Un enorme squalo bianco terrorizza una località marittima sulla costa atlantica degli Stati Uniti, seminando la morte tra i bagnanti. Un poliziotto del posto gli darà la caccia con l'aiuto di un pescatore e di un oceanografo.
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Sono particolarmente affezionato a questa pellicola, che vidi da piccolo subito dopo E.T. preso da un improvviso interesse per Spilberg. A differenza di tanti film che hanno caratterizzato la mia infanzia, che ritenevo capolavori e che poi hanno perso gran parte della loro magia e "perfezione" una volta cresciuto, Lo squalo rimane li, perfetto, claustrofobico, con effetti speciali da scuola elementare (ma il pupazzone dentuto non è fatto male, per l'epoca) e un'atmosfera lenta, da attesa, preludio alla lotta finale. Inutile dire che la seconda, lunga parte è la migliore, con la convivenza forzata di 3 personaggi diversissimi tra loro ma amalgamati alla perfezione: lo sceriffo, uomo di terra costretto alla caccia in mare, l'oceanografo Dreyfuss, ma soprattutto il pescatore Quint, e la sua terribile, indimenticabile storia, uno dei passaggi più coinvolgenti. E naturalmente lui, il pesce assassino, che c'è e non c'è, che si trascina sott'acqua i barili che avrebbero dovuto ancorarlo, e che sembra invincibile, accompagnato sempre dal suo theme musicale che ha fatto storia. Ottimo ritmo, grande cast, bellissimo film