Madeleine Verdier, un'attrice squattrinata è accusata dell'omicidio di un famoso produttore. Con l'aiuto della sua migliore amica dimostra che il fatto è avvenuto solo per legittima difesa difesa. Viene assolta e diventa una star, finché la verità non si presenta alla sua porta.
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In queste tipologie di film Ozon è spesso una sicurezza: sulle orme di "Potiche" per il messaggio femminista anticonformista di fondo e senza dimenticare "Otto donne e un mistero" per il gusto del giallo e di una certa teatralità d'antan il film ha una buona propulsione comica, con personaggi gustosi che ne arricchiscono l'assunto ( come non citare l'inetto procuratore interpretato da Fabrice Luchini ) . Peccato che la Huppert, inarginabile nei panni della diva attempata in cerca di nuovi riflettori, porti in giro un personaggio troppo caricaturale per risultare credibile. Gli omaggi cinefili comunque non si contano, dal Wilder di "Testimone d'accusa" fino alla "carica dei 101". Un divertissement intelligente e di classe che proietta lo spettatore oltre lo spazio ed il tempo, regalandogli/le un'ora e mezza di intrattenimento di livello.