misericordia (2023)

Commovente e dolce questo lavoro di Emma Dante, in cui si sviluppano vita e vicende di un giovane adolescente, ritardato mentale fin dalla nascita e figlio della violenza su una prostituta che muore dopo averlo dato alla luce.
Eppure, Arturo, questo giovane innocente e gioioso cresce, accudito amorevolmente da tre donne in un contesto di miseria, fame e disperazione in uno sperduto e fatiscente borgo marinaro sconfinato in una qualche parte della Sicilia, e dove le donne per vivere sono costrette a subire violenze e maltrattamenti.
Bravi tutti e come sempre ancor di più Fabrizio Ferracane ( non si capisce perchè poco si vede sugli schermi grandi e piccoli).
Una citazione particolare va rivolta al giovane Arturo, impersonato da Simone Zambelli, ballerino di professione che recita alla perfezione la parte del giovane ritardato con le movenze tipiche di chi è costretto ad affrontare con difficoltà (ma poi non sembra!) le dinamiche quotidiane.
Per ultimo il finale, quasi straziante, che vale da solo il prezzo del biglietto e che sulle melodiche note "baglionesche" va a sfumarsi rischiando di farti "stropicciare" gli occhi.

Commovente e dolce questo lavoro di Emma Dante, in cui si sviluppano vita e vicende di un giovane adolescente, ritardato mentale fin dalla nascita e figlio della violenza su una prostituta che muore dopo averlo dato alla luce.
Eppure, Arturo, questo giovane innocente e gioioso cresce, accudito amorevolmente da tre donne in un contesto di miseria, fame e disperazione in uno sperduto e fatiscente borgo marinaro sconfinato in una qualche parte della Sicilia, e dove le donne per vivere sono costrette a subire violenze e maltrattamenti.
Bravi tutti e come sempre ancor di più Fabrizio Ferracane ( non si capisce perchè poco si vede sugli schermi grandi e piccoli).
Una citazione particolare va rivolta al giovane Arturo, impersonato da Simone Zambelli, ballerino di professione che recita alla perfezione la parte del giovane ritardato con le movenze tipiche di chi è costretto ad affrontare con difficoltà (ma poi non sembra!) le dinamiche quotidiane.
Per ultimo il finale, quasi straziante, che vale da solo il prezzo del biglietto e che sulle melodiche note "baglionesche" va a sfumarsi rischiando di farti "stropicciare" gli occhi.