Il film racconta la dolorosa vicenda della strage di Sant'Anna di Stazzema, paesello della Toscana dove i soldati americani combatterono contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
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Questo film mi è parso veramente grottesco e pretenzioso. Non ha senso "sfiorare" come fa il regista un evento drammatico come la strage di Sant'Anna. Non è proprio un contesto che si possa realisticamente accostare ai problemi razziali dei neri americani conditi oltretutto con l'elemento fiabesco del bambino che sopravvive al massacro. Improponibili i dialoghi sciolti tra i soldati neri americani e la popolazione di un paesino toscano degli anni 40, quando poi i tedeschi al contrario si esprimono nella loro lingua madre. La regia e la fotografia sono naturalmente di buon livello, ma non sono sufficienti a salvare un film la cui idea di base è praticamente inesistente. Insomma si vede proprio che Spike Lee "doveva" fare questo film ed ha accrocchiato elementi storici mischiandoli ai temi a lui cari. Un'operazione decisamente insulsa che pesa necessariamente sul giudizio globale del film.