red lights (2012)

L'inizio parte lineare, con il solito team di scettici ad ogni costo pronti a smascherare chiunque millanti una qualche capacità paranormale, solo che, come si vedrà nel corso del film, anche le loro, di capacità, sono nettamente sotto la media. Una stagista si unisce al gruppo, via a sapere perchè.
Poi finalmente arriva il "pesante", quello tosto e che nemmeno l'impavida dottoressa è mai riuscita a smascherare ( eh già, se non sono bambini che picchiano sul muro, tutto diventa più difficile ). Passa qualche minuto e alla dottoressa gli prende una sincope e schioppa, e anche qui vai a sapere perchè. Eccoci allora al nostro assistente, rimasto solo con l'insignificante stagista ( non ricordo nemmeno se qualcuno, qualche volta, la chiami per nome ) che si fionda testa bassa all'attacco del grande sensitivo, riuscendo finalmente a scoprire quello che sarebbe sembrato subito ovvio anche a un bambino di 6 anni e confermando così la sostanziale incapacità sia sua che del suo mentore.
A questo punto il film, che già aveva poco da dire, potrebbe anche finire, ma il regista non può fare a meno di metterci il carico da 11 e si gioca la carta del grande capovolgimento finale, fatto dal mega ( secondo lui ) colpo di scena seguito da tutta una serie di flashback che dovrebbero incastare tutti i tasselli ( vedi "Il Sesto Senso )... Il problema però è che qui non si incastra proprio un bel niente, fatti insensati e personaggi inutili restano tali e tutti i perchè "in sospeso" restano esattamente lì dov'erano anche dopo i titoli di coda.

Sconclusionato e ridicolo.