Oppresso dall'ossessione per il successo che gli inculca il padre, il giovane musicista David Helfgott affronta la sua passione con le nevrosi che lo porteranno al manicomio. Soltanto da adulto saprà ritrovare la salute mentale e il talento, grazie anche all'amore di una donna.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Certo è che Geoffrey Rush è quasi disturbante per quanto è calato nel suo ruolo, ma a parte la sua prova trovo questo film scadente. Strutturato a mosaico, su ogni flash lo spettatore perde l'attenzione senza contare che sembra quasi girato solo per compiacere lo stesso spettatore. Una forzatura, non mi è piaciuto.
Leggendo la biografia di David Helfgott e in seguito vedendo "Shine" potrebbero nascere piccoli equivoci circa le capacità reali dell'artista, inoltre nel film la figura del padre del musicista è quella di un uomo ostinato e bigotto, ma le cose forse non stanno proprio così… Questa è un pensiero che, ovviamente, non deve riguardare più di tanto l'analisi tecnica del film in considerazione della regia di Scott Hicks.
"Shine" si basa su una storia vera di un non indifferente potenziale, si tratta, purtroppo di potenziale non espresso al meglio. Se l'idea iniziale era buonissima essa viene drasticamente a mancare nel suo sviluppo. Che peccato. Insomma quello di Hicks è un film lentissimo, specie nella prima parte, con poche sequenze vibranti ed emozionanti, su ciò bisognava lavorare in modo diverso. Ma il vero dramma si verifica con la sceneggiatura davvero deleteria e del tutto dilettantesca. L'entrata in scena di vari personaggi risulta essere sconclusionata, manca introspezione, manca un'organicità fra i vari episodi, molti ,insomma, i passaggi della storia non delucidati. Potrebbe nascere anche un po' di confusione a livello di trama. "Shine" dovrebbe, in linea teorica, esser un film drammatico, ma, in un discorso pratico la sostanza cambia, di parecchio. Nel prodotto cinematografico del 1996 non esce nulla di spettacolare e commovente, gli stessi protagonisti sembrano esser troppo freddi e poco ammalianti; la frettolosità e la bassezza della sceneggiatura (come detto sopra) è la più grande e fatale batosta. "Shine" è un film quasi impalpabile e quasi sufficiente sul lato tecnico. Invece, su quello contenutistico, è abbondantemente sotto ogni decenza.
Che dire? Una di quelle pellicole confezionate apposta per raccattare oscar, premi, applausi e lacrimucce. Rush è in effetti bravo (anche se l'oscar glielo dovevano dare per Barbossa nei film dei Pirati dei Caraibi) ma Helfgott no. Nel senso: se questa è una biografia, perchè far credere che il protagonista sia una specie di Rain Man incompreso, mago del pianoforte visto che, in seguito a questa pellicola, Helfgott è riuscito a suonare davanti a grandi critici che come giudizio delle sue capacità hanno sintetizzato un "non sa suonare"?