sonatine regia di Takeshi Kitano Giappone 1993
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sonatine (1993)

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locandina del film SONATINE

Titolo Originale: SONACHINE

RegiaTakeshi Kitano

InterpretiTakeshi Kitano, Aya Kokumai, Tetsu Watanabe, Ren Osugi, Tonbo Zushi, Kenichi Yajima

Durata: h 1.34
NazionalitàGiappone 1993
Genereazione
Al cinema nel Giugno 2000

•  Altri film di Takeshi Kitano

Trama del film Sonatine

Stanco della vita da mafioso, Murakawa decide di ritirarsi dagli affari, ma inaspettatamente il suo capo lo costringe ad un ultima missione nell'isola di Okinawa, dove dovrà regolare un conflitto tra due bande rivali. La missione però si rivelerà una trappola.

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Voto Visitatori:   8,11 / 10 (70 voti)8,11Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Sonatine, 70 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

_Hollow_  @  02/02/2012 20:48:15
   8 / 10
Kitano è sempre Kitano.

Suona strano dirlo in questo caso visto che mi sto riferendo allo stile unico che pervade soprattutto i lavori futuri, ma tant'è. Un film decisamente moderno, come il suo imperscrutabile protagonista, chi si lamenta per la scarsa azione, per la lentezza, dovrebbe più che altro lamentarsi del non aver capito che stava per guardare. Tutto il significato del film può essere ricondotto a quel dialogo tra il protagonista e "la *******", sulla morte, la paura, il vero coraggio. C'è una grande simbologia dietro all'apparente calma piatta di questo film, che è praticamente un Kikujiro senza sparatorie e senza morte. Destino, paura, morte, vita, gioia, adolescenza persa ... un bel film con una bella poetica trattata per sottrazione, si vede poco, si ascolta poco, c'è molto tempo per riflettere ... in pura maniera orientale e moderna.

Come al solito, un ottimo Kitano.

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Ultima risposta 04/03/2012 22.47.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  15/01/2012 23:16:04
   8 / 10
Malinconico.
Poetico.
E poi violento e poi giocoso e poi di nuovo crudo: v'è una tal gamma di atmosfere e luci e ombre che diventa difficile volerle descrivere e racchiudere tutte, ma tutte sono fecondate da quell'inesauribile vena d'humour che le rende ancora più preziose.
In quella spiaggia si consuma un ritorno ad una purezza fanciullesca che per un attimo fa illudere possa cambiare il destino, "così splendida e vera da poterlo ingannare".
Kitano maestro d'originalità.

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Ultima risposta 31/10/2018 13.59.05
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/05/2011 22:28:03
   9 / 10
Un forte senso di morte ammanta questa pellicola di Kitano. Gli ultimi conti da regolare, le ultime digressioni infantili, con la piena consapevolezza del proprio destino, da cui non si torna indietro. Una delle migliori pellicole di Kitano, da gustare fino alla fine.

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Ultima risposta 07/05/2011 20.29.08
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/03/2010 22:49:34
   10 / 10
"Sonatine" è un Capolavoro. Destino e senso di morte incombente, non a caso l'ultima missione di Murakawa - un sempre sorprendente Kitano - gli viene affidata su un' isola, che di una trappola ne è anche la metafora. Noir essenziale, tanto risibile nella trama - che potrebbe essere riassunta in "tizio viene mandato su un' isola" - quanto straordinario nella sua pura messinscena bressoniana (scomponendo l'azione ideologicamente in tre parti, manca tutta la parte centrale, non saprei in che altro modo spiegarmi, ma volevo farlo perché è ciò che mi ha colpito e affondato), nella composizione fotografica di un Kurosawa e nella fissità di un Ozu. Interessantissimo questo autore.

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Ultima risposta 06/03/2010 23.28.48
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Tuonato  @  02/09/2009 00:24:24
   6 / 10
Boh. Di Kitano preferisco lavori successivi come Zatoichi, L'estate di Kikujiro, Dolls.
Questo Sonatine mi ha coinvolto poco, almeno per quanto riguarda la storia della guerra tra clan yakuza. Il montaggio non aiuta a capire meglio la trama e neppure i dialoghi davvero centellinati.
Straordinariamente divertente però la parte centrale - tributo a "Mai dire banzai" - durante la quale gli uomini di Murakawa ammazzano il tempo inventandosi dei giochi. Su tutti la battaglia dei bengala e il finto sumo sulla spiaggia.
Apprezzabile sia il finale che lo spessore psicologico dato a Murakawa, ma questo non può bastare per un voto più alto.

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Ultima risposta 24/02/2010 00.14.40
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BlackNight90  @  11/04/2009 16:20:34
   9 / 10
Forse è il film meno assimilabile di Kitano per via della sua lentezza, ma è un'opera assolutamente matura di introspezione che si concentra sull'uomo e sull'inesorabilità del destino, un'opera di amara riflessione in cui sono presenti i tratti distintivi del cinema di Kitano.
Il contesto Yakuza è usato da Kitano a rappresentare la causa scatenante del desiderio dei protagonisti, tutti accomunati dalla stessa condizione di infelicità, di fuggire da un mondo fatto di violenza e sofferenza, nell'illusione di costruirsi un locus amoenus da riempire attraverso la quotidianità di giochi e di divertimenti spensierati: non importa che il loro viaggio sia una missione, è pur sempre una fuga. Ma quest'oasi idilliaca, posta simbolicamente su una spiaggia, linea di confine tra l'immensità del mare e la finitezza della terra, non è in grado di proteggere nessuno: la morte inevitabile li raggiunge anche lì.
E alla fine, c'è sempre quello sparo ad interrompere bruscamente la malinconia di una musica e di una vita.

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Ultima risposta 12/04/2009 18.56.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  22/01/2009 17:48:28
   9½ / 10
Meravigliosa parabola di T. Kitano nonché uno dei migliori noir degli ultimi decenni. Rientra di diritto nella lunga lista di film che pare non abbiano difetti.
Da incorniciare alcune sequenze sulla spiaggia.

Splendido, assolutamente splendido.

27 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2009 20.15.12
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antonioba  @  09/08/2008 09:20:29
   3 / 10
Non sono riuscito ad arrivare fino alla fine, lo stile del regista è troppo diverso dai canoni occidentali, la votazione media mi sembra francamente esagerata.

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Ultima risposta 20/12/2008 23.29.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  28/04/2008 15:48:02
   8 / 10
Uno dei migliori film di Kitano,capace di fondere con consumata esperienza brutalità e innocenza,sangue e romanticismo.
Una pellicola che si snoda attraverso una narrazione a tratti molto lenta per poi esplodere in accelerazioni improvvise ed inaspettate.
Kitano scava nei suoi personaggi,analizza le cause della loro inquietudine e della loro tristezza.Il suo viso è perfetto per interpretare Murakawa,stanco yakuza e uomo disilluso,desideroso di abbandonare una vita che conosce troppo bene e dalla quale appare ostico affrancarsi.
La sua fuga è destinata ad arenarsi su una spiaggia di Okinawa,qui insieme agli ultimi fidati uomini della sua banda troverà un non luogo,apparentemente fuori dal tempo e sconosciuto alle ferree leggi della criminalità,un posto dove rifugiarsi e potersi illudere che il fato sia in vena di deroghe.
Il deserto dei tartari di questo ronin moderno è un’oasi di pace,dove l’attesa viene ingannata in maniera giocosa, con scherzi e giochi infantili.L’abitudine alla violenza degli yakuza si trasforma,rigenerata da una semplice capanna sulla spiaggia e dal rumore delle onde,un luogo di pace che purtroppo sarà anch’esso raggiunto da un destino scritto molto tempo prima e che ritufferà nel suo mondo Murakawa, costretto ad affrontare quella realtà angosciante cancellata in maniera illusoria dalla permanenza sull'arenile.
Il linguaggio cinematografico del regista/attore non è tra i più semplici,ma affascina grazie ad una poetica sanguinaria e malinconica,l’attitudine alla tragedia è ancora una volta resa mirabilmente in un finale che non ti aspetti e che colpisce con veemenza.
Ennesimo straordinario lavoro che unisce con sorprendente lucidità abbondanti dosi di violenza ad una poetica di fondo che rende Kitano un autore unico nel suo genere.

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Ultima risposta 17/01/2012 09.31.02
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  09/11/2006 23:14:22
   7½ / 10
...veramente un buon film... Forse la parte centrale è un pò noiosa a volte, ma la profondità di alcuni dialoghi è notevole... Ottime musiche, ottime inquadrature e ottimi attori... Quello che ho apprezzato è stata l'ronia inaspettata... E poi Kitano ha un talento veramente cristallino... Peccato x la parte centrale perche la prima parte e il finale sono mitici...

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Ultima risposta 25/10/2007 23.01.34
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marco84  @  23/10/2006 20:20:54
   7 / 10
Difficile commentare questo film, perchè mi ha lasciato soddisfatto solo in parte. Buone le musiche, la fotografia, i tempi di regia che direi caratterizzano questo film, ottime le ultime scene compreso il finale..la cosa che mi ha lasciato perplesso è stato lo spazio eccessivo dedicato dal regista alla parte centrale

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Peccato...cmq 7

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Ultima risposta 17/08/2007 21.29.17
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lupin 3  @  07/02/2006 13:30:54
   6 / 10
Forse Miike mi ha un pò viziato con i suoi film, con le sue torture, con le sue metafore, questo film non mi ha soddisfatto, da kitano mi aspettavo qualcosa di più particolare, qualche sorpresa, qualche colpo di scena, invece questo non c'e stato.......

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Ultima risposta 07/02/2006 21.47.04
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Invia una mail all'autore del commento Ken ilguerriero  @  12/01/2006 15:48:43
   10 / 10
Veramente un capolavoro.....Takashi Kitano al top.

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Ultima risposta 12/01/2006 17.09.30
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Aragorn  @  14/12/2005 11:13:44
   7 / 10
per me è decisamente sopravvalutato nei voti finora dati.

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Ultima risposta 17/08/2007 21.23.20
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  27/06/2005 18:57:18
   10 / 10
per chi come me adora takeshi kitano questo è da considerare il must per quanto riguarda la serie dei film sulla yakuza.
storia bellissima e scene incredibili......ne dico una? nell'ascensore.....
per chi non conosce qst genere di film non si aspetti un baraccone stile hollywood o super adrenalina/azione di hongkong.
sonatine è un duro *****tto nella stomaco, pieno di lirismi e di silenzi che aumentano ancor di più le sensazioni dei personaggi.

ps- il mare, come negli altri film è sempre presente

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Ultima risposta 08/05/2006 10.47.53
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