Nel villaggio di Anarene, Texas, tra le effervescenze sessuali dei più giovani, le frustrazioni dei quarantenni e le nostalgie degli anziani, il confine tra noia e dramma è sempre più labile. Siamo nel 1951 e l'educazione alla vita del giovane Sonny è tutt'altro che facile.
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Molto deludente, mentre lo guardavo assopito pensavo tra me e me che magari negli anni '60 un film così avrebbe anche potuto colpire per le tematiche trattate senza censure e in modo abbastanza diretto, poi scopro che l'anno di uscita è il 1971 e la delusione è ancora più grossa: porta male i suoi anni.
Sbaciucchiamenti e libidini adolescenziali (o poco più), tutto qui il succo del film: che se all'inizio può anche colpire in qualche modo per la sfrontatezza con la quale vengono affrontati argomenti del genere, se non accompagnati da altri elementi ci si stanca presto. Attori discreti ma nessuno che si faccia ricordare (addirittura due Oscar!!), bianco e nero che nulla aggiunge, anzi rende il film ancora più obsoleto.
Può essere visto come un'anticipazione di 'American Graffiti', che pur non essendo un capolavoro neanche quello, gli è sicuramente superiore.
Tanti sono secondo me i motivi che fanno di questo film una pellicola largamente sopravvalutata e priva di grandi idee. Prima di tutto l'ambientazione, lontanissima dai nostri concetti "familiari", quindi incapaci di giudicarla nella sua bontà o meno. La provincia statunitense negli anni '50, che anziché il bigottismo sembra aver sposato il libertinismo più spinto. Si parla di religione ma non compare nemmeno una chiesa. Il film, lungo due ore piene, è un calvario per lo spettatore: scene frammentarie e sporadiche, montate grossolanamente, continuamente in macchina, di fianco a macchine o dentro la tavola calda. Dove sono i paesaggi, dov'è lo sforzo degli scenografi nel ricreare le atmosfere di vent'anni prima ? In quella patetica inquadratura (ripetuta due volte per giunta) di quel fiume con sopra le nuvole ?
Mentre la scena della prostituta ha un senso logico nel film e anzi è forse la scena migliore del film, la morte alla fine di Billy è un mezzuccio per impietosire la platea e non è degnamene rappresentato il DOPO-Billy. Nè il perché la comunità non si è scossa, nè la rabbia dei suoi amici per questo.
Il continuo ricorrere al sesso rende squallido l'intero film.
Non credo che nei bigotti anni '50 essere sverginati fosse in cima ai doveri di ogni adolescente e se proprio Bogdanovich voleva ritrarre i primi anni '50 doveva mostrarli per come li hanno mostrati i film di quell'epoca: non dico alla Sandra Dee, ma anche un gradino sopra Natalie Wood andava benissimo.
Non nego che alcune, rare, scene non siano buone, come molte delle attrici, ma l'inespressività di Bottoms e intere scene mancanti, che ahimè avrebbero regalato un minimo di fluidità alla storia, avviliscono e appiattiscono la pellicola a un rango inferiore.