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Non ci siamo ancora, nonostante questo sia meglio di Mummie, Gabriele Albanesi non riesce ancora a tirare fuori qualcosa di decente. Non dico altro perchè hanno già detto tutto chi l'ha visto prima di me.
Il corto dura 5 minuti (7 con i titoli iniziali e di coda). Il regista ha scribacchiato una paginetta e si è messo a fare un corto che si permette pure di paragonarlo allo stile di Argento. Il bambino (non sa recitare) ci mette 4 minuti a capire che deve aprire l'armadio per vedere cosa c'è dentro. Ma poi comè che non sapesse chi c'era li dentro? la bambina (che ha una stazza superiore al marmocchio) è cosi deficente da farsi rinchiudere e legare nell'armadio? ma non fatemi ridere. Storia e regia pessima!
Ma scherziamo? A parte che forse un po' di olio spray ci avrebbe risparmiato questa farsa, ma il bambino è il Re degli Idioti, prima ci infila la sorella dentro l'armadio poi piglia paura se dall'armadio stesso sente dei rumori. Tra l'altro non crea nemmeno tensione.
Sarebbe stato più simpatico se dentro ci fosse stata Super Vicky:
She’s a small wonder, lovely and bright with soft curls. She’s a small wonder, a child unlike other girls. She’s a miracle, and I grant you, She’ll enchant you at your sight, She’s a small wonder, and she’ll make your heart beat twice. She’s fantastic, made of plastic, Microchips here and there. She’s a small wonder, brings love and laughter everywhere.
Sicuramente meglio di mummie,ma sto Albanesi rimane un personaggio di cui non se ne sentiva il bisogno. Sulla stessa scia meglio Alex Visani a questo punto.
altro corto diretto da gabriele albanesi,l'idea era buona ma il regista non l'ha saputa affatto sfruttare e non ha approfondito alcune cose(vedi spoiler). rispetto a"mummie"questo cortometraggio ha un pò più di tensione. comunque non mi sento di consigliarlo.
!!!!! 7 minuti pregni di angoscia che mi hanno coinvolto forse eccessivamente, ma le motivazioni sono tante: il ragazzino mi ha ricordato me stesso quand'ero piccolo (per la fobia del buio e degli strani rumori nella notte, intendiamoci (-: Anch'io mi coprivo terrorizzato fino a su), ergo si tratta di una rappresentazione fedele alla realtà; l'atmosfera è ricercata e assai valida per essere un corto, il regista si concentra su quelli che sono gli unici due personaggi per rendere altresì la loro caratterizzazione più realistica, dettagliata e coinvolgente possibile e cercando anche di rimanere in quelli che sono i limiti di tempo, senza uscire di straforo.
Un bambino che all'inizio ispira quasi tenerezza e che all'ultimo si rivela essere quello che è..dovrebbe far riflettere, ai genitori in primis. Io penso che questo corto sia essenzialmente da consigliare e da far vedere a loro perchè qualcosa la insegna dopotutto.
Certo, taluni potranno obbiettare sullo scorrere apparentemente sgangherato, e cioé (non svelo il finale):
Il bambino va a letto per poi dimenticare del tutto quello che ha fatto prima e risvegliarsi non riconoscendo i ruomori che sente da dentro l'armadio. Perciò è spaventato da essi.
Tutto ciò non si chiama nemmeno espediente narrativo, ma...realtà. Per quanto improbabile sia la messa in scena per alcuni, quante volte preferiamo dimenticare ciò che abbiamo fatto di turpe e disonesto per restare in pace con noi stessi?? E riusciamo a farlo in un modo o nell'altro, o perchè preferiamo che non fosse mai successo e quindi ci prude, o perchè per noi quello di osceno che abbiamo fatto è normale routine che non ci tocca minimamente. Tutto ciò a prescindere dall'età del soggetto disturbato. Il regista voleva puntare a quello.
In sintesi: un corto a dir poco e interessante, senza presunzione alcuna ma alla cui base vi sono una marea di idee e dietro a cui si cela una miriade di significati (nemmeno io di sicuro li ho colti tutti). Ce ne fossero molti, per me è stato un pugno nello stomaco.