opera (1987)

Nonostante "Opera" non sia più uno dei grandi capolavori di Dario Argento, rimane comunque un gran bel film.
Questa pellicola presenta infatti svariati pregi. Quindi uno dei pezzi forti di questo film è l'ambientazione: il teatro Regio di Parma (che purtroppo non ho mai visto) è davvero azzeccato. Ottima è anche l'idea di circondarlo di corvi, per rendere il tutto ancora più suggestivo. Davvero molto bella è anche la figura del killer, il quale verrà fortemente imitata in "Saw" e "Saw 2". Poi, anche se la tensione non è ai livelli di "Suspiria" bisogna sottolineare che in alcune sequenze Dario Argento ci regala momenti davvero intriganti. Bisogna infatti evidenziare la scena in cui Betty e la sua amica si ritrovano nell'appartamento senza capire se l'assassino è in casa o meno.
A tutti questi pregi, vanno però accostati anche evidenti difetti. I più clamorosi sono senz'altro la mancata presenza di un soggetto e di una sceneggiatura adeguati: ormai la solita storia del killer che cerca di arrivare alla bella ragazza indifesa a suon di omicidi è troppo ripetuta. Se nei precedenti film di Argento (su tutti "Suspiria") si era rivelata più che azzecata, in questo film ne ha troppo di ripetuto. Oltretutto, alla fine del film diversi interrogativi non vengono spiegati: per esempio il significato del braccialetto. Anche i dialoghi, comunque, non sono trascendentali. Piuttosto bravi, invece, gli attori.