paradise now regia di Hany Abu-Assad Germania, Olanda, Francia 2005
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paradise now (2005)

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locandina del film PARADISE NOW

Titolo Originale: PARADISE NOW

RegiaHany Abu-Assad

InterpretiKais Nashef, Ali Suliman, Lubna Azabal, Amer Hlehel, Hiam Abbass, Ashraf Barhom

Durata: h 1.38
NazionalitàGermania, Olanda, Francia 2005
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2005

•  Altri film di Hany Abu-Assad

•  Link al sito di PARADISE NOW

Trama del film Paradise now

Due amici palestinesi, sono stati reclutati come kamikaze. Il giorno prima della loro missione decidono di passare il tempo per l'ultima volta in compagnia delle loro famiglie. L'indomani, arrivato il momento fatidico, qualcosa non va e i due che si perdono di vista, dovranno fare i conti con la paura...

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Voto Visitatori:   6,38 / 10 (21 voti)6,38Grafico
Miglior film straniero
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
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Voti e commenti su Paradise now, 21 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  26/05/2022 18:34:51
   6½ / 10
L'argomento è affrontato da una parte cercando di non rendere i personaggi stessi monotematici e l'approccio iniziale che ha toni molti minimalistici rendono l'idea del quotidiano di coloro che sono stati prescelti ad essere martiri della nazione palestinese contro l'oppressore israeliano. Una seconda parte del film piuttosto dinamica, quasi con cadenze da thriller, che però al tempo stesso tende ad essere più didascalica e retorica. La compattezza della sceneggiatura della prima parte si disgrega in sottotrame che cercano di approfondire il discorso puramente politico, ma che deviano al tempo stesso dal percorso principale. Rimane comunque un film interessante su un problema ultradecennale.

Matteoxr6  @  20/12/2015 23:19:46
   6 / 10
Non è malaccio. Mi è piaciuto il modo così repentino, ma al contempo quasi naturale con cui si è arrivati al ribaltamento

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alex94  @  15/09/2014 13:12:18
   7 / 10
Buon film diretto da Hany Abu-Assad nel 2005.
La trama è interessantissima e si segue senza troppi problemi ed anche se non è particolarmente coinvolgente non annoia praticamente mai.
Buona naturalmente la regia e la recitazione.
Non è affatto un capolavoro,però merita assolutamente una visione.

Ciaby  @  12/09/2013 22:32:21
   6½ / 10
Lo spunto è interessantissimo, lo sviluppo è fin troppo nella norma. Un film che non spicca, ma che si lascia guardare piacevolmente.

tobbie  @  11/12/2011 17:04:15
   7 / 10
Tutto rientra nella norma , dalla sceneggiatura al montaggio. Perde sicuramente molto per colpa del sonoro mancante e per la scarsa vena emotiva. Tuttavia è anche vero che quest'ultimo aspetto si rivela positivo nel mostrarci la situazione in modo oggettivo e imparziale, il che è di certo un pregio. Insomma diciamo che merita una visione anche se non è di certo un capolavoro.

isaber  @  18/08/2011 20:18:30
   7 / 10
Interessante film girato da un punto di vista insolito. 24 ore nella vita di un kamikaze, i sentimenti contrastanti, le paure, il rapporto con la famiglia e con la propria religione, senza retorica o patetismi. Merita la visione.

Febrisio  @  20/03/2009 10:57:58
   8 / 10
Un film che presenta in modo fine ciò che per noi (o perlomeno per me) è incomprensibile. Un'opinione su un tema delicato che val la pena d'ascoltare...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR pompiere  @  16/11/2008 20:41:27
   6½ / 10
Difficile immaginare un argomento più rovente di quello proposto da "Paradise now"; con questo film si entra nella paradossale consuetudine delle famiglie palestinesi e ci accorgiamo di esserci affacciati verso un baratro sbalorditivo.

Peccato che, in seguito, il racconto si impoverisca e, al di là di qualche calcolato colpo di scena, rimanga impigliato nelle maglie dell'ideologia.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  22/10/2008 16:46:09
   6½ / 10
un buon film a mio parere rovinato dallo sviluppo della storia, con questo plot si sarebbe dovuto fare di più, troppe coincidenze e buchi nella storia

Invia una mail all'autore del commento Agredei  @  10/09/2007 02:07:40
   6 / 10
Sarebbe potuto essere molto migliore. Il tema - l'uomo di fronte alla scelta della lotta più radicale che esista, che riechiede cioè il sacrificio della propria vita - offrirebbe di per se moltissimi spunti di riflessione. Questo aspetto poteva comunque essere affrontato senza schierarsi, dando un taglio assoluto alla paura, alla disperazione, al coraggio dell'uomo di fronte al "martirio", seppur calato nel topos del kamikaze palestinese.
Interessante quando assume un taglio documentaristico, descrivendo come i leader carismatici religioso-politici scelgano, più o meno deliberatamente, i giovani che si sacrificheranno per la causa, sottraendoli alla loro quotidianità, affettiva e lavorativa, con il preavviso di un giorno appena e li seguano come un'ombra (fino a dormirci insieme), per le 24 ore che li separano dall'attentato. Quasi a volersi assicurare che i prescelti non abbiano ripensamenti e non facciano trapelare alcuna notizia.
Buona la scena del videotestamento di uno dei due, che sgretola la folle ideologia recitata, con il pragmatismo e la tenerezza di un ultimo messaggio di natura domestica, destinato alla madre.
Finale abbastanza a sorpresa.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  15/05/2007 13:54:06
   7½ / 10
Nablus, Palestina. Le giornate scorrono tutte uguali per Said e Khaled sino al momento in cui vengono chiamati per sferrare un attacco terroristico a Tel Aviv.
Le immagini ci trascinano con estremo realismo nella preparazione dei ragazzi, con uno stile quasi documentaristico, affrontando con efficacia le motivazioni che spingono i due protagonisti al martirio e cercando di spiegare con semplicità quale sia la molla scatenante per affrontare senza remore un atto così terribile.
Il regista si limita a mostrarci i fatti, non propone un film schierato, ed è bravo a descrivere le vite disperate dei due amici, vite prive di prospettive, che diventano terreno fertile per le idee sanguinarie dei fondamentalisti islamici che lavorano di fino sui ragazzi palestinesi fin dalla giovane età, allo scopo di tramutarli in assassini senza paura, alimentando in loro un odio spropositato.
L'obiettivo del regista è mostrarci il lato umano delle cosiddette bombe-umane, quali siano le motivazioni che li inducono ad affrontare una morte tanto terribile che non risiedono solamente nella tanto decantata ascesa al paradiso ma anche in questioni più terrene, come nel caso di Said, che si trova a voler far dimenticare la memoria del padre noto collaborazionista.
L'opera di Abu-Assad pur perdendo di mordente nella parte centrale risulta importante per capire alcune dinamiche sconosciute ed incomprensibili a noi europei, un film coraggioso che suggerisce l'unica via per la pace: quella del dialogo.

Beefheart  @  25/12/2006 11:21:04
   6 / 10
E' un film dal quale, sinceramente, mi sarei aspettato qualcosa in più. Sia in termini documentaristici che emozionali.
Nel suo insieme non è male, nel senso che si lascia guardare. Alcuni dei suoi interpreti recitano veramente bene (ad esempio la madre del protagonista) e non mancano alcune trovate ironicamente efficaci (su tutte, la scena del video-testamento di Khaled). Eppure, indipendentemente dalla tendenza di ognuno a schierarsi moralmente e politicamente da una parte o dall'altra, alla fine non si può fare a meno di notare che il film non offre quasi nessuno spunto particolarmente originale. Tanto meno nulla di nuovo.
Per farsi un'idea è sufficiente pensare al fatto che il film narra la cronistoria delle ultime 24 ore di vita di un "prescelto" Kamikaze palestinese prima di compiere la sua missione immolandosi per la causa; ebbene, appena al 32esimo minuto del film, il protagonista si sta già allacciando la cintura di tritolo. Da lì alla fine, tutto si riduce ad una serie di spostamenti insignificanti, utili solo ad aggiungere un'altra ora di visione. Probabilmente avrebbe potuto essere un ottimo cortometraggio.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  16/11/2006 17:57:37
   7 / 10
alcune scelte registiche non permettono a questo film di essere considerato "capolavoro"...ad esempio l'inatteso cambiamento di idee da parte di uno dei kamikaze...per tutto il film sembra avere un'idea e poi...puff senza motivo...
anche l'assenza totale di una colonna sonora fa perdere un po al film che a tratti risulta ripetitivo...
tolto questo è il primo film dalla parte dei "terroristi" e tutto è fatto in modo imparziale e delicato...

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento Giordano Biagio  @  21/03/2006 11:02:20
   9 / 10
Finalmente un film che si cala nella realtà culturale e psicologica dei Kamikaze. Lo fa con stile e delicatezza, senza retorica.
Un film che emoziona molto per ciò che presenta di inedito e di così attuale nel panorama geopolitico mondiale.
I codici linguistici sono fedeli alla realtà socio-culturale del luogo (Palestina).
Grande film che istruisce la coscienza occidentale su realtà delicatissime e di estrema importanza politica.
Freddo ed efficace il regista Assad nel suo modo di presentare la sceneggiatura.

Gruppo COLLABORATORI paul  @  30/10/2005 19:02:39
   9 / 10
Veramente bellissimo, soprattutto la prima parte, fortissima nelle immagini, mentre la seconda, più romanzata, fa maggior forza sulla sceneggiatura.
Ad ogni modo imperdibile.

Giulio R C  @  16/10/2005 13:19:32
   8 / 10
Un film davvero bello, non solo esteticamente, che racconta i motivi per cui un uomo diventa kamikaze.

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