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Vero e proprio festival del sangue e della violenza, in perfetta derivazione dal primo Hostel. La petite mort vede tre amici (Simone, Nina e Dodo) che stanno viaggiando verso la Spagna per le loro vacanze estive. Lungo la strada, a Francoforte, finiscono per essere rapinati. Depressi, si fermano per un drink presso la "Maison de petit mort" (nome indicante una metafora di un orgasmo sessuale). Il posto si rivelerà in realtà essere una casa delle torture gestite da Madame Fabienne che, insieme con le due figlie pazze, prova piacere ad infliggere vessazioni indicibili su poveri malcapitati. Presentato dal Ryan Nicholson di Live feed e Torched, girato in alta definizione con una macchina a mano in formato letterbox widescreen, La petite mort aggiunge un doveroso look professionale al cinema underground ultragore (anche se come violenza pura esiste di peggio). Vedibile ed abbastanza ben riuscito.
CURIOSITA': Gli effetti speciali sono ad opera del grande Olaf Ittenbach, pionere teutonico dell'ultragore, autore di importanti film come "The burning moon" e "Premutos"