la migliore offerta regia di Giuseppe Tornatore Italia 2013
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la migliore offerta (2013)

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locandina del film LA MIGLIORE OFFERTA

Titolo Originale: THE BEST OFFER

RegiaGiuseppe Tornatore

InterpretiGeoffrey Rush, Jim Sturgess, Donald Sutherland, Sylvia Hoeks, Philip Jackson, Dermot Crowley, Liya Kebede

Durata: h 2.04
NazionalitàItalia 2013
Generedrammatico
Al cinema nel Gennaio 2013

•  Altri film di Giuseppe Tornatore

Trama del film La migliore offerta

Virgil Oldman é un genio eccentrico, esperto d'arte, apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. La sua vita scorre al riparo dai sentimenti fin quando una donna misteriosa lo invita nella sua villa per effettuare una valutazione. Sarà l'inizio di un rapporto che scovolgerà per sempre la sua esistenza.

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Voto Visitatori:   7,83 / 10 (213 voti)7,83Grafico
Miglior filmMiglior regista (Giuseppe Tornatore)Migliore musicista (Ennio Morricone)Migliore scenografo (Maurizio Sabatini, Raffaella Giovannetti)Migliore costumista (Maurizio Millenotti)David giovani
VINCITORE DI 6 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Miglior film, Miglior regista (Giuseppe Tornatore), Migliore musicista (Ennio Morricone), Migliore scenografo (Maurizio Sabatini, Raffaella Giovannetti), Migliore costumista (Maurizio Millenotti), David giovani
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Voti e commenti su La migliore offerta, 213 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  16/01/2013 11:46:21
   7½ / 10
Oldman è un solitario, ma non solo è incapace di toccare e di avvicinare il prossimo. Vive in un mondo di bellezza eterna che non conosce il contatto fisico. Stordito da un'improvvisa e particolare figura femminile si ritroverà a fare i conti con la propria ingenuità e la propria debolezza.
Molto bravo Rush, belle le ambientazioni e la fotografia.
Tornatore ci regala un film molto interessante e di genere, non privo di alcuni difetti e di qualche eccessiva lungaggine.

dale cooper  @  15/01/2013 17:39:11
   9 / 10
CONTIENE POSSIBILI SPOILER

Film magnifico per tutte le qualità già elencate da precedenti interventi (fotografia, scenografie, regia, musiche, interpretazioni - in special modo Rush -), ma anche per quel suo essere un omaggio a un certo cinema italiano (in bilico tra giallo, thriller, noir) che dai primi anni settanta ci ha dato lustro e considerazione nel mondo: è una corrispondenza che va da parecchio Argento (il fulcro de L'uccello Dalle Piume Di Cristallo non era forse una galleria d'arte? E poi le varie dimore misteriose e inquietanti, il pupazzo di Profondo Rosso, il nano di Nonhosonno…) al Roeg di A Venezia…Un Dicembre Rosso Shocking (film italiano per metà, con quel finale…), passando per il Martino più mitteleuropeo (Lo Strano Vizio Della Signora Wardh), sino all'Avati "gotico" de La Casa Dalle Finestre Che Ridono (senza naturalmente dimenticare, allargando la prospettiva, tutte le varie "stangate" cinematografiche, nonché suggestioni Hitchcockiane, Polanskiane, Mametiane, financo Lynchiane, in qualche misura presenti.)
Fa piacere che un cineasta come Tornatore non abbia timore di tuffarsi nel "genere" (dove peraltro, da sempre, si situano gli esiti più felici del suo cinema), pur rielaborandolo in un'ottica personale, barocca e colta.
La Migliore Offerta è cinema popolare d'Autore, un film che, essendo girato in inglese e proponendo un ben bilanciato cast di star e nuove proposte, potrà avere anche molto appeal internazionale (ne abbiamo veramente bisogno!), e, a mio parere, qualche speranza in chiave oscar 2014…
Riguardo alla sceneggiatura, sono alla seconda visone (penso ce ne sarà a breve una terza, perché è una pellicola che mi ha affascinato molto) e credo di poter affermare che il meccanismo è molto ben oliato e non così pieno di incongruenze come ho letto da qualche parte (fatta salva quella certa sospensione dell'incredulità che va sempre concessa quando ci avviciniamo alla settima arte); comunque, a beneficio di tutti quelli che hanno esternato dubbi o perplessità, di seguito c'è la mia interpretazione dell'intreccio (un consiglio: seguite con attenzione gli ultimi dieci minuti, i flashback e soprattutto le parole della nana, il film è tutto lì):

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19 risposte al commento
Ultima risposta 18/07/2013 14.25.04
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carbonara  @  15/01/2013 12:39:18
   8 / 10
Ho visto il film ieri sera, l'ho trovato bellissimo, coinvolgente e ricco di suspence. Originale l'ambientazione, la trama e l'incastro, magnifica la fotografia, stupenda la musica e grande l'interpretazione di Geoffrey Rush. Ci sono però secondo me alcune incongruenze nella trama (che peraltro non sminuiscono il valore del film). La cosa che non ho capito è questa, non so se qualcuno può rispondermi:

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4 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2013 18.55.32
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PATRICK KENZIE  @  15/01/2013 04:43:27
   8½ / 10
C'è poco altro da dire che non sia gia stato detto nei commenti che mi hanno preceduto...
Film magnifico,di una categoria superiore. Rush è sublime e ti entra nell'anima,ogni attore è totalmente calato nella parte in maniera cosi naturale che ogni cosa sembra reale...
Regia e sceneggiatura sono implacabilmente tristi e grandiose,entra fino in fondo nell'animo umano ed esplora ogni emozione in modo superlativo...
Un film che è tanti generi e in fondo uno solo: GRANDIOSO

Ezio77  @  14/01/2013 22:31:40
   6½ / 10
Allora...La migliore offerta...mah...bah...si...però...forse...bello ma...'nsomma...avrebbe potuto...Troppo lineare la prima parte...troppo arzigogolato il finale... Geoffrey Rush molto bravo. Gli altri sembrano attorucoli da soap opera pomeridiana di rete 4. Sarebbe secondo me stato più affascinante se avesse mantenuto la direzone descrittiva del carattere dei personaggi invece di indirizzarsi verso il thriller che in questo caso risulta piuttosto artificioso e mal rappresentato. Non che sia un brutto film, anzi forse ultimamente è uno dei film di un regista italiano meglio riusciti, però non mi ha soddisfatto appieno, forse perchè l'indirizzo thriller della seconda parte mi è parso poco convincente e perchè il finale è stato per me mooolto ''telefonato''e perciò poco sorprendente. E' un ibrido sufficiente nelle sue due parti, ma che non decolla nè nella parte descrittiva, nè in quella thriller.

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Supergiaf  @  14/01/2013 21:39:52
   8 / 10
E' strano come Tornatore abbia fatto un film senza attori italiani .Donald Sutherlan fece un film con Fellini? Casanova se ricordo male?Bella fotografia e dialogo serrato sembrava la trasposizione di un romanzo e invece la sceneggiatura è tutta di tornatore.Come ci avrà pensato a una storia simile?Dove si è ispirato?Nella storia dell'autonoma sembra di rivedere Hugo Cabret mi pare di ricordare che anche li c'era un automa.Una pecca del film è che il film è talmente triste e sconcertante che non era il caso di spendere 7,5 euro in epoche di angosce politiche ed economiche per andare ad angosciarsi di nuovo.Il film ha avuto successo in Europa? Sembra che Tornatore voglia sfondare in altri paesi europei laddove Muccino ha tentato l'avventura americana ma il film potrebbe essere proposto anche in USA.Potrebbe candidarsi benissimo all'Oscar come miglior film straniero.

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suzuki71  @  14/01/2013 12:11:21
   8 / 10
Un film di grande classe, ben interpretato e ben diretto, e con un sublime commento sonoro e vocale del nostro Morricone. A volte la sceneggiatura è poco consequenziale, con qualche arrabbiatura fuori luogo, ma è un peccato veniale.

filippopax  @  14/01/2013 11:32:55
   9 / 10
Un gran bel film, uno dei migliori di Tornatore. Da siciliano spiace constatarlo ma è proprio l'assenza delle tematiche folcloristiche (vedi Baarìa) a metterlo al riparo da uno stile barocco e ridondante. Qui tutto è essenziale ma non per questo poco emozionante... Un perfetto gioco ad incastri con un finale che colpisce dritto al cuore e un paio di scene da Oscar. Vedetelo e fatelo vedere...

Theus  @  14/01/2013 11:31:50
   8 / 10
Spettacolo, non vado molto al cinema perchè si vede molto ciarpame e pochi movies di qualità.
Questa volta ho scelto molto bene (come disse il vecchio crociato a Indiana Jones nell'Ultima crociata).
Mi è piaciuto tutto a partire dagli attori, alla colonna sonora, la regia, la fotografia, le luci, tutto.
Giusto la trama è molto tirata, ma ci sta.
Vi sentirete davvero coinvolti nei sentimenti del protagonista.

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dils  @  14/01/2013 10:16:35
   7½ / 10
Tornatore è da sempre uno straordinario regista, e anche qui nella Migliore offerta le sue capacità sono espresse alla massima potenza..L'interpretazione di Rush come qualcuno ha già detto è a dir poco sublime, il personaggio di Holdaman è accattivante e introspettivo il suo mondo, le sue manie la sua solitudine il suo straordinario talento sono estremamente affascinanti e resi benissimo...Unica nota dolente il finale, la storia ti coinvolge e cattura a tal punto che le aspettative sono elevate forse troppo..e il colpo di scena a mio parere è un la banalità con cui si conclude l'intreccio..Però escludendo questo punto ottimo film e consigliatissimo.

Edredone  @  13/01/2013 19:54:28
   7 / 10
Bel film, vale la visione !! Finale un pò triste ma perfetta conclusione della storia !!

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/01/2013 11.34.56
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marcodinamo  @  13/01/2013 18:42:49
   6½ / 10
Un po' troppo prevedibile, ma nel complesso un discreto film

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/01/2013 12:59:55
   8 / 10
Ho assai rimpianto di non essere un conoscitore d'arte come Virgil "Mr." Oldman mentre lo osservavo entrare nella mente dei più grandi artisti e geni della storia dell'arte, mentre lo ammiravo coniugare la passione, l'ossessione per la creazione retinica con l'eleganza ascetica di una vita votata alla castità e all'obbedienza di un dio minore che afferisce soltanto a lui stesso.
In un certo senso tutti quelli che cospirano contro Virgil non fanno altro che regalargli un nuovo dio, impiantano una nuova credenza, fatta di cose bellissime ma false, nell'animo ormai morto di questo personaggio-genio.

Perché in fondo il grande merito di questo film, comodamente assiso sulla Tradizione, è essere esso stesso l'oggetto del suo contenuto: un film d'antiquariato. Un pezzo d'arte del nostro cinema. Quasi nessuno ha parlato delle superbe musiche di Morricone, qualcosa che meriterebbe davvero premi a profusione. Le musiche, la fotografia, il montaggio, tutta la tecnica di questo bellissimo film italiano riescono a rendere l'atmosfera di cui racconta, è il canto e il narratore. Alla fine è una storia iconica, quasi mito. I topoi del grande inganno ci sono tutti. L'uomo di cultura, d'arte, il genio che conosce tutto a parte se stesso. E alla fine è una lotta tra geni, tra personaggi eccentrici che non amano niente se non se stessi... "Ogni artista odia quello che produce" afferma arrogantemente Virgil, parlando di libri. Non c'è apparato criminale, non c'è la bassezza di un inganno perpetrato per soldi. C'è la sconfitta di un uomo stimato e grande, di un gigante della conoscenza antiquaria, delle epoche, del passato. E difatti chi lo ama non è chi ne riconosce il genio, ma la professionalità.

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Ultima risposta 16/01/2013 20.49.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/01/2013 12:07:08
   7½ / 10
Virgil Oldman è un eccentrico misantropo che contempla la bellezza femminile nelle numerose tele che ha collezionato nella sua vita. Virgil Oldman contempla la vita stessa, la osserva ma non vuole avere contatti fisici con essa. Solo in quella stanza chiusa si sente libero di togliere i guanti.
Una vita equilibrata sconvolta dall'amore per una ragazza agorafobica che lo porta oltre la semplice contemplazione, a tuffarsi come mai aveva fatto nella Vita. Stanze chiuse che si aprono al mondo.
Il film di Tornatore è un bel thriller senza uccisioni, dove l'elemento centrale sono i sentimenti e le emozioni, veri o falsi che siano. Un puzzle che si delinea gradualmente come la ricostruzione dell'automa di Vaucanson, depositario di verità e menzogne. Se è vero che in ogni cosa falsa si nasconde anche qualcosa di autentico è altrettanto vero il contrario. Ottima l'intepretazione di Rush, ma tutto il cast non presenta sbavature. Secondo me non ha la raffinatezza de La sconosciuta e nemmeno l'atmosfera claustrofobica di Una pura formalità, ma rimane comunque un bel film.

c0rsar0  @  13/01/2013 11:26:50
   8½ / 10
Ottimo, anche se a volte la fotografia prende il sopravvento non risulta mai lento. L'interpretazione di Rush è sublime ma in fondo non bisogna stupirsene. Per me è più Thriller che drammatico.

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DarkSlayer91  @  13/01/2013 01:39:29
   8½ / 10
Chi va a vedere un film di un Regista come Tornatore sa già cosa aspettarsi: un capolavoro. E questo è stato (per me); fotografia eccezionale, Tornatore si rivela come sempre un maestro, padrone delle emozioni degli spettatori. Rush è indescrivibile, le espressioni facciali il suo forte (chi ha visto "Il discorso del Re" conoscerà già questo attore). Ho scelto questo voto perchè il finale mi ha lasciato 1 po' a bocca asciutta, per il resto....PERFETTO.


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Ultima risposta 13/01/2013 13.01.04
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stranous  @  13/01/2013 00:39:45
   8 / 10
Ottimo film. Consigliato.

Tautotes  @  12/01/2013 22:44:11
   8½ / 10
Il finale a un certo punto non sorprende, qualche forzatura di trama presente, ma il film e' realmente straordinario e profondo, nel suo mescolare falso e autentico lasciando cadere ogni limite definito.

kako  @  12/01/2013 19:53:05
   8½ / 10
drammatico dalle venature thriller di fattura estremamente pregevole. Tutto è curato e raffinato, a partire dalle immagini, le scenografie, la fotografia e l'ottima regia. La storia man mano che si sviluppa risulta sempre più intrigante e coinvolgente, suscitando sempre più la curiosità e l'interesse dello spettatore fino a una parte finale riuscitissima e spiazzante che fa da ciliegina a un film già di per se ottimo. Da sottolineare la prestazione eccezionale di Geoffrey Rush che offre un'interpretazione di altissimo livello.

marimito  @  12/01/2013 15:24:10
   7½ / 10
Bello, intrigante, forse anche per certi versi scontato, ma mai in maniera stucchevole.. meraviglioso Rush; una costruzione della storia, però, a volte eccessivamente poco realistica, ma del resto è un film. Bella la fotografia, il focus e l'esaltazione delle fisime dei personaggi e delle buffe caratteristiche del battitore. La manifestazione, portata allo spasimo, di quanto ciascuno di noi, anche quello che sembra il più spietato e mendace degli animi, abbia poi un disperato bisogno di amore e verità.

Sir_Montero  @  12/01/2013 14:31:59
   9 / 10
Come si può distinguere il falso dal vero? Esiste un criterio assoluto e universale che ci consenta di applicare alle cose quella facoltà razionale che gli antichi chiamavano discretio? E se invece, contro ogni apparente logicità, il vero e il falso non fossero due contraddittori, due elementi antipodici che si annichilano biunivocamente, ma due volti della stessa medaglia, intimamente legati in una maniera, e per uno scopo, a noi sconosciuta?
Questi, e diversi altri, gli interrogativi che questo grande film porta in scena, mostrandoli sullo sfondo di una riflessione parallela tra l'autenticità di un'opera d'arte e l'autenticità del sentire umano.
Al centro di questo intricato complesso, razionalistico e affettivo al contempo, vi è la straordinaria figura di Virgil (perfetto Rush in questa performance), genio solitario e alienato che sublima le sue carenze e incapacità emotive attraverso la sublimazione dell'arte interpretata, secondo i canoni classici, come veicolo quasi religioso di elevazione spirituale. I silenzi, le abitudini, i riti di Virgil verranno interrotti da un elemento di rottura che piomba, come un fulmine a ciel sereno, nella sua esistenza: una ragazza, erede di un vasto patrimonio familiare, vittima anche lei di uno strana forma di inadeguatezza alla vita, l'agorafobia. Tra i due crescerà un particolarissimo rapporto, che darà il via nel profondo di Virgil ad una metamorfosi radicale.
Attraverso l'utilizzo di una regia stilisticamente perfetta, contraddistinta da una precisione formale ineccepibile, ci ritroviamo immersi, inaspettatamente, in quella che sembra chiaramente rivelarsi come la trama di un noir psicologico dalle tinte fosche e disturbanti. Per i risvolti specifici della storia, rimando alla diretta visione della pellicola che lascia lo spettatore duramente colpito e scosso dall'inaspettato (ma ad un certo punto, prevedibile) epilogo.
La regia è, come già accennato, stilisticamente perfetta: non vi sono sbavature formal di alcun tipo; la fotografia è compiuta ed evocativa (alcune scene sono da brivido); le musiche di Morricone, ormai prevedibilmente, toccanti; la sceneggiatura è forse l'unica, piccola, carenza poichè in alcuni punti l'ho trovata leggermente superficiale e poco approfondita. La scena finale, nella sua crudezza, nella sua poeticità e evocatività resta forse l'acme stilistico e narrativo dell'intera vicenda.
Alla fine di tutto, resta una strisciante sensazione di amarezza, frutto della consapevolezza maturata secondo la quale nel mondo dell'uomo, dei suoi movimenti più intimi e nascosti, quei criteri di giudizio che abbiamo chiamato verità e falsità perdono il loro valore e il loro carattere distintivo, facendo sì che di ogni fenomeno interiore (e di ogni opera d'arte) si possa cogliere il tutto e il contrario di tutto, rendendo la verità una sublime manifestazione del falso e il falso un ingegnoso e quanto mai crudele scherzo della verità.

"Qualsiasi cosa succeda ricordati che..."

BrundleFly  @  12/01/2013 12:00:37
   7½ / 10
Quando vedi film come questi allora hai ancora speranze che in Italia ci sia qualcuno capace di fare ottimo cinema anche a livello internazionale.
"La migliore offerta" è un film che tiene col fiato sospeso dall'inizio alla fine, giusto un calo nella parte centrale, senza avere chissà quali colpi di scena o momenti d'azione, questo grazie a una sceneggiatura salda, una saggia regia e un cast di tutto rispetto, su cui spicca il bravissimo Geoffrey Rush.
Grazie Tornatore per continuare a renderci fieri di essere italiani...almeno in ambito cinematografico.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  12/01/2013 11:23:23
   9½ / 10
Film come "La migliore offerta" ci ricordano perchè, nonostante tutto, Giuseppe Tornatore sia tra i migliori registi in circolazione non solo in Italia.
Sedersi in sala e guardare una pellicola di siffatta fattura è un piacere per chiunque ami il cinema, pur muovendosi in un film di genere, Tornatore ricorda il miglior Polanski e mette in atto tutta la tecnica che possiede.
La migliore offerta è un film avvincente, che tiene letteralmente incollati in un vortice di tensione che non si regge su nessun particolare risvolto narrativo bensì sulla grande capacità registica nonchè sulla presenza di un finalmente in forma Morricone, che riesce a creare una colonna sonora forse un pò invadente ma in perfetta linea con la storia raccontata.
Merito anche dei produttori della Warner Bros che riescono a limare certi aspetti barocchi del suo cinema e gli permettono di poter accedere ad un cast finalmente all'altezza e non fatto dai soliti "noti".
Geoffrey Rush è eccezionale e già dai primi minuti si intuisce che "La migliore offerta" non sarà il solito classico mistery, bensì qualcosa di più.

Tornatore si dimostra anche molto eclettico nello stile, se in genere l'impostazione ricorda il cinema di Polanski, la descrizione di Oldman viene fatta alla Sorrentino con un finale che invece ricorda il miglior Sergio Leone (da notare anche alcuni simbolismi di lynciana memoria come la nana).
Perchè il film va analizzato nelle sfumature, limitarsi alla storia raccontata potrebbe sminuirne il valore in quanto non gioca, giustamente, sull'effetto sorpresa, rendendo chiara molto presto la natura ambigua del rapporto.
Non bisogna soffermarsi sull'effetto telefonato in quanto è stato effettivamente previsto, l'interesse non risede sulla storia bensì sulla solitudine del protagonsita, sulle sue difficoltà nel relazionarsi con gli altri.
E' un film molto crudo, una risposta efficace a chi accusa, non a torto,Tornatore un eccesso di sentimentalismo a buon mercato.

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Difficile trovarne difetti, se non in un doppiaggio stranamente scadente e in alcune forzature della sceneggiatura, comunque perfetta dello stesso Tornatore.

Tutto è riproducibile, nulla è vero, anche nell'arte allora forse è meglio restare chiusi nel proprio mondo?

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Ultima risposta 13/01/2013 13.56.33
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NutriaDanzante  @  11/01/2013 13:51:16
   7½ / 10
Si sono andati a complicare un po' troppo. La trama era già curiosa di suo ma il secondo tempo, oltre a prendere ad un certo punto una piega troppo smielosa, si complica in una maniera assurda. La fine prolungata troppo, poteva essere tagliata o quanto meno accorciata. Nel complesso è davvero un ottimo film, Geoffrey Rush è fantastico e la regia impeccabile. Guardandolo ti dimentichi di star guardando un film!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  10/01/2013 21:47:41
   8½ / 10
MI SONO CONTENUTO NEGLI SPOILER MA QUALCOSA SI INTUISCE. SE INTERESSA LA TRAMA NON LEGGERE!




Peppuccio però ti devi decidere. Cioé, non è che puoi andare avanti a passo claudicante: un film bellissimo e completamente riuscito e subito dopo una delusione. Praticamente un percorso strano che va avanti da Malena (subito dopo La sconosciuta, bellissimo) e continuato dal modestissimo Baaria (e adesso viene La migliore offerta, bellissimo). A rigor di logica il prossimo lavoro di Tornatore dovrebbe essere una cocente delusione. Speriamo bene.

Speriamolo perché con "La migliore offerta" Tornatore sembra aver smussato alcuni lati del suo cinema da molti, compreso il sottoscritto, poco apprezzati: la tendenza al melenso, allo stucchevole. Non ne troverete ne "La migliore offerta".
La sceneggiatura è a tratti prevedibile a partire dal trailer e dai continui indizi contenuti nella frase-spot "In ogni falso c'è sempre una traccia di vero" o qualcosa di simile. L'impalcatura della storia regge in ogni caso grazie al virtuosismo del regista, da sempre uno dei migliori registi al mondo sotto questo aspetto capace di coniugare perfettamente l'immagine cinematografica all'espressione, oltre che dalla bravura mostruosa di Geoffrey Rush. Un ruolo scritto in modo tale da poter essere una macchietta o parodia di persona ma che in mano ad attori capaci diventa il perno della storia: Rush lo è, capace, e anche se inizialmente suscita più riso e sguardi di scherno lentamente lo osserviamo cambiare, mutare, evolvere. Entriamo in contatto con lui e le sue emozioni. Lo vediamo diventare umano.
Ancora una volta la struttura pare essere quella del thriller e a freddo posso dire che qui sta la bravura di Tornatore: nell'essere riuscito a tenere altissima la tensione in un film completamente privo di sangue (vabbé, diciamo di omicidi), efferatezza, nemici visibili o assenti. Non da tutti.
Ma ho scritto che la sceneggiatura non è cosi imprevedibile in fondo; certo, bisogna sospendere l'incredulità di fronte ad alcune cose ma signori miei, è cinema, suvvia. Anche cosi uno smaliziato come me ha grossomodo previsto il colpo di scena finale, solitamente quello che ti fa ridimensionare, e di molto, il risultato complessivo di un film specie se cosi rischioso in termini di tematiche. Ma non è cosi.
Perché dentro quella frase "in ogni falso si nasconde del vero", si nasconde un significato tutt'altro che banale ma che nel finale diventa immenso. Quindi non mi soffermo alla bravura tecnica di Tornatore che in alcune sequenze magistrali toglie il fiato e ti fa capire di essere uno dei pochi nostri registi universali e che sa osare, né della fotografia, delle recitazioni, delle location, del montaggio, delle musiche: tutto perfetto. Come sempre.
Invece è quella frase meravigliosa che nell'ultima scena, strepitosa, dà un tocco d'ambiguità all'intera storia che quindi non riusciamo a risolvere con il semplice "complotto", ad avermi sconvolto. Ad avermi fatto capire di trovarmi di fronte ad uno dei lavori migliori di Tornatore. Quegli orologi, quei meccanismi che sono gli uomini, la speranza che alcune frasi o sguardi o accadimenti non siano solo falsi ma abbiano dentro del vero, perdio, mi inchiodano lì con Rush ad aspettare in quel ristorantino praghese. Per sempre.
Forse sta qui la mia illusione con Tornatore, lo sperare che dietro la tecnica virtuosa si nasconda un'anima onesta e sincera nel suo cinema che spessissimo ho ravvisato. Comunque la mettiate ,in fondo,dentro ogni falso...

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Ultima risposta 04/02/2013 11.58.53
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dagon  @  10/01/2013 19:56:48
   7 / 10
Riconosco senz'altro il merito a Tornatore di fare film Italiani con il respiro di una volta (penso soprattutto ad un certo cinema degli anni '60 e '70): girati bene, con confezione impeccabile (e non scrausa per finta o vera scelta "autoriale"), con un cast di attori internazionali di alto livello (almeno nei ruoli principali), qualcosa che si può esportare all'estero senza doverla per forza confinare in qualche cineforum catacombale.
Questo thriller psicologico non è male, anche se, non si può negarlo, richiede una buona dose di sospensione dell'incredulità dato che

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. Onestamente non l'ho trovato così sorprendente, nel senso che gli indizi che man mano vengono disseminati in maniera anche abbastanza manifesta durante lo snodarsi della pellicola, se colti, fanno capire molto chiaramente dove il film andrà a parare. Non che un film debba per forza essere sorprendente, ovviamente, non è richiesto. La sceneggiatura in questo senso è comunque coerente e coesa e i pezzi si incastrano (quasi) tutti, seppur con qualche forzatura.
Una nota che ho trovato veramente stonata, e che mi fa abbassare il voto di mezzo punto, è il pessimo doppiaggio della protagonista. Soprattutto quando parla al telefono e da dietro la parete, sembra di ascoltare una "attrice" di centoverine che sta palesemente leggendo un copione: impostata, teatrale, con pause e momenti enfatici assolutamente innaturali; nel momento in cui mi ci sono focalizzato mi ha causato un fastidio che non sono riuscito a scrollarmi di dosso.

9 risposte al commento
Ultima risposta 11/01/2013 22.50.30
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debramorgan  @  10/01/2013 12:43:10
   10 / 10
Perfetto.
Senza parole.
Attonita mi emoziono come la prima volta davanti al David di Michelangelo.
Questo è fare un film; questo è impegnarsi affinchè ogni singolo, minuscolo particolare sia meticolosamente definito. Dalla trama, a mio giudizio assolutamente non scontata , alle musiche, incantevoli e che scandiscono con con esattezza tutti i momenti ; dagli attori, divino Rush in primis, alla location, che fa trasparire sempre un lieve senso di tormento. Dialoghi eccellenti scritti magistralmente fino all'ultima parola, personaggi ricchi e ben definiti (cfr.spoiler), fotografia sconvolgente, molteplicità di pensieri, emozioni, cambiamenti d'umore, dolore, rabbia e amore dipinti da un raffinato pittore dell'anima.

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Ultima risposta 20/01/2013 02.07.58
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bisio100  @  10/01/2013 08:23:16
   9½ / 10
Sorpreso ripetutamente. Lo riguarderei una seconda volta per non perdermi ogni minimo dettaglio. Gran bel film.

Tuonato  @  09/01/2013 16:39:02
   8 / 10
Se non ci scompone più di tanto scoprire che un falso è inequivocabilmente un autentico, potrebbe gettarci nella più cupa depressione riconoscere improvvisamente un falso in quel che credevamo genuinamente autentico.
Tornatore è in gran forma e dirige con sapienza un film denso di mistero, arricchito dalle musiche di Morricone e dalla presenza del protagonista Geoffrey Rush, incredibilmente bravo a saper cambiare registro passando dall'inappuntabile al disperato, da calcolatore a ridicolo.
'The best offer' risulta eroticamente affascinante, riesce ad esercitare magnetismo grazie al mondo dell'arte, al ritmo compassato, alle meravigliose location (su tutte la stanza dei ritratti di donna), alla trama che si svela a poco a poco come la più insidiosa delle donne.
Giallo di gran classe.

aladar  @  09/01/2013 14:20:41
   9 / 10
Bellissimo film che meriterebbe di essere rivisto o comunque ripensato più volte,
Offre diversi spunti di riflessione e diverse chiavi di lettura,
Malgrado ciò non è sicuramente un film per tutti, ragazzini e persone superficialotte
Si annoieranno parecchio in sala.

Lory_noir  @  08/01/2013 23:39:22
   8 / 10
La mia valutazione del film è cambiata molte volte nel corso della visione. Questo penso sia un pregio perché mi ha spesso sorpreso. Tecnicamente l'ho trovato magistrale, l'interpretazione di Rush è fantastica e i dialoghi sono molto raffinati. Il finale lascia spazio a molte riflessioni, emoziona e sorprende. Un altro ottimo lavoro di Tornatore, che mi rende orgoglioso di essere italiano e siciliano, cosa che ormai capita veramente raramente.

Pakserrion  @  08/01/2013 06:51:54
   7½ / 10
Veramente un bel film , apparte la forzatura finale del colpo di scena che aimè non è riuscita come su una pura formalità , troppi indizi plateali che portavano ad una truffa , o almeno 20 minuti prima della fine avevo già intuito che la ragazza lo avrebbe truffato anche se i dubbi rimanevano grazie ad un ottima finzione .

Se si vuole analizzare il perchè non sia riuscito il colpo di scena penso che si debbano incolpare gli attori che hanno finto troppo bene e non c'è una minima parvenza di complicità o di un piano che invece si evince dalle battute che singolarmente rivolgono a Oldman.

flackie76  @  08/01/2013 01:18:27
   9 / 10
SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO...QUESTO 2013 PARTE BENE, CON UN GRAN FILM, OTTIMAMENTE RECITATO, ORIGINALE, CURATO NEI DETTAGLI, GRANDI MUSICHE DI ACCOMPAGNAMENTO E.....E' RIUSCITO A STUPIRE SIA ME CHE TUTTI QUELLI CHE LO HANNO VISTO CON ME.

Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  07/01/2013 21:59:12
   8 / 10
Spoiler presenti

L'amore non è esattamente l'oggetto del desiderio ottenibile dietro compenso, forse è qualcosa di più.
Virgil Oldman è un battitore d'asta di fama mondiale ed un eccellente intenditore di quadri, è affidato a lui stabilire il loro valore. il suo lavoro gli dà l'opportunità di impossessarsi ( con la complicità del suo amico Billy) di capolavori d'arte di enorme valore giocando sul suo stesso metro di giudizio, far passare un'opera per quella che non è, per poi aggiudicarsela ed andare ad impreziosire la propria collezione.
L'ossessione artistica di Oldman sono i ritratti di donna, in un' enorme stanza segreta della sua casa ne possiede a decine, questi volti inanimati che lo fissano quando lui stesso si siede al centro della camera a contemplarli, sono la ragione della sua vita, Oldman è incapace di amare una donna in carne ed ossa, qualcosa nel suo complesso sistema neurologico non glielo permette, la telefonata di una ragazza interessata a far valutare il patrimonio della sua villa di famiglia stravolge questo equilibrio, innesca un meccanisco nuovo, sconosciuto ad Oldman, quello dell' infatuazione, dell'attrazione irresistibile verso una donna, il suo universo ovattato lo abbandona.
Catapultato nel vortice incontrollato della passione, Oldman consegna la sua esistenza a Claire, di 30 anni più giovane, agorafoba e avvenente, sarà lei a decidere le sorti della sua esistenza.
Tornatore ha il merito di trasformare, in corso d'opera, una storia apparentemente lineare ( un uomo – la propria vita dedicata all'arte –l' intromissione di una donna – la scoperta dei sentimenti – l'infatuazione) in un giallo appassionante e imprevedibile, all'interno del quale ruotano, oltre a Claire, personaggi come Robert (un ragazzo artigiano), Billy (suo amico e collaboratore) e una misteriosa nana (genio dei numeri), che nascondono verità che allo spettatore sfuggono completamente, niente è ciò che sembra, richiamando il parallelo con l'arte del vero/falso, capolavoro/crosta, sincerità/simulazione.
Gli uomini hanno la capacità di essere contagiati dai sentimenti di altri uomini, l'attività dell'arte si fonda anche su questo. Il sentimento di voluttà rappresentato nei ritratti di donna dell'immensa collezione di Oldman è trasmesso dall'autore di ognuno di questi quadri all'uomo che li osserva, Virgil si nutre di qualcosa che gli viene offerto attraverso l'opera di altri uomini, contagiato da ciò che questi uomini hanno provato prima di lui. Quello che prova Virgil per i suoi quadri è un sentimento di comodo, che non contempla contraddizioni, scontri verbali, incomprensioni, è un piacere sempre garantito, lì che aspetta, a sua totale disposizione. Quando nella sfera dei sentimenti a fare da contraltare ai propri subentra Claire, figura con una personalità leggermente diversa da quella di un ritratto, le cose per Virgil cambiano decisamente e sono magistralmente racchiuse tra la scena iniziale in cui l'uomo è seduto al tavolo del ristorante di lusso la sera del suo presunto compleanno e quella in cui lo stesso siede in un locale di Praga, solo, con lo sguardo perso nel vuoto, in attesa di qualcosa che non arriverà mai.
Il meccanismo ad ingranaggi del film è rappresentato come meglio non si poteva dagli ingranaggi veri e propri che Virgil recupera man mano nell'enorme casa di Claire, appartenenti, come si saprà in seguito, ad un antico robot, sono la chiave di lettura dell'intera vicenda, la costruzione dell'automa procede al pari con la costruzione del suo amore per Claire, è con lo stesso entusiasmo che l'uomo inizia i due percorsi paralleli ed in entrambi i casi Virgil si affida a Robert, è il ragazzo a ricostruire pezzo per pezzo l'automa e a muovere i fili ingarbugliati della storia d'amore tra Virgil e Claire, amore che ha il suo epilogo quando Virgil riesce finalmente ad entrare nella stanza segreta della ragazza e trova i pezzi mancanti per completare l'automa.
Claire, per Virgil, rappresenta quell'universo sconosciuto che è proprio delle persone che temono i rapporti ravvicinati con gli altri esseri umani, questa condizione lo attrae. Se Claire vive una vera e propria malattia (agorafobia) per cui non può neanche vedere le persone che gli vivono intorno, Virgil detesta il contatto fisico, per questo dispone di una enorme quantità di guanti, queste due sottrazioni li unisce.
"L'amore può essere simulazione?", domanda un confuso Virgil al suo amico Billy, se da un lato Virgil si appella agli altri per avere una qualche certezza sulle conseguenze di questo nobile sentimento, dall'altro Billy sa benissimo di cosa si sta parlando, noi spettatori lo scopriremo in seguito.
La bellezza del film risiede nella quasi totale impossibilità di capire come la storia andrà a finire, ma non per mancanza di indizi, a ripensarci dopo ce ne sono a sufficienza, ma per la capacità del regista di far concentrare lo spettatore verso particolari che di fatto poi non lasciano alcun segno e di distoglierlo da quelli più importanti
. Esattamente come Virgil gioca a falsare la realtà disponendo del suo arbitrio riguardo le opere d'arte, il regista gioca a falsare la realtà disponendo del suo arbitrio riguardo la sceneggiatura, a mio parere senza quei buchi che spesso accompagnano questo genere di thriller. Sulla fotografia penso che non ci sia veramente nulla da discutere.
Lascio da parte la pignoleria che porta sempre e comunque a trovare qualcosa che non va, secondo me è un'opera che non merita giudizi del tipo: "è assurdo che ….", "come fa a …." ecc., è pur sempre cinema di finzione, dei migliori però .

2 risposte al commento
Ultima risposta 13/01/2013 22.42.57
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  07/01/2013 16:43:38
   7 / 10
Non ho mai delirato per il cinema overflow di Peppuccio Tornatore, ma devo ammettere che stavolta il risultato narrativo è talmente impeccabile da risultare sorprendente. Che per quanto racconti il peso dell'espressione Artistica anche nei suoi "falsi" presenta diversi e insoliti referenti letterari. Penso a Borges, a Bioy Casares, a certa letteratura contemporanea dell'America Latina, mentre cinematograficamente è un thriller anomalo (scientifico sì) che sermbra uno strano incrocio tra Quel che resta del giorno e l'Hugo Cabret di Scorsese. Il meccanismo temporale è come dicevamo al servizio di un notevole rigore espressivo, ma non manca un certo schematismo di fondo e quel manierismo che, specialmente verso l'epilogo, mostra ancora una volta i pregi e i difetti del suo autore, sempre più alla ricerca di un'autorevenzialità di cui si fa in qualche modo "interprete". Si avverte cmq. lo sforzo straordinario di rischiare, al punto di rendere affascinante una storia che poteva piegarsi svevianamente (cfr. senilità) verso un facile sentimentalismo generazionale. Il pregio del film è nella radicalizzazione tumultuosa dei personaggi, che offrono dapprima un loro lato ostico e successivamente un lato benevolo - di attesa, riconoscenza, ritrovata serenità etc. Tutto questo rischia di togliere spessore alla gravità monolitica della vicenda, ma in questo senso l'inganno che viene perpetrato ai danni dello spettatore è lo stesso della natura umana, "venduta al miglior offerente". Sintomo della nuda eresia dei sentimenti più attesi e vanificati. Insomma, è un cinema che fin dai tempi di Nuovo cinema paradiso non è esente da difetti, che a volte abbonda con una bellezza di immagini (la stanza dei ritratti) dove si ritrova il senso del vero e del falso del cinema di Tornatore, dove è importante ciò che vediamo e non è necessaria la sua autenticità. Però stavolta è riuscito chissà come a catturarmi

vehuel  @  07/01/2013 12:49:36
   8 / 10
Non è un capolavoro ma è sicuramente un bellissimo film, con un'ottima fotografia e con ottimi attori.
Da vedere!!!!

1 risposta al commento
Ultima risposta 14/01/2013 10.57.05
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Invia una mail all'autore del commento Totius  @  06/01/2013 16:41:18
   7½ / 10
Film del maestro Tornatore di eccellente livello. Ho trovato una recitazione magistrale di Rush e poi una grande scenografia e fotografia. Tuttavia stavolta ho trovato troppo ampollosa la sceneggiatura (sebbene, se ci estraiamo un pò dalla realtà e non pensiamo troppo, assume l'aspetto fantastico e financo poetico di certe avventure viste nei cartoni di Lupin). Una delusione invece la colonna sonora del solito Morricone. E dico solito perchè, capisco il sodalizio artistico e umano con Tornatore, ma ormai plagia se stesso (la scena finale a Praga riprende il main theme di C'era una volta in America"). Ad ogni modo da vedere.

Larry Filmaiolo  @  06/01/2013 15:45:14
   8 / 10
Non sono un estimatore di Tornatore.
Sono un estimatore di Sir Geoffrey Rush.
E di Sir Donald Sutherland.
Sono un estimatore delle sceneggiature con i contro********; e questa li ha.

gandyovo  @  06/01/2013 15:31:13
   6½ / 10
sinceramente, una (mezza) delusione. Ottima l'interpretazione del protagonista, bellissime le location, le atmosfere e le musiche. La sceneggiatura lascia molto a desiderare: personalmente (e nn credo di essere un fenomeno) a metà film immaginavo già il colpo di scena e questo è, per un film, non è il massimo. nettamente inferiore a La Sconosciuta e impossibile il paragone con Una Pura Formalità

Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  06/01/2013 14:51:15
   8½ / 10
La Migliore Offerta è l' atteso ritorno che Tornatore ci regala proprio con il primo giorno dell' anno. Il regista prende le distanze dal suo precedente Baaria, un film troppo contestato e inquinato da dichiarazioni politiche e torna al suo genere preferito, il noir. Un film che esce dai confini autoimposti della sicilianità , ma anche dell'italianità riprendendo le atmosfere già respirate in "La sconosciuta" e spingendosi anche oltre Trieste con riprese a Vienna , Praga e a Milano, quasi obbedendo alla volontà di essere presente nella culla della Mitteleuropa. Volontà espressa anche nella scelta di un cast anglofono e anglosassone, tra cui spicca il noto Shuterland e il bravo Jim Sturgess . Fortemente penalizzata dal doppiaggio anche Sylvia Hoeks , riesce a sostenere il ruolo della protagonista, dalla bellezza conturbante e pericolosa.

Questa volta il personaggio principale è un valutatore di opere d'arte , celebre per la sua professionalità , un uomo che è diventato un 'istituzione nel suo campo: tutti lo conoscono , tutti lo riconoscono e la sua ricchezza è tale che può permettersi uno stile di vita altissimo . Ma non è un personaggio popolare e anzi nel privato Virgil Oldman è un uomo pieno di fobie , chiuso ermeticamente nei suoi rituali e fobico del contatto fisico con l'altro. Il suo temperamento evitante lo costringe ad una misantropia generalizzata e ad una totale inesperienza virginale nei rapporti con l'altro sesso. Gli unici rapporti che coltiva sono quelli con il collega Billy e quelli con il giovane Robert ,abilissimo restauratore di rompicapi meccanici. Rapporti funzionali ed opportunistici però in quanto l'unica cosa che gli interessa è l'acquisizione avida e indebita di ritratti femminili, raffinati esempi questi, di arte moderna, che da soli costituiscono un punto meritorio di tutto il film.
L'inossidabilità apparente di Virgin viene scalfita dall'irrompere di una telefonata ambigua di una donna , ricca ereditiera, che chiede in modo pressante ed esclusivo la valutazione del suo patrimonio. Clair , inizialmente introdotta da una voce telefonica forse un po' troppo ispida , non si scoprirà facilmente , perché per via della sua singolarissima malattia è costretta a vivere relegata in una stanza della grande casa e a comunicare con il resto del mondo con il solo ausilio di un cellulare.
L'incontro delle due individualità, ossessionate dalla paura dell'altro , costituisce il cuore misterioso dell'opera perché Tornatore occultando la verità ai due personaggi, nasconderà la realtà anche allo spettatore . La vista per lei ed il tatto per lui vengono volontariamente sacrificati per una buona parte del film che indugia in modo quasi pressante sul dialogo oscuro tra i due protagonisti che non toccano e non vedono.
Tuttavia l'intreccio narrativo è semplice, almeno in apparenza, e il regista costruisce un puzzle che viene composto tassello per tassello, obbedendo agli stilemi di un thriller i cui pezzi vengono ricostruiti come il simbolico robot assemblato lentamente e con geniale abilità dal giovane artigiano, amico, confidente, ma dall'ambigua moralità.
Il film potrebbe finire qui, ed avremmo già la visione di un classico del cinema italiano. Quello che posso dire è che "La migliore Offerta" è incontestabilmente un'opera d'arte e di sicuro piacerà sia al grande pubblico che allo spettatore più esigente e mi è facile intuire che chiunque sarà sedotto dall'eleganza degli attori, dalla sofisticata bellezza delle immagini e da un'eccellente fotografia, punto fermo di tutta la filmografia di Tornatore che per la prima volta qui si cimenta con il digitale,abbandonando la tanto amata pellicola ; citerò a mo' di esempio gli interni della villa o la stanza in cui sono conservati i tesori d'arte, veri e propri omaggi per tutti coloro che con il cinema hanno un approccio visivo.
Ad impreziosire ulteriormente "La migliore Offerta" , una colonna sonora firmata da Ennio Moricone è garanzia di un accompagnamento soave a tratti idilliaco : una musica ammaliante ci accompagna per tutta la durata e consiglio vivamente di non abbandonare la sala a film ultimato per godersi appieno la sinfonia dei titoli di coda.
Ma ogni opera d'arte ha la sua firma e se la perfezione non è data ai terreni, di certo non è caratteristica di Tornatore ; pur essendo un eccellente regista e uno dei vanti europei della produzione filmica italiana , non è e non sarà mai premiato per la sceneggiatura che pur non essendo qui rovinosa come in altre sue opere, certo è che fa scricchiolare un ' impalcatura un po' difficile da tenere in piedi. Nel tentativo di non cadere nell'ovvietà e sfruttando al massimo le metafore narrative , il regista complica lo script lasciandosi andare ad una interessantissimo, ma altrettanto macchinoso sviluppo della vicenda; la narrazione si sviluppa in modo un po' confuso e non essendo più sostenuta dalla bravura degli attori che svolgeranno un ruolo secondario agli eventi, bisognerà affidarsi alla comparsa di nuovi personaggi e ad una veloce scaletta di scene non sempre chiare nella loro consequenzialità temporale. Occorrerà fare molta attenzione a tutti i dettagli per non cadere nei tranelli o peggio ancora per non farsi colpire dai dubbi. Ottimo film quindi di cui mi sento di consigliare la visione a tutti; vorrei scrivere tante altre cose su questa opera ma ho paura di rovinare una sorpresa , quindi concluderò dicendovi che a me è piaciuto veramente tanto e sicuramente lo vedrò una seconda volta perché io amo il cinema di Tornatore; questo è un film che ci serve perché è uno di quei prodotti che darà ancor più visibilità alle produzioni italiane all'estero ; ma con una sceneggiatura più chiara, Tornatore avrebbe sicuramente creato un capolavoro.

3 risposte al commento
Ultima risposta 21/01/2013 12.00.00
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mrmassori  @  06/01/2013 13:59:24
   9 / 10
Un grande Film di Tornatore. Una storia affascinante che ti fa immergere in un mondo dove il confine tra verità e finzione è labile quanto la precaria e contrastante condizione dell'animo umano. Film "Italiani" di questo livello artistico di questi tempi purtroppo se ne vendono davvero pochi, e non solo per l'accuratezza registica per la grande interpretazione degli attori, per la sceneggiatura, per le musiche, la scenografia ecc. (che sono veramenete tutte di alto livello), ma proprio per quel modo di fare Cinema di qualità, che non è puro intrattenimento fine a stesso che Tornatore è davvero capace di regalarci.

baghiero  @  06/01/2013 01:43:08
   7½ / 10
Ottimo film, la scenografia è di alto livello

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3 risposte al commento
Ultima risposta 15/01/2013 14.43.12
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axel90  @  05/01/2013 11:47:37
   5½ / 10
In parte delusione. C'è una certa ammirazione per questo nuovo film di Tornatore che da un prospettiva tecnica è lodevole come ben pochi film italiani. Regia, fotografia, scenografia e la sempre bellissima colonna sonora di Morricone. E invece nella scrittura i problemi forse fin troppo evidenti. Il film è tutto girato intorno ad un monumentale Rush, estimatore ed esperto di antiquariato mite, solitario, arrogante e scontroso. Così come il suo carattere vuoto il film gira attorno questa atmosfera asettica, algida, barocca e fin troppo accademica.
"La migliore offerta" è un film preciso e rigoroso, un prodotto che cerca tra mille incastri e meccanismi di portare lo spettatore ad una visione scorrevole e intrigante

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILERma fin troppo lezioso, che si prefigge di arrivare ad essere un racconto che indaga nel cuore e nella mente umana fallendo in parte per questa essenza glaciale che si costruisce per le quasi 2 ore di film.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

ferzbox  @  05/01/2013 02:44:14
   8½ / 10
Sono rimasto molto colpito da quest'ultimo film di Tornatore;un regista italiano formidabile,capace di donare alle sue opere un tocco di magia italiana che grazie a Dio non è ancora scomparsa del tutto.
"La migliore offerta" racconta una storia dalla grande capacità di intrattenere sin dall'inizio..un insieme di emozioni che vanno modificandosi durante tutta la visione,fino ad un finale degno di tutto quello visto fino a quel momento.
Virgin Oldman è un personaggio che lo si comprende bene,nonostante sia diverso dal resto della gente,perchè alla fin fine rispecchia l'animo che c'è in ognuno di noi ma che cammuffiamo per non ammeterlo nemmeno a noi stessi;proprio per questo motivo riusciamo a stare insieme a lui per tutta la durata del film...e la regia di Tornatore ci mette nel frattempo una mano sopra la spalla..

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  04/01/2013 12:00:07
   8½ / 10
ATTENZIONE, SPOILER SIN DA SUBITO, LEGGERE PREVIA VISIONE

Magistrale.
Quando il ricchissimo banditore d'asta e straordinario esperto di antiquariato Virgil Oldman si siede davanti allo spartano tavolino (altro che il lusso cui era abituato) di un piccolo bar di Praga ci crede ancora.
E' soltanto cambiata del tutto l'ottica. Se prima in una storia che sembrava del tutto autentica Mr Oldman cercava di capire se ci fosse qualcosa di falso, magari anche una piccolissima cosa, come un punto di pennello che un falsificatore di quadri aggiunge "in proprio" per mettere una piccola firma personale, un pò della sua anima in un'opera altrimenti di un altro, se prima dicevamo Mr Oldman cercava di capire se quello che pareva vero nascondeva l'inganno, ora che l'inganno è manifesto, ora che il falso d'autore è palese lui ancora spera che ci sia qualcosa di autentico, la cosa più importante, l'amore. Perchè non avendolo mai conosciuto ne sa così poco che le immagini di quella notte di sesso (una giovane con un vecchio poi, possibile fosse solo teatro?) e una frase detta al punto giusto da lei lo tormentano, gli fanno credere in modo irrazionale in una cosa che non solo non è più ma non è stata mai. Ma lui è un esperto di quadri e mobili antichi, non di emozioni e sentimenti nuovi.
No, al suo tavolo Mr Oldman non verrà nessun'altro. E quegli orologi, quei meccanismi che ti ronzano intorno non fanno che accrescere un'altra sensazione, sei stato truffato in una maniera perfetta, calibrata, meccanica.
Strepitoso thriller che gioca col vero e il falso, l'autentico e il riprodotto, il naturale e l'artefatto, il sentito e il simulato.
Raramente mi sono trovato così affascinato da una storia, da un personaggio, da un'ambientazione così "colta" , da un mondo, quello dell'arte e dell'antiquariato raccontato in un modo così accattivante, misterioso, a tratti sublime ed altri lercio. Non so se altri l'abbiano notato ma La Migliore Offerta per un caso incredibile è la perfetta crasi di due altri grandissimi film del cinema italiano recente, i due sorrentiniani Le Conseguenze dell'amore e L'amico di famiglia. Del primo prende l'uomo solo, schivo, misterioso che alla scoperta di un sentimento così forte subirà un profondo cambiamento, del secondo l'architrave del plot, inutile ripeterla per chi ha visto entrambi i film. E Oldman in alcune sequenze ricorda l'usuraio di Sorrentino.
Già, Oldman. Personaggio magnifico reso ancora più indimenticabile dall'interpretazione da pelle d'oca di quel mostro di Rush capace di restituire tutta la freddezza, l'arroganza, lo stile ma al contempo la fragilità, il disagio e lo scombussolamento interiore che la scrittura del ruolo richiedeva. Sempre grande Sutherland, molto bella e "complessa" lei, più che sufficiente Sturgess.
Regia molto più classica ad esempio del sopracitato Sorrentino ma capace lo stesso di regalare splendide inquadrature e sequenze da urlo come quello quando Oldman entra nella stanza segreta per scoprire la tragedia che l'ha colpito. Il quadro che cade a terra, l'eco del rumore, le pareti spoglie, magnifico.
Più che montaggio in parallello c'è una sorta di plot in parallelo con l'automa che piano piano si va costruendo di pari passo della truffa. Gli stessi pezzi che vengono fatti trovare a Oldman non sono altro che una beffarda metafora di quello che gli si sta preparando. Non a caso gli ultimi, i più importanti, sono nella stanzetta di lei, quella dove si completa forse definitivamente il processo di innamoramento e coinvolgimento tra i due. E ripensare a quel "nastro ripetitore" che Sturgess riparava tranquillamente davanti agli occhi di Oldman, pensare che quel nastro sarà poi la fatale voce dell'automa fa venire i brividi. Altro che nano. Anche se poi, ancora più beffardamente, sarà proprio una nana a svelare involontariamente tutto l'inganno ad Oldman. E il dispositivo per controllare i movimenti, anche questo passato mirabilmente nel negozio del ragazzo, non solo sei stato truffato ma avevi tutto sotto gli occhi Virgil. E, soprattutto,vedere che le uniche tre persone che hai intorno nella tua vita, in una vita parente stretta della misantropia, gli unici tre, il tuo amico di sempre, il nuovo amico cui confidare i tuoi segreti e la donna che ami, tutti erano d'accordo per rovinarti non può far altro che portarti alla pazzia.
Forse la meritava Mr Oldman, forse no.
Ma c'è di peggio, c'è qualcuno che con le conseguenze dell'amore ci muore.

15 risposte al commento
Ultima risposta 22/01/2013 10.14.08
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forzalube  @  04/01/2013 04:14:09
   7½ / 10
Un film coinvolgente e ben congegnato con un ottimo cast.

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Botticciolo  @  04/01/2013 01:18:47
   7 / 10
Un film che, nonostante la lunga durata, non annoia un solo istante. Soprattutto grazie a Geoffrey Rush, che riesce a far impersonare totalmente lo spettatore nella sua persona e nei suoi sentimenti. Bravi anche gli altri attori e ottima la scenografia. Consigliatissimo.

Jumpy  @  04/01/2013 00:44:49
   6½ / 10
Il film vanta una cura ed una produzione eccellenti. Fotografia, musiche, ambientazioni e attori ai massimi livelli.
Viene a mio parere penalizzato pesantemente dalle pesantissime incongruenza (come già riscontrato prima di me):

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4 risposte al commento
Ultima risposta 10/01/2013 12.09.07
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toniobr  @  03/01/2013 20:56:59
   7 / 10
non mi ha annoiato un istante :) soddisfatto

nextam  @  03/01/2013 20:52:19
   8½ / 10
alziamo la media a questo film. non sono un fan di Tornatore, regista piu' che sopravvalutato secondo me (inevitabilmente direi, in un cinema italiano cosi' mediocre), tuttavia bisogna ammettere che si tratta di un film di ottimo impatto, ben costruito, con un buon cast e che tiene alta l'attenzione per tutta la sua durata. consigliatissimo!

ilgiusto  @  03/01/2013 11:17:47
   6 / 10
Più no che sì, non mi ha convinto.
Eccessivamente lento e lungo in proporzione all'essenza del film, essenza che è molto più striminzita di quanto lentezza e lunghezza vogliono farci credere. Tra l'altro anche l'attesa sorpresa finale, poichè è chiaro che ci attende una sorpresa, è, fra tutte le sorprese immaginabili, proprio la più prevedibile.
Mezzo voto in più per la battuta finale che, invece, risolleva il finale stesso dalla banalità più ovvia.
Ben girato, ma il soggetto è troppo povero, scontato e 'stirato'.

giannip62  @  03/01/2013 09:31:30
   6 / 10
paradossalmente trovo la mostruosa bravura di geoffrey rush, quasi un limite per questo film, rende tutto il resto piatto, quasi banale. Mi aspettavo di piu', un po' deluso.

Mastermovies  @  03/01/2013 08:53:43
   8 / 10
A rovinare parzialmente il film vi è una sceneggiatura che, a conti tirati, lascia non pochi dubbi nello spettatore, per come sono gestiti certi snodi lungo il film.
Tanto per farne un esempio:


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

A parte questo però il film è di elevatissima qualità e l'ho trovato ottimo.
Le interpretazioni sono perfette, la fotografia e le musiche (del grande Morricone) sono grandiose, anche se una menzione speciale va allo scenografo e all'arredatore (basti vedere la stanza segreta di Oldman)
Consigliato, anche ai non fan del regista.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/01/2013 17.52.28
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A cura di The Gaunt

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