Il Libanese, il Freddo, il Dandi, sono i capi della banda della Magliana, che per 15 anni ha sparso il terrore in Italia. Durante questo periodo, attraverso tutte le vicende italiane come il terrorismo degli anni '80 e Mani Pulite, il commissario Scialoja si mette alla caccia della banda.
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Incominciamo col dire che la sceneggiatura è scritta -oltre che dall'autore dell'omonimo romanzo- da Rulli e Petraglia che, per chi non lo sapesse, sono i migliori sceneggiatori italiani attualmente sulla piazza. Basti dire che la sceneggiatura de 'La meglio gioventù' è loro, così come sono loro i migliori capitoli del successo televisivo di sempre: 'La Piovra'. Il loro tocco inconfondibile si sente e si vede in un film che riesce a riabilitare il Placido del fallimentare 'Ovunque sei'. Qua il regista ha il merito di dirigere sapientemente i migliori giovani attori presenti sulla piazza italiana. Il cast in effetti è dei più ricchi possibili e tutti gli attori danno il meglio di sè, procurando lustro al nostro cinema agonizzante da anni. Inutile citarli tutti ma non ve ne è uno fuori parte (compreso l'obeso 'Patata') e l'interpretazione di Rossi Stuart è veramente superlativa. Per la cronaca ad interpretare il vecchio piduista è stato chiamato uno dei migliori attori teatrali che, a volte, vezzosamente, si presta al cinema : Carlo Cecchi. Insieme alla sua, una menzione pure ad un irriconoscibile e viscido Tognazzi. Sono veramente tanti e non è il caso di elencarli tutti, dal solito strepitoso Favino ad un Accorsi, in parte come non mai, nel ruolo di un Colombo di casa nostra (ma non vi ricorda il Manfredi di 'Cafe express'?). Il film non è privo di sbavature -ampiamente sottolineate dai colleghi che mi hanno preceduto- ma sono inezie in un film di ampio respiro, epico e corale