pinocchio (1940) regia di Hamilton Luske, Ben Sharpsteen USA 1940
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pinocchio (1940)

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locandina del film PINOCCHIO (1940)

Titolo Originale: PINOCCHIO

RegiaHamilton Luske, Ben Sharpsteen

InterpretiMel Blanc, Don Brodie, Walter Catlett, Frankie Darro (voci)

Durata: h 1.42
NazionalitàUSA 1940
Genereanimazione
Tratto dal libro "Le avventure di Pinocchio" di Carlo Collodi
Al cinema nel Settembre 1940

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Trama del film Pinocchio (1940)

Pinocchio, il burattino costruito da mastro Geppetto, viene animato dalla fata turchina; ma anzichè andare a scuola, si unisce al gruppo di Mangiafuoco. Inizia così la sua avventura che lo porterà dentro la pancia di una balena insieme a Geppetto, ma alla fine sarà trasformato in un bambino in carne e ossa..

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Voto Visitatori:   8,48 / 10 (124 voti)8,48Grafico
Miglior colonna sonoraMiglior canzone (When you wish upon a star)
VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR:
Miglior colonna sonora, Miglior canzone (When you wish upon a star)
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Voti e commenti su Pinocchio (1940), 124 opinioni inserite

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albert74  @  01/01/2016 20:39:46
   3½ / 10
SArebbe un capolavoro se non fosse che non c'entra nulla con Pinocchio. Dovevano dargli un altro titolo. Si sono limitati - per usare un eufemismo - a prendere il Pinocchio di Collodi, svuotarlo totalmente come si fa con gli animali da imbalzamare e riempirlo di melassa e zucchero. Il risultato è una favola melensa e sdolcinata, edulcorata e banalizzata. Un oltraggio al vero Pinocchio. Uno sputare in faccia al suo autore. Uno sfregio totale.
Con un altro titolo - come ripeto - poteva anche andare. Poteva andare pure se avessero scritto "lontanamente ispirato a Pinocchio" ma così com è è un vuoto pneumatico riempito dal nulla e dalla vacuità.
Siccome io rispetto Lorenzini e non me ne frega nulla di Wall disney e dall'americanizzazione di questa grande favola non me la sento di dargli un voto positivo ma un voto totalmente negativo.
Non si storpiano le favole in questo modo. Non è rispettoso.
Nè per lo spettatore né per l'autore.

4 risposte al commento
Ultima risposta 14/05/2016 14.19.55
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Dom Cobb  @  27/09/2014 18:35:32
   8½ / 10
Una notte come tante, dopo aver finito di lavorare su un burattino di legno, il vecchio mastro Geppetto esprime un desiderio alla stella della sera: che il burattino, di nome Pinocchio, diventi un bambino vero. La stella esaudisce la richiesta, donando al burattino la vita, ma affinché diventi un bambino vero, egli deve dimostrarsi coraggioso, onesto e disinteressato. Insieme alla sua coscienza, il Grillo Parlante, Pinocchio inizia così una lunga serie di avventure...
Il successo senza precedenti di Biancaneve e i sette nani incoraggiò il geniale Walt Disney a continuare su quella strada, producendo altri lungometraggi d'animazione nel neonato studio situato a Burbank, in California. Dopo tre anni di arduo lavoro, nel 1940 uscirono due film d'animazione, Pinocchio e Fantasia: entrambi un fallimento al botteghino a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale. Entrambi le facce della stessa medaglia, entrambi simbolo dei due aspetti della filosofia secondo la quale Walt Disney ha vissuto: Fantasia rappresenta l'esaltazione dell'impulso ad andare oltre e ad osare, Pinocchio la celebrazione della fede e delle speranze che ciascun uomo persegue. "Se puoi sognarlo, puoi farlo" diceva Walt, e lui stesso ne era la prova vivente: e sia Fantasia che Pinocchio rappresentano, per me, i due elementi alla base dell'impero Disney, derivanti da questa asserzione: la determinazione e la voglia di osare. Ma parliamo del film in sé.
Pinocchio è il secondo classico del canone ufficiale, e come tale Walt lo trattò: egli spinse i suoi animatori ad andare oltre il già eccellente livello tecnico raggiunto nel precedente classico, chiese loro di dargli qualcosa che fosse il più vicino possibile alla perfezione. Ed oggi è l'opinione comune che la perfezione, bene o male, fu proprio ciò che ottenne. Per quanto mi riguarda, avrei qualche dubbio, sebbene sia minore.
Se si comincia guardando il lato tecnico, si vede e stravede che gli animatori hanno fatto i compiti a casa, perché è proprio sotto questo aspetto che non me la sento di obiettare contro l'opinione comune. Non si tratta soltanto dello stile con cui sono disegnati i personaggi, stile che riesce a mettere da parte gli elementi da anni '30 che caratterizzavano Biancaneve, ma anche (e, in certi momenti, soprattutto) l'animazione degli oggetti e della natura circostante, i cosiddetti effetti speciali o "effects animation". In molte sequenze fanno bella mostra effetti come la pioggia, i tuoni, il vento, le distorsioni nel vetro di un acquario, realizzati in maniera semplicemente divina,


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il tutto immerso in un'atmosfera e in un ambiente ancora più alpino/tirolese che nel precedente film, ma che nonostante tutto riesce ancora ad esprimere un certo essere senza tempo.
Anche la realizzazione dei personaggi è, per quanto possibile, migliorata: la vera e propria carrellata di figure, sia positive che negative, che entrano in contatto con il protagonista, danno agli artisti della Disney di sbizzarrirsi in un'infinità di varie personalità, mischiandovi abilmente il comico, il sentimentale e, occasionalmente, anche il maligno. E sono tutte facce memorabili, da un Geppetto buffo in superficie ma sensibile e dal cuore d'oro a un protagonista, Pinocchio, simpaticamente ingenuo ma comunque determinato a fare ciò che è giusto, da un Grillo Parlante che si rivela l'autentico mattatore della pellicola agli infidi Stromboli (Mangiafuoco) e la coppia Gatto-Volpe.
Dove, però, io ritengo che il film non raggiunga lo stesso livello del precedente, è nella storia. Non ho nulla contro il modo in cui l'opera di Collodi è stata adattata per conformarsi agli stilemi disneyani, ma è inevitabile che Pinocchio soffra, per quanto solo in maniera lieve, di una narrazione alquanto episodica, quasi seriale; questo perché anche il libro, in fondo, non è altro che una raccolta di episodi precedentemente pubblicati sui giornali ogni settimana. Di conseguenza, a tratti il film sembra quasi una specie di road trip e la mancanza di un unico, organico elemento di ostacolo si fa un po' sentire.


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Non che questo sia un vero difetto, semmai si potrebbe considerare un elemento insolito; tuttavia, la narrazione fluida che caratterizzava è tutt'altra storia rispetto a ciò che si trova qui.
Parlando di storia, non si possono non menzionare gli aspetti del film che le sono strettamente connessi: innanzitutto, le musiche. Come in Biancaneve, anche qui musica e storia si intrecciano in modo semplicemente impeccabile, con la melodia delle canzoni mischiate alle tracce della colonna sonora e viceversa. E anche se il livello qualitativo non è pari a quello di Biancaneve, si tratta comunque di un risultato più che buono. Personalmente l'unica canzone memorabile e di un certo impatto emotivo è quella di apertura e chiusura, divenuta l'icona della Disney, mentre le altre, sebbene spensierate e allegre, mancano della scintilla necessaria a brillare come dovrebbero.


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Il secondo aspetto è quello delle tematiche. Questo è il primo film della Disny dove si cerca di veicolare un messaggio preciso che vada oltre l'intrattenimento momentaneo. L'opera di Collodi era tutta basata su una questione moralistica riferita ai ragazzi e ai giovani su cosa occorre fare per essere un "ragazzo vero". Nel film, anche se presente, questa tematica passa in secondo piano rispetto a quella, ben più di peso, del simbolo rappresentato dalla stella dei desideri. Ci sono alcuni che lo hanno considerato come un implicito incoraggiamento ad affidarsi solamente ai propri sogni senza darsi pena di sforzarsi per ottenere i propri scopi, ma per me, come ho già accennato sopra, la cosa è diversa. La stella della sera è una delle due facce di una medaglia, quella stessa medaglia che rappresenta il pilastro su cui Walt Disney in persona ha costruito il proprio impero. In fondo, che cos'aveva lui quando iniziò a lavorare nel mondo dello spettacolo, se non una determinazione di ferro capace di contagiare chiunque gli fosse vicino (a parte un certo talento nell'animazione, naturalmente)?
Per tutta la sua vita, Walt Disney è vissuto secondo il mantra "Se puoi sognarlo, puoi farlo": cioè, se credi veramente in qualcosa, quella cosa riuscirai ad ottenerla. E Pinocchio celebra questo mantra, con la stella della sera messaggera di speranza; se Fantasia celebra lo sperimentalismo e la voglia di osare, Pinocchio esalta la fede che si cela dietro l'atto stesso di osare. Un messaggio profondo e d'impatto, che dovrebbe essere di ispirazione per chiunque abbia delle passioni da voler perseguire.
Forse sto leggendo troppo in profondità, ma questo comunque è un motivo più che sufficiente per farmi ignorare le pur lievi falle della narrazione e a premiare questo quasi-capolavoro per quello che mi è sembrato. Giusto un gradino sotto Biancaneve.

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Ultima risposta 28/09/2014 10.38.41
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ferzbox  @  08/04/2014 16:54:12
   9½ / 10
Di tanto in tanto mi riguardo i classici Disney che ricordo poco,ma che a suo tempo hanno avuto una certa importanza durante la mia infanzia.
Ho cominciato con "Cenerentola" una quindicina di giorni fa e ho proseguito con "Pinocchio" ieri sera...

A differenza di "Cenerentola" ero convinto di ricordarmi meglio il "Pinocchio" della Disney,ed invece mi sono ritrovato a visionare un cartone animato che definire capolavoro è poco.
Sono rimasto sbalordito nel constatare come la mia attuale maturità abbia influito nel farmi rivalutare il tutto.
Quest'opera Disney trascende in parte(ho detto in parte) il target fanciullesco,per dedicare spazio ed artisticità pure alle persone adulte(poi all'epoca figuriamoci..non oso immaginare..).
Il fascino del "Pinocchio" Disney sta tutto nella rielaborazione a più frangenti della favola di Collodi.
Da una parte assistiamo ad una modifica del personaggio principale,reso molto più ingenuo ed innocente rispetto alla controparte letteraria,dove invece si conosceva un burattino più birbante e furbetto(forse per far immedesimare maggiormente i bambini),dall'altra invece si scorge una patina grottesca(molto simile a quella già vista su biancaneve) più dedicata ai genitori seduti in poltrona con il loro figlioletto.
La Disney del tempo non risparmiava nessuno; non realizzava cartoni animati per i piccini,ma vere e proprie opere di animazione.
Questo lato grottesco era rappresentato da alcuni personaggi secondari(come Mangiafuoco o il gatto e la volpe) che apparivano caricaturiali ma inquietanti allo stesso tempo.
Tutto questo alternandoli ad altri personaggi secondari,resi invece più buoni(come la fata turchina,il grillo parlante o il famoso pescecane trasformato in una più "Innocua" balena).
L'esperienza che si vive con quest'opera è davvero straordinaria....ho riscoperto Pinocchio; sembra quasi che Walt mi abbia strizzato l'occhio dicendomi:"ti mancava l'altra prospettiva ragazzo mio....ora capisci come amavo fare i miei cartoni animati?"

Ho capito si.....grazie maestro....potresti tornare un'attimo giù ed insegnare a questi quattro caproni della Disney attuale come si fanno queste cose?
Non potresti chiedere un permesso straordinario al principale?....no eh?!...va bhè,io ci ho provato...

Capolavoro!!!

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Ultima risposta 09/04/2014 02.07.08
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maione24  @  13/01/2011 15:08:31
   2 / 10
Veramente brutto.
Dov'è andata la storia di Pinocchio, il vero Pinocchio, quello di Collodi??

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Ultima risposta 01/07/2014 17.13.38
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adrmb  @  29/05/2010 21:38:47
   6 / 10
Mi spiace abbassare la media, ma è così.
"Pinocchio" è di sicuro un bel film d'animazione, un capolavoro per disegni e musiche (1940!) ma non mi ha coinvolto.
Neanche da piccolo mi piaceva tantissimo... bah... i gusti son gusti.
"Biancaneve e i sette nani" è di gran lunga superiore.

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Ultima risposta 19/04/2016 10.18.55
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manera4  @  11/11/2008 18:55:52
   6 / 10
Bello ma non molto in linea con l'originale.

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Ultima risposta 16/02/2009 19.36.38
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Kayo  @  24/10/2007 00:31:29
   8 / 10
60 e passa anni, eppure resta un capolavoro su tutti gli aspetti!

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Ultima risposta 02/07/2009 22.27.35
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Invia una mail all'autore del commento Noirsenzacielo  @  15/07/2006 11:27:02
   4½ / 10
Lo trovo uno dei più brutti e stupidi film della disney che si lascia guardare solo da in bambini pazienti che nn collassano prima della fine...

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Ultima risposta 29/09/2010 12.05.17
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Dick  @  15/06/2006 10:43:42
   7½ / 10
Gradevole, ma non uno di quelli che mi ha entusiasmato di più. Soprattutto poi che ho visto che l' opera di Collodi è più vasta e articolata il giudizio si è un pò abbassato.

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Ultima risposta 08/09/2011 20.12.09
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  19/03/2006 16:03:05
   6 / 10
Di tutti i film Diney è, forse, quello che mi è meno piaciuto. Anche se a tratti è divertente, non ha il fascino della storia di Collodi, dalla quale prende spesso le distanze.

Meglio 'Alice nel paese delle meraviglie'.

19 risposte al commento
Ultima risposta 21/06/2006 17.55.18
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Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  14/01/2006 19:32:48
   10 / 10
Con tutta probabilità, il miglior film d'animazione di sempre!

1 risposta al commento
Ultima risposta 11/02/2006 01.49.25
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genni  @  07/01/2006 16:18:35
   5½ / 10
Non so,non ho mai preferito le capacità di Pinocchio,un personaggio molto confuso e forse anche poco educativo.Collodi è un grande sicuramente,ma sia il film che la storia non mi trattenuto così tanto...

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Ultima risposta 21/03/2006 18.20.00
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eccho  @  14/01/2005 21:12:44
   10 / 10
libera interpretazione del libro di Collodì..ma per caritàààà lasciamo perdere il campanilismo e non paragoniamolo al pinocchio di Benigni perchè come si dice dalle mie parti è come mettere accanto la nutella e la m...a, ci siamo capiti no? E' un film a dir poco meraviglioso, commovente, autentica parabola di vita per piccoli, consigliato anche ai grandi, bellissime musiche, è la vecchia Disney...una GARANZIA

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Ultima risposta 01/02/2005 17.57.53
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Invia una mail all'autore del commento fred kreuger90  @  05/11/2004 21:43:50
   7 / 10
la walt disney è brava ma non è il massimo nel fare dei film tratti da libri o da miti.non c'entra nulla con il bellissimo romanzo di collodi.pinocchio fatto da benigni era molto più fedele al libro.questo film ha fatto credere a tutti che pinocchio e geppetto sono rimasti intrappolati in una balena mentre nel libro erano dentro a uno squalo.non è certo tra i migliori della disney e non è paragonabile al libro.nel film il grillo parlante si vede sempre mentre nel libro non si vede quasi mai e il burattinaio non è così cattivo.ora non elenco tutti gli errori perchè sennò finisco a capodanno.anche hercules non era per niente fedele alla storia originale.la disney non è adatta a fare film tratti da libri

1 risposta al commento
Ultima risposta 16/12/2005 16.38.39
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  25/09/2004 17:32:47
   7 / 10
Il secondo lungometraggio animato della Walt Disney dopo "Biancaneve e i sette nani" e nettamente inferiore al suo predecessore. Certo non mancano degli spunti buoni e dei personaggi azzeccati (Geppetto, il gatto e la volpe, Lucignolo), ma c'è poco Collodi (nonostante lo stesso Walt Disney passò insieme ai suoi disegnatori molte settimane a Firenze prima di tornare in America e produrre il film) e molta Hollywood. Buon successo mondiale, anche se molto sotto gli incassi raggiunti da Biancaneve. Oscar alla celeberrima canzone "When you wish upon a star", le cui note iniziali aprono sempre le presentazioni delle produzioni del marchio Disney e che venne riproposta dal magico Louis Amstrong.

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Ultima risposta 06/12/2004 14.01.18
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