la vita e' meravigliosa regia di Frank Capra USA 1946
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la vita e' meravigliosa (1946)

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locandina del film LA VITA E' MERAVIGLIOSA

Titolo Originale: IT'S A WONDERFUL LIFE

RegiaFrank Capra

InterpretiJames Stewart, Donna Reed, Lionel Barrymore, Thomas Mitchell, Henry Travers, Beulah Bondi, Frank Faylen, Ward Bond, Gloria Grahame, H.B. Warner, Frank Albertson, Todd Karns, Samuel S. Hinds, Mary Treen, Virginia Patton, Charles Williams, Sarah Edwards, William Edmunds, Lillian Randolph, Argentina Brunetti, Robert J. Anderson, Ronnie Ralph, Jean Gale, Jeanine Ann Roose, Danny Mummert, Georgie Nokes, Sheldon Leonard, Frank Hagney, Ray Walker, Charles Lane, Edward Keane, Carol Coombs

Durata: h 2.10
NazionalitàUSA 1946
Generedrammatico
Tratto dal libro "La vita è meravigliosa" di Philip Van Doren Stern
Al cinema nel Settembre 1946

•  Altri film di Frank Capra

Trama del film La vita e' meravigliosa

George Bailey ha vissuto una vita di sacrificio per il bene della sua famiglia e della sua città: un Natale, però, i suoi affari improvvisamente precipitano, i problemi lo sommergono, e sta per gettarsi nel fiume. Ma un angelo interviene...

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Voto Visitatori:   8,58 / 10 (131 voti)8,58Grafico
Miglior regista (Frank Capra)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior regista (Frank Capra)
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Voti e commenti su La vita e' meravigliosa, 131 opinioni inserite

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Dom Cobb  @  22/07/2018 15:05:56
   5 / 10
George Bailey ha trascorso tutta la vita a lavorare per il bene della sua famiglia e per venire incontro alle esigenze della sua piccola città; ma un giorno a causa di un banale errore, rischia di perdere tutto ciò per cui si è battuto con tanto sacrificio. Disperato, Bailey arriva addirittura a contemplare il suicidio, quando giunge in suo aiuto un angelo...
Che Frank Capra sia stato nel corso della sua vita un campione del sentimentalismo e promotore dei più classici valori positivi alla base del nostro modo di vivere e di pensare è cosa ormai risaputa; allo stesso modo, è noto come la sua filmografia sia ripiena di storie che mettono tali valori in primo piano alla stregua di fiabe moderne, dove fra critica spietata ai lati oscuri dell'era contemporanea e il trionfo incondizionato del bene e della parte migliore di ciascuno di noi non era difficile trovare dei parallelismi all'altrettanto iconico cinema disneyano. Era solo questione di tempo prima che Capra compisse il passo definitivo e si cimentasse in un'opera che fosse una fiaba non solo a livello metaforico, ma anche formale e contenutistico.
I tempi, però erano totalmente cambiati nel giro di pochi anni: la guerra aveva del tutto spazzato via l'ottimismo degli anni del New Deal, risvegliando un cinismo dove non c'era più spazio per il genuino sentimentalismo del grande cineasta, motivo per cui "La vita è meravigliosa" fu un fiasco sia di pubblico che di critica. Oggi, esso viene considerato il capolavoro di Capra, trasformandosi in breve tempo in un classico natalizio. Di fronte a tanto clamore, spero mi scusino tutti se non mi unisco al gaudio generale.
Ammetto che ero in trepidante attesa di vedere questo film, dopo aver già visto ed apprezzato la maggior parte delle precedenti opere di Capra; certo, "Arriva John Doe" mostrava un po' di stanca e la formula ripetitiva e ormai prevedibile lo rendeva pedante e un po' fastidioso, al netto di un paio di bei momenti, ma questo non ha intaccato le mie aspettative. In fondo, tutti commettono degli errori, è naturale che si compia un passo falso per poi magari ricorreggere la rotta, tanto più che il film del '41 oggi è uno dei meno famosi del regista. La cocente delusione cui sono andato incontro, però, mi ha francamente sorpreso, anche se i motivi sono diversi da quelli che molti di voi potrebbero pensare.
Infatti non ho alcun problema con il messaggio che il film vuole comunicare, anzi: l'idea che tramite piccoli gesti e con la sola propria esistenza si sia in grado di influenzare in positivo le vite di un'intera città (concetto applicabile in qualunque contesto sociale) viene veicolato perfettamente. Il tutto viene supportato dalle ottime prestazioni del cast, su cui campeggia un James Stewart maiuscolo, che rapidamente si sta imponendo come uno dei più simpatici leading men del suo tempo. Oltre a questo vi è ovviamente l'evocativa regia di Capra, che si serve al meglio delle potenzialità del bianco e nero per creare uno strepitoso miscuglio di commedia drammatica urbana e fiaba gotica nel più classico senso del termine.


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Il problema, ed è uno gigantesco per quanto mi riguarda, è l'esecuzione: tutto ciò che ho detto vale infatti solo per una specifica sezione del film, non per la sua interezza, e fin dall'inizio Capra spiazza con la scelta di relegare la trama vera e propria giusto all'ultima mezz'ora. Per il resto, dopo un prologo che definire strano, bislacco e poco riuscito sarebbe un eufemismo,


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veniamo abbandonati in un flashback che illustra con ampia pienezza di dettagli tutta la vita del nostro protagonista fin da quando era bambino, fra amori, dolori e imprese professionali varie. E il ritmo purtroppo ne risente parecchio: questa sequenza, che occupa tutta la prima ora e quaranta, si dilunga fino alla nausea e da l'impressione di un prologo che non ne vuole sapere di finire, mentre il film si impantana su sé stesso senza ingranare mai. Insomma, che mi importa di conoscere tutta la vita di George Bailey, quando la sua situazione professionale e familiare si sarebbe potuta stabilire nel giro di una ventina di minuti con altrettanta efficacia, magari illustrandoci la sua routine quotidiana fra casa e lavoro? L'intero excursus sulla sua vita non è necessario, perché alla fin fine tutto ciò che ci serve sapere sul personaggio di Bailey ci viene già comunicato nel breve e bizzarro prologo dai discorsi che vengono fatti su di lui, ancora prima che il flashback abbia inizio.
In altre parole, il tutto da la sensazione di una trama insufficiente a reggere più di un'oretta di film al massimo, motivo per cui si è scelto di allungare e diluire la storia esagerando ampiamente le dosi arrivando a una durata davvero eccessiva. Tra l'altro, il bisogno di instaurare ad ogni costo una sorta di conflitto, come se la vicenda principale già non ne avesse uno in qualche modo, porta anche all'apparizione di personaggi completamente inutili.


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Per tirare le somme, il messaggio è valido, le interpretazioni anche e a livello tecnico le atmosfere (qualche volta) sono ancora tipiche del solito, buon vecchio Capra; ma la struttura narrativa priva di senso, alcune scelte di regia altamente discutibili e l'alto contenuto di riempitivo senza capo né coda fa perdere tutta la buona volontà una volta che l'ultima mezz'ora, l'unica parte del film a funzionare davvero, finalmente arriva. Chi l'avrebbe detto che il capolavoro di Frank Capra per me sarebbe risultato invece il suo film peggiore?

TheLegend  @  16/06/2017 16:26:10
   3 / 10
Un film di una noia sconcertante.
Uno di quei film di cui proprio non capisco l'esaltazione collettiva.

DogDayAfternoon  @  09/01/2017 13:33:45
   5 / 10
Per anni e anni ho sempre voluto evitarlo, a pelle non mi ha mai ispirato. Questo Natale mi sono ripromesso di recuperarlo, e come da copione sono rimasto allibito per come un film del genere possa avere avuto ed avere tuttora questo successo.

Un film che definire stucchevole è dir poco, di una banalità e ruffianeria impressionante, una palla immensa aggravata dal fatto che James Stewart è tra gli attori che odio di più specialmente quando interpreta questi personaggi tutti perfettini alla Mickey Mouse.

Uno di quei misteri inspiegabili della vita che più uno ci pensa e più resta sbalordito.

rinuzeronte  @  17/02/2012 16:06:06
   4 / 10
La vita è l'escremento noto a chi, decantandola, la incarna.

6 risposte al commento
Ultima risposta 18/02/2012 20.18.07
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  03/01/2010 12:21:32
   5½ / 10
Giuro che è l’ultima volta che commento (e soprattutto che guardo) una commedia di Capra, ma lasciate che io esprima il mio disappunto; e cercherò di essere il più chiaro possibile.

Non amo in genere le commedie hollywoodiane, anzi le detesto. Detesto il mondo falsificato che proiettano, superficialmente interpretato, il loro mondo semplificato, tutto ricami e buoni ideali, illusorio, perfettino, finto, sempre ben pettinato e in ordine, come se la nostra realtà fosse totalmente rappresentabile coi soli balli e le canzoncine e le atmosfere sognanti e i costumi e i baci romantici. D’accordo, è finzione, ma che devia a mio parere nella falsificazione. Ovvero, non v’è alcun tipo d’impegno da parte di queste pellicole di penetrare un poco più a fondo: non nelle questioni e mai nei personaggi. Leggerezza è sinonimo di superficialità, quando ci sono esempi, come l’intera opera di Renoir, che smentiscono tale assioma.

Nella fattispecie, in “La vita è meravigliosa”, si aggiunge a tutto ciò - e alla retorica e alla frivolezza - una storia di una puerilità davvero risibile (un angelo scende dal cielo ad aiutarne uno, perché?) che l’impianto favolistico non credo possa giustificare del tutto.

La vita è dunque meravigliosa?
Be’, se si è i protagonisti borghesi di una commedia hollywoodiana, se si vive in una cittadina dove sono tutti bravi e buoni tranne uno, se si ha per moglie Donna Reed (fedele), se da bambini si è prestato attenzione alle lezioni di catechismo, se si è alti e belli e intelligenti e bene educati, se si dispone dell’aiuto esclusivo di un angelo inviato dal cielo (?), se si è insomma dei miracolati, e se alla fine della fiera ci si ritrova ricchi sfondati; ebbene sì, la vita è meravigliosa.

55 risposte al commento
Ultima risposta 14/02/2010 21.00.42
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Mauro Lanari  @  24/03/2009 16:09:51
   1½ / 10
Uno dei difetti principali presenti in "The Butterfly Effect" è che il finale scelto fra i molti girati (e rintracciabili online) non è poi così aperto come potrebbe sembrare: lui e lei si reincontrano, hanno la sensazione del "volto già noto", ma poi proseguono andando ognuno per la propria strada. S'è persa un'opportunità forse più unica che rara, nella storia del cinema, per spingere all'estremo l'impostazione leibniziana del frankcapriano "La vita è meravigliosa". L’analisi comparativa dei possibili mondi alternativi, la differenziale fra gli scenari storicamente e cosmicamente controfattuali è doverosa, ma termina ancora con una scelta precisa, proprio come nel b/n del '46. Invece oggi sappiamo che ciò ci è umanamente indecidibile, esorbita le nostre capacità di giudizio e discernimento, ci obbliga a una "epoché" inedita nella sua postmoderna voraginosità. Oggi, se due registi esordienti avessero avuto il coraggio d'osare fino in fondo, avrebbero proposto TUTTI i finali girati, dal più smaccato happy ending al nichilistico esito della tragedia sofoclea come nell'"Edipo a Colono" ("Non nascere: questa è la parola migliore. Oppure quando si è nati tornare al più presto là donde si è venuti": terzo stasimo, vv. 1224-7).

Si veda:
http://www.ibs.it/dvd/8027253001129/its-a-wonderful-life/vita-meravigliosa.html

Inoltre il forum interno:
http://www.filmscoop.it/forum/forum_posts.asp?TID=10747&get=last#1918049

27 risposte al commento
Ultima risposta 17/12/2009 02.05.47
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Gruppo REDAZIONE amterme63  @  27/10/2007 18:20:25
   5½ / 10
Un film con buoni spunti ma letteralmente rovinato dall’eccessivo idealismo, che fa apparire tutta la storia e i personaggi come falsi e irrealistici. C’è da dire che come scusante ha il fatto che viene presentato come una fiaba natalizia, anche se si possono fare opere dello stesso stile con conflitti più profondi, personaggi veritieri e esito meno scontato.
I temi che si incrociano fra di loro sono tre: uno sociale, in difesa dei valori politici e etici dell’America populista e di provincia. E’ il filone che non vuole nascondere i problemi e le degenerazioni del sistema politico americano, ma che ripone grande fiducia in alcune persone “eroiche” che riescono a risvegliare e a far trionfare i valori originari positivi della democrazia. In questo caso è una denuncia verso i grandi capitalisti (i trust) e un’affermazione ottimista del principio del piccolo risparmio e della vita modesta, virtuosa e felice (visione piuttosto utopica e irrealistica).
Il secondo è quello esistenzialista, sullo scopo e sul significato della vita, ed è l’aspetto più attuale e significativo del film. Grazie al trucco filmico di mostrare una realtà alternativa e negativa (conseguenza della mancanza degli atti altruistici del protagonista), si rende concreto l’effetto positivo della solidarietà nella vita individuale e sociale. Certamente la cosa non è così schematica e automatica come nel film, ma senzaltro ogni piccolo atto, anche insignificante, ha la sua grande conseguenza, come tanti altri film futuri mostreranno in maniera più sottile e approfondita.
Il terzo tema è quello del suggello religioso alla storia raccontata. Bisogna dire che l’argomento è trattato in maniera piuttosto ambigua, oscillante fra il comico e il serio. Certamente c’è molta ironia e scherzo nella vicenda dell’angelo di seconda classe e dei suoi referenti, ma il tutto è presentato in maniera così amabile e “ruffiana” da far quasi desiderare che un tale universo parallelo possa esistere davvero. Tanto più che i personaggi ci credono, pregano e vengono esauditi. E’ un modo per conciliare fede e valori materialistici (i soldi sono i grandi protagonisti del film) alla base della cultura americana.
La tecnica registica di Capra non mi ha colpito per niente. Troppo ristretta nei canoni prevedibili dello stile di Hollywood: scene convenzionali che si susseguono a ritmo costante, primi piani flou sulla protagonista femminile sempre bella e ottimista anche nella miseria o con quattro figli. Stride moltissimo far passare attori anziani per dei giovani ventenni. Insomma un film stilisticamente molto datato e artificioso. Ora capisco come mai il Neorealismo ebbe l’effetto di una bomba negli USA dell’epoca.

5 risposte al commento
Ultima risposta 03/01/2010 21.22.05
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snakes  @  19/03/2005 23:41:09
   5 / 10
Veramente niente di particolare,ancora non posso capire come questo film viene considerato un capolavoro.

4 risposte al commento
Ultima risposta 03/08/2007 17.40.32
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killer  @  17/03/2005 13:13:29
   5 / 10
Non mi è piaciuto per niente,molto noioso.

3 risposte al commento
Ultima risposta 26/05/2008 15.38.14
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corvino84  @  04/02/2005 01:59:47
   5 / 10
A me proprio non e' piaciuto. Mi sembra una bella storiella....niente di piu....forse non lo capito...boh

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/02/2005 20.56.28
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