poetry regia di Chang-Dong Lee Corea del Sud 2010
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poetry (2010)

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locandina del film POETRY

Titolo Originale: SHI

RegiaChang-Dong Lee

InterpretiYoon Jeong-hee, Da-wit Lee, Yong-taek Kim

Durata: h 2.03
NazionalitàCorea del Sud 2010
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2011

•  Altri film di Chang-Dong Lee

Trama del film Poetry

Una storia profonda di una donna anziana in cerca della poesia nella sua vita. Oltre ad essere stata condannata alla malattia dell'Alzheimer, subisce un altro dilemma quando il nipote adolescente, che è sotto la sua cura, è risultato essere uno degli assalitori di una ragazza della sua scuola media che si è suicidata.

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Voto Visitatori:   8,15 / 10 (37 voti)8,15Grafico
Miglior sceneggiatura (Lee Chang-dong)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Lee Chang-dong)
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Voti e commenti su Poetry, 37 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

il ciakkatore  @  24/05/2012 19:46:38
   6 / 10
Voti esagerati,se l'attrice fosse stata italiana o comunque non proveniente dal sol levante la media sarebbe molto più bassa

1 risposta al commento
Ultima risposta 24/05/2012 23.00.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento LukeMC67  @  27/05/2011 00:59:21
   8½ / 10
Può il sublime nascere dalla più profonda abiezione?
Può la bellezza sbocciare dal dolore ed essere più sfolgorante man mano che il dolore diviene più lancinante?
Può la parola sgorgare rigogliosa dalla progressiva invasione della malattia che più di ogni altra la nega, cioè l'Alzheimer?
Può coniugarsi l'armonia di un paesaggio ridente ai limiti dell'idilliaco con il tranquillo orrore delle nefandezze umane?
Può la poesia cambiare lo sguardo del mondo?
A tutte queste domande, tranne che all'ultima, Chang Dong-Lee risponde fermamente di sì.
Ma altrettanto risolutamente risponde di no all'ultima, cruciale, questione che sembra essere il centro di questa sua opera.
Sì, sembra. Perché in realtà il film descrive con lo stile aulico della poesia una vera e propria discesa agli inferi di tutti i suoi personaggi, il cui degrado morale e la cui assenza di dignità affiorano a galla con la stessa tranquillità e solennità con la quale il fiume trascina il cadavere della povera vittima della vicenda narrata, facendolo affiorare alla vista di tutti.
Lo sguardo di Dong-Lee è sensibile ma anche affilato come una sottilissima lama di rasoio e mi ha ricordato -sia pure con stili profondissimamente differenti- il miglior Chabrol, lo stesso Haneke o addirittura il Lynch di "Twin Peaks". Ad accomunarli la provincia, quella provincia tranquilla "nella quale non accade mai niente" ma dove meccanismi di omertà, ricatto, invidia e crudele cattiveria sono pronti a dispiegarsi in tutta la loro potenza malefica non appena quel "qualcosa" accade. Ed è proprio nell'amenità di un paesaggio pacificante, nell'apparente familiarità che si mostra ben presto come cordialità affettata, nell'apparente solidarismo che in realtà degrada in ricatto, nella forza del denaro come rimedio allo stato di necessità di chi lo riceve e che serve a scaricare comodamente le coscienze di chi lo offre, in tutto questo contesto la provincia e i suoi abitanti danno il peggio di sé, cioè di noi stessi.
Chi ha l'animo sufficientemente sensibile da saper ascoltare anche il lamento delle vittime non può che soccombere rifugiandosi nella funzione catartica della poesia, rimedio poco più che autoconsolatorio (masturbatorio?) e riservato a sempre meno persone. Per la maggioranza, infatti, non resta che l'aridità della realtà e l'avidità come compensazione di tutte le perdite, anche delle persone care.
In questa visione così pessimistica si consuma (o forse si stempera) il sacrificio dell'anziana protagonista (una straordinaria, immensa Yoon Jehong-hee: insieme a Michel Piccoli due grandissimi vecchi in grado di restituirci emozioni straripanti), una donna che riesce ad avvicinarsi al sublime poetico man mano che si allontana dalle parole e da un'esistenza dignitosa e tranquilla: sarà solo vivendo l'inferno fino in fondo che potrà toccare il paradiso creativo tanto invano inseguito nel corso della sua vita.
Sarà solo percorrendo fino in fondo il destino della vittima che potrà far rivivere se stessa e la povera piccola suicida.
Film non facile a causa del ritmo meravigliosamente lento e della scelta stilistica dichiaratamente minimalista del regista, sorretto da una straordinaria fotografia pastello che privilegia i verdi e i blu, con ricorsi frequenti all'instabilità della camera a spalla, con una sceneggiatura solida e classica e un'interpretazione stupefacente, non riesce a essere un capolavoro a causa della prolissità di alcuni dialoghi e soprattutto della debolezza della parte poetica "declamata": d'accordo che il regista abbia voluto metterci di fronte alla mediocrità di chi pensa di essere poeta senza però aver sofferto fino in fondo nel momento presente rispetto a chi invece partorirà della vera Poesia proprio perché quella sofferenza l'ha assunta fin nelle sue più estreme conseguenze, tuttavia la mia sensazione di fronte a tanta verbosità ostentata è stata francamente di fastidio.
Comunque ciò non inficia minimamente il valore di un'opera delicata e crudele che ci costringe a guardare nei nostri meandri più reconditi e bui senza ricorrere ad alcun "effetto speciale": la banalità del Male è così profonda da poter generare Poesia solo attraverso le sue vittime.
In tutto questo, dov'è Dio?
Anch'Egli, come la Poesia stessa, può al massimo aiutarci a una sublime catarsi ma non a salvarci.

3 risposte al commento
Ultima risposta 28/05/2011 15.00.24
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grillone  @  15/05/2011 18:01:28
   9 / 10
gran bel film

2 risposte al commento
Ultima risposta 15/06/2011 09.49.32
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Bertasa  @  13/05/2011 17:37:21
   10 / 10
La storia commovente e drammatica di una nonna volente o non volente costretta a badare al nipote.
La poesia è la sua passione e la possibilità di scriverne una il suo sogno.
Molto coinvolgente e riflessivo.
Scandaloso come la Corea del Sud riesca a sfornare simili capolavori e noi ci esaltiamo per qualche ridicolaggine di Moretti.
Arte!

1 risposta al commento
Ultima risposta 18/05/2011 12.35.04
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Invia una mail all'autore del commento kossarr  @  26/04/2011 04:38:17
   8½ / 10
Davvero un film imperdibile.
Ovviamente il solito ritmo molto lento orientale ma in questo caso non è mai stancante.
La storia scorre lineare, senza colpi di scena.
Ottima la regia e buona prova degli attori. Magnifici i paesaggi e la fotografia.
Non sono un estimatore folle della poesia ma questo film è arte.
Consigliato se amate i film orientali e la poesia.

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2 risposte al commento
Ultima risposta 02/06/2011 18.33.22
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gianien  @  22/04/2011 14:59:06
   5 / 10
film noioso e soporifero da vedere solo si ci si emoziona e si dichiarano capolavori i tagli nelle tele di Lucio Fontana.
chi vuole divertirsi e edere un bel film che ti lacia dentro una storia e meglio che spenda i soldi altrove anche se oggi film belli da vedere sono pochissimi

4 risposte al commento
Ultima risposta 24/04/2011 12.14.43
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lupostorto  @  11/04/2011 21:37:35
   3 / 10
Ma che roba è....daiiiii...che noia...Sconsigliatissimo

16 risposte al commento
Ultima risposta 24/04/2011 19.10.03
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annibalo  @  02/04/2011 16:43:53
   9 / 10
iltempo scorre e in sala c'è un silenzio metafisico,bellissimo il film e drammatico ma terapeutico

2 risposte al commento
Ultima risposta 21/05/2011 19.04.54
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