la rabbia giovane regia di Terrence Malick USA 1973
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la rabbia giovane (1973)

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locandina del film LA RABBIA GIOVANE

Titolo Originale: BADLANDS

RegiaTerrence Malick

InterpretiMartin Sheen, Sissy Spacek, Warren Oates, John Carter, Ramon Bieri, Alan Vint

Durata: h 1.35
NazionalitàUSA 1973
Generedrammatico
Al cinema nel Dicembre 1973

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Trama del film La rabbia giovane

Dopo aver ucciso il padre della sua ragazza, un giovane si mette in fuga con lei attraversando Sud Dakota e Montana, e compiendo una serie di assurdi omicidi.

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Voto Visitatori:   7,55 / 10 (61 voti)7,55Grafico
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Voti e commenti su La rabbia giovane, 61 opinioni inserite

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Charlie Firpo  @  11/05/2014 09:19:52
   7 / 10
Buon film d'esordio di Malick nel quale si vedono tutte le caratteristiche del regista compreso il germe della pallosità e della megalomania che in seguito nella sua striminzita filmografia si svilupperà a livelli abnormi. forse sotto un certo punto di vista questa Rabbia Giovane è a tutti gli effetti il suo film più riuscito. Bravi i protagonisti Sheen e Spacek.

Curiosità lette su wikipedia:

Questo film venne definito da un vero serial killer come un "inno agli psicopatici" si tratta di Zodiac chiamato così perchè negli anni 70 sfidava la polizia mandando alle testate giornalistiche degli enigmi codificati con segni astrologici... in una lettera minaccio la redazione di un famoso giornale di non fare alcuna pubblicità a questo film. Zodiac non fu mai catturato.

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Ultima risposta 03/09/2015 12.35.20
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  05/01/2012 18:18:34
   8 / 10
La strage operata da Breivik , il folle che il 23 luglio di quest'anno in Norvegia ha lasciato dietro di sé un triste tappeto di morte, ha stravolto quello che fino a quel momento era lo stereotipo del pazzo che compie delle mattanze nei confronti di vittime innocenti, incapaci di difendersi. La quasi totalità delle volte notizie di queste stragi, da non confondere con quelle tipiche del terrorismo, ci giungono da oltre oceano, nell'immaginario collettivo la culla di questi signori della porta accanto che improvvisamente danno di matto e seminano morte è sempre stata l'America, la culla della violenza senza scopo, gratuita, incomprensibile, numerosi registi ne hanno tratto spunto per girarne, a riguardo, indimenticabili pellicole.
E' incredibile come possano far colpo sulla psiche umana questo genere di accadimenti, un fatto di cronaca nera è materiale prezioso per un regista, senza scomodare la propria creatività si ritrova improvvisamente e gratuitamente gli ingredienti giusti per dare vita ad una pellicola pronta a soddisfare milioni di persone che ne traggono morboso interesse. Dalla nostra finestra di spettatori, inconsciamente, ci ritroviamo appagati e soddisfatti dalla visione di questo genere di film, la violenza è adrenalinica, la condanniamo ma ci piace osservarla, sulla poltrona con gli occhi sbarrati o seminascosti sotto le mani da quel terrore trasmesso godiamo di quelle emozioni forti che la pellicola in questione ci regala.
Che la realtà spesso superi la fantasia ci viene confermato quando, dopo la visione di un film drammatico che ha all'interno scene di violenza inaudite, scopriamo che quella pellicola è tratta da un caso realmente accaduto, è sì cinema di finzione ma documenta un fatto reale, tutto quello che ci ha fatto accapponare la pelle per tutta la durata del film è successo veramente, ma noi abbiamo goduto di quella visione, ci ha affascinato, come è possibile? E le vittime? Gli attori muoiono per finta ma il personaggio che rappresentano no, quello è morto per davvero, ed ha subìto quelle violenze, a rifletterci è una cosa scioccante.
"La rabbia giovane" è tratto da una storia accaduta veramente, negli Stati Uniti, negli anni '50, a quale rabbia si riferisca il titolo non ci è dato di sapere, forse soffocata, inespressa, l'ho cercata nello sguardo di Kit nei momenti che precedevano le folli esecuzioni, non l'ho trovata, quello che esprimevano quegli occhi era soltanto noia, un vuoto penoso a tratti irritante, un rifiuto delle convenzioni che fa molto ribelle ma che non porta da nessuna parte se non a fare i conti con la propria coscienza. Il disagio esistenziale dei due protagonisti è trattato quasi poeticamente, con la fuga on the road di Kit e Holly circondati dalle bellezze della natura con i loro balli e le reciproche effusioni, un sogno di libertà che farebbe pensare ad una storia romantica se non fosse che per conquistarlo i due privano della libertà qualcun altro, per sempre.
Il film è bellissimo, crudo, diretto, con lo scopo di descrivere i fatti così come sono accaduti, senza inutili ridondanze o sfruttatissime scene ad effetto, se proprio devo trovargli un difetto, ma questo è comune ad altri film del genere, è il far risultare Kit un personaggio da ammirare, queste forme estreme di nichilismo distruttivo andrebbero aborrite sempre, in toto, ed invece eccoci, al pari di Holly, indignati per le azioni di Kit ma affascinati dal suo essere, incantati da questa personalità così ben rappresentata da un giovane Martin Sheen novello James Dean; Non dovremmo, Kit è un mostro, uno stupido strumento di morte così come lo è stato Breivik, così come lo sono stati tutti quelli che hanno compiuto stragi di innocenti. Ogni volta non posso fare a meno di vedere queste storie di violenza gratuita dalla parte delle vittime, un attimo e non ci sono più, loro se ne fregano della personalità del carnefice, nel loro mondo non ci sono personaggi maledetti da ammirare.

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Ultima risposta 23/06/2013 18.50.23
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  31/05/2011 23:50:04
   8 / 10
Nell'esordio di Malick si intravedono gli albori di una grande ed innovativa poetica cinematografica. Girato negli ambienti topici dei roadmovies americani, ha un andamento lento ed un montaggio armonico, insoliti per il genere (si pensi alla frenesia di "Punto zero"). Ancor più singolari sono i personaggi: marionette affette da disturbo narcisistico, apatia, straniamento. "Badlands" è un titolo quanto mai emblematico nella sua ambiguità, ingloba tutta la subdola collisione fra il male innocente della natura e il male colpevole dell'uomo.

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Ultima risposta 29/10/2011 14.17.05
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Bono Vox  @  17/02/2008 13:58:45
   1 / 10
Voto 1! Film senza senso! Solo un pazzo ucciderebbe così facilmente. E dubito che una ragazza di 15 anni non se ne freghi di niente di un deficiente che gli uccide il padre davanti agli occhi e non piange nemmeno. I suoi racconti poi sembrano quelli di pippi calzelunghe. Credo sia uno dei peggiori film mai girati nella storia e Terence Mallick si è dimostrato uno scadente regista, come lo si vede anche in "La sottile linea rossa".

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Ultima risposta 17/02/2008 14.05.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  02/03/2007 11:23:22
   8 / 10
Esordio alla regia di T. Malick e come tale bisogna ammettere che è un inizio davvero molto buono.
Un road movie d'ampio respiro dove un bravo Martin Sheen (Kit) ed una giovane S.Spacek (Holly) disegnano la loro fuga da un paese troppo chiuso in sterminati paesaggi che circondano il Sud Dakota ed il Montana; qui i due protagonisti si ritrovano a vivere di spedienti e spesso a livello quasi animalesco.
Il film ha un finale gelido di disincantata separazione.
La fotografia è straordinaria. Un'altra cosa che mi ha colpita è la tranquillità nelle scene di violenza, lo so che è un ossimoro però è proprio la sensazione che si evince dal film.

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Ultima risposta 09/12/2007 18.09.21
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Crimson  @  06/08/2006 18:24:13
   8½ / 10
Fin da questo magistrale esordio il regista porta alla ribalta tutti gli elementi che caratterizzeranno i propri film successivi. Intendo l'ambientazione suggestiva, la voce fuori campo, i temi dell'iniziazione alla vita, dell'idealizzazione contrapposta all'aderenza alla realtà. L'indagine di Malick parte e si sviluppa con numerosi interrogativi, si integra con l'esperienza, e giunge a conclusione attraverso la maturità del personaggio protagonista. Guardare un film del regista è un'esperienza unica perchè permette allo spettatore di identificarsi con questa continua ricerca e quindi di vivere in forte simbiosi col personaggio principale. Perlomeno, questa è la mia sensazione.
Qui la protagonista, il personaggio 'sognatore', inizialmente immaturo e malleabile, è la ragazzina quindicenne interpretata dalla bravissima Sissiy Spacek. E' con i suoi occhi che viviamo la vicenda. La narrazione, la vicenda stessa e la sua evoluzione concreta, coincidono con un percorso non fine a sè stesso ma come ho già scritto permettono di suscitare riflessioni di ordine superiore. Ed è questo che distingue un 'semplice' film a-la 'Bonnie & Clyde', come il film potrebbe sembrare in superficie, da un film di spessore.
MA 'la rabbia giovane' è anche un film sull'esacerbazione di una 'generazione di James Dean', impersonificata da Martin Sheen (incredibile la somiglianza tra i due). Forse per capire il suo personaggio al giorno d'oggi dovremmo recuperare alcuni frammenti di quegli anni.

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Ultima risposta 10/03/2007 19.32.31
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Titto  @  04/02/2006 16:27:15
   10 / 10
capolavoro quasi sconosciuto in Europa, ha ispirato grandi registi esordienti negli anni '70 come Coppola, Scorsese. considerato un pilastro nell'evoluzione del cinema insieme al famoso Easy Rider.
Il carattere di lei è perfettamente descritto, mentre quello di lui giustamente molto superficiale....Malick è un maestro già al primo film.
Regia fredda e obbiettiva, stupefacente se non si sa nulla della storia.
Se ancora non lo avete fatto, evitate di leggere il riassunto della scheda e non informatevi su nulla prima di guardarlo.

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Ultima risposta 04/02/2006 16.28.48
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