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"Nemico pubblico n.1 – L'istinto di morte" è un film sorprendente sotto tanti aspetti e dunque riesce senza indugi ad ammaliare il pubblico per tutto il tempo, anzitutto da segnalare la fotografia, gli attori (davvero ineccepibili), Vincent Cassel è formidabile, prova davvero sontuosa, elegante, sicura; le atmosfere e i vecchi scenari francesi della pellicola.
"Nemico pubblico n.1" narra (a volte enfatizza) la storia, la vita, le "tattiche" insomma tutto di Jacques Mesrine geniale, irruente, fortunato, aggressivo, determinato gangster francese (bel soggetto da trasportare su pellicola in conclusione!). Il film parte alla grande e continua su alti livelli proponendo una serie infinita di scene adrenaliniche, magari la prima parte del film è più "blanda", il nostro protagonista è ancora poco maturo, conoscerà alcune ragazze e si divertirà in compagnia dell'amico; nella seconda parte i "divertimenti" e le spensierate scopate lasciano il posto (giustamente) all'azione e alla drammaticità, come non lodare la parte nel carcere, grazie a sistematiche e caratteristiche inquadrature lo spettatore cade nella somma "agonia" psicologica, in pratica è il pubblico ad incarnare, ad immergersi nei panni del protagonista, bellissima, emozionante la sequenza nel cortile del carcere con Mesrine & company impegnati nella difficilissima fuga. Il finale inoltre è un susseguirsi di emozioni intrise in un ritmo elevatissimo e in scene davvero agghiaccianti e colme di tensione.
"Nemico pubblico n.1" è un piatto completo, pellicola piena di drammaticità, di violenza, di sensualità, di audacia e (se vogliamo, in piccolissima parte) di comicità (nera); alcune scene del film (accompagnate da musiche in sottofondo) sono di grande impatto visivo; resta difficile "estrapolare" pecche a tale lavoro cinematografico; è davvero impossibile chiedere di più per un film del genere; segue un'altra pellicola… (perché il gangster francese ha la "pelle tosta") Il primo capitolo è entusiasmante, veemente, raffinato, a tratti delirante il secondo deve (si spera!) esaltare definitivamente le già tante positività del primo.
Veramente un ottimo film. Fa rivivere con emozione la vita del protagonista. L'azione si svolge fluida senza che ci sia un attimo di noia per lo spettatore. Consigliato a tutti gli amanti del cinema.
Delusione senza precedenti, prima di tutto perchè la vita di Mesrine è un soggetto talmente cinematografico da meritarsi ben altra autorialità, soprattutto in virtù del fatto che parliamo pur sempre di un prodotto francese e non di una classico gangster-movie usa e getta sulla scia di Scorsese e De Palma.
Più che un film sembra una fiction televisiva, la regia di Richet non è all'altezza e il cast è dei peggiori, con un mucchio di facce poco note (se non in Francia) e un attore come Depardieu ridotto a misera macchietta. L'unico valore aggiunto rimane Cassel, attore straordinario capace di calarsi nel ruolo con un'intensità fuori dal comune (impressionanti i continui cambi di peso scanditi dai differenti periodi di vita di Mesrine). Peccato che la notevole performance sia al servizio di un film noiso e poco coinvolgente.
Ora ovviamente rimane difficile non seguire la conclusione della storia nel secondo capitolo in uscita ad Aprile, anche perchè qui non parliamo di un semplice criminale, ma di un terrorista a tutti gli effetti, passato dalle torture in Algeria a furti, rapine, evasioni, rapimenti e fughe tra Francia e America....peccato, nelle mani di un autore vero poteva nascere un vero e propio classico.
Come rovinare un soggetto interessante con un film noioso. Si perchè su Jacques Mesrine si può dire di tutto ma non che non abbia avuto una vita movimentata tra rapine, sequestri, estradizioni e tutto quello che un criminale internazionale come lui ha passato.
Purtroppo però il film è fatto davvero male: dopo la prima mezz'ora che fa ben sperare per il proseguio, si assiste ad una serie di avvenimenti slegati con salti temporali nei punti dove magari un maggior approfondimento sarebbe stato d'obbligo. Si ha come la sensazione che il regista abbia selezionato non accuratemente gli avvenimenti da riportare sul grande schermo. La regia infatti non è sicuramente all'altezza: se la sequenza iniziale stile '70s è riuscita, il resto è un misto di action americano con alcuni passaggi da videoclip (vedi isolamento) decisamente fuori luogo (perchè nessuno spunto dal noir e dai poliziotteschi?). La sceneggiatura diventa cosi a tratti superficiale con dei dialoghi al limite del grottesco (nell'eccezione negativa del termine).
Per fortuna c'è un grande Vincent Cassell che tiene su (o quasi) l'intero lavoro, contornato da alcuni personaggi non caratterizzati a dovere (come Depardieu). Peccato, poteva essere molto meglio. Il voto è forse troppo buono, cosi come lo sono io che nonostante tutto mi andrò a vedere anche la seconda parte...