rogue agent (2022)

Basato sulla vera storia del truffatore seriale "Robert Freegard", i debuttanti Lawn e Patterson dirigono un discreto thriller dal ritmo non molto sostenuto ma che alla fine risulta abbastanza intrigante. James Norton e Gemma Arterton sono rispettivamente la "canaglia" e la vittima in un gioco basato sulla manipolazione e l'inganno dove tutto non è quello che sembra. Romanzata la vicenda come accade spesso nei biopic.

Storia vera ma interpretata male da risultare non solo poco credibile ma ridicola.
L'uomo dovrebbe sembrare un "genio" del male invece mi sembra un idiota.
Si guarda e lo si dimentica per sempre.

Sono io a essermi sentito ingannato, manipolato, truffato: la storia del protagonista continua anch'in queste ore, e per essere un criminale così "canaglia" si dev'essere psicopatici, degl'Hannibal Lecter meno cruenti. Eppure questi due debuttanti al lungometraggio hanno deciso di girare un biopic che non analizz'affatto la mente malata di Freegard, oscurano le vittime XY e ne fanno un caso della solita mascolinità tossica. Non sarebbe male nemmeno smettere d'usare i fari come simbolo di chiarimento intellettivo.

Un discreto thriller con una storia che potrebbe sembrare la caccia ad un serial killer, perchè in fondo questo fantomatico truffatore, realmente esistito, è un assassino seriale che non uccide fisicamente le persone, ma le manipola come vuole grazie alla parlantina ed al suo fascino, spacciandosi per agente MI-5. Una violenza mentale che distrugge mentalmente le proprie vittime, di cui fa parte il personaggio della Atherthon, avvocato di successo e sicura di sè, ma il cui incontro con Freegard espone i suoi limiti e le sue debolezze, rovinandola finanziariamente e professionalmente. Come un cacciatore di serial killer dovrà usare le sue stesse armi e manipolare a sua volta le vittime di Freegard. Ben caratterizzati i personaggi, una regia senza molti fronzoli ed un ritmo ben sostenuto fino all'epilogo.