistico di stigmatizzare l'URSS dall'odierno pulpito russo sottolineando la cesura dell'89 (glasnost, perestroika, Gorbachev), intento affossato dall'infantilismo del suo riferimento primario: i Duffer Brothers.

Mauro Lanari

Buon fanta-horror con atmosfere cupe e momenti di tensione riusciti...
La colonna sonora avvolgente e tetra da una marcia in più nel creare pathos e le location militari aiutano.
La sceneggiatura non è impeccabile, specie nella parte finale, ma tirando le somme è una visione appagante e che resta impressa.

La mezz'ora finale pregiudica quello che di buono c'è stato prima, palesando una sceneggiatura zoppicante in maniera vistosa e poco curata in quelli che sono dettagli fondamentali nell'autonomia della storia.
L'idea, potenzialmente valida e intrigante, per buona parte viene sviluppata in maniera convincente, tanto che il livello di coinvolgimento si mostra abbastanza alto già da subito. Purtroppo non si può fare a meno di notare una certa superficialità nelle scene presentate, man mano che si va avanti, soprattutto nei personaggi che vengono caratterizzati in maniera contraddittoria e discontinua.
Nel complesso, questo SPUTNIK intrattiene senza troppa fatica, a patto di soprassedere alle mancanze accennate, e forse con un po' più di attenzione avrebbe potuto portare a casa un voto più che positivo.

"Houston, abbiamo un problema!" Non ho avvertito la benché più minima suspense
durante la visione del film e questo è un punto a sfavore purtroppo (ma può essere che sia solo un mio problema). La location non è male anche se a mio avviso è stata sfruttata poco... si poteva osare di più. Molto buona invece la colonna sonora, martellante e opprimente.
L'andamento è altalenante ma, come detto pocanzi, viene a mancare completamente il fattore tensione che in una pellicola fanta-horror di questo tipo è fondamentale... specie poi se si ha a che fare con una creatura alinea che "bracca" le sue "prede". A tal proposito, non mi è piaciuto per niente come è stato gestito lo xenomorfo e il suo "rapporto" con l'ospite. Mezzo punto in più per una (LA) scena in particolare: mi riferisco, cercando di non fare spoiler, a quella con il visore termico nell'area "esperimenti".
Nel finale poi il film si perde completamente, il che evidenzia ancor più marcatamente una sceneggiatura incongruente.
5+

Anche i russi ci sanno fare. Il film in certi passaggi (soprattutto all'inizio) sa di già visto, però sa mescolare bene fantascienza/thriller/horror e un pizzico di spionaggio.
Interessante, anche se sostanzialmente, semplice, l'intreccio di storie dei protagonisti.
Qualche incongruenza l'ho notata anch'io

SPOILER
me le son giustificate, almeno in parte

SPOILER

Non male.

Sicuramente riuscito nei primi 60-70 minuti: l'idea è abbastanza originale, il mostro ben realizzato senza abuso di CGI, l'ambientazione (base militare sovietica) e l' atmosfera (da guerra fredda) molto belle; tutto sommato potrebbe essere benissimo una sottotrama di Stranger Things o parte di uno dei tanti sequel di Alien.

Peccato si perda un po' nella seconda parte quando ci si concentra troppo sui drammi dei protagonisti e l'alieno passa in secondo piano..

Originale, molto particolare e con qualche colpo di scena... forse si perde nella seconda parte ma risulta una produzione russa di tutto rispetto, paragonabile a quella americana.
Piu che sufficiente.

...abbastanza originale

6-
Mi spiace non poter dare di più a questo film fantascientifico russo, ma rflettendoci sopra le mancanze superano i pregi. Mi è piaciuta l'ambientazione anni'80 e in generale come è stato girato. Il problema è che il regista ammicca tanto ai film americani e soprattutto all'inizio mi è parso di vedere scene di altri film (quando arrivano alla base c'è per esempio una sequenza alla Villeneuve in Arrival). La storia ha un ritmo compassato (d'ambientazione quasi) ma non molto coinvolgente, anche perchè non si capiscono molto bene le motivazioni delle scelte di almeno un paio di personaggi. La storia non diventa assurda ma si scolla un pò troppo.
Non ho capito il subplot del bambino nell'orfanotrofio, un modo di spiegare le azioni della protagonista? Mah