sonatine regia di Takeshi Kitano Giappone 1993
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sonatine (1993)

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locandina del film SONATINE

Titolo Originale: SONACHINE

RegiaTakeshi Kitano

InterpretiTakeshi Kitano, Aya Kokumai, Tetsu Watanabe, Ren Osugi, Tonbo Zushi, Kenichi Yajima

Durata: h 1.34
NazionalitàGiappone 1993
Genereazione
Al cinema nel Giugno 2000

•  Altri film di Takeshi Kitano

Trama del film Sonatine

Stanco della vita da mafioso, Murakawa decide di ritirarsi dagli affari, ma inaspettatamente il suo capo lo costringe ad un ultima missione nell'isola di Okinawa, dove dovrà regolare un conflitto tra due bande rivali. La missione però si rivelerà una trappola.

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Voto Visitatori:   8,11 / 10 (70 voti)8,11Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Sonatine, 70 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Filman  @  20/08/2023 10:26:47
   9 / 10
C'è qualcosa che ha reso agli occhi del mondo, e nello specifico agli occhi di tutti gli operatori del settore, questo regista giapponese una figura non solo affermata e capace ma anche unica nel suo genere, un autore che grazie al suo specifico "qualcosa da dire" e alla sua specifica maniera di dirlo era destinato a rimanere nella storia.
SONACHINE (Sonatine) ci dice chiaramente per la prima volta con che tipo di personalità artistica abbiamo a che fare o quantomeno ci da un'idea delle contraddizioni, dei contrasti e delle peculiarità che lo contraddistinguono: è il fatto di essere il film simbolo di un regista simbolo a rendere quest'opera importante, un capolavoro non dello yakuza contemporaneo, non della commedia nera, non del pulp e non del noir, ma di Takeshi Kitano.
Qui entriamo in intimità con la sua idea di fanciullino interiore, una fuga mentale dal mondo reale e crudele (o viceversa?) che però sembra unire tutti gli esseri umani. L'importanza di sprigionare istintivamente il proprio senso del divertimento e la non banalità nel fare gli "idioti" sono insegnamenti che l'autore ci dice essere importanti per scappare dalla morte (interiore) e per raggiungere la serenità della propria anima.
Riuscendo a creare alla perfezione una storia di sicari ed omicidi, tutti questi elementi contrapposti si amalgamano perfettamente, merito di un'estetica fissa, silente, riflessiva, innocua, meravigliata, cioè coerente con questa ricerca della pace interiore.

VincVega  @  04/04/2023 17:22:28
   7 / 10
Yakuza movie minimalista di Kitano, talvolta onirico e surreale, oltre che originale e poetico. Purtroppo però non riesco a gridare al capolavoro, pur riconoscendone le qualità, forse per il ritmo eccessivamente lento e per una vicenda a tratti troppo spiazzante.

Thorondir  @  30/09/2022 11:34:53
   8 / 10
Se i film precedenti avevano già mostrato il talento e i temi del cinama di Kitano, "Sonatine" è il film che gli permette di fare il salto di qualità e di sistemizzare la sua idea di cinema: la violenza improvvisa alla Peckinpah e le atmosfere sospese del noir francese si mescolano per un racconto che indaga indirettamente la yakuza, il suo mondo violento e nel quale il personaggio di Kitano è antieroe ormai deluso, passivo e stanco. "Sonatine" è un lungo viaggio verso l'abisso della morte che prima o poi inghiottirà (e non per scherzo come le buche sulla spiaggia): Murakawa ne è consapevole, sogna la morte, la cerca e la vuole. Non c'è nulla, neanche un possibile amore in nuce, che può deviare da una traiettoria che sembra già tragicamente tracciata (e abbracciata). Un Kitano che racconta con il suo stile classicamente asciutto (ma con incursioni nel grottesco e nel gangster puro) la condanna di un uomo che sceglie consapevolmente il suo destino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  08/01/2022 00:02:04
   8 / 10
Gran film di Kitano, un gangster movie molto atipico dal ritmo piuttosto lento, per il suo genere. Gode di ottima fama, e direi che la cosa è ampiamente giustificata. Oltre ad un'ottima messa in scena, lo stesso Kitano riesce anche ad offrire un'interpretazione decisamente notevole, che innalza ulteriormente il livello di un film già comunque piuttosto solido.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  30/08/2018 07:43:59
   6 / 10
Film dalla sceneggiatura di ferro ,dalla regia di classe e dalle buone interpretazioni , ma sicuramente non è un film per tutti , lento ,cervellotico a tratti grottesco e dal finale dolceamaro . bisogna guardalo con calma e forse più volte per apprezzarlo al meglio .

pak7  @  31/01/2018 01:08:22
   6½ / 10
Leggermente meglio di Boiling Point, con uno stile tutto suo, Kitano conferma le sue enormi doti registiche, anche se la pellicola è dilatata in tempi diversi rispetto ai più canonici film occidentali. Forse sarà per questo che non l'ho apprezzato più di tanto.

Manticora  @  15/08/2017 09:53:00
   8 / 10
Vidi questo film incuriosito dopo aver recuperato in cassetta Hana-bi fiori di fuoco, film che consacrò Kitano come nuovo regista autodidatta giapponese. Così ho cominciato a cercare e guardare tutti i suoi film, impresa non semplice, e dopo aver passato la notte insonne per vedere Sonatine su fuoriorario, in lingua originale con sottotitoli ho trovato più di 12 anni fà il DVD. Essendo il suo quarto film Kitano mostra comunque di aver introiettato il suo stile, in una modalità personale, in cui tutto è essenziale, dalle inquadrature ai dialoghi. La MDP si muove poco, spesso inquadra i personaggi frontalmente, come Kitano-Murakawa, con lo sguardo perso apparentemente nel vuoto. La violenza scoppia improvvisa, con sparatorie improvvise e veloci. Il tutto si svolge ad Okinawa, nel sud del Giappone, gli yakuza si trovano a ciodolare, senza far niente, lo stesso personaggio di Murakawa capisce che alla fine è tutta una trappola, per eliminarlo, e annettersi il suo territorio

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La musica di Joe Hisaishi è perfetta, con un main theme che accompagna la vicenda, inconfondibile, il compositore ha lavorato anche ad altri film di Kitano. Tra scherzi e giochi sulla spiaggia il gruppo di Yakuza

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Murakawa rimarrà solo, con un ragazzo, il più giovane membro del clan di Okinawa e una ragazza, infatuata dello yakuza, nel finale Kitano scatena tutto il suo pessimismo e fatalismo

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Un opera imprescindibile per chi vuole conoscere il Kitano regista.

alex94  @  08/04/2016 11:05:47
   9 / 10
Per ora il miglior film di Kitano che ho visto,intenso ed emozionante come solo poche altre opere.
Un film malinconico e violento (anche se intriso di umorismo grottesco) da cui è impossibile non restare ammaliati..................
Splendida la regia e la recitazione.
Da vedere assolutamente.

sweetyy  @  01/08/2015 02:37:40
   6 / 10
Si arriva alla fine del film con difficoltà, nonostante sia un film abbastanza intenso.

Neurotico  @  04/02/2015 17:40:36
   10 / 10
Un "brutto scherzo" e un devastante pugno allo stomaco.

Sonatine è il salto di qualità definitivo per Kitano. In Violent Cop la violenza era l'orizzonte ultimo dell'uomo consegnato senza speranze all'insensatezza del nichilismo. Qui il nulla è (sembra) abolito e la vita, risplendendo nei sorrisi, negli scherzi e nella generale leggerezza e semplicità dell'atmosfera idilliaca, vale la pena d'essere vissuta, perchè segnata dalla complicità dei rapporti umani e dalla scoperta di un amore introdotto con romanticismo anche se impossibile da realizzarsi.
E' questo uno dei vertici di Kitano che, ripercorrendo i sentieri della violenza nel mondo yakuza e dell'esistenzialismo nei temi, nelle immagini e nelle riflessioni, si ripeterà con Hana-bi.

Costantemente in bilico tra comicità (la morra cinese, le buche, i combattimenti), malinconia (le bellissime musiche) e spietatezza (la strage in ascensore, la tortura in macchina) Sonatine lascia un senso di tristezza e di sconfitta amarisimo. Resta solo la natura incontaminata dell'isola, il vento che soffia sull'erba, il cielo che comincia a farsi grigio. E lo sguardo verso la strada, in attesa.

"Quando vivi nella paura, arrivi al punto che vorresti essere morto."

romrom  @  22/10/2013 21:41:35
   4 / 10
Ma da questi voti alti non hanno alcun senso...e dire che dopo il primo Kitano che ho visto , ZAITOCHI , ero ben disposto...ma questa è una lagna incredibile, privo di qualsiasi mordente, misono pure addormentato durante la visione.
BOCCIATO

Invia una mail all'autore del commento Tokyo'sRedLight  @  11/08/2013 01:02:06
   10 / 10
Strepitoso Kitano davanti e dietro la macchina da presa.
Chiunque conosca un minimo di cultura giapponese non può che togliersi il cappello di fronte a un'opera simile.

Cose che mi sono piaciute:

- Regia da urlo
- Grandissimo Kitano nella parte del protagonista
- Poetica e profonda parte centrale
- Indimenticabili le sequenze in riva al mare
- Apoteosi finale con una stupenda colonna sonora

Cose che non mi sono piaciute:

- Nessuna, film perfetto

Crazymo  @  07/04/2013 01:19:03
   9 / 10
Questo è il primo film di Kitano che vedo ed è evidente fin dal primo minuto che non siamo difronte al solito film occidentale perfettamente spiegabile e chiuso in pochi parametri; questo film è un noir onirico, con un'aura magica, non sempre spiegabile e non sempre ancorato alla realtà. Posso più che altro analizzarne il lato tecnico, semplicemente perfetto, con una regia geniale che passa da momenti di grandi armonia a immediati grandi picchi di violenza, e delle inquadrature mai banali e sempre realizzate ad arte, con alcuni momenti che sono veramente da storia del cinema. Grandissimo anche Kitano come protagonista, interpreta alla perfezione questo Yakuza stanco del proprio ruolo ma che non riesce ad abbandonare le proprie usanze, che consapevole della morte ormai vicina (La morte, un tema fondamentale del film, perfettamente affrontato, con uno spirito orientale, quasi incantato, uno sguardo ultrasensoriale e di difficile carpimento, onirico) decide di tornare all'innocenza, all'infantilità, alla voglia di essere puliti nell'animo. Semplicemente magnifico, un incanto di film... mi ha veramente stupito. Kitano è un genio. Grazie per questo capolavoro, un film che è entrato da subito nel mio cuore!

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  02/01/2013 14:24:36
   9½ / 10
Un violento, beffardo, ironico avvicinamento alla morte per uno dei capolavori di Kitano. Non ho mai amato molto il cinema orientale (tranne Kurosawa), ma Kitano è un regista che ha sfornato film di rara intensità.

Metafisico, nichilista, ma profondamente toccante. Vedetelo senza pensarci due volte.

Finale e musiche di Hisaishi memorabili.

_Hollow_  @  02/02/2012 20:48:15
   8 / 10
Kitano è sempre Kitano.

Suona strano dirlo in questo caso visto che mi sto riferendo allo stile unico che pervade soprattutto i lavori futuri, ma tant'è. Un film decisamente moderno, come il suo imperscrutabile protagonista, chi si lamenta per la scarsa azione, per la lentezza, dovrebbe più che altro lamentarsi del non aver capito che stava per guardare. Tutto il significato del film può essere ricondotto a quel dialogo tra il protagonista e "la *******", sulla morte, la paura, il vero coraggio. C'è una grande simbologia dietro all'apparente calma piatta di questo film, che è praticamente un Kikujiro senza sparatorie e senza morte. Destino, paura, morte, vita, gioia, adolescenza persa ... un bel film con una bella poetica trattata per sottrazione, si vede poco, si ascolta poco, c'è molto tempo per riflettere ... in pura maniera orientale e moderna.

Come al solito, un ottimo Kitano.

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Ultima risposta 04/03/2012 22.47.56
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  15/01/2012 23:16:04
   8 / 10
Malinconico.
Poetico.
E poi violento e poi giocoso e poi di nuovo crudo: v'è una tal gamma di atmosfere e luci e ombre che diventa difficile volerle descrivere e racchiudere tutte, ma tutte sono fecondate da quell'inesauribile vena d'humour che le rende ancora più preziose.
In quella spiaggia si consuma un ritorno ad una purezza fanciullesca che per un attimo fa illudere possa cambiare il destino, "così splendida e vera da poterlo ingannare".
Kitano maestro d'originalità.

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Ultima risposta 31/10/2018 13.59.05
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Fratuck89  @  01/12/2011 10:52:06
   8½ / 10
film violento ma anche giocoso, classico stile del registra i cui film presentano sempre un marchiato dualismo di fondo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  30/11/2011 22:35:56
   8½ / 10
Grandioso lavoro di Kitano, ancora una volta e più che delle altre volte.
Yakuza movia atipico e dallo stile unico consueto del regista nipponico fatto di brusche accelerate sul pedale della violenza, tanto improvvisa quanto scioccante, ma anche con imprevedibili sequenze di calma e poesia. Queste ultime riguardano quasi sempre la spiaggia sospesa nel tempo in cui Murakawa si diverte a giocare con la morte insieme ai suoi compagni.
Ed è la morte ad essere sempre onnipresente, sia nelle attività giocose del protagonista yakuza stanco che non ci pensa due volte ad estrarre la pistola (vera, non di plastica) e sparare agli altri o a sé stesso per divertimento... ma nella spiaggia, come se fosse una sorta di angolo dell'universo incontaminato, i giochi dei grandi non possono tramutarsi in tragedie. La morte aspetta fuori, in un angolo di strada deserto. E la spiaggia non è infinita.
Il finale è quindi un pungo nello stomaco, forse prevedibile, forse no, fatto sta che è perfetto per chiudere una pellicola di grande originalità stilistica, senza un ritmo o una struttura canonica da seguire ma che più va avanti più riesce a prendere lo spettatore e ad immergerlo in questo strano mondo bizzarro e reale, spaventoso e straniante ma che sa anche immalinconirti, perché no.
A dare una mano a Kitano regista, oltre che un'ottima interpretazione da parte sua del protagonista, è il compositore Hisaishi che sottolinea momenti delicati e spensierati con commenti musicali decisamente azzeccati.

genki91  @  20/10/2011 02:56:26
   8 / 10
Elegantissimo Yakuza Movie del maestro Kitano. La morte aleggia per tutta la durata della pellicola, per arrivare ad un meritevolissimo finale.
Ottima conferma del maestro.

PignaSystem  @  20/09/2011 19:11:49
   8½ / 10
Un'atmosfera di attesa, quasi una sospensione "onirica" interrotta da imporvisi scoppi di violenza, che agevola l'analisi introspettiva di un uomo consapevole del suo destino. La regia controllata e perfetta, i contrasti di colori fra la natura e gli ambienti metropolitani e l'interpretazione glaciale dello stesso Kitano rendono "Sonatine" un capolavoro, caratterizzato anche dalla splendida colonna sonora realizzata da Joe Hisaishi.

Murakawa:"Sono veloce a sparare perché sono veloce ad avere paura"
Miyuki:"Ma della morte non hai paura"
Murakawa:"Quando vivi nella paura arrivi al punto che vorresti essere morto"

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  04/05/2011 22:28:03
   9 / 10
Un forte senso di morte ammanta questa pellicola di Kitano. Gli ultimi conti da regolare, le ultime digressioni infantili, con la piena consapevolezza del proprio destino, da cui non si torna indietro. Una delle migliori pellicole di Kitano, da gustare fino alla fine.

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Ultima risposta 07/05/2011 20.29.08
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Cannibal Bunny  @  26/04/2011 10:36:02
   6 / 10
Tanto mi aveva esaltato Brother, quanto questo mi ha lasciato indefferente. Chiaro, sono film molto diversi, ma questo non mi ha detto davvero nulla. Non l'ho trovato quel capolavoro pregno di poesia, malinconia, pathos... che ho letto in giro, ma piuttosto un onesta pellicola ravvivata da alcuni buoni momenti (l'ascensore su tutti), ma che paga di un'eccessiva lentezza generale che la fa da padrona per un'ora buona, ruotando attorno ai personaggi che ho trovato piuttosto scialbi e un sacco di inutili sequenze. Non capisco davvero dove stia il capolavoro. E' come se lo schermo del televisore avesse fatto da filtro, risucchiando l'animo del film e lasciandomi soltanto immagine che mi scorrevano davanti senza nessun sussulto.

Jjanawas  @  22/03/2011 19:56:45
   4½ / 10
Ammazza che votoni....mi sta venendo il dubbio di aver visto la rarissima versione alternativa di questo film....che, per chi non avesse avuto il privilegio di visionare questa special edition, ammorba come pochi altri film ed è di una lentezza allucinante.

The BluBus  @  18/01/2011 23:43:50
   7 / 10
Buon film, con momenti molto interessanti, ma ho preferito altro di Kitano. Piacevole anche la colonna sonora.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  04/10/2010 12:31:58
   8½ / 10
L'ho vissuto come un'allucinazione (soprattutto in quelle scene di violenza assurde, dove tutti sono così immobili da sembrare disinteressati a vivere o morire), un film dove l'ineluttabilità ha già portato via tutto, perfino in quei momenti dove questi uomini condannati tentano di divertirsi, di ritrovare la loro umanità. Credo che Kitano ci voglia comunicare (benissimo) proprio questo. Una vita di momenti vissuti da lontano, ormai consci che tutto è finito...

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Matis  @  23/06/2010 19:51:59
   8 / 10
...Diverso!

Kitano sforna un piccolo capolavoro di nicchia, non per tutti. Ciò che ho apprezzato è la grande presenza della natura, che agisce come "calmante primordiale" sugli uomini, e un grande elemento giapponese: il Silenzio.

Ironia e violenza miscelati in un turbinio di originalità, in una storia agrodolce, delicata e decisamente molto orientale!

Grande Takeshi

Invia una mail all'autore del commento wega  @  05/03/2010 22:49:34
   10 / 10
"Sonatine" è un Capolavoro. Destino e senso di morte incombente, non a caso l'ultima missione di Murakawa - un sempre sorprendente Kitano - gli viene affidata su un' isola, che di una trappola ne è anche la metafora. Noir essenziale, tanto risibile nella trama - che potrebbe essere riassunta in "tizio viene mandato su un' isola" - quanto straordinario nella sua pura messinscena bressoniana (scomponendo l'azione ideologicamente in tre parti, manca tutta la parte centrale, non saprei in che altro modo spiegarmi, ma volevo farlo perché è ciò che mi ha colpito e affondato), nella composizione fotografica di un Kurosawa e nella fissità di un Ozu. Interessantissimo questo autore.

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Ultima risposta 06/03/2010 23.28.48
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  25/01/2010 16:58:31
   8 / 10
Tutto il cinema di Kitano in un unico film: immancabile morte; non è mai troppo tardi... nè troppo criminali... nè troppo malinconici per essere bambini; gangster-movie alla sua maniera

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  21/01/2010 20:18:29
   8 / 10
Difficile commentare un film del genere. Estremamente lento ma davvero molto intenso soprattutto nella parte centrale. Il tema vacilla tra la vita e la morte ma tendendo verso quest'ultima, forse dipingendola troppo amara. Scene d'impatto quasi senza colonna sonora, e sequenze molto significative. Uno dei film migliori di Kitano da vedere sicuramente.

andreacrash  @  10/12/2009 01:40:30
   10 / 10
Probabilmente il capolavoro di quest'artista.Parte come un film con una trama tutto sommato lineare per virare in una dimensione metafisica intrisa di poesia e di un pathos da brividi,la scelta a metà del film è imprevedibile e dimostra un invettiva geniale di sobbaltare il cinema dalle sue convenzioni come accade rarissimamente,tutto ci spiazza,con un'ironia leggera folgorante nei suoi tempi che fanno conoscere anche il lato comico di questo regista.La scena del killer che lancia in aria i fiori è completamente estemporanea e tocca vette d'astrattismo unici.Incredibile...non esiste cinema americano che si sia mai sognato tanto.Uno dei film più belli che abbia visto nella mia vita,che avrebbe dovuto vincere tutti i premi possibili nel suo anno d'uscita,non è un caso che sia stato tarantino a decidere di distribuirlo in u.s.a.,perchè un film cosi a buon intenditor poche parole! (Se non lo capite fate attenzione,perchè se ci si fida,e ci si fa influenzare troppo dal cinema made in u.s.a. finisce come la bomba bel film)

paride_86  @  19/11/2009 22:15:30
   7 / 10
Storia di Murakawa, gangster stanco della sua vita che decide di ritirarsi.
Lo stile di Kitano è inconfondibile: dialoghi ridotti al minimo, umorismo grottesco a spesso furi luogo, colori accesi e muti ritratti psicologici. Solo se si accettano queste regole si può penetrare il film.
Musiche bellissime, degne di menzione.

Dr.Orgasmatron  @  26/09/2009 12:40:44
   9½ / 10
Giù il cappello dinanzi ad uno dei massimi creatori di cinema degli anni 90-2000. Sonatine ha il suo perché anche nel titolo, assomigliando infatti nello svolgimento ad una sonata musicale. La parte più bella e più geniale è senz'altro quella centrale, in cui gli yakuza sono nella casa in riva al mare. Splendido anche il finale, Takeshi "Beat" Kitano è uno dei più grandi registi contemporanei e questo è uno dei suoi picchi più elevati

Tuonato  @  02/09/2009 00:24:24
   6 / 10
Boh. Di Kitano preferisco lavori successivi come Zatoichi, L'estate di Kikujiro, Dolls.
Questo Sonatine mi ha coinvolto poco, almeno per quanto riguarda la storia della guerra tra clan yakuza. Il montaggio non aiuta a capire meglio la trama e neppure i dialoghi davvero centellinati.
Straordinariamente divertente però la parte centrale - tributo a "Mai dire banzai" - durante la quale gli uomini di Murakawa ammazzano il tempo inventandosi dei giochi. Su tutti la battaglia dei bengala e il finto sumo sulla spiaggia.
Apprezzabile sia il finale che lo spessore psicologico dato a Murakawa, ma questo non può bastare per un voto più alto.

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Ultima risposta 24/02/2010 00.14.40
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bulldog  @  30/07/2009 16:13:25
   9½ / 10
Uno dei primi film del grande Kitano.
Di quelli visti ad oggi è quello che preferisco.
Ludico e puro.
Giù il cappello,un gran capolavoro.

Invia una mail all'autore del commento Banana Pie  @  11/07/2009 15:30:57
   10 / 10
Psicologicamente magnificente, Poeticamente strabiliante. Bellissimo questo film di Kitano, uno dei miei preferiti del regista. Molto particolare la struttura, l'apice poetico centrale, come una oasi nel deserto. Il tema della morte è forse qua affrontato nel modo più psicologico e toccante. Il percorso del regista fino ad ora ha un suo senso: ho dato 7.5 a Violent cop, opera preparatoria; ho dato 8.5 a Boiling Point, film del lato Azione e Violenza in primis del regista; ho dato 9 al silenzio sul mare, film del lato poetico e sentimentale di Kitano... ora questo film è la sintesi perfetta di questi aspetti, veramente lodevole. Il risultato finale è ottenibile con la logica guardando ai voti precedenti.

Apocalypse_Now  @  05/07/2009 15:13:17
   9½ / 10
Di gran lunga il migliore di Kitano. Un percorso poetico e perfetto della consapevolezza della propria imminente morte. Finale eccellente. Takeshi "Beat" superlativo come al solito. Un capolavoro

7HateHeaven  @  19/04/2009 21:59:04
   7½ / 10
Toccante... forse il più profondo e ambizioso degli yakuza-movie di Kitano, più maturo degli altri... personalmente preferisco "Brother", ma anche questo è un gran film...

TheLegend  @  14/04/2009 23:58:14
   7 / 10
un'opera poetica che non ha niente a che vedere con il contesto di guerra in cui si svolge.
il film è incentrato sugli stati d'animo dei personaggi che andranno inevitabilmente incontro alla morte,per la maggior parte stanchi di quella vita e di quella sofferenza interiore;i dialoghi sono veramente pochi e poco sviluppati ma racchiudono bene al loro interno i concetti che vogliono esprimere,il film è lento e introspettivo con paesaggi splendidi a fare da cornice.
forse non adatto a tutti ma comunque una buona pellicola.

BlackNight90  @  11/04/2009 16:20:34
   9 / 10
Forse è il film meno assimilabile di Kitano per via della sua lentezza, ma è un'opera assolutamente matura di introspezione che si concentra sull'uomo e sull'inesorabilità del destino, un'opera di amara riflessione in cui sono presenti i tratti distintivi del cinema di Kitano.
Il contesto Yakuza è usato da Kitano a rappresentare la causa scatenante del desiderio dei protagonisti, tutti accomunati dalla stessa condizione di infelicità, di fuggire da un mondo fatto di violenza e sofferenza, nell'illusione di costruirsi un locus amoenus da riempire attraverso la quotidianità di giochi e di divertimenti spensierati: non importa che il loro viaggio sia una missione, è pur sempre una fuga. Ma quest'oasi idilliaca, posta simbolicamente su una spiaggia, linea di confine tra l'immensità del mare e la finitezza della terra, non è in grado di proteggere nessuno: la morte inevitabile li raggiunge anche lì.
E alla fine, c'è sempre quello sparo ad interrompere bruscamente la malinconia di una musica e di una vita.

12 risposte al commento
Ultima risposta 12/04/2009 18.56.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  03/04/2009 18:31:24
   10 / 10
"Se non hai paura di uccidere gli altri, non hai paura di uccidere te stesso. Sei un duro!"
"Se fossi un duro non porterei la pistola..."

Quando le immagini e la musica valgono più di mille parole inutili. Immenso capolavoro di Takeshi Kitano, una poesia visiva, un film che ti trasporta in un mondo sospeso tra la vita e la morte.
Non sono mai stato uno che spara dieci a caso, questo film illumina.

VikCrow  @  04/03/2009 02:35:17
   8½ / 10
Un Kitano a cavallo tra le tematiche riguardanti la yakuza e la poeticità dei capolavori futuri. Etereo e impalpabile. Goduria visiva.

paolino77  @  07/02/2009 13:40:43
   9½ / 10
Per me il miglior Kitano. Consiglio: onde evitare brutti voti a questo gioiello non guardatelo se non siete pronti a questo tipo di cinema

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Enzo001  @  22/01/2009 17:48:28
   9½ / 10
Meravigliosa parabola di T. Kitano nonché uno dei migliori noir degli ultimi decenni. Rientra di diritto nella lunga lista di film che pare non abbiano difetti.
Da incorniciare alcune sequenze sulla spiaggia.

Splendido, assolutamente splendido.

27 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2009 20.15.12
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Ciaby  @  24/12/2008 13:12:38
   7 / 10
everyray  @  08/10/2008 17:05:22
   5½ / 10
Un film che non mi ha entusiasmato particolarmente,a tratti molto lento,con continui cambi di tono.
C'è da dire che le scene di violenza sono state girate con stile e che la musica che accompagna le sequenze finali è davvero molto bella,così come ho trovato interessanti le scene dei giochi sulla spiaggia e quelle con gli origami,ma la storia sinceramente non mi ha preso per nulla!

antonioba  @  09/08/2008 09:20:29
   3 / 10
Non sono riuscito ad arrivare fino alla fine, lo stile del regista è troppo diverso dai canoni occidentali, la votazione media mi sembra francamente esagerata.

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Ultima risposta 20/12/2008 23.29.48
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  28/04/2008 15:48:02
   8 / 10
Uno dei migliori film di Kitano,capace di fondere con consumata esperienza brutalità e innocenza,sangue e romanticismo.
Una pellicola che si snoda attraverso una narrazione a tratti molto lenta per poi esplodere in accelerazioni improvvise ed inaspettate.
Kitano scava nei suoi personaggi,analizza le cause della loro inquietudine e della loro tristezza.Il suo viso è perfetto per interpretare Murakawa,stanco yakuza e uomo disilluso,desideroso di abbandonare una vita che conosce troppo bene e dalla quale appare ostico affrancarsi.
La sua fuga è destinata ad arenarsi su una spiaggia di Okinawa,qui insieme agli ultimi fidati uomini della sua banda troverà un non luogo,apparentemente fuori dal tempo e sconosciuto alle ferree leggi della criminalità,un posto dove rifugiarsi e potersi illudere che il fato sia in vena di deroghe.
Il deserto dei tartari di questo ronin moderno è un’oasi di pace,dove l’attesa viene ingannata in maniera giocosa, con scherzi e giochi infantili.L’abitudine alla violenza degli yakuza si trasforma,rigenerata da una semplice capanna sulla spiaggia e dal rumore delle onde,un luogo di pace che purtroppo sarà anch’esso raggiunto da un destino scritto molto tempo prima e che ritufferà nel suo mondo Murakawa, costretto ad affrontare quella realtà angosciante cancellata in maniera illusoria dalla permanenza sull'arenile.
Il linguaggio cinematografico del regista/attore non è tra i più semplici,ma affascina grazie ad una poetica sanguinaria e malinconica,l’attitudine alla tragedia è ancora una volta resa mirabilmente in un finale che non ti aspetti e che colpisce con veemenza.
Ennesimo straordinario lavoro che unisce con sorprendente lucidità abbondanti dosi di violenza ad una poetica di fondo che rende Kitano un autore unico nel suo genere.

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flynt  @  22/04/2008 15:26:29
   9 / 10
Non immaginavo si potessero trattare temi del genere con tale delicatezza.
Takeshi sa come coinvolgere lo spettatore....sa come emozionarlo.....e soprattutto sa raccontarci una storia di mafia, di brutali assassini,di cospirazioni, di tradimenti, di violenza allo stato puro... ma con la leggerezza di una fiaba per bambini, e con una poesia che solo una spiaggia deserta e il rumore del mare possono evocare:
Sa sorprenderci sempre.

Cliff72  @  06/03/2008 09:03:22
   7½ / 10
Scritto, diretto, montato ed interpretato da Kitano, questo film sin dalle prime inquadrature mostra lo stile che caratterizza questo poliedrico regista.
In Sonatine la violenza, presente in altri film di Kitano, lascia spazio al rapporto umano che si consolida tra i membri di un clan yacuza.
Il film è lento ed accompagnato da quella vena di malinconia che tanto caratterizza le opere di Kitano, ma non per questo scorre male! La colonna sonora è quasi assente e la fotografia è sempre ottima.
Sonatine non rientra secondo me tra le migliori opere di questo grande regista, tuttavia è un film piacevole, intimo e riflessivo, quindi ne consiglio la visione agli amanti del genere.

xxxgabryxxx0840  @  05/03/2008 21:42:00
   9 / 10
Fra i migliori di Beat Takeshi, questa pellicola è assolutamente da non perdere. Poetico

gei§t  @  08/01/2008 20:47:01
   7½ / 10
veramente particolare questa pellicola di Kitano che si potrebbe chiamare "le vacanza dei mafiosi". Una banda di malavitosi si alterna fra stragi, violenze e giochi puerili sulla spiaggia. E' molto forte il contrasto fra i momenti in cui la banda è a lavoro e i momenti di spensieratezza comune quasi fossero in una gita tra amici piuttosto che in missione omicida.
Ma la gioia di quei momenti è velata dalla tristezza, in fondo sanno tutti cosa li aspetta e che non c'è speranza di tornare indietro ai tempi della fanciullezza; ormai la strada che li porterà alla morte è intrapresa.
Come sempre bravo e poetico Kitano.

Beefheart  @  31/12/2007 18:19:55
   6½ / 10
Senza ombra di dubbio, un film che mette in netto risalto l'arte di Takeshi Kitano ed in tal senso, per chi apprezza, è un ottimo prodotto. Un noir, in parte metafisico e visionario, iper-violento e grondante sangue che racconta con notevole originalità la condizione, anche interiore, dell'affiliato yakuza, stanco e schiavo della sua vita da gangster. L'originalità stà proprio in quel mix surreale di tragedia, ironia e poetica che va in scena al posto del solito dramma serioso a cui siamo abituati ad assistere nei film del genere. Particolarmente efficaci (e vero marchio di fabbrica) sono le improvvise esplosioni di azione e violenza che, in più occasioni, interrompono bruscamente la linearità della fissità espressiva ed emozionale del protagonista. I dialoghi tendono all'essenziale e lasciano largo spazio all'interpretazione visiva, stimolata da una lunga serie di immagini evocative e sequenze ad effetto, catturate da una fotografia luminosa e vivace. Nota dolente, una sceneggiatura decisamente confusa e sfuggente, tendente al manierismo, che complica non poco la comprensione e non incontra appieno i favori di colui che predilige la sostanza alla forma. Nel complesso trattasi sicuramente di un buon film, ma consigliato più che altro a chi apprezza lo stile Kitano.

quaker  @  01/11/2007 13:21:28
   8½ / 10
Bello ma non bellissimo, un classico film giapponese di ottima fattura, con Kitano attento regista (oltre che attore, sceneggiatore etc..). Non lo metto fra i capolavori di Beat Takeshi, ma certo è un gran film. Silenzi e uccisioni, calligrafia registica e audacia nelle sempre più lente inquadrature: ma alla fine si ripete, film dopo film.

mr orange  @  05/10/2007 22:09:02
   9 / 10
ottimo film che trova il suo culmine descrivendo le scene di morte in maniera molto naturale con atteggiamenti e espressioni che di certo non si possono trovare nei film gangster americani

bella la parte centrale con i giochi in spiaggia che insieme ad altre è molto divertente

Dick  @  17/08/2007 21:20:16
   8 / 10
Inizia come film sugli yakuza tra sarcasmo e cinismo per poi trasformarsi incredibilmente in una specie di fuga dal proprio lavoro attraverso la vita, i giochi, da quelli leggeri a quelli

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER , e le goliardate sulla spiaggia per poi far ritorno bruscamente alla realtà da cui non si può fuggire.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Vincitore del Festival di Taormina da come ho letto.

Tom24  @  13/02/2007 22:44:24
   9 / 10
Un Kitano sublime davanti e dietro alla telecamera ci regala una delle sue opere migliori. Cattura lo spettatore dall'inizio alla fine, lo emoziona, lo turba, lo fa riflettere...

Un film da brividi... un capolavoro...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  14/11/2006 19:15:56
   7½ / 10
gran film, poetico e violento.
però, quando kitano si fa prendere troppo la mano da simbolismi e coreografie artistiche artificiose, francamente io un po' mi annoio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  09/11/2006 23:14:22
   7½ / 10
...veramente un buon film... Forse la parte centrale è un pò noiosa a volte, ma la profondità di alcuni dialoghi è notevole... Ottime musiche, ottime inquadrature e ottimi attori... Quello che ho apprezzato è stata l'ronia inaspettata... E poi Kitano ha un talento veramente cristallino... Peccato x la parte centrale perche la prima parte e il finale sono mitici...

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Ultima risposta 25/10/2007 23.01.34
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marco84  @  23/10/2006 20:20:54
   7 / 10
Difficile commentare questo film, perchè mi ha lasciato soddisfatto solo in parte. Buone le musiche, la fotografia, i tempi di regia che direi caratterizzano questo film, ottime le ultime scene compreso il finale..la cosa che mi ha lasciato perplesso è stato lo spazio eccessivo dedicato dal regista alla parte centrale

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Peccato...cmq 7

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Ultima risposta 17/08/2007 21.29.17
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/07/2006 12:55:15
   8½ / 10
Beat Kitano è incredibile nell'aprire con toni tanto sottili un film gangster. Sonatine è spazi riflessivi ed improvvise accellerazioni, con sparatorie, humor nero. Pare che Kitano non si prenda ancora sul serio. Qui si può davvero parlare del fascino della violenza.

squabs  @  07/02/2006 20:47:48
   8 / 10
Bellissimo film di Takeshi Kitano( protagonista e regista).
Ottime le musiche e i paesaggi.
Media meritata!
Consigliato.

lupin 3  @  07/02/2006 13:30:54
   6 / 10
Forse Miike mi ha un pò viziato con i suoi film, con le sue torture, con le sue metafore, questo film non mi ha soddisfatto, da kitano mi aspettavo qualcosa di più particolare, qualche sorpresa, qualche colpo di scena, invece questo non c'e stato.......

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Ultima risposta 07/02/2006 21.47.04
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benzo24  @  18/01/2006 20:27:09
   10 / 10
Straordinario non ci sono parole per descrivere questa poesia.

Invia una mail all'autore del commento Ken ilguerriero  @  12/01/2006 15:48:43
   10 / 10
Veramente un capolavoro.....Takashi Kitano al top.

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Ultima risposta 12/01/2006 17.09.30
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Aragorn  @  14/12/2005 11:13:44
   7 / 10
per me è decisamente sopravvalutato nei voti finora dati.

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Ultima risposta 17/08/2007 21.23.20
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Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  25/11/2005 14:52:44
   9 / 10
Sicuramente un film bellissimo e il voto che metto lo testimonia... però devo dire che questo film mi ha leggermente deluso... forse perchè mi aspettavo il capolavoro assoluto di kitano... uno dei più grandi registi del nostro tempo... a cui manca ancora qualcosa per raggiungere i grandi maestri del cinema di ogni tempo...
cmq il mio preferito di Kitano rimane dolls

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Andre85  @  27/06/2005 18:57:18
   10 / 10
per chi come me adora takeshi kitano questo è da considerare il must per quanto riguarda la serie dei film sulla yakuza.
storia bellissima e scene incredibili......ne dico una? nell'ascensore.....
per chi non conosce qst genere di film non si aspetti un baraccone stile hollywood o super adrenalina/azione di hongkong.
sonatine è un duro *****tto nella stomaco, pieno di lirismi e di silenzi che aumentano ancor di più le sensazioni dei personaggi.

ps- il mare, come negli altri film è sempre presente

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Ultima risposta 08/05/2006 10.47.53
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abestos  @  13/01/2005 22:58:36
   10 / 10
Comincio a vedere il film aspettandomi un gangster movie di qualità, questa pellicola si è rivelata qualcosa di più. Come sempre Kitano è criptico; comunica con i paesaggi, le situazioni e i silenzi. Sonatine è un altalenarsi di calma profonda e sconvolgimenti repentini che si concludono in un finale che si è fatto sentire per tutto il film.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  09/01/2005 20:15:57
   10 / 10
Il capolavoro di Kitano. Un Noir bellissimo.
Sonatine è un film sulla morte, è una parabola amarissima che lascia il segno, è una pellicola dai ritmi lentissimi con improvvise e inaspettate esplosioni di violenza.
"Sonatine"si distacca in maniera netta dal thriller americano, mandandone completamente all'aria gli schemi, come nelle bellissime sequenze sulla spiaggia.



Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  12/11/2004 11:31:56
   9 / 10
Agli antipodi delle saghe di Coppola e degli affreschi di De Palma, della violenza manga di Kill Bill e degli action-blockbuster di jonh woo, sia geograficamente che stilisticamente, si colloca il cinema di Kitano e questo film ne è l'esempio lampante; un piccolo capolavoro di cui è regista, protagonista, sceneggiatore e montatore (come per gran parte dei suoi film).
Una violenza quasi parossistica intorno ad un uomo stanco che accetta una missione che si rivelerà una trappola per lui e per chi gli sta accanto.
La morte tocca tutti con una naturalezza che colpisce, si respira aria di fatalità (bellissime le scene sulla spiaggia in cui anche i giochi hanno i colori della morte) ancor più che negli altri yakuza-eiga dello stesso regista.
L'azione è molto lenta, all'apparenza paradossale visto il genere, ma inarrestabile, il collasso e la tragedia sono dietro l'angolo e ci si avvicina a piccoli passi lungo una spirale; un senso crescente di malessere pervade il protagonista e si compie nel finale con un esplicito omaggio a taxi driver.
Per chi ama farsi sedurre da questo tipo di cinema è sicuramente un film da pelle d'oca.

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