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Alla faccia di ogni presunto sessismo del fuhrèr, "Olympia" è un' operazione russa - in quanto film(?) di propaganda ideologica anni '30 - della tedesca Leni Riefenstahl, cineasta donna con una quarantina di operatori a disposizione. Documentario o Film? Documentario senz' altro, nonostante una straordinaria stilizzazione del linguaggio e una messinscena d' "espressionismo russo" anziché tedesco. Cinematograficamente bello, le due parti che compongono l' opera - soprattutto la seconda per l' esaltazione della bellezza e perfezione ariana (anche se alle saune si possono ammirare pistolini da 4a elementare) - sono un errore colossale: apologia del nazismo. Quasi 4 ore che documentano tutte le gare delle Olimpiadi di Berlino del 1936; peccato per hitlerino (immortalato con movenze parecchio effeminate) che raramente si è vista la bandiera tedesca alle premiazioni. Una celebre curiosità: il fuhrer stesso andò in escandescenza per come venne ritratto Jesse Owens, sporco negro che stracciò in tutte le specialità lo stallone di pura razza ariana, e col quale alle premiazioni, da vero perdente, si rifiutò di congratularsi. Quest' Opera comunque è Storia del Cinema.