Una vicenda che ruota intorno alle cosiddette "baby boxes": i luoghi dove i genitori coreani abbandonano i bambini che hanno messo al mondo ma che non possono o non vogliono tenere con sé, in modo che possano essere adottati e cresciuti da qualcun altro.
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Il tema della "famiglia" torna protagonista ancora una volta in un film di Koreeda sempre bravo a mescolare personaggi presi da posti diversi ma che si amalgamano alla perfezione (ottima sceneggiatura appunto) fino a formare una "nuova" famiglia.
Molto ben espressi i caratteri della maggior parte di loro e non mancano sorprese. Il modo iniziale in cui viene trattato il bambino-oggetto è spregevole ma affascinante allo stesso tempo. Lo definirei quasi Humor nero.
Una commedia drammatica on the road che strappa sorrisi e lacrime. Promosso.