Roma anni '60. Massimo giornalista di un rotocalco scandalistico, si trova in mezzo ai vizi e scandali di quella che era definita "la dolce vita" dei divi del momento.
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la dolce vita è a parer mio uno dei film che sono conosciuti dal pubblico attraverso frammenti del tutto insignificanti: la scena della fontana con la Ekberg l'ho sempre trovata assolutamente inferiore ad altre (quella della follia tragica di Steiner è assolutamente agghiacciante). nel commentare 8 1/2 ho cercato di paragonare le due scene conclusive attribuendo un valore maggiore a quella di 8 1/2 solo perchè arriva alla fine di un film corale e attraverso la coralità di tutti i personaggi mette fine ad un film epico e complicatissimo da concludere. Ma come dimenticare la fine de La dolce vita? tutt'altro tipo di film, la scena conclusiva irrompe nella confusione e incoscienza generale a squarciare la coscienza dello spettatore: il volto angelico della ragazza, il suo sorriso racchiude e nega per sempre al protagonista la purezza della vita, la sua spontaneità, la sua semplice ed inarrivabile quiete. resta il rumore del mare, e quel gesto di Mas*****nni che conclude il film nella follia dell'incoscienza.