la finestra sul cortile regia di Alfred Hitchcock USA 1954
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la finestra sul cortile (1954)

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locandina del film LA FINESTRA SUL CORTILE

Titolo Originale: REAR WINDOW

RegiaAlfred Hitchcock

InterpretiJames Stewart, Grace Kelly, Wendell Corey, Thelma Ritter, Raymond Burr, Judith Evelyn

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA 1954
Generethriller
Tratto dal libro "La finestra sul cortile" di Cornell Woolrich
Al cinema nell'Agosto 1954

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Trama del film La finestra sul cortile

Un fotoreporter costretto all'immobilità a causa di una gamba rotta, spia col teleobiettivo i sui vicini e con l'aiuto della fidanzata e dell'infermiera scopre che é stato commesso un omicidio..

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Voti e commenti su La finestra sul cortile, 209 opinioni inserite

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Spotify  @  27/02/2018 04:27:11
   8½ / 10
Bellissimo e leggendario film di Hitchcock. Sinceramente, è il primo film che vedo del regista britannico e sono rimasto subito colpito, perché si capisce che questo director ha una maniera, uno stile, di raccontare le cose tutto suo.
E' una pellicola alla quale si possono dare molte interpretazioni, nonostante, all'apparenza, sembra che il regista abbia voluto realizzare soltanto uno spettacolo di intrattenimento. In effetti, non è facile provare a capire cosa Hitchcock volesse dirci tramite "Rear Window" e io non sono in grado di provare a dare una mia opinione. Ma per una volta, mi piace pensare che i significati etici, morali o psicologici di un film, come, appunto, quello in questione, restino avvolti nel dubbio.
La trama vede protagonista Jeff, un fotografo che, a causa di una gamba ingessata, è costretto a stare "rinchiuso" nella propria abitazione, sulla sedia a rotelle, per un certo periodo di tempo. Per ingannare la noia, Jeff comincia a guardare continuamente fuori dalla propria finestra, la quale da di fronte ad altre case e si riversa sul cortile sottostante. Una notte l'uomo nota uno dei vicini di uno degli appartamenti di fronte, uscire più volte di casa. Jeff resta colpito dalle gesta dell'individuo e così comincia a spiarlo assiduamente con ogni mezzo possibile. Man mano che il tempo passa, il fotografo nota che nello stabile dell'uomo, non è più presente la moglie, la quale nei giorni scorsi era a letto malata. A questo punto Jeff inizia a credere che in quella casa si sia consumato un tremendo delitto e così, si mette ad indagare per conto proprio.
Hitchcock, con pochissimi mezzi, mette in atto una mistery story d'alta scuola. Al regista bastano una finestra, un cortile, un appartamento da spiare e il gioco è fatto. Il film si svolge in pochissimi metri quadri ed è proprio questo che garantisce il coinvolgimento allo spettatore.
E proprio qui risiede uno dei maggiori punti di forza della pellicola, ovvero che Hitchcock, grazie alle sue soggettive ossessive e alla caratterizzazione maniacale dell'ambientazione, pone l'astante dentro il film, lo fa partecipare in maniera attiva.
Il regista crea una specie di simbiosi tra Jeff e lo spettatore. In fin dei conti, entrambi sono nella stessa posizione. Sono immobilitati, il massimo che possono fare tutti e due e stare a guardare ciò che accade nell'appartamento dei Thorwald e fare le proprie indagini.
A ciò poi, si associa lo spazio ristretto, all'interno del quale si susseguono i fatti. Una superficie del genere, fa si che il mistero diventi sempre più fitto e con questo, lo spettatore viene indotto a svolgere la propria ricerca in modo sempre più assiduo.
La pellicola, nella sua interezza, non è dotata di un andamento dinamico, anzi, ci vuole un po' prima che la trama vera e propria prenda quota. Però questo era anche un altro tipo di cinema, e suppongo che, generi come il thriller o il giallo, ai tempi, si sviluppassero in altre maniere. Ad ogni modo, quando il plot comincia a delinearsi, la storia viene vissuta a 360 gradi con una suspense che va in crescendo.
La direzione degli attori è impeccabile. Tutti quanti sono calati perfettamente nei rispettivi ruoli. Jeff è un soggetto che l'astante prende subito in simpatia e con il quale si sente immedesimato, soprattutto perché Jeff vede ciò che noi spettatori vediamo. Grande resa anche di Stella, elemento inizialmente di supporto ma che successivamente diviene di grande importanza. Il director è molto bravo ad utilizzare questo personaggio nei momenti opportuni, non facendolo risultare mai ingombrante.
Una cosa che si può ben notare, è che, nonostante l'anno fosse il 1954, il director adoperi diverse sequenze tipiche del film muto. Lo si può capire dal muoversi dei personaggi o dall'utilizzo della musica. Segno evidente che Hitchcock non abbia mai abbandonato quel tipo di cinema.
In tutto il contesto, Hitchcock non perde occasione per mostrarci anche uno spaccato della vita degli anni 50. Ci fa vedere quali erano le usanze delle persone e cosa facevano dalla mattina alla sera.
Altra cosa che non passa inosservata, è una certa quantità di humor che il director immette. A tratti, la pellicola assume addirittura i toni della commedia. Eppure, pur trattandosi di un film giallo, la cosa non guasta affatto.
Gli ultimi 20 minuti sono da antologia. Abbiamo dei continui e repentini campo-controcampo e infine, un duello finale da brividi. Ma è la struttura dell'epilogo a colpire, il modo in cui sono orchestrati tutti i passaggi. Non c'è una cosa che sia fuori posto.
Il cast vede un ottimo James Stewart e una meravigliosa Grace Kelly. L'attore di Indiana sfodera una recitazione molto realistica. Da un'impronta importante al personaggio di Jeff e riesce ben presto a catturare l'astante. Grande recitazione dei dialoghi, interpretati con molta versatilità.
Grace Kelly è un'apparizione divina, troppo bella per essere reale. Anche la sua è una bella performance. Da notare poi come all'epoca fosse giovanissima.
Buonissima la fotografia. Caratterizza soprattutto le scene notturne.
La sceneggiatura è tanto semplice quanto efficiente. Ovviamente sono i dialoghi che costituiscono gran parte del lavoro e sono eccellenti. Praticamente sono le battute che sorreggono l'intero impianto narrativo. Da segnalare, comunque, la capacità dello sceneggiatore John Michael Hayes, bravo a saper creare una lenta ma crescente tensione.

Conclusione: un giallo che ha fatto scuola. Ancora oggi viene puntualmente studiato ed analizzato. Registicamente rivoluzionario. La forza di questo film è che, tramite l'utilizzo di pochi elementi di scena, ne viene fuori un'opera straordinaria.
Ogni cinefilo deve vedere per forza questa pellicola.

2 risposte al commento
Ultima risposta 27/02/2018 18.55.26
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