l'ultimo treno della notte regia di Aldo Lado Italia 1975
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l'ultimo treno della notte (1975)

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locandina del film L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE

Titolo Originale: L'ULTIMO TRENO DELLA NOTTE

RegiaAldo Lado

InterpretiEnrico Maria Salerno, Flavio Bucci, Macha Meril, Franco Fabrizi

Durata: h 1.31
NazionalitàItalia 1975
Generedrammatico
Al cinema nel Luglio 1975

•  Altri film di Aldo Lado

Trama del film L'ultimo treno della notte

In occasione delle vacanze di Natale, Elisa Stradi, figlia sedicenne di un chirurgo, parte dalla Germania per recarsi in Italia assieme alla cugina Margareth. In Austria,a causa di un attentato, le due compagne di viaggio sono costrette a cambiare treno. Su un convoglio semideserto diretto a Verona diventano vittime di due giovani delinquenti e di una signora borghese. Lanciatasi dal treno in corsa, Margareth muore. I tre si liberano allo stesso modo anche di Elisa. Scesi dal treno si imbattono nel padre che si vendica.

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Voto Visitatori:   7,65 / 10 (60 voti)7,65Grafico
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Voti e commenti su L'ultimo treno della notte, 60 opinioni inserite

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Woodman  @  26/08/2013 22:38:42
   3 / 10
Non prendiamoci in giro. Una media così alta è indecente.

La pseudo provocazione di Aldo Lado è un filmetto gretto, vuoto e fine a se stesso, diretto maldestramente con mezzi risibili e una sceneggiatura mediocre, attori pessimi e una moralina da due soldi buttata lì come pretesto per mostrare qualche efferatezza compiaciuta.
Vogliamo chiamarlo pessimismo, questo? Ma per carità. Siamo davanti a un film immorale che pretende di fare della denuncia e di inscenare un ritratto crudo e realistico della perversione celata dietro alla società. Velleità di esporre tesi, di far riflettere (!) a tutto spiano. Cattivo gusto a iosa. Imbarazzanti risultati tecnici.

Dunque, Salerno è un super chirurgo sposato ad una bella e onesta signora, due altolocati, gente perbene che vive tranquillamente. Figlia e nipote sono in viaggio per dirigersi da loro e trascorrere felicemente assieme le festività natalizie. Due ladruncoli di bassa lega irrompono nel treno facendo il loro lavoro, cioè i cogl.ioni, e uno di loro scopa in un cesso con una bella dama distinta che in realtà ha ben poco costume. I due e la debosciata fanno squadra (sai che memorabilia..) e prendon di mira le due povere innocenti. Le due finiscono male, dopo traumatizzanti giochetti erotici. I tre pervertiti arrivan alla stazione dove si imbattono in Enrico e la Berti giunti per riportare a casa le figlie. Dopo essersi offerto di aiutare uno dei due giovani, decide di ospitarli a casa e offre loro la colazione ("mm, squisita", esclama la maniaca gustando la marmellata). Sentito alla radio l'annuncio del truce omicidio di due ragazze, er maschio fa 2+2 e la bestia prende il sopravvento sull'uomo (R-I-D-I-C-O-L-O), così Salerno fa brutalmente fuori i due stronz.etti e lascia illesa la donnaccia, che con una scusa bugiarda finge di esser stata una loro vittima, salvando la pelle. Nell'ispiratissimo finale Salerno si riposa appoggiato ad un albero e la sorca si cala una retina di richiamo funebre sul viso.
Una pietà.
Il disgusto prevale sull'effetto, l'imbecillità delle azioni diventa la materia narrativa di prim'ordine, l'approfondimento dei personaggi che tanto sarebbe servito non esiste, la furbizia prevale sull'intelligenza. Alla fine rimane un film didascalico e vuoto, che butta lì una vicenducola di semi cronaca e la ricopre di fronzoli gore e dialoghi imbarazzanti.

Tipico film che annega nella mer.da che tenta di denunciare. O meglio, che finge di voler denunciare, come pretesto per impressionare con una crudeltà gratuita. Poi che episodi di disumana e perversa violenza continuino ad accadere, e non sporadicamente, non mi significa nulla, nulla toglie alla disonestà di fondo della pellicola, non giustifica un simile, pietoso prodotto a tratti demenziale (la vendetta finale, un momento pazzescamente orrido), che fallisce sotto ogni aspetto.

Il cinema di genere ha offerto ben altre prove, alcune davvero geniali, altre comunque gustose.
Ma questa non ha nè capo nè coda.
Evitabile.

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Ultima risposta 18/11/2013 22.51.48
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deadkennedys  @  13/01/2013 12:56:30
   8 / 10
L'orrore più nero che la borghesia possa immaginare perchè un motivo, per una violenza così brutale, non c'è... c'è solo una natura umana sempre più simile alla bestia perchè per derelitti e balordi la bestia è spesso l'unico modo per sopravvivere e per vendicarsi in maniera sadica ed ancestrale di una società sorda e alienante.
Ma forse si va persino oltre in alcuni punti; la cosa che più sconvolge alla fine non sono i due balordi ma la donna che è con loro, perfettamente integrata nella società, apparentemente benestante e perbene

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Grottesco ed ironico paradosso : il tutto è ambientato il giorno della vigilia di Natale.
Si potrebbe parlare a lungo di questo film (di cui consiglio la visione solo a stomaci forti) che bisogna guardare con occhio critico e disilluso, sublimando la mera violenza in una lezione, in un messaggio duro ma reale ma concluderò questa piccola recensione con le parole di Giovanni Lindo Ferretti, che alla fine del film mi sono tornate in mente:
"Le lunghe disquisizioni sull'insensatezza della guerra del professore di una volta, in un battere d'occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino è giù, morto in strada"

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Ultima risposta 13/01/2013 13.45.25
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vieste84  @  12/10/2012 14:34:44
   7½ / 10
Peccato che ho visto questo film sapendo che si trattava di un rape and revenge movie che quindi più o meno a grandi linee sapevo come sarebbe andata. Tensione viva per tutta la parte sul treno dove si capisce che succederà qualcosa di agghiacciante prima o poi. Bella pure l'ultima parte con un credibilissimo Enrico Maria Salerno. Unico neo, come gia sottolineato da molti, sono le troppe casualità che portano i malviventi proprio nelle braccia della vendetta, a dire il vero queste casualità sono pure motivate ma forzate in fin dei conti, ma poco importa se alla fine i risultati sono questi. Elogio alle musiche come sempre indovinate del solito Morricone e in particolare al cattivo che ha una vaga somiglianza con Diego Milito. Consigliato a tutti coloro che amano i film di genere con alti tassi di suspence con presenti scene disturbanti.


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Ultima risposta 08/01/2013 18.42.31
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Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  04/08/2012 18:09:08
   8½ / 10
Inizia e finisce con alcune delle scene più belle della mia vita.

La musica che accompagna questa storia di violenza è sublime.

Ci sono poche nazioni che possano vantare di avere un film del genere nella propria collezione. Noi abbiamo Lado e il suo cruento cinema di genere. Un cinema che va apprezzato senza far troppo conto alla nostra cultura filmica e generale. Perché è ovvio che la rappresentazione della violenza è diversa rispetto a chessò un Arancia Meccanica o un Nastro Bianco di Haneke.
Ma non importa perché qui si fa la storia della cinematografia. Come dimenticare un rape & revenge così disturbante?
Siamo nel '75, ma il sangue fa sempre orrore e impressione. Il discorso non è cambiato, forse è cambiato solo il modo di fare cinema, ma Aldo Lado continua a essere un grandissimo regista, autore di film imperituri come questo.

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Ultima risposta 05/01/2013 12.33.00
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  23/04/2012 16:29:30
   7½ / 10
L'implacabile epilogo è chiaramente ispirato a "The last house on the left" di Wes Craven,considerato tra i primi e più riusciti rape and revenge a cui è doveroso aggiungere anche questo ragguardevole esempio italico.
Rispetto al lavoro del collega americano Aldo Lado lavora molto meglio sugli aspetti sociali ,presentandoli sempre un po' grezzi ma di sicuro meno superficiali.Pochi i particolari cruenti,molto viene suggerito e a restare impressa è soprattutto la scena dello stupro all'arma bianca.Lado riesce comunque a creare un clima di terrore psicologico difficilmente tollerabile in più frangenti,seppur la pellicola del collega Craven ,almeno da questo punto di vista (parere molto personale), sia ancora più sgradevole.
La trama è ridotta all'osso,con Margareth e Lisa, studentesse in viaggio dalla Germania a Verona, prese di mira da due balordi sostenuti da un'insospettabile ed elegante signora,in realtà ancor più pervertita dei malviventi stessi.Lado sfrutta la presenza della donna come simbolo di quei ceti abbienti che usano come braccio armato e paravento i meno fortunati,mostrando come immoralità e follia possano prosperare senza alcuna distinzione in qualsiasi strato sociale.Una visione pessimista e purtroppo reale rincarata dalla degenerazione dell'uomo comune,il quale anziché denunciare il fatto si accoda alle violenze per poi cadere in un piccolo rimorso di coscienza che comunque non cambierà la sua vita.Il film scorre molto bene durante la parte centrale,eccezionale quella più brutale ambientata all'interno del vagone pervaso da una luce bluastra che colora fiocamente le aberrazioni di cui saranno vittime le ragazze.Il montaggio delle scene più dure è alternato benissimo con l'ipocrisia borghese colta durante un gioioso banchetto attraverso il quale Lado sottolinea ulteriormente il proprio pensiero.La pellicola perde quota nel finale,durante il quale le coincidenze iniziano a suonare come troppo forzate e alcuni sviluppi vengono sveltiti sottraendo realismo alla vicenda.

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Ultima risposta 01/08/2012 14.56.16
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  25/07/2011 20:26:02
   8 / 10
ATTENZIONE: il commento contiene anticipazioni.

Faccio finalmente una capatina nel selvaggio, sporco, violento e bellissimo mondo del cinema di genere italiano anni 70, una vera miniera d'oro sia per gli appassionati (che sono più di quanti sembrano), sia per gli addetti ai lavori che molto spessp hanno preso pellicole di tale periodo come proprie opere di riferimento. Qua il percorso è però inverso, essendo Aldo Lado (il regista) ad essersi ispirato all' americano L'ultima casa a sinistra , nientepopodimeno che il debutto cinematografico di un giovanissimo Wes Craven.
Non è però un remake tout court perchè Lado riesce a rimodellare completamente lo scheletro di sceneggiatura di Craven, nella trama, nelle ambientazioni, nei personaggi e in alcune dinamiche (come il personaggio "aggiunto" della donna). Il risultato è (quasi) straordinario.
Già il prologo, nel quale i personaggi principali si muovono mischiati alle comparse senza poter quasi discernere gli uni dagli altri, è indice di qualità e originalità.
Facciamo così la conoscenza sia delle due ragazze, di ritorno in Italia dalla Germania, sia della coppia di delinquentelli con la quale, quasi per caso, incroceranno tragicamente i propri destini (non so perchè, ma questo film mi ha fatto tornare prepotentemente in testa il terribile massacro del Circeo).
E' nelle sequenze sui due treni, specie nel secondo treno (quello cui il titolo si riferisce), che il film di Lado raggiunge livelli di intensità e forza straordinari, non solo emotivi, ma anche strettamente cinematografici.
L'uso assolutamente geniale della musica diegetica (l'armonica) unito a quello della colonna sonora "esterna"; il fantastico utilizzo del montaggio alternato con la casa del padre, maledettamente "vero" nel dare un senso di contemporaneità degli eventi ( tra di loro antitetici per atmosfera, ma analogici per alcuni discorsi intavolati nella cena); l'atmosfera pazzesca che le luci e l'incessante rumore del treno riescono a conferire, specie nei terribili 10 minuti "finali" delle ragazze; tutto questo regala allo spettatore una mezz'ora (almeno) di un livello altissimo.
Poi si arriva al finale... Lado affida soltanto 10 minuti (dei 90 complessivi) alla seconda parte, quella del revenge. La contrapposizione tra il buio e le vicende da incubo svoltesi nel treno, e la luce e la tranquillità della casa del padre è straordinaria. Tranquillità apparente però, perchè lo spettatore è perfettamente consapevole del nuovo incrocio di destini che la trama ha riservato.
A dir la verità, però, c'è più di un punto debole in questi minuti finali. La reazione di Enrico Maria Salerno (fin lì splendido) alla ferale notizia riguardo la figlia secondo me non convince appieno, e non parlo della reazione che avrà nei fatti, quella sì assolutamente comprensibile, ma quella semplicemente emotiva nella macchina; il primo omicidio l'ho trovato un pò goffo e poco credibile, il secondo troppo "laborioso" nello svolgimento; la chiusa finale sulla donna convince e non convince. In generale è proprio quel personaggio a risultare un tantino assurdo e gratuito malgrado, e questo sembra un paradosso, debba a tutti gli effetti essere considerarato davvero convincente e perfettamente riuscito. Una donna che apparentemente sembra la classica borghese perbene ma sotto sotto (come foto rivela) nasconde fantasie abbastanza perverse; allo stesso tempo ci appare prima una vittima (nello stupro) per poi diventare la vera e propria burattinaia del delirio di sesso e violenza nel treno. E' probabile anche una non velata denuncia di Lado verso un certo, finto, perbenismo borghese.
Non una pellicola esente da difetti in definitiva, ma opera comunque notevole, sporca, violenta e umanamente terribile.

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Ultima risposta 30/01/2013 21.23.52
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outsider  @  10/07/2011 14:13:13
   8½ / 10
Finalmente ho visto questo film.

Ho acquistato il dvd qualche mesetto fa e attendevo una torrida notte di mezza estate,( in cui, viste le temperature, ad altro pensar si dovrebbe; purtroppo ogni professionista ha la Sua condanna e questo si ripercuote sull'essere costretti a lavorare anche nei periodi di presunto divertimento/vacanza...ma appunto ben vengano i film...) per liberare questo finalmente stampato supporto e godere la visione, così abilmente suggeritami dal caro amico Joker.

Chiaramente parlo ex post, cum consapevolezza sull'origine della pellicola, di cui tutte le sfaccettature vengono descritte dal grande vecchio Aldo Lado, molto affascinante anche nel backstage che si trova nella copia dvd acquistata.

Il commento dell'amico Joker riporta tutte le importanti componenti del film. Sono ovviamente felice di essere ancora una volta in linea con lui. Come si potrebbe altrimenti?mo Treno della notte è un lavoro straordinario dell'epoca, girato con pochi quattrini, denso di intuizioni di Lado che lo arricchisce in fase produttiva. Infatti, sempre nel backstage, racconta in modo completo tutto su quest'opera che va solamente e semplicemente vista.
Dovrei e potrei rimarcare i particolari, ma praticamente ripeterei quello che Joker, circa tre anni or sono, aveva abilmente enunciato.
A chi dovesse amare questa pellicola suggerirei un altro lavoro, fatto sulla scia, forse meno valido per alcune dinamiche familiari e di sentimento, girato sempre nel treno:
"La ragazza del vagone letto", un dvd di più facile reperimento ma assolutamente da non trascurare se si vuole focalizzare il tragicamente possibile della società italiana degradata, appoggiata dalla major parts di società borghese e piccolo borghese repressa, rabbiosa e corrotta nell'animo già nella visione della realtà.

Diciamo che questi film, probabilmente, segnavano anche, forse inconsapevolmente, un rigo da leggere bene e da evidenziare riguardante il consiglio alla prudenza a tutti i giovani, a fuggire, cambiar strada, allontanarsi non appena si trovassero in presenza di "tipi strani". Sono film prodotti e costruiti negli anni '70, dove la violenza ed il disordine erano in agguato anche nelle forme meno prevedibili.

Per il resto queste pellicole, ahimè, nel dipingere agli eccessi le sensazioni, l'interiorità, il possibile degrado di fasce della società e, soprattutto, della borghesia ( nel film di Lado inquadrata in varie tipologie) sono sempre e dolorosamente attuali.

Buona Visione!

4 risposte al commento
Ultima risposta 11/07/2011 21.20.23
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Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  06/06/2010 12:43:18
   7½ / 10
Discreto film di genere italiano, angosciante nella prima parte, forse un po' troppo ingenuo nella seconda. Purtroppo è un film che non riesce ad andare oltre la rappresentazione della violenza, lasciandoci con un bel niente dopo la visione.

Magnifica la scena dello stupro e la colonna sonora di Morricone, azzeccati i due imbecilli.

Il Mereghetti lo massacra, ma poco importa.

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Ultima risposta 20/06/2010 00.24.05
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JOKER1926  @  10/08/2008 20:50:53
   8½ / 10
"L'ultimo treno della notte" è uno dei film più importanti e crudeli della cinematografia mondiale…
A "generare" questo "mostro" ci pensa con classe ed immensa grazia Aldo Lado .
Il film è una bomba di significati…
Uno dei pochissimi film che devasta lo spettatore nei due sensi… (ovvero in senso visivo e metaforico…)
Ovviamente basta qualche scena per ottenere il "processo" di disgusto nell'anima dello spettatore…
Per ottenere "emozioni" nel campo extra –visionario basta pensare alla signora bionda (interpretata da una discreta Macha Meril)…
Il regista offre allo spettatore un film malvagio, crudo, ipocrita, vero…
Importantissimi sono i vari dialoghi (soprattutto quelli del padre di Elisa Stradi), lo spettatore è "avvolto" in un perenne problema: la violenza…
Lo sport, la famiglia, l'educazione sono gli ingredienti per i giovani…
Bisogna allontanare la massa giovanile dalla strada (dal degrado)…
In linea di massima questi sono i concetti del chirurgo, l'uomo "apre" un dialogo con i suoi parenti in occasione della cena di Natale…
Tutte queste teorie sono importanti, lo spettatore deve "conservare" la "concezione" di Giulio Stradi (interpretato da un sublime Enrico Maria Salerno) per il finale…
Aldo Lado riporta (con pochi personaggi) un'intera Società nella sua pellicola…
Ogni personaggio incarna un pezzo del "Sistema Civile"…
Le ragazze sono la giovinezza femminile (vittima), i due giovani teppisti (rappresentano la povertà, il degrado, la miseria), la donna bionda rappresenta la borghesia, l'ipocrisia…
Giulio Stradi è il giusto (ma pronto, per ovvi motivi a diventare una belva), il "guardone" è semplicemente il pubblico, la massa che "accetta" il male e addirittura ne diventa parte integrante!
Il regista studia ed attua tutto alla perfezione…
Il "guardone" dopo il "fatto" si "maschera" e chiama il figlio (metafora dell'ipocrisia) e successivamente decide di denunciare il tutto alla polizia con una semplice chiamata anonima…
In pratica Lado denuncia il problema della violenza nato e cresciuto nell'omertoso ventre della "perfetta" e "pulita" Società…
Nessuno interviene per sedare il male…

"L'ultimo treno della notte" è una pellicola "futuristica", profonda…
Lado "ingaggia" un bel Cast e con delle buone musiche "contorna" il tutto…
Pellicola in piccola parte (in piccolissima parte) lenta e poco emozionante…
Fotografia buona e la dinamica del film è incredibile..!
Nel film non trovo grandi difetti, come detto sopra a tratti "L'ultimo treno della notte" è orfano di ritmo incalzante…
Invece (sul piano visivo, tecnico, cinematografico) non mancano pregi…
Tecnicamente perfetto il duplice omicidio (siamo nel remoto 1975!)…
Il regista compone un Mosaico di magnifiche e crudeli scene..!
Saggiamente il regista nella parte "hot" del film "cala" un agghiacciante sipario…
I colori sono scuri, si intravedono solo le facce dei protagonisti e il tutto diventa inesorabilmente più diabolico…
Le ragazze in totale stato di onnipotenza si concedono (in tutti i sensi) ai loro aguzzini…
Ripeto film molto realista, il regista riporta praticamente i "fattacci" che si verificano tuttora nella Società sui treni e in altri luoghi…
La violenza, la perversione magari si nasconde ma è viva… (l'esempio, almeno cinematografico è la donna bionda)…
Tale signora rappresenta la "perfezione", educazione, civiltà, logica, eleganza…
Ma questa è solo ipocrisia…
Dietro il tutto (ovvero l'armonia dell'alta classe) si nascondono, si generano cattivi pensieri…
Bisogna riflettere su questo spasmodico film, lo spettatore potrebbe disprezzare il finale (sul piano cinematografico è discreto) , in pratica il "regolamento dei conti" non è equo…
Ma il regista lo fa di proposito…
Il nostro Aldo non punisce la borghesia (ovvero la donna), la "malefica bionda" riesce più di una volta (incredibilmente) a cavarsela (grazie ai suoi modi)…
Il problema della Società è rappresentato dall'Apparenza…
Il male si nasconde anche (e soprattutto) dietro persone "sofisticate" e "virtuose"…

"Peregrinando" nella mente del regista "creo" assi immaginari e collego divinamente le concezioni "iniziali" del nostro chirurgo che (almeno teoricamente) parla della "medicina" giusta per "curare" la mentalità violenta…
Occorrono presupposti…
Queste teorie alla fine (scherzo del destino) si presentano concretamente al medico…
Ma esse vengono rifiutate…
L'odio genera violenza e violenza genera odio…
In pratica il vero "presupposto" era quello di graziare i due teppisti, ma questo "atto celeste" perde credito dinanzi alla maestosa rabbia dell'uomo padre di due ragazze assassinate…
Quindi questo Problema è complesso, non basta la teoria ma i fatti… (infatti nel dialogo del pranzo grosso modo il medico viene attaccato proprio per questo motivo…) e per "smorzare" la violenza occorre Sacrificio e lucidità (elemento rarissimo in momenti del genere ovviamente)…

La pellicola fu vietata (all'epoca) ovviamente ai minori di 18 anni…
Il titolo è un rebus…
Il titolo originale è (o meglio era) "Violenza Sull'ultimo treno della notte", ma il regista fu "costretto" a cambiarlo in "L'ultimo treno della notte" ma comunque su quasi tutte le pellicole "spunta" la temibile parola Violenza…

La Società malata e criticata dal regista è composta da varie classi, le classi "forti" e le classi "deboli"…
I due "ragazzetti" rappresentano questa ultima classe, la prima è rappresentata diabolicamente dalla bionda signora che grazie al suo fascino riesce ad "imboccare" ai teppisti la strada del duplice omicidio…
…Complimenti Aldo…
Il film è delicato e riservato ad un pubblico "duro", non indicato a persone emotive e "dolci"…
In questa Opera Cinematografica la violenza, l'ipocrisia, il sangue compongono praticamente il tutto…

Pochi film riescono a suggestionare lo spettatore (ovviamente non JOKER1926), in questo lungo viaggio visivo e immaginario Lado "ferisce" mortalmente la massa spettatrice mostrando la "faccia" della Società…

Pochi sono i film che nella Cinematografia restano immortali, "L'ultimo treno della notte" è uno di questi…

13 risposte al commento
Ultima risposta 07/07/2010 12.16.46
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Geoff  @  10/06/2007 15:03:56
   9 / 10
ed è per questo che mi sono iscritto a filmscoop.) tra l'altro è l'unico "forum" dove vado, leggo, mi interesso e scrivo)
Sono contento che questa pellicola sia stata esaltata da tutti voi.
Gran Film.
Solo che ogni volta che vedo Franco Fabrizi mi viene in mente :"ti piace il pesce?" (chi coglie questa stupida citazione è un grande)

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Ultima risposta 08/07/2007 03.58.29
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private_joker  @  30/04/2007 11:49:31
   9 / 10
L'ho visto ieri sera, un bellissimo film, ma non credo che lo rivedrò di nuovo per parecchi motivi: prima di tutto perchè mi ha disgustato l'ipocrisia di quasi tutti i personaggi (le uniche persone che non ho trovato false sono state le due ragazzine e i due giovinastri), alcuni dei quali autentici mostri, fra tutti la "signora elegante" e il guardone che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Inoltre mi è rimasta marchiata a fuoco nella mente l'espressione della ragazzina dopo che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Anche il finale mi ha lasciato un senso di malessere, visto che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Insomma, un bel film, ma assolutamente non per tutti.

3 risposte al commento
Ultima risposta 18/05/2007 12.35.02
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clone 1975  @  05/10/2006 20:02:02
   9½ / 10
se qualcuno conosce altri rape e revange oltre a questo i spit on your grave e l'ultima casa a sinistra,me li consigli.Il film partiamo subito col dire che è uguale e preciso a l'ultima casa a sinistra,forse più curato,una tacchetta inferiore a non violentate jenifer,ma un vero e proprio capolavoro,situazioni talmente reali che sembra le stiano filmando al momento,e poi macha basta lei ,la sensitiva di PROFONDO ROSSO,che qui da il meglio di se,si questo genere mi fa impazzire davvero

2 risposte al commento
Ultima risposta 22/11/2007 18.00.55
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Invia una mail all'autore del commento Lukino  @  03/10/2006 05:13:30
   9 / 10
davvero un film teso e fastidiosissimo, nel senso che disturba e mette addosso un' inquietudine e un disagio tremendi, soprattutto per il fatto che la vicenda potrebbe accadere a chiunque.

La notte del viaggio è descritta in un modo che rasenta la perfezione, i vagoni sovraffollati ( e poi vuoti), i cambi di treno in stazioni semideserte..... chi non si è mai trovato in una situazione analoga? Gli attori sono bravissimi, dalle due ragazze (che trasmettono una tenerezza come in pochi altri film sono riusciti a fare) alla perversissima e maniaca macha meril ( la medium di profondo rosso!!!) che riesce a farsi odiare a livelli massimi.

Stupende alcune scelte di regia , in particolare la scena dell'amplesso nel bagno del treno, l'alternanza delle scene di violenza sul treno con quelle di festa ( in cui però Lado mantiene, magistralmente, il sonoro delle scene del viaggio destando ancora più disagio,) e quella in cui si manifesta l'apprensione dei genitori, seduti l'uno di fronte all'altro, in silenzio, con gli occhi che parlano.

Colonna sonora di morricone, essenzialmente fatta di sole 4 note di un'armonica, eppure efficacissima.

Viene spontaneo pensare a "L'ultima casa a sinistra" che però, pur essendo un bel film, a paragone con questo film sembra una commedia.

Unico neo, un finale troppo affrettato e compresso. Peccato davvero, sarebbe stato un 10! Sarebbe inimmaginabile pensare ad un film simile girato oggi n Italia. Peccato, abbiamo perso una qualità!

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Ultima risposta 23/04/2007 18.24.04
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  10/07/2006 12:35:46
   9 / 10
splendido esempio di "rape & revenge" nostrano.
la storia è molto simile a "l'ultima casa a sinistra" ma il film italiano riesce a non essere un semplice clone della pellicola di craven,e a essere anche più cattivo e disturbante.
musiche di morricone.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/11/2007 13.13.41
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