Un percorso misterioso, dove la realtà si confonde con il mistero, il sogno, l’amore, la morte... Una macchina procede lentamente nella famosa Mulholland Drive con a bordo una bruna fatale. La donna non è sola, qualcuno le sta puntando addosso una pistola. Ma il destino è più veloce, dalla direzione opposta, spunta un bolide che travolge la vettura.
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Dispiace leggere commenti che lo bollano come indecifrabile e incomprensibile quando l'ennesima opera di Lynch è in realtà tanto facile da capire e da interpretare. Non mi dilungo per l'ennesima volta sul fatto che per me ognuno può darne la visione che vuole,tanto a Lynch la visione univoca non interessa minimamente. Se abbiamo bisogno ogni volta di accettare passivamente ogni cosa e di aver bisogno assoluto che un film sia "spiegato" è perché non riusciamo a vedere oltre il nostro naso. Quindi se si vuole vedere un film di Lynch come questo,meglio fare silenzio e lasciarsi trasportare nella sua mente visionaria,incredibile e allucinante,e magari cercare una risposta da soli a ciò che si vede e ci emoziona.
Non è semplice definire il capolavoro assoluto della filmografia di un regista per me tanto affezionato ed importante come Lynch. Se da un lato il suo percorso con il tempo è diventato sempre più surreale ed estraniante,dall'altro i suoi capolavori maggiori sono da ricercarsi in tutti i suoi film a partire da Strade perdute. Degli altri non parlo,ad esempio il film a cui sono più affezionato è Fuoco cammina con me,ma riconosco che da un certo punto in poi Lynch è diventato veramente qualcosa di inafferabile ed incatalogabile. Allora se da un lato Twin Peaks è il suo progetto perfetto,per il Cinema è Mulholland Drive ad essere il suo film probabilmente più rappresentativo,raffinato ed emozionante. E non mi scaldo più di tanto nel vedere delle bocciature clamorose,nè mi interessa perché riconosco che Lynch possa stare sulle scatole a molti,che però devono anche riconoscere la loro poca elasticità mentale.
Qualcuno,non a torto,lo ha scelto come film del decennio. D'accordissimo, non solo per il film ma anche per uno dei registi che più di tutti si merita l'appellativo di geniale,abusato al giorno d'oggi per troppi registi che al confronto perdono in espressività e profondità. Lynch sta scardinando le regole convenzionali del Cinema sempre di più,perdendosi in trip conscio di non ritrovarsi,spezzando le trame pur dando un importanza alla storia principale che a livello inconscio e di emozioni funziona eccome. E Inland Empire sarà il vero trip,quello sì senza una "spiegazione",probabilmente il suo film più coerente con Eraserhead proprio perché senza coerenza.
Musica di Badalamenti tetra e tragica,personaggi che rimangono impressi senza dire una battuta (c'è anche il nano di Twin Peaks non più nano,nella finzione).
Storia che aleggia sempre tra sogno e incubo,con alcune scene veramente indimenticabili. Il gusto grottesco e ironico del regista tocca il suo apice in alcune scene incredibilmente divertenti,ma quella epocale del killer "pasticcione" è veramente da scompisciarsi. Ma Mulholland Drive si prende anche sul serio e parte da subito con un incidente e la presentazione di due personaggi ingenui e teneri,donne in difficoltà interpretate magnificamente da Naomi Watts e Laura Harring. Il loro viaggio è lento,la storia d'amore è veramente ben confezionata e passionale,mai volgare o perversa ma genuina. A grosse linee è inutile parlare della trama di un film che deve essere visto. Ma questa volta Lynch non tralascia una critica ad Hollywood e anche a sè stesso: il boss,interpretato da Badalamenti (compositore storico del regista)che sputa il caffè sembra essere uno spunto autoironico dato che Lynch è un fissato dei questa bevanda.
"è lei,la ragazza"
Una vera e propria critica al sistema che impone e castra il regista anche solo per una scelta artistica. I personaggi sono meravigliosi,e quello del cowboy è proprio quello che ti aspetti dal regista,un personaggio cattivo (?) e glaciale,perverso senza mostrare alcune perversione visibile.
Lynch lo ricorda nella scena fantastica del club silencio: No hay banda,è tutto registrato. Tutto è un trucco,tutto è finzione ma si rimane ammaliati fino alla fine nel guardare le pennellate che il regista di Missoula imprime sulla tela dello schermo. Quindi all'improvviso il sogno non diventa realtà,diventa incubo: i personaggi non si ribaltano,al contrario sono sempre gli stessi ma senza più i loro sogni o le loro aspirazioni. La storia si fa sempre più crudele e struggente (la Watts che si masturba disperata è una sequenze veramente dolorosa),fino alla "risoluzione" del mistero che può portare alla comprensione dell'intera trama. Prima parte sogno,seconda parte realtà. è cosi? In realtà MD non è mai realtà,è sempre in bilico tra sogno e incubo. è questa la forza di ogni film del regista,questa è la forza di questo film che è riuscito a far ricredere anche molti detrattori di Lynch nonostante MD non abbia niente da invidiare a Strade perdute e al successivo Inland Empire. La struttura alla fine è sempre circolare:non c'è una spiegazione che riduca il tutto a semplice sogno/realtà,nulla che possa spiegare enigmi e false piste senza contraddire altri enigmi e altre situazioni nel film. Gi elementi del finale del film ritornano nella prima parte,MD necessita assolutamente una seconda visione per apprezzare ancora di più come Lynch sia riuscito a far combaciare diversi elementi senza per questo dare una risposta alle sue (false) domande. Una struggente e vera (per quanto palesemente finta nella sua componente visionaria) storia d'amore e di sogni infranti,questo è MD,il resto ha poca importanza dal punto di vista della trama. L'eplosione di follia nel finale in cui i simboli della speranza inseguono la protagonista,spaventosi e maligni,è una scena che veramente fa paura. E il tragico finale non è che un circolo che ritorna quandosi rivede il film,ogni volta con occhi diversi ma ogni volta consci di vedere un capolavoro per profondità e immagini che ha alla base una storia d'amore e tradimento,di sogni e illusioni. E dalla spiegazione non si esce,forse perché una spiegazione semplicemente non c'è. Non può esserci UNA spiegazione. Credevamo di esserne usciti,ma siamo sempre rinchiusi dentro la scatola. E il finale immenso,con l'ultima inquadratura da brividi non ci da nessuna indicazione se non la più coerente ed essenziale per amare questo film e questo regista.