Il film ripercorre, con una serie di flashback, la vita di Pu-Yi, l'ultimo imperatore della Cina: da fanciullo cui tutto era dovuto, essendo figlio del Cielo, a re fantoccio del ""Manciukuo"" in mano ai giapponesi, a prigioniero dei campi di rieducazione politica ai tempi di Mao, dopo un periodo passato in Siberia ostaggio dei russi. Fino alla anonima morte, avvenuta durante la rivoluzione culturale.
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Film leggendario, a dir poco eccellente sotto tutti gli aspetti del lato tecnico, che colpisce soprattutto per la profondità con cui Bertolucci ha realizzato questo biopic-drammatico e per la spettacolarizzazione delle immagini e degli sfarzosi interni ed esterni, in cui il film è stato girato. Nota di merito agli attori, tra cui spicca un grande Peter O'Toole, nonché ottimo il doppiaggio, con Giuseppe Rinaldi per il già citato O'Toole e un carismatico Giancarlo Giannini per il protagonista, in versione adulta. Non nego che ci si annoia in alcune parti, ma il film merita d'esser visto. Colonna sonora di Sakamoto immensa.