master & commander - sfida ai confini del mare (2003)

Tecnicamente perfetto, Master&Commanders per me è l'essenza del mare sconfinato ed ostile vista da un equipaggio costretto su un angusto e sovraffollato guscio di legno. In questo microcosmo, è la volontà del capitano e la disciplina dei marinai britannici che permettono al vascello di essere manovrato a regola d'arte, vibrando metaforicamente come un violoncello con le note di Bach che fungono da colonna sonora.

Si accompagnano in giro per gli oceani le volontà di Jack il Fortunato e del suo invisibile avversario, passando dalle nebbie inziali alla navigazione notturno, dalle bufere di capo nord alle bonacce equatriali. La fotografia e la precisione con cui sono curati i dettagli sia nautici che di costume sono impeccabili.

Nello stesso tempo, il film è corale e le storie dei vari componenti dell'equipaggio vanno ad intrecciarsi assieme, inquadrando così il film tanto nel genere del romanzo psicologico che in quello di azione.