quinto potere regia di Sidney Lumet USA 1976
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quinto potere (1976)

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locandina del film QUINTO POTERE

Titolo Originale: NETWORK

RegiaSidney Lumet

InterpretiPeter Finch, Faye Dunaway, William Holden, Robert Duvall, Beatrice Straight, Wesley Addy, Ned Beatty, Arthur Burghardt, Bill Burrows, John Carpenter, Jordan Charney, Kathy Cronkite, Ed Crowley, Jerome Dempsey, Conchata Ferrell, Gene Gross, Stanley Grover, Cindy Grover, Darryl Hickman, Mitchell Jason, Paul Jenkins, Ken Kercheval, Kenneth Kimmins, Lynn Klugman, Carolyn Krigbaum, Zane Lasky, Michael Lipton, Michael Lombard, Pirie MacDonald, Russ Petranto, Bernard Pollock, Roy Poole, William Prince

Durata: h 2.01
NazionalitàUSA 1976
Generedrammatico
Tratto dal libro "Network" di Paddy Chayefsky
Al cinema nel Gennaio 1976

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Trama del film Quinto potere

Il commentatore televisivo di una grossa rete nazionale di Los Angeles, Howard Beale, stanco e sfiduciato, viene condannato all'eliminazione poichè l'indice di gradimento è sceso di troppo. Tuttavia, prima di congedarsi, senza preavviso ai colleghi e ai superiori, Beale annuncia il proprio suicidio davanti alla telecamera.

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Voto Visitatori:   8,17 / 10 (81 voti)8,17Grafico
Voto Recensore:   10,00 / 10  10,00
Miglior attore protagonista (Peter Finch)Miglior attrice protagonista (Faye Dunaway)Miglior attrice non protagonista (Beatrice Straight)Migliore sceneggiatura originale
VINCITORE DI 4 PREMI OSCAR:
Miglior attore protagonista (Peter Finch), Miglior attrice protagonista (Faye Dunaway), Miglior attrice non protagonista (Beatrice Straight), Migliore sceneggiatura originale
Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior attrice straniera (Faye Dunaway)
Miglior regista (Sidney Lumet)Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky)Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch)Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE:
Miglior regista (Sidney Lumet), Miglior sceneggiatura (Paddy Chayefsky), Miglior attore in un film drammatico (Peter Finch), Miglior attrice in un film drammatico (Faye Dunaway)
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Voti e commenti su Quinto potere, 81 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

Matteoxr6  @  04/02/2016 18:20:58
   10 / 10
Giudico questa pellicola del 1975, senza farmi trascinare da isterismi e perversioni erronee della mente, un capolavoro, un film totale che miscela le proprie tematiche in una maniera così sapiente che mi ha davvero sorpreso.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/02/2016 22.33.34
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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  10/02/2010 17:15:52
   7½ / 10
Buon film, non un capolavoro. Ha il pregio di essere ancora attuale ma forse, più che un merito del regista è un demerito collettivo.
Come disse Tullio Kezich: "È un film rude, impietoso, a tratti sensazionalistico come le trasmissioni che condanna. "
Una visione è giusto concedergliela.

9 risposte al commento
Ultima risposta 10/02/2010 21.00.20
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Invia una mail all'autore del commento King Of Pop  @  27/09/2008 01:22:44
   7 / 10
La televisione è forse la peggiore "epidemia" che sia mai capitata all'uomo.Milioni di persone che si lasciano controllare mentalmente,si lasciano intrattenere da programmi spazzatura che li distraggono da quello che veramente accade nel mondo.Quinto potere,titolo italiano molto azzeccato che si ricollega a quarto potere,film che descriveva la potenza della stampa dell'epoca (e anche oggi),capace di influenzare le opinioni della gente,è una pellicola basata su temi molto progrediti per quegli anni
quell'epoca : forse perchè negli States la schiavitù (mentale) è arrivata molto prima o forse perchè è semplicemente una previsione di quello che sarebbe accaduto negli anni a venire.Peccato però che ha anche i suoi difetti : fa molta fatica a "decollare",infatti rischia di annoiare lo spettatore.Spettacolari i monologhi di Howard Beale (Peter Finch),che fungono da vere e proprie "calamite" per attirare la massa e risvegliarla.Verso la parte finale la pellicola si riesce a risollevare.Nel complesso film epocale,da non perdere assolutamente.

1 risposta al commento
Ultima risposta 27/09/2008 01.23.57
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  28/05/2008 21:26:17
   10 / 10
Nel ’74 la conduttrice di un talk-show americano, Christine Chubbock si suicidò in diretta con una .38 estratta dalla sua borsetta dicendo: “Ed ora, seguendo la politica di Channel 40 di offrirvi sempre le ultime notizie su fatti di sangue e massacri, con colori vivi, state per vedere un'altra esclusiva - un tentato suicidio”.
È lo spettacolo. Nulla di più, nulla di meno. Lumet analizza, con un’intelligenza e una sapienza cinematografica e tecnica degne del miglior Altman, le relazioni fra masse e tv (la quale è inscindibile dal concetto di spettacolo).
E come non si può pensare a una degenerazione del “grillismo” italiano? Nel personaggio di Howard Bills, vero e proprio ispirato e ispiratore, vero guru inascoltato dal potente (accecato dalla brama di potere = Faye Dunaway), ma ascoltato dal popolo, il popolo-pecora che ha bisogno però di risposte e le cerca in un pagliaccio (e continuo a parlare di “degenerazione” del fenomeno-Grillo) che sta semplicemente facendo il mestiere di giornalista con un pizzico in più di populismo. Tutti questi sono cardini fondamentali del problema legato alla tv-spettacolo-spazzatura; la cosa geniale è il movente dell’atto incredibile del finale (semispoiler: da legarsi all’episodio che ho riportato all’inizio), ossia non tanto nell’aver detto la Verità, bensì nell’aver “un basso indice di ascolti”…e viene avvalorata la tesi del boss che facendo quell’apocalittico (e fino a quanto vero??) discorso sulle logiche del mondo, annacqua col qualunquismo e la spettacolarizzazione del logos (ricordarsi della fotografia e della teatralità della scena nei gesti del dirigente e nel girato) il concetto di Informazione.

2 risposte al commento
Ultima risposta 30/05/2008 14.02.24
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