l'ignoto spazio profondo regia di Werner Herzog Germania, Gran Bretagna, Francia 2005
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l'ignoto spazio profondo (2005)

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locandina del film L'IGNOTO SPAZIO PROFONDO

Titolo Originale: THE WILD BLUE YONDER

RegiaWerner Herzog

InterpretiBrad Dourif, Ellen Baker, Franklin Chang-Diaz

Durata: h 1.21
NazionalitàGermania, Gran Bretagna, Francia 2005
Generedocumentario
Al cinema nel Novembre 2005

•  Altri film di Werner Herzog

•  Link al sito di L'IGNOTO SPAZIO PROFONDO

Trama del film L'ignoto spazio profondo

Un alieno reduce da una missione fallita sulla terra, racconta cosa succederebbe se una navetta spaziale in orbita intorno alla terra, non vi potesse più far ritorno perchè le condizioni del pianeta non ne consentirebbero più la vita. Gli astronauti sarebbero costretti a cercare un altro pianeta dove stabilirsi...

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Voto Visitatori:   6,85 / 10 (30 voti)6,85Grafico
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Voti e commenti su L'ignoto spazio profondo, 30 opinioni inserite

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GianniArshavin  @  17/08/2015 20:46:16
   7 / 10
Herzog,con pochi soldi e tanto ingegno ,realizza questo film-documentario molto sperimentale che ha diviso pubblico e fan.
Secondo me il progetto,fra un monologo interessantissimo di un grande Brad Dourif e alcune sequenze di repertorio,funziona bene, malgrado un ritmo molto lento che ha sfiancato una buona parte dei detrattori.
Nonostante le ritmiche blande (comunque caratteristica consueta nei film del tedesco) Herzog riesce ad ammantare di lirismo e poesia la pellicola,aiutato da una suggestiva colonna sonora e da un finale da pelle d'oca.

Dunque un lavoro fuori dagli schemi che potrebbe scontentare gli amanti del cinema più convenzionale e dinamico,ma da vedere almeno una volta per chi apprezza il regista e le opere che provano a distinguersi.

DarkRareMirko  @  19/04/2015 00:12:51
   7 / 10
L'ho trovato a malapena discreto sinceramente, non avendomi conquistato più di tanto (del regista preferisco altro).

Bella l'idea di creare un mockumentary con immagini e filmati veri/e provenenienti da varie fonti, ma alla fin fine mi ha lasciato solo in parte soddisfatto. Il tutto è comunque finalizzato alla difesa della flora e fauna terrestri; è tutto un discorso pro Terra, insomma, cosa senz'altro lodevole.

Dourif, che ha collaborato più volte con il regista, è un'aggiunta strana, eccentrica, originale.

Mi è parso un film girato quasi in economia, con materiale e cast che già si possedevano (il che non è proprio una critica, anzi, piuttosto una constatazione); originale e valido, dategli almeno una chance anche perchè dura poco.

Ciaby  @  15/11/2013 16:14:34
   8 / 10
Un atipico mockumentary di fantascienza che pone lo spettatore in uno stato di ipnosi profonda. Impalpabile.

Clint Eastwood  @  17/09/2013 23:47:25
   6 / 10
Quoto elio91

"il finale è da pelle d'oca, di una poesia unica."

per il resto è da fumarsi qualcosa per restare "nella" visione del film

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  17/09/2013 23:37:45
   7 / 10
Forse un documentario minore del mitico Herzog, e forse parafrasando una critica de "il giornale" (perdonatemi, davvero perdonatemi di cuore) è un'impresa troppo mastodontica la sua come se tentasse di fotografare dio con una vecchia polaroid. Però funziona, non si può negare. Funziona l'ibrido tra documentario e cinema (di finzione) che Herzog prova a fare falsificando le carte in tavola, mostrando immagini di vere riprese spaziali di repertorio della NASA o di un viaggio in Antartide, oltre alle interviste a fisici, scienziati, astronauti e matematici, ma unendola alla storia di Brad Dourif alieno che viene dallo spazio.
L'oceano diventa un altro spazio profondo o altra dimensione, la terra ritorna al suo stato primordiale ed incontaminato. C'è tanta poesia mostrata da Herzog e anche se il film non funziona del tutto il finale è da pelle d'oca, di una poesia unica.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  24/05/2011 22:22:56
   7½ / 10
Il monologo finale di Aguirre sulle labbra dell'alieno Dourif per descrivere l'utopia folle e autodistruttiva dell'uomo, la stessa logica dello sfruttamento. 820 anni dopo il gruppo di astronauti torna sulla Terra completamente spopolata e restituita alla sua bellezza originale. Il problema è l'uomo.
Herzog riutilizza e rimodella materiale di repertorio per costruire questo viaggio nello spazio profondo, affascinante e ipnotico.

Manu90  @  25/08/2010 09:08:33
   7½ / 10
Allora, parto col presupposto che non mi ero informato di nulla su questo film (avevo giusto letto la trama di corsa su un sito). Bè, più di una volta durante la visione mi son detto: "Ma cosa sto guardando? Un film? Un documentario?"
Lunghe, anzi lunghissime scene sottomarine, nonchè all'interno di una navicella spaziale, accompagnate da una colonna sonora evocativa...
Il monologo di Dourif l'ho trovato stupendo.
Ovviamente poi mi sono informato su internet, e quello che ha fatto Herzog non è da poco: prendere del materiale dalla NASA e costruirci su un film/documentario di fantascienza. Risultato? Affascinante...
Herzog si riconferma uno dei miei registi preferiti

claudio54  @  13/04/2010 23:58:25
   7½ / 10
La magnifica mano di Herzog è inconfondibile. Assolutamente affascinante ed originalissimo. Riuscire a fare un film usando quasi esclusivamente immagini di repertorio non è per tutti. Si, d'accordo, è per cinefili. E allora? Appunto: è per chi ama il cinema. Per gli altri ci dispiace molto, ma non è roba per loro.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  30/03/2010 10:56:36
   7 / 10
Uno dei documentari "minori" di Herzog ma non per questo meno interessante. Se ad inizio carriera attraversava i deserti per raccontarci la storia di Fata Morgana, ora si inabissa nell'oceano descrivendoci la sua natura come una cosa che quasi non ci appartiene, una parentesi aliena.

Il lirismo la fa da padrona, sperando che prima o poi il nostro pianeta potrà respirare di nuovo. Assolutamente da vedere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  30/03/2010 10:51:08
   6½ / 10
Stranissimo,un film incatalogabile,suddiviso per capitoli in bilico tra fiction,filmati concessi dalla Nasa e interviste a (reali) matematici e fisici.
Brad Dourif,stralunato a dir poco, è un alieno che racconta di come l’umanità abbia portato a termine l’opera di autodistruzione in corso da secoli.A nulla è valsa la missione spaziale approntata per trovare un astro che potesse fungere da salvagente per una razza costretta su una terra ormai morente.
Herzog innalza un’ode al pianeta,mostra la sua arcinota ammirazione per la natura e immagina un mondo devastato, non nell’accezione più apocalittica del termine,ma da una ripartenza ecologica,un ritorno alle origini all’interno del quale la razza umana non sia prevista.
Palese è la denuncia nei confronti dell’uomo moderno,troppo spesso mosso da un’ottica di predominio e sfruttamento,incapace di interagire in armonia con il mondo circostante,irripettoso,abituato a sfruttare ogni materia prima impossessandosene con incoscienza e arroganza.
Il regista ci propone immagini di grande bellezza,soprattutto quelle girate sul pianeta in cui la spedizione riesce a giungere,un’opprimente e oscura distesa liquida ,ghiacciata in superficie.
Purtroppo però la pellicola è oggettivamente sfiancante,difficile da seguire,l’alternanza tra il racconto dell’alieno,le immagini girate all’interno della navetta spaziale e quelle ambientate nel claustrofobico paesaggio alla lunga annoiano e a poco serve la bella e varia colonna sonora,formata da canti sardi,ritmi africani e musica classica a destare da un torpore generale.
Herzog chiede grande pazienza allo spettatore,induce alla riflessione e all’immaginazione,ma l’incedere è ripetitivo oltre che dannatamente statico e l’opera ne risente oltremodo.Un esperimento che denota ancor una volta il poco interesse ad un ritorno commerciale da parte del maestro tedesco che in questo caso però si specchia un po’ troppo nelle sue indubbie qualità richiedendo un sacrificio a tratti esagerato.

Invia una mail all'autore del commento wega  @  03/03/2010 21:21:32
   6 / 10
Seppur la breve durata, Herzog ci regala 'na mezza mattonata. Da materiale di repertorio della NASA il regista tedesco costruisce questa storia fittizia di fantascienza fondata sulla sovrapposizione tra Uomo e Alieno, e la contrapposizione tra la profondità dello Spazio e la profondità marina, come da copertina (e due rime). Come sempre salva tutto la colonna sonora.

addicted  @  09/06/2008 09:11:10
   8½ / 10
Herzog si conferma uno degli autori più originali del panorama contemporaneo.
Fa parlare i fisici della NASA, riprende gli astronauti nello shuttle, manda una squadra di sommozzatori sotto la calotta polare e mette tutto insieme in un piccolo gioiello di fantascenza, che affascina e fa volare l'immaginazione.
E' un cinema avventuroso e inimitabile, intellettuale e psichedelico.
Meravigliosi i ringraziamenti alla NASA "per lo spirito poetico".
Da vedere assolutamente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  02/02/2008 13:09:18
   8 / 10
Non l'Herzog migliore, sicuramente, ma sempre un film estremamente affascinante e veramente bello.
Herzog racconta una storia fantascientifica in un docu-fiction nel suo stile, in un viaggio allucinato difficilmente definibile (definire "documentari" i suoi ultimi lavori è davvero riduttivo).
Se escludiamo le sequenze in cui l'alieno Brad Dourif (che sembra Klaus Kinski) e gli scienziati vengono intervistati, Herzog fa largo uso di immagini di repertorio, accostate a fantastici canti e sonate, e alla fine ringrazia la NASA "per il suo senso poetico".

Incredibilmente geniale, gli ultimi minuti sono splendidi, ma forse come dicevo, un filo inferiorerispetto ai suoi ultimi bellissimi capolavori (Il diamante bianco, Grizzly man), o per lo meno forse solo per i fan del grande regista.

bigblu53  @  02/10/2007 17:37:54
   8 / 10
ragazzi non so se vi siete resi conto di cosa avete visto anzi sentito , ho avuto la sorpresa di sintonizzarmi per caso su rai tre a fine settembre ed alle 6 di mattina ho visto -sentito quello che di più poetico si poteva desiderare .La colonna sonora ; se così si può definire una parte così compenetrante e rilevante del film è una perfetta miscellanea di quanto di più arcaico e più moderno si possa desiderare,dire che si fonde perfettamente è fare un torto a qualcosa che ha dato vita insieme alle immagini ad un perfetto insieme che descrive la grande immensa solitudine nella quale viaggiamo.
Splendide le immagini,certo a momenti angoscianti e claustrofobiche.
Ottimo.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  15/05/2007 23:31:15
   7 / 10
fanta-documentario di herzog che racconta con una particolare testimonianza un tema a lui sempre caro, l'ambiente...
la realizzazione e l'utilizzo di certo materiale è discutibile, ma nel complesso lo considero un buon film

Jumpy  @  30/04/2007 11:09:17
   7½ / 10
A me è piaciuto molto, originalissimo e geniale, dal taglio documentaristico, molto particolare la colonna sonora, bellissime le immagini.
In sala, durante la proiezione, ho sentito commenti irripetibili, molti sono andati via dopo neanche mezz'ora, alla fine ci sono stati gli applausi, ma anche molti fischi.
A mio parere è un'opera per cinefili, chi si aspetta di vedere qualcosa "alla Fitzcarraldo" probabilmente resterà deluso.

Sig. Chisciano  @  20/04/2007 22:31:17
   8 / 10
Grande Herzog, riesce a creare un film incredibile senza che praticamente esso esista. Attraverso i monologhi dell'alieno più umano mai visto ci catapulta in un clima fantascientifico, ci costringe a pensare all'ignoto senza avvalersi di nessun effetto speciale. Una pellicola molto particolare che forse può risultare parecchio noiosa però il risultato è un prodotto unico e sicuramente riuscito.

Beefheart  @  20/04/2007 22:12:49
   7½ / 10
Docu-fiction in pieno stile Herzog. L'espediente è quello di inscenare un documentario interplanetario basato sulle dichiarazioni di un alieno che, in uno sfondo di fatiscente degrado ed abbandono urbanistico, sfogandosi davanti ad una telecamera, parla direttamente ai terrestri criticando alcune loro scelte al pari di quelle dei suoi stessi simili extra-terrestri. L'eventualità di una contaminazione globale della Terra ci costringerebbe a cercare riparo altrove e sull' impossibilità della cosa Herzog gioca a costruire un finto documentario ricavato dal montaggio di riprese spaziali, immagini di repertorio sugli albori del volo, sequenze recuperate dagli archivi NASA con gli astronauti all'interno dello Shuttle e riprese sub-acquee girate sotto la calotta glaciale che simulano la superficie di The Wild Blue Yonder, il pianeta da colonizzare dall'atmosfera di elio liquido ed il cielo di ghiaccio. Ipnotiche e claustrofobiche le immagini girate sott'acqua, suggestive e curiose quelle dell'equipaggio fluttuante nella navicella; il tutto musicalmente scandito da una inedita miscelanza di folk sardo/arabo. Efficace prova di Brad Douriff nel ruolo dell'alieno. Ironico, cinico, filosofico è l'ennesima esperienza psico-visiva.

piernelweb  @  15/02/2007 22:06:03
   7 / 10
Per molti versi "l'ignoto spazio profondo" è un film prodigioso. Dal genio di Herzog un'esempio, credo senza precedenti, di cinema sperimentale che prende forma da immagini e filmati di altra fonte che divengono agli occhi dello spettatore, per manipolazione del regista tedesco, tutt'altro. Un mix di sequenze spaziali (di provenienza Nasa) subacque e aeree surreali e di impressionante bellezza accompagnate dalla voce narrante dell'alieno Brad Dourif e dalla musica "senza tempo" dei Tenores di Orosei. L'Odissea nello spazio di Herzog in diversi momenti è pesante come un macigno, nella sua lentezza ed allucinazione ma nel complesso assume la forma di una portentosa fantascientifica fiaba ecologica di grande impatto emotivo. E' incredibile come con pochissimi mezzi si possa fare dell'ottimo cinema.

Invia una mail all'autore del commento emmepi8  @  27/01/2007 17:08:53
   7½ / 10
Ho avuto la fortuna qualche anno fa di conoscere Herzog nella mia città, avevo già visto qualcosa della sua filmografia fra cui Fitzcarraldo, che mi aveva affascinato, da lì cerco sempre di recuperare o vedere altre suoe opere, e alle volte non è facile dato che abito in una città di provincia, quindi mi devo dare da fare e sfruttare ogni passaggio anche ad ore impossibili e per questo film è così. Capisco che non può essere un film commerciale, ma che almeno una rete Rai non sia dedicata a cose che escono dal convezionale audience non lo capirò mai, o almeno faccio finta di non capirlo. Qui abbiamo un'idea particolare che è una sfida a fare cinema anche con i pochi mezzi a disposizione, ma per uno che conosce il mezzo e sa perfettamente cosa vuole, arrivare non ci sono problemi. Un mixer di immagini, di musica e di argomentazioni per cui qualcuno lo ha paragonato a Jules Verne; è un cinema molto diverso dalle sue narrazioni decise e concrete, ma anche bellissime, qui è un'esercitazione nebulosa su un'idea politica che vuole indurre a pensare. In fondo non lo reputo tanto lontano dall'idea di 2001 Odissea nello spazio di Kubrick, con un perfezionamento, o un'estremizzazione, nel finale.
Idea buona e ben costruita, anche se molto in economia e nel finale ci mette anche una buona dose di ironia
BRad Dourif. L'alieno, attore che conosceva già Herzog e che ha lavorato spessissimo in film diversi dalla normale distribuzione

Titto  @  22/06/2006 04:42:04
   6 / 10
Ho passato mesi a cercare questa pellicola e finalmente l'ho trovata.
Sono stati gli 81 minuti più duri della mia vita. Preferirei vedermi Apocalypse Now al contrario 10 volte pur di non ripensare mai piu a L'ignoto spazio profondo.
L'unico motivo perche questo film esiste è la sua testimonianza della bella crociera spaziale che si è fatto il regista per le riprese sullo Shuttle. (la leccata di **** alla Nasa nei titoli finali è imbarazzante "Ringraziamo la Nasa per la sua poesia").

Si tratta di una sorta di documentario in cui il confine fra verità e "meno verità" è molto sottile. Ma gli spunti sono teorie accettabili (in realtà tutto si basa sulla recente Teoria delle Stringhe). Chi è interessato all'argomento troverà abbastanza chiaro cio che viene descritto. Chi invece non conosce nulla di astrofisica e quantistica, cioè la maggior parte delle persone, non capirà assolutamente nulla. Inoltre le interminabili scene degli astronauti che mangiano, fanno ginnastica, salutano ecc.. e dei sub che continuano a trotterellare nelle acque dn questo magnifico pianeta Terra, in mezzo alle meduse, distruggono anche chi, come me, conosce benino i concetti espressi (queste "scene" durano tantissimo e infestano tutto il film. Se si eliminassero verrebbe fuori un interessante cortometraggio di nemmeno 10 minuti). Herzog, per aiutare, sceglie anche musiche aborigene veramente terribili ed estenuanti.
Mi domando perchè Herzog abbia voluto massacrare lo spettatore, con quasi cattiveria, rendendo la proiezione al cinema una vera e propria prigionia.
Grazie Dio per aver fatto in modo che lo vedessi con libero arbitrio in DVD, ...e le scene estenuanti come in un viaggio nel tempo, si trasformano in pochi attimi!

L'alieno mezzo schizzato sembra quasi uno che c'è rimasto sotto con LSD ed è davvero irritante oltreche poco credibile sotto tutti i punti di vista. Direi proprio che è l'attore sbagliato.

Sono arrivato fino alla fine, con uno sforzo sovraumano, pensando di essere illuminato dal finale.
Invece no.
Il motivo per cui Herzog ce l'ha menata per 81 minuti, cioè 4860 secondi della nostra vita, è davvero elementare, tanto da confermare il dubbio che il prodotto sia destinato più ai bambini: la Terra è un posto bellissimo, non distruggiamola perchè trovare un altro pianeta per noi vivibile sarebbero c.azzi visto che è lontano 22 mila anni luce.

Scordatevi inoltre immagini evocative: a parte le ovvie immagini della Terra vista dallo spazio e i colori strani dal fondo dell oceano che fanno sempre effetto (ovviamente ripetute fino alla nausea), il resto è piuttosto grossolano.

Ma la cosa che piu odio in questo "coso", oltre all'inutilità dell'idea, è la paranoica e ossessiva lentezza. Herzog vuole avere troppa attenzione, pretenendo che lo spettatore si immerga in un trip visivo, ma purtoppo esagera ottenendo l'effetto contrario.
Non mi sento di coniderare questo film una ciofeca perchè è comunque evidente lo stato paradisiaco ed estremamente intellettuale di Herzog. Ma purtroppo in pochi sono illuminati quanto lui per poterlo apprezzare.

In fine; se vi interessa la materia "Viaggi nel Tempo" , "quantistica", "relatività" ecc.. fate lo sforzo di guardarlo (a vostro rischio e pericolo).
Se invece non ve ne fre.ga niente (sarebbe comunque un peccato) EVITATELO COME LA PESTE

benzo24  @  21/03/2006 20:09:24
   6½ / 10
Interressante film (come tutti quelli di herzog), pieno di immagini e musiche suggestive. Una piccolo poesia alla bellezza e alla fragilità del nostro pianeta. Fosse stato più corto e più conciso sicuramente sarebbe stato un capolavoro. comunque geniale.

Edo  @  12/12/2005 19:12:23
   7½ / 10
Un film che non si capisce come sia riuscito a trovare un distributore in Italia, un film che certamente si trova fuoriposto nel panorama nazionale delle sale cinematografiche, un film che non è un film, ma ca(zz)o, finalmente un distributore con le palle che regala alternative allo squallume natalizio!
Herzog è come sempre assurdo ed estremo nella sua genialità (Fitzcaraldo uno dei miei tre primi film preferiti), reinventandosi materiali di repertorio a far da caleidoscopiio visivo narrativo alla divertente (anche se troppo lunga) storia dell´invasione.
Fantastiche le immagini subacque reinventate nel colore (semplice genialata di usare quel comando INVERT, o come cavolo si chiama, che su photoshop ribalta i colori...) e giustamente "ipnotici" i cori sardi.
Grande Dario di Luca che coproduce il film.
Film ovviamente non film, meglio che chi lo va a vedere sappia quello che va a vedere e non si aspetti un film "normale"
Però come già accennato, è un pochino lungo, e quando si tira troppo si rischia di stancare, annoiare, sul filo ma qualche volta ci casca.
Comunque grande Herzog come sempre

Gruppo COLLABORATORI paul  @  03/12/2005 00:40:12
   8½ / 10
Come ha scritto Logical si tratta di un film quasi ipnotico, nemmeno definibile metacinema visto che in questo caso l'inganno non è a posteriori e nemmeno a priori...l'inganno (dell'alieno Dourif, dello spazio, del pianeta extraterrestre) è nel momento... Per la prima volta dai tempi di Barry Lyndon in un film (che comunque non può definirsi nemmeno documentario) al cinema viene usato il famoso Zeiss da 50mm e 36.5mm, f/0.7 anche se, a differenza della pellicola di Kubrick, qui (non mi sembra) si sia fatta alcuna modifica, almeno per le scene nello spazio e dentro l'oceano.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2005 03.01.43
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  25/11/2005 22:16:08
   10 / 10
Werner Herzog realizza un miracolo sempre sfiorato: il film si crea nella testa di chi guarda senza neppure il bisogno o lo sforzo di girarlo. La storia è lo strumento dell'ipnosi: piano piano si cominicia a credere a tutto, a quello che è vero - probabilmente - e a tutto quello che non solo è falso ma che è evidentemente assolutamente altro. Rinuncia meravigliosamente a girare, semplicemente rimonta footage courtesy la NASA oppure convince un amico a scendere in un buco sotto il ghiaccio. E noi crediamo a tutto, all'alieno abbandonato nel centro commerciale che non ha avuto fortuna, ai tunnel spazio-temporali del (vero? vero!) scienziato cinoamericano, ai cieli di elio liquido, alle creature tenere che abbiamo trattato male. Come in "Cuore di vetro" siamo noi ad essere i paesani ipnotizzati a chiedere a lui di liberarci dal gigante; crediamo a tutto e meravigliosamente capiamo che si può credere a tutto quando almeno se ne intravede una ragione.
La costruzione di questo film è semplice come un disegno su un foglio, ha la freschezza divertita di un collage riuscito senza sforzo e senza drammi, veloce come un pensiero che sa quello che vuole e che togliendo tutto prende il volo.

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