la dolce vita regia di Federico Fellini Italia, Francia 1960
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la dolce vita (1960)

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locandina del film LA DOLCE VITA

Titolo Originale: LA DOLCE VITA

RegiaFederico Fellini

InterpretiMarcello Mastroianni, Anita Ekberg, Anouk Aimée, Yvonne Furneaux, Magali Noël, Alain Cuny, Annibale Ninchi, Walter Santesso, Valeria Ciangottini, Riccardo Garrone, Ida Galli, Audrey McDonald, Polidor, Alain Dijon, Mino Doro, Giulio Girola, Laura Betti, Nico, Domino, Carlo Musto, Enzo Cerusico, Giulio Paradisi, Enzo Doria, Enrico Glori, Adriana Moneta, Massimo Busetti, Lex Barker, Jacques Sernas, Nadia Gray, Giuseppe Addobbati, Conte Brunoro Serego Aligheri, Gabriella Andreini, Federika André

Durata: h 2.58
NazionalitàItalia, Francia 1960
Generedrammatico
Al cinema nell'Agosto 1960

•  Altri film di Federico Fellini

Trama del film La dolce vita

Roma anni '60. Massimo giornalista di un rotocalco scandalistico, si trova in mezzo ai vizi e scandali di quella che era definita "la dolce vita" dei divi del momento.

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Voto Visitatori:   8,57 / 10 (123 voti)8,57Grafico
Migliori costumi
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Migliori costumi
Migliore regista (Federico Fellini)
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Migliore regista (Federico Fellini)
Palma d'oro
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Palma d'oro
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Voti e commenti su La dolce vita, 123 opinioni inserite

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The BluBus  @  10/10/2019 13:05:29
   9½ / 10
Film enorme. Regia ai picchi massimi mai raggiunti e scene rimaste giustamente scolpite nella storia del cinema. Può annoiare a tratti ma é l insieme a definire il tutto, ed é un capolavoro.

Filman  @  26/06/2019 14:33:07
   10 / 10
Partire dal neorealismo e dagli stereotipi italiani per poi dare alla luce LA DOLCE VITA è un qualcosa che solo Federico Fellini poteva fare, primo regista italiano capace di introdurre la tradizione metafisica novecentesca anche nel cinema, trovando nel contemporaneo tutti i contrasti di un mondo accelerato: la storia si scontra con la modernità, la cristianità con il benestare dell'uomo di oggi, perverso e pagano. Non è solo l'edonismo il tema felliniano, ma anche il dramma dell'uomo edonista, la depressione interiore che porta con sé il vivere contemporaneo. In tutto questo, il surrealismo penetra nel reale attraverso un giocare estetico e stilistico d'alta classe che produce una narrazione instabile e decostruita esattamente come il contemporaneo, vero ma illogico.

Dom Cobb  @  26/01/2019 19:20:51
   8 / 10
Il film segue l'errare del giornalista Marcello Rubini in lungo e in largo per Roma, mentre fra scottanti relazioni extraconiugali, incontri con divi del cinema, segrete ambizioni di diventare scrittore e frequentazioni dei luoghi dell'alta società, riceve un assaggio della "dolce vita"...
Finora non sono rimasto particolarmente impressionato dalla filmografia di Fellini, un fatto che dichiaro con un po' di rammarico, visto che speravo non meno di meraviglie da quello che viene indicato come uno dei massimi esponenti del Cinema non solo in Italia, ma nel mondo. E ad essere onesti, non pensavo che questo film avrebbe cambiato le cose, considerata la sua reputazione di film d'autore dai toni alquanto astratti ed espressionisti, che non sono mai stati veramente di mio gusto. Invece, contro ogni aspettativa, "La dolce vita" si è rivelato finora non solo il mio preferito di Fellini, ma anche il primo suo film che mi sia effettivamente piaciuto.
Trattandosi di una prima visione, c'è un limite alle considerazioni filosofiche o tematiche che posso fare, ma cominciamo con ordine: innanzitutto, è sul lato tecnico che il film sorprende. Non solo la fotografia in bianco e nero è nitida e, in mancanza di un termine migliore, sgargiante nei contrasti bianco-nero e nelle soffuse tonalità di grigio, ma essa riesce anche a valorizzare certi set che contribuiscono alla creazione di un'atmosfera vagamente irreale e sognante.


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La costante meraviglia a livello visivo riesce a non far calare l'interesse per quello che è essenzialmente una serie di episodi, atti a descrivere luci ed ombre di quella parte benestante della società cui la gente comune aspira a far parte; certo aiuta anche la maschera di Marcello Mastroianni, perfetto nel ruolo della persona comune, cui riesce comunque a conferire un innato carisma. A lui si affianca un gruppo di affiatati caratteristi in parti secondarie e apparizioni completamente inaspettate,


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sebbene in fin dei conti Mastroianni sia l'unico a lasciare un'impressione duratura. Oltre a questo, la sensazione di irrealtà, serpeggiante dall'inizio alla fine e solo di rado messa in primo piano, riesce a vivacizzare un ritmo forse un po' troppo lento, così come un sagace utilizzo di metafore e simbolismi la cui interpretazione può variare da persona a persona e di cui mi sento in dovere di menzionare giusto la scena finale, che mi ha colpito in modo particolare.


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Tanti lati positivi riescono a riscattare un ritmo forse un po' lento e una durata francamente eccessiva, che ho cominciato a sentire principalmente nell'ultima mezz'ora. Non dico che avrebbe fatto bene una sforbiciata, ma forse accorciare ogni segmento di un paio di minuti avrebbe giovato alla resa finale; ma anche così mi ritengo soddisfatto. Film del genere non è facile farmeli piacere, ma questo contro ogni aspettativa ci è riuscito, e di per sé è già un successo. Oltre a questo, è riuscito a darmi un'esperienza unica e affascinante, e anche qualche spunto di riflessione. E' ancora presto per me chiamarlo un capolavoro, e forse finirà per essere uno di quei film che non sentirò il bisogno di rivedere spesso; ma che una qualsiasi opera sia in grado di arrivare a tanto è sicuramente degno di nota.

Qwertyuiop  @  12/08/2017 01:40:13
   1 / 10
Dispiace molto, ma Fellini, come d'altronde i suoi emuli, lo digerisco davvero ben poco. La Dolce Vita è l'ennesimo esempio di come in un film sarebbe preferibile evitare la prosopopea da intellettuali per cercare innanzitutto di raccontare una storia, cosa che purtroppo io in questa pellicola non riesco a vedere. Sinceramente non sono riuscito nemmeno a finire di vederlo, il che è davvero, davvero grave. Si tratta di film che (forse) andavano bene ai tempi in cui sono usciti (e non ne sono del tutto convinto), ma, ad oggi, si tratterà pure della storia del cinema italiano, ma per me è realmente noioso e sconnesso. Per finirlo bisogna impegnarsi.

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Ultima risposta 13/08/2017 15.19.01
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antoeboli  @  14/07/2017 15:29:13
   6 / 10
Sarò io che non riesco a farmi piacere questo genere di film , ma la dolce vita si è rivelato un mattone di quasi tre ore in cui la trama è una cosa quasi inesistente .
Un paparazzo ,Marcello , che vive la vita mondana del boom economico italiano e specialmente di Roma ,città infinita e capitale tra le più apprezzate ancora oggi .vagando per queste feste , investito dall onda dei vip , predica a destra e sinistra , con le più belle donne del momento , dove per lui l amore vero sembra non esistere , ma il solo folle divertimento.
Tecnicamente nulla da eccepire , perchè ormai a 57 anni di distanza , il film dimostra di essere sopraffino , con una presa diretta ragguardevole .
Mastroianni si può dire che riesce a mantenere da solo il film , per quel che personalmente è , visto che gia dopo un ora stavo per prendere sonno .
La scena con la Ekberg rimane nel culto , e manco a farlo apposta è una delle poche cose interessanti di un film strano.

olikarin  @  18/06/2017 14:13:09
   8 / 10
Tutto fuorché dolce è la vita rappresentata in questa pellicola: quasi una negazione del titolo, potremmo dire. Fellini, quasi paradossalmente, rappresenta con una regia tanto sofisticata e raffinata, la quotidianità della classe borghese negli anni Cinquanta/Sessanta, dando una rappresentazione magica di Roma, con scene memorabili, come quella della Ekberg nella Fontana di Trevi..

ll regista smaschera il falso perbenismo della classe borghese, mettendone in evidenza l'ipocrisia e ciò che realmente si cela al di là di un'impeccabile facciata colma di eticità.

Marcello, interpretato da un ottimo Mastroianni, è un personaggio che cerca di inserirsi sempre più in questo mondo. Non c'è una vera e propria trama, ma una sequenza di episodi, (alcuni molto coinvolgenti altri più lenti), in cui la vera evoluzione, il vero snodo narrativo è costituito dal cambiamento del protagonista. Figura che, man mano che la vicenda si svolge, mostra in maniera sempre più efficace il vuoto che lo riempie nonché un'assenza di valori che cerca di colmare dedicandosi ai vizi e alle nottate mondane. Marcello sceglie di non seguire la via del riscatto, rigetta il cambiamento, la possibilità di una vita piena e non fatta di apparenza offertagli metaforicamente da Paola, interpretata da una dolcissima Valeria Ciangottini.

Fellini colpisce in maniera aspra e pungente questo mondo, e particolarmente interessante è il dialogo tra Marcello e il suo amico Steiner, molto sofferto; Steiner disse: «Qualche volta la notte, questa oscurità, questo silenzio mi pesano. È la pace che mi fa paura, temo la pace più di ogni altra cosa», quasi un'eccezione in quell'ambiente, come se non riuscisse davvero a farne parte. Personaggio, interpretato da Alain Cuny, contrassegnato da forte umanità, sensibilità specie in quelle tenerissime inquadrature coi suoi figli. Riesce a cogliere in maniera sottile un grande valore, dimostrando che a riempire l'esistenza non sono solo feste, luci e ribalta.

Finale che inizialmente spiazza, lasciando allo spettatore diversi dubbi ma, a freddo, dopo la visione, colpisce, assale, ferisce, tanto è crudo. Quasi svuota, stimolando forti riflessioni. Ricco di metafore, simbolico, riesce a entrare nelle ossa, a sconvolgere, e lo fa in maniera paradossale, con inquadrature estremamente chic e delicate, che apparentemente suggeriscono tutt'altro, con lo sfondo del mare che incornicia dei volti memorabili, che lasciano il segno ..

Dick  @  12/09/2016 22:55:33
   7 / 10
Il più grande successo di Fellini. Il titolo ha finito con l' indicare un' epoca e la scena della fontana è diventata di culto e citata a più riprese.
Dopo gli aspetti più famosi concentriamoci sul film in se.
Onestamente l' ho trovato un po indigesto. Boh! Non mi ha detto molto. Qualche suggestivo tocco felliniano come quello della visita alla casa con la tipa che sembra quasi uscita da un film di Corman XD e la tranquillità della spiaggia lontano dai frizzi e lazzi cittadini.
Proprio noioso l' inizio. Meno male che poi il film prende più ritmo con l' episodio della Ekberg dove troviamo

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER Tediose le liti tra i due fidanzati!
Tra quelli del celebre regista mi è piaciuto di meno. In realtà ci sarebbe "Roma", ma questo dovrei proprio rivederlo.
7+

marcogiannelli  @  23/06/2016 22:32:54
   8½ / 10
Prima de "La grande bellezza" Fellini aveva saputo come fotografare Roma e l'Italia che cambiava sino a diventare quella che è oggi, con una società spaccata. Fellini infatti ci mostra spesso la vita mondana a paragone con la vita della gente comune. Un velo di tristezza ci accompagna per tutta la pellicola, perché tali sono i personaggi.
Dal punto di vista tecnico siamo su un pianeta paradisiaco, le immagini si susseguono con una devastante potenza e le scene cult sono anche troppe. Il sonoro è poi in sintonia con il ritmo delle scene.
Anita Ekberg merita di essere meritata come un'icona della sensualità, così come Mastroianni può solo essere un simbolo perfetto e un pov migliore non si poteva avere. Peccato che quella scena e quella parte si erga aldisopra delle altre.
Non esiste una vera e propria sceneggiatura, siamo di fronte ad un vortice di entropia che però sembra anche troppo ben connesso in ogni parte della sua traiettoria.

fabio57  @  12/04/2016 15:29:19
   9 / 10
Forse il più famoso film di Fellini, un ritratto spietato della Roma elitaria degli anni 60,superficiale e pettegola, dedita all'ozio e ai vizi. Società stanca, pigra, afflitta da ignavia atavica, che trascorreva serate in via Veneto a perdere tempo e a farsi fotografare dai paparazzi. L'occhio del regista è fortemente critico, senza compiacimenti, ma con freddo cinismo dipinge i caratteri di personaggi che appartenevano a un jet-set che si autocelebrava di continuo, senza avere alcuno spessore morale o intellettuale. La prova di Mastroianni è magistrale, quella di Anita Ekberg indimenticabile e scolpita nella memoria di chi ha amato le forme giunoniche e ammalianti di un'attrice, non di grande talento, ma di conturbante e morbida sensualità. La scena del bagno nella fontana di Trevi è leggenda

david briar  @  15/10/2015 12:18:45
   7½ / 10
Oggettivamente un capolavoro elegantissimo e importante,con scene storiche,quella della Ekberg è fantastica,ma anche il simbolismo finale.Metaforico e profondo,nonostante tutto ho avuto difficoltà ad appassionarmi agli svariati episodi,non tutti egualmente memorabili.La sua carica corrosiva è stata in parte persa.
Insomma,un film senza nessun difetto vero e proprio e con scene indimenticabili,sicuramente un capolavoro,ma non mi ha preso abbastanza.Imperdibile per chi ama il cinema,ma soggettivamente preferisco dare voti altissimi ad altri film.

Goldust  @  20/08/2015 11:08:00
   5½ / 10
Sono passati più di cinquant'anni dall'uscita di questo film e la sua carica corrosiva legata alla denuncia di una società vuota e viziata si è ormai del tutto affievolita. Pellicola spartiacque nella produzione del regista ( inutile dire che, a parte qualche rara eccezione, lo preferivo impegnato nel neorealismo ) è molto vicina, nel suo obiettivo ideologico, a 8 e Mezzo. Pur sottolineando come al solito l'eleganza registica di Fellini, il coinvolgimento che sa trasmettere in alcune scene ( il saluto all'alba tra Massimo e sua padre è molto toccante ) e la bellezza delle scenografie e degli scorci romani, è un film volutamente destrutturato che mette in fila una serie di episodi di vita mondana e privata che spesso lasciano il tempo che trovano, proprio perchè decontestualizzati o semplicemente perchè sono fine a se stessi. Pur non mancando come detto i momenti felici o addirittura di grande Cinema è stato difficile, per me, appassionarmi agli eventi narrati ed ancora più difficile tenere botta per quasi tre ore. E neanche il finale fortemente simbolico mi ha aiutato ad attenuare quel senso di smarrimento e di amaro in bocca che già avevo assaporato a fine visione del già citato 8 e mezzo.

Matteoxr6  @  18/04/2015 20:04:26
   7½ / 10
Mastroianni ci accompagna e si accompagna, soprattutto, all'interno e attraverso plurime pagine da rotocalco. Diversi episodi in cui viene sostanzialmente costruita e smontata la vita mondana, le ipocrisie, le illusioni e le disillusioni dell'alta società dell'epoca (o forse sarebbe meglio dire dell'idea di essa). Marcello le vive insieme allo spettatore sempre in prima persona, anche quando non è il diretto interessato, in quanto alcuni dialoghi e vicende lo portano a riflettere su questa bolla piena d'aria in cui anch'egli si rende conto di essere immerso, sognando di evadervi un giorno o l'altro, ma senza sapere dove realmente rifugiarsi e veramente il perché.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
Questo è solo un accenno delle tematiche che affronta la pellicola di Fellini, perfetto nella sua regia e nelle sue inquadrature (anche se, a mio avviso, pure alla luce della lunghezza complessiva dell'opera, la scena del "miracolo" avrebbe potuto subire dei tagli).
Ah, una curiosità che rivolgo agli altri utenti: la scena finale del

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER che significato simbolico ha? Ho letto al riguardo due interpretazioni, ma mi piacerebbe sentire le vostre opinioni.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  15/04/2014 18:27:15
   10 / 10
Un capolavoro di tecnica registica: questo è l'unico modo in cui riesco a definire "La Dolce Vita".
Ovviamente parlo di perfezione registica senza voler discriminare tutti gli altri aspetti del film, a partire dalle recitazioni. Quale uomo, mi chiedo, non vorrebbe essere nella vita come Mastroianni in questo film?

Monumentale!

superluca  @  05/02/2013 20:01:29
   10 / 10
Il più grande film italiano di sempre.Lo spartiacque del cinema italiano. IMPERDIBILE!!

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  23/01/2013 20:16:30
   10 / 10
Un vero capolavoro di narrazione e regia che oggi si apprezza - oltre che per il quadro perfetto di un'epoca e di un mondo - soprattutto grazie ad una potenza visiva modernissima. Fellini usa al meglio musica e fotografia (davvero sublime), accompagnando lo spettatore in un viaggio molto lungo (tre ore di film) nella desolazione di un uomo che non sa scegliere o forse non vuole il mondo in cui appartenere.

Un ritmo fluviale che unisce episodi apparentemente slegati, con una regia fluidissima, che ritraggono una "dolce vita" di ambiguità, mediocrità umane che sono anche il riflesso della società italiana - tra il peso del cattolicesimo e i moti interiori di un nuovo pensiero civile (che esploderà anni dopo).

La capacità di non giudicare i suoi personaggi, senza quella partecipazione emotiva di tanta commedia all'italiana, è un pregio notevolessimo del film.

Moltissime le sequenze memorabili... impossibile non amarlo!

vehuel  @  05/01/2013 22:49:57
   10 / 10
Capolavoro del cinema italiano, magnifico!!!

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  05/01/2013 22:45:49
   7 / 10
Può un film sulla noia, la depressione e l'alienazione non essere noioso, deprimenti ed alienante? Non so, ma, almeno per me, "La Dolce Vita" è esattamente questo. Che, visto l'intento, ci può anche stare. Sono però 3 ore davvero pesanti, dove il disagio del protagonista non poteva che cogliere anche me. Non ero preparto forse a tanta critica negativa a quel finto mondo di lustrini e di finto boom (anche se sospettavo che non sarebbe stata una visione facile). Molti personaggi appaiono e scompaiono in un mare di facce nei tanti episodi del film, e alcuni sono effettivamente memorabili. Mastroianni è perfetto. Posso dire che come film non mi è piaciuto ma che va sicuramente visto.

gemellino86  @  26/09/2012 16:37:47
   10 / 10
Il più grande capolavoro di Fellini. Tutto perfetto dagli attori, alla regia, alla sceneggiatura e ai costumi che vinsero un oscar. Troppo poco a mio parere per un film come questo. Non mi stancherei mai di riguardarlo.

Atlantic  @  19/06/2012 14:00:04
   8 / 10
Visto ieri sera , 7 episodi raccontano la "Dolce Vita" della Roma degli anni 50 e vedono protagonista un giornalista romano Marcello con l'ambizione di diventare uno scrittore.
La regia è del maestro Federico Fellini mentre la favolosa colonna sonora è del grande Nino Rota.
Marcello è interpretato da un incredibile Marcello Mas*****nni , adattissimo per il ruolo di protagonista.
Indimenticabili scene come quella de La Fontana Di Trevi con la bellissima Anita Ekberg oppure la scena d'apertura e quella finale che sono collegate in quanto il protagonista non ha possibilità di esprimersi.
Bravo Alain Cury nella parte di Steiner ; nel film compare anche la cantante tedesca Nico che farà parte del gruppo Velvet Underground.

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Ultima risposta 09/08/2012 18.20.57
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eizenstein  @  16/06/2012 05:46:54
   9 / 10
Citazione dai Simpson: "Forse non c'é una morale in questa storia. Solo un'insieme di cose che sono successe. Ma certamente sono stati dei giorni memorabili".
Quello che mi piace di questo film é proprio il raccontare delle cose come accadono, di entrare nel profondo di un certo tipo di vita, di evitare buoni o cattivi, il cinema come rappresentazione dell'agire umano, non come una storia definita con una morale e con delle certezze.
Grande Fellini, grande Mastroanni, grande l'epoca in cui italiani, francesi ed inglesi univano i loro sforzi in produzioni artistiche di alto livello. Adesso abbiamo l'Unione Europea politica ma allora avevamo l'Europa unita culturalmente e i film avevano dialoghi in tre quattro lingue.

ylly89  @  01/06/2012 14:33:07
   7 / 10
Salve a tutti, avrei bisogno di un aiuto. Se doveste esprimere in poche righe la morale del film, considerato anche il contesto storico, cosa scrivereste a riguardo?

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Ultima risposta 02/06/2012 01.33.34
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  07/05/2012 21:07:49
   6 / 10
Si porta dietro una gran fama ed è universalmente apprezzato, eppure non l'ho trovato all'altezza delle lodi. Ben realizzato, di fine fattura e sorretto dall'ottima prova di Mas*****nni; purtroppo queste caratteristiche non soverchiano lo stile piatto, quasi strascicato della storia e non lo salvano dal nemico peggiore per un film di quasi tre ore, ovvero la noia. Le intenzioni del regista sono evidenti, ma il risultato finale è più vicino ad un esercizio di stile, che in pochi casi riesce a catturare lo spettatore.
Diciamocelo, "la dolce vita" è sopravvalutato, ma per definirlo ancora meglio direi inconcludente. Assomiglia a uno dei discorsi tra Marcello e Steiner: complicati, sfuggevoli ed astratti, che si perdono nella notte come nel brusio di una festa.

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Ultima risposta 12/09/2016 23.03.33
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Oskarsson88  @  26/04/2012 00:31:46
   6 / 10
no purtroppo al di là delle belle prestazioni degli attori e comunque l'interessante satira sociale il film come film è troppo lento e privo di situazioni coinvolgenti...temo che Fellini non sia il mio genere...

franky83  @  22/01/2012 22:04:31
   5 / 10
Il film più vuoto cha abbia mai visto,alla fine delle 3 ore ho avuto la sensazione di non aver visto nulla di sensato.Do 5 e non 1 solo per rispetto della media

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Ultima risposta 12/09/2016 23.04.05
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baskettaro00  @  11/10/2011 17:37:14
   8 / 10
ottimo film con un formidabile marcello mastroianni,giornalista cui capitan varie cose nell'arco di alcune notti.
è girato molto bene ed ha una struttura ad episodi,non è un film con una storia ma son varie,mi pare che ce ne sian 7.
un capolavoro del cinema italiano consigliato a tutti,dura abbastanza infatti io l'ho visto non tutto di filata.

PignaSystem  @  21/07/2011 17:01:07
   9½ / 10
L'amara vita di Marcello, giornalista senza meta, rispecchia quella della crisi di un'epoca (Roma, ma l'Italia più in generale, che entra negli anni '60, esaurita da un pezzo l'euforia della ricostruzione del Paese) ed anche di un'epoca della vita umana (Fellini entra nei quarant'anni con parecchia confusione - sia pure ultracreativa - in testa: il prossimo lavoro sarà non a caso 8 e mezzo). L'ipocrisia del 'bel mondo' di via Veneto non può che trovare Marcello partecipe, ma entusiasta mai: l'accidia che lo tormenta è ben sublimata nelle parole e nel personaggio stesso di Steiner, altro intellettuale a suo modo fallito, che prima sprona l'amico a prendere in mano la sua vita, poi getta via la propria dopo aver ucciso i figli. E' fondamentalmente una parabola dell'intera, paradossale e contraddittoria, esistenza umana: se è inutile lamentarsi, perchè la 'dolcezza' si trova dappertutto, è altrettanto impossibile esaltarsi, in quanto tutto è fine a sè stesso. 'Solito' straordinario commento musicale di Rota. Finale schiacciante che esplicita l'incomunicabilità fisiologica umana (tanto vale dirlo, alla Antonioni - raro punto di contatto fra i due Maestri), altro tema di fondo del film. Il vento copre tutto: è la polvere degli anni trascorsi che trascina lontano e disperde ogni sforzo vitale. Esistenziale, autoreferenziale, imperdibile.

very_vanessa  @  07/06/2011 12:01:58
   9½ / 10
Bello, bellissimo - anche se i miei preferiti sono Amarcord e 8 e mezzo.
Genio Fellini, bello Mas*****nni e magistrale Nino Rota.
9 e mezzo!

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Ultima risposta 07/06/2011 17.26.36
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censurableah  @  06/06/2011 11:06:20
   9 / 10
Un film quasi perfetto, Fellini fra realtà e sogno, e tanta poesia

Black Eight  @  22/05/2011 16:51:15
   8½ / 10
Siamo di fronte ad un film d'autore. Da ciò ne consegue l'evidente controversia e difficile lettura (all'epoca destarono scalpore diverse scene non proprio ortodosse per il cinema italiano, e per questo fu aspramente criticato). Dal punto di vista tematico La Dolce Vita è un film talmente colmo di significati da non poter essere facilmente riassunto. In modo semplicistico si può certamente dire che il collante dei vari episodi messi in scena è la rappresentazione, talvolta ferma e distaccata, talvolta invece esplicitamente critica nei confronti di quella porzione di società, del mondo dello spettacolo e suoi annessi, che è avvezza ai vizi e alla vita dissoluta. Più in generale poi il film offre una riflessione sulla natura umana, drammaticamente volubile come il protagonista, il leggendario Marcello Mastroianni, un uomo pieno di limiti, emotivamente debole, finto e malinconico. La lunghezza della durata unita a delle sequenze sicuramente significative, ma altrettanto noiose ed inutilmente prolisse, rappresentano forse il grande limite di un'opera che avrebbe avuto un impatto ancora maggiore se strutturata in meno episodi. dal punto di vista registico invece nemmeno si può discutere della grandezza di questo autore. Riprese perfette e inquadrature suggestive ci regalano squarci affascinanti della città eterna insieme a scene memorabili di tutta la cinematografia mondiale

Lory_noir  @  18/04/2011 19:11:37
   7½ / 10
Non mi è stato facile seguirlo tutto, sia per la durata, sia per il film molto particolare. Ho apprezzato l'assoluta bravura di Mas*****nni e la feroce critica alla classe sociale protagonista del film. Alcune scene sono impresse ormai nell'immaginario collettivo non solo italiano. Non metto un voto più alto perché, benché apprezzi e stimi questo film, rimane comunque da me lontano.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR pier91  @  26/01/2011 01:28:55
   8 / 10
La dolce vita è un compendio di istantanee, è un tipo di cinema che ammiro ma non amo. Certamente è una profezia straordinaria e la profezia appartiene al genio. E alcune parole, pronunciate da attori che interpretano altri attori, hanno un sapore così tragico e reale da far impressione.
"Il mondo sarà meraviglioso, dicono. Ma da che punto di vista, se basta uno squillo di telefono ad annunciare la fine di tutto?"

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Ultima risposta 04/04/2011 01.07.49
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR jack_torrence  @  14/01/2011 22:00:44
   10 / 10
"La dolce vita" sta a "Otto e mezzo" come, poniamo, una "Comedie humaine" di Balzac sta a "La recherche" di Proust.

"La dolce vita" è già destrutturato narrativamente, rispetto ai canoni cinematografici convenzionali, ma mantiene una progressione cronologica lineare, e procede per giustapposizione di quadri, di sequenze autonome, che nel loro insieme dipingono un superbo affresco corale attraverso il quale ci muoviamo seguendo la figura di Marcello.

Si parlò tanto di "alienazione", cinquant'anni fa, a proposito dei contemporanei lavori di Antonioni: ma l'alienazione della modernità è tutta presente ne "La dolce vita". L'inquietudine dell'uomo contemporaneo (che sia il mostruoso intellettuale Steiner o la frustrata, povera Emma piccoloborghese) si rivela prioritariamente attraverso una perenne pulsione di evasione. L'esotismo domina il film: esotica è la biondona americana (ma non era svedese?) quanto sono esotici i fantasmi della villa. Esotico e persino bello può essere il mostro marino della fine, come esotico e decontestualizzato appare all'inizio il Cristo portato dall'elicottero.
Tutto è svago potenziale, stimolo di alienazione per sfuggire al vuoto e all'alienazione di un'esistenza che si trova spiazzata tra una tradizione in cui non si riconosce più, e un ignoto fatto di miraggi illusori, figli del boom, che vivono oltreoceano e sono, nella loro essenza di miraggi, irragiungibili. Chimere.

Roma è una provincia dell'impero (americano), e provinciali sono i "paparazzi" di fronte ai divi del cinema. Eppure Roma appare l'america per un padre di Marcello che viene dalla sonnolenta provincia della provincia.
La provincia della provincia cerca di adeguarsi alle logiche snaturanti della società dell'immagine, e già i bambini sembrano istruiti a recitare come una finzione circense fantomatiche apparizioni mariane e attrarre su di sé i riflettori (letteralmente) del grande circo mediatico in cui da allora saremmo stati immersi, e che Fellini registra sul nascere.

C'è una evidente sfasatura tra radici che si sono perse e i ncui non ci si riconosce più, e una modernità che sembra ancora "troppo oltre" a questa provincia italica (incantata da un edonismo luccicante che non l'ha ancora uccisa per overdose: ed il film dovette il suo strano fascino da questo velo di sogno ancora non del tutto livido come pure, a guardarlo oggi, appare - tanto da far star male).
Persi in questa sfasatura, ci ritroviamo insieme a Marcello in mezzo a una desolante terra di nessuno, senza riferimenti, senza stimoli, e senza più incentivi.

Un film-disvelamento, che ha denudato e ancora ci denuda, implacabilmente: senza lasciare le vesti addosso a nessuno.
Un capolavoro monumentale, in risonanza profonda col presente.

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valis  @  26/12/2010 22:52:16
   10 / 10
A mio parere il più bel film di Fellini.
La ricchezza di temi, di spunti, di traccie e sottotraccie fa di questa pellicola una vera e propria miniera d'invenzioni, d' analisi e suggestioni.
Il ritratto di una società in disfacimento, persa nella sua decadenza, ******** e cialtroni ubriaconi spacciati per Dei, un'aristocrazia sfaccendata, nera nella politica e viziosa nell'animo.
Il protagonista, un novello Dante perso nei gironi dell'inferno che, smarrita la guida e persa la fede, affonderà nella dissoluzione finon alla magnifica scena finale.
Marcello si specchierà negli occhi del mostro, scoprendo di non poter tornare indietro, avendo perso la capacità di ascoltare e di sentire.

Invia una mail all'autore del commento Elly=)  @  24/12/2010 22:06:30
   8½ / 10
Epopea della trivialità, "La dolce vita" è un ritratto di un periodo e dei suoi luoghi che cattura perfettamente lo stile e gli atteggiamenti di che affronta i party alla moda nell'estate del 1959 stigmatizzandone la condizione di elegante parassitismo. L'estrema attualità del film si deve alla tensione fra lo spietato attacco a un mondo di eccessi e il fascino irresistibile di una folle sfilata di decadentisti moderni. Come altri film (ad esempio "Arancia Meccanica", 1971, "Apocalypse Now", 1979, Wall Street, 1987), "La dolce vita" ha paradossalmente incoraggiato gli stili di vita che cercava di demolire, spingendo la gente a frequentare i bar di via Veneto e a imitare il modo di vivere mostrato nel film, senza alcuna ironia. Il nome di uno dei protagonisti, Paparazzo, fotoreporter al seguito di celebrità d'ogni tipo, pronto a tutto per uno scatto ravvicinato, definirà da allora in poi l'intera categoria dei fotografi mondani. Marcello con questo personaggio e i suoi occhiali neri è divenuto un'icona generazionale.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  29/11/2010 18:25:57
   7½ / 10
Molto sopravvalutato.Oggi solo godibile.Comunque bello

fiesta  @  23/11/2010 12:08:32
   10 / 10
un film che sa trattare intelligentemente la stupidità. un film che trapianta il cinema nella realtà e che viceversa ci mostra come la vita possa essere vissuta come un film ,che angoscia per la vuotezza di strutture abnormi,che ci mostra mille e uno modi in cui buttare un'esistenza,che è diretto magnificamente è un CAPOLAVORO.

Mothbat  @  15/11/2010 16:52:57
   5 / 10
"La dolce vita" è indubbiamente un film coraggioso per l'epoca, rivoluzionario e di denuncia. Ci sono aperture visionarie e incredibili squarci di una Roma ormai scomparsa. Oltre a queste indubbie qualità il film è costruito su una serie di episodi che annoverano personaggi irritanti, un mare di verbosità insopportabili e siparietti stucchevoli. Fellini insiste troppo su queste caratteristiche facendo diventare il film estremamente pesante, dove le tre ore in questo caso si sentono tutte.
Mi spiace ma è un film che non sono mai riuscito a digerire, nonostante adori lo stile di Fellini.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  02/11/2010 21:55:48
   6½ / 10
Credo che sia uno dei film più sopravvalutati della storia del cinema. I capolavori dell'immenso Fellini sono altri. 3 ore per dire ciò che poteva essere detto in una e mezzo scarsa. Pleonastico e ripetitivo. La Ekberg è divenuta un icona ma perchè? Recita si e no per 5 minuti e anche male. Oggi, la cariatide va in giro ubriaca per mezzo mondo a dire che "La dolce vita " le ha rotto il ca220. E te credo non c'ha praticamente lavorato e la tormentano! No no... giudizio irremovibile. Mas*****nni si caspiterina!! Altro che!! Una grandissima interpretazione! E anche la regia eccezionale (ovviamente) ma il film è poca roba nel suo complesso.

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rob.k  @  24/10/2010 14:16:27
   5½ / 10
Non ci posso fare niente, i film di Fellini proprio non li digerisco. Perchè questo regista, disponendo di ottimi attori e sfondi da cartolina non riesce a costruirci intorno un film decente? Questo film è esattamente come il successivo Amarcord, una serie di colorite scenette senza un reale filo conduttore. Il padre del film a episodi? Tutti ricordano la scena della fontana, ma la maggior parte non ricorda di cosa parli esattamente il film, un motivo ci sarà... Inolte, il lato "scandaloso" di questo film è morto insieme agli anni '60...

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  14/07/2010 18:04:44
   9½ / 10
Indimenticabile. Non so dire se sia più importante dal punto di vista artistico o da quello storico.
La scena della fontana è una delle più famose di tutta la cinematografia, non solo italiana ma mondiale.
Criticatissimo all'epoca, è un film che oggi non scandalizza praticamente nessuno. Con questo non si pensi che sia un film invecchiato male.
Pleonastico aggiungere che è imperdibile per ogni amante di cinema.

topsecret  @  31/05/2010 19:13:29
   6 / 10
Ho trovato questi personaggi de LA DOLCE VITA alquanto patetici ed inspessiti da un drappo di ipocrisia mal celata, che non hanno fatto altro che indispettirmi.
Il film non mi ha entusiasmato e nonostante la sua importanza nell'immaginario comune dello showbiz e di quello che è il suo contorno, non sono riuscito ad entusiasmarmi o a farmi coinvolgere, anche per il ritmo abbastanza blando e per la scarsità di situazioni davvero degne di interesse.
Di Fellini preferisco altri lavori.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  08/04/2010 16:16:41
   7½ / 10
Sicuramente è un grande film, ma urlare al capolavoro assoluto penso che sia un pò troppo esagerato, il lavoro del grande regista si vede, ma sono sicuro che Fellini ha realizzato anche pellicole migliori di questa.
Parlando del film devo dire che critiche sociali così forti nei film attuali, non esistono proprio, il film fa parlare di se grazie a questa potentissima critica rivolta all'Italia dell'epoca, dove viene viene messa in luce in maniera molto convincente e cruda un ritratto impietoso della società italiana, con un cast di attori semplicemente favoloso, e per di più molti di loro facevano parte di quell'epoca italiana.
Il film a livello di realizzazione e stato fatto molto bene, l'unico problema e stata la lunghezza del film, tre ore per una continua ripetizione delle stesse cose diventa monotono dopo un pò, ma da quello che ho capito pure questa lunghezza dei tempi del film è un gesto di provocazione da parte di Fellini, quindi nemmeno qui si risparmia!
Insomma, un film molto difficile da valutare, lo definirei come una critica nel confronto di tutto e tutti, con un Fellini estremamente coraggioso in molte sue decisioni. Infine ripeto, è un grandissimo film, da vedere se non l'avete visto, ma non un capolavoro.

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pinhead88  @  30/03/2010 18:31:18
   5 / 10
Lo stile di Fellini continua ad annoiarmi e continua a risultare monotono e vuoto nei suoi canoni di non-sense avanguardisti,anche se questo è il più lineare di Fellini.Bunuel del periodo gli era avanti di parecchio.pochissime sono le caratterizzazioni,e almeno per me,pochissime le scene memorabili.la prima parte è senza dubbio la migliore,poi il ritmo inizia a diventare veramente insopportabile.sarà pure un capolavoro,ma non è riuscito a dirmi veramente nulla.

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wooden  @  27/03/2010 18:02:43
   10 / 10
Perfetto, tanto frivolo quanto infinito. Seguono 8 1/2 e Il casanova.

floyd80  @  22/03/2010 00:28:29
   8 / 10
Forse la pellicola più lineare di Fellini è anche la più riuscita. Probabilmente il miglior film italiano di sempre.
Emozioni agli estremi, felicità e tristezza che si confrontano, si danno il cambio, si annullano. Un protagonista alla continua ricerca di emozioni. Amore, sesso o malinconia. Fa tutto parte della vita, della dolce vita.

uzzyubis  @  21/03/2010 11:05:16
   10 / 10
Bellisimo film sulle cadute dell'uomo e sugl'entusiasmi. Qui dentro c'è tutto incastonato nella via veneto della fine anni 50. Film che ha ricevuto molte polemico soprattutto dal mondo cattolico

The Cane Family  @  14/03/2010 13:06:43
   10 / 10
La dolce vita di Fellini è un capolavoro assoluto.
E' incredibile, come Mas*****nni in questo film.
Uno stralcio della vecchia Italia.
Probabilmente il più bel film italiano di sempre.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  10/03/2010 18:27:48
   8 / 10
Bel film di Fellini, non ai livelli di 8 1/2 ma davvero bello.

capp_86  @  01/03/2010 23:32:03
   7½ / 10
Denuncia e spaccato di una realtà ottimamente fotografata da Fellini.
E' un documentario di cui a distanza di anni rimane lo spaccato e il vedere che qualcosa non è cambiato, eppure non è facile nel 2010 godersi a pieno tre ore senza una vicenda almeno leggermente movimentata da seguire.

ste 10  @  11/02/2010 00:39:27
   10 / 10
Un classico del cinema mondiale, Fellini fotografa alla perfezione un mondo che lui conosce benissimo

Tuonato  @  09/01/2010 16:31:13
   10 / 10
Manifesto della dolce vita romana che ruotava attorno ad una chiassosissima Via Veneto, oggi tristemente dimenticata.
Sorprende vedere come anche cinquant'anni fa(!!!) i vizi e gli eccessi di professionisti e vip erano oggetto delle attenzioni dei paparazzi.

Capolavoro imperdibile.

kullaz  @  07/01/2010 22:52:21
   10 / 10
un capolavoro. niente da aggiungere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Freddy Krueger  @  22/12/2009 09:44:09
   5 / 10
Io sinceramente non l’ho trovato tutto questo capolavoro. Ne ho sempre sentito parlare bene di questo film, ma io ho fatto fatica a vederlo 2 volte. Non c’è neanche una trama (vabbè, non è una novità nei film di Fellini) e poi non c’è nemmeno un personaggio interessante, anzi, la metà sono antipatici, soprattutto la Ekberg, che mi sembra la parodia del divo stupido di oggi. Un film noioso e palloso fino all’inverosimile, e, ragazzi, è dura seguire una roba del genere per 3 ore… come mai è così sopravvalutato? Boh. Ho letto la recensione e ho capito che è una denuncia sulla borghesia, sulla Chiesa e bla bla bla, ma detto onestamente ce ne sono almeno un migliaio di migliori di questo con lo stesso tema.
Delusione. Profonda. Eh sì, perché dopo 3 grandi film di Fellini che ho visto, doveva farmi questa roba che non mi dice assolutamente nulla.

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  27/11/2009 19:03:07
   7½ / 10
Ecco come Fellini decide di parlare della classe medio- borghese Italiana,classe di cui anche lui fa parte!Ovviamente racconta le gesta di gente fallita in preda alla noia,disperata che non sa dove sbattere la testa...tra un festino e una cena al ristorante conosciamo Marcello,uomo che si trova in balia di varie situazioni grottesche e ,a volte,drammatiche!
Alcuni momenti del film sono da incorniciare...il dialogo finale tra padre e figlio,la morte dell 'amico suicida e il finale dove si ha il completo distacco dall'eta' dell'innocenza!
Non lo ritengo un capolavoro...la lunga durata rende ripetitive alcune scene e alla fine il discorso è sempre quello!

edmond90  @  03/11/2009 20:28:20
   10 / 10
8 e mezzo e la Dolce Vita formano un dittico di film difficilmente ripetibile nell'intero panorama del cinema mondiale.Due opere maestose,frutto di una genialità e di una sapienza registica incommensurabili.Chapeau maestro Fellini!!

DarkRareMirko  @  01/11/2009 22:43:43
   10 / 10
IL film italiano per eccellenza, ciò che è usato da sempre come punto di riferimento per la cinematografia drammatica e non solo.

Pieno zeppo di camei (Celentano, Nico dalla factory Warholiana, Laura Betti, Riccardo Garrone e chi ne ha più ne metta), molto provocatorio almeno per i tempi (il fatto di durare 3 ore, la scena accattivante della Ekberg nella fontana di Trevi, la critica sociale palesemente mostrata, ecc.), grandi nomi in sceneggiatura (pure Pasolini mi pare fosse presente, in modo non accreditato però) per un vero e proprio eterno spartiacque cinematografico.

Mai più riviste critiche sociali di tale e pari intensità, come il mostrare la sciatteria dei festini di riccastri, il pensare solo al sesso, ai divertimenti, agli sfarzi; la sequenza finale ambientata in spiaggia, riuscitissima, dove Marcello non riesce ad udire i richiami di una ragazza precedentemente conosciuta, stà li a dire che la purezza per certe persone non può mai essere colta/capita.

Ancora di questi tempi, per fortuna, altri grandi film ne omaggiano certe scene, come per esempio il famoso e recente Good Bye Lenin, col Cristo trasportato in elicottero.

Dello stesso regista, solo 8 e mezzo risulta essere di pari intensità e completezza; da vedere entrambi, ovviamente tra gli altri film di questo regista.

outsider  @  03/10/2009 13:04:11
   10 / 10
Geniale, onirico e avanguardista allora questo mitico film Felliniano cui più o meno tutti i registi si sono ispirati.
Vecchio snaporaz!

--Pio--  @  30/09/2009 17:12:45
   7 / 10
Un buon film...non il capolavoro che tutti dicono
Detto ciò... 1 voto in più per Mas*****nni...semplicemente geniale!

Dr.Orgasmatron  @  15/09/2009 17:42:14
   9 / 10
Un film di cui noi italiani dobbiamo andar fieri. C'è chi lo ha paragonato a qualche capolavoro di Bunuel, ma per me non è così. Fellini a mio avviso non è ai suoi straordinari livelli, ma questa è una delle sue opere migliori. Roma viziosa e scandalosa fa da scenario, Mas*****nni fa il mattatore

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dobel  @  23/08/2009 16:11:22
   10 / 10
Cosa dire che non sia già stato detto? Non solo un film, ma un fatto di costume. Il mio insegnante di lettere al liceo, sapendo che molti della mia classe (compreso il sottoscritto) non lo avevano mai visto un giorno saltò le lezioni ci portò nell'aula della televisione con il vhs del film e ce lo fece vedere. Poi ne discutemmo. Non ci sono più insegnanti così... Tutto in questo film è epocale; un ritratto impietoso della società italiana stanca, disillusa, indolente, corrotta, immorale, cinica, superstiziosa, ruffiana... E' entrato nel costume, nel linguaggio, nel modo di pensare...Grande Mas*****nni (come in 8 1/2 rappresenta la fatica spesso insormontabile di essere ciò che si è veramente o che si vorrebbe e potrebbe essere, in modo eccezionale), bellissima Anouk Aimée, e... scusate... un ricordo commosso alla partecipazione indimenticabile di Annibale Ninchi.

Nutless  @  16/08/2009 11:12:52
   9 / 10
Un film spietato, tagliente, che mette in scena la Roma (e per sineddoche l'Italia) del boom economico nel secondo dopoguerra con un cinismo graffiante.
7 giorni nella vita di uno scrittore fallito (un Mas*****nni a dir poco eccezionale) alle prese con divi e starlette, con i loro capricci, i loro umori e le loro idiosincrasie.
Un mondo tanto pieno materialmente quanto vuoto moralmente che trascina sempre più a fondo e rende sordi a tutto il resto, in primo luogo alla voce della "vera vita", coperta e surclassata dallo sciabordio della risacca della "dolce vita".

Invia una mail all'autore del commento ilgiusto  @  05/08/2009 18:26:25
   9 / 10
Mi vergogno a dirlo...ma non l'avevo mai visto!
Mi aspettavo un film godereccio e invece ho trovato l'esatto opposto, quanta amarezza, quanta inquietudine, quanto stordimento in questa pellicola!
Una visione senza ritorno, un finale che resta impresso dentro, attuale oggi come ieri e ancor più malinconico nel suo lontano bianco e nero.
Imperdibile, anche se fa male.

tarax  @  16/06/2009 04:18:43
   6 / 10
Ho letto altre commenti precedenti che dicevano che questo film è onirico, surreale, si potrebbe paragonarl oa bunuel,beh, visto che però il cinema d bunuel non mi piace proprio devo dare un voto negativo alla pellicola, o meglio un 6 d stima, solo per mastroianni sempre grande attore. Non esiste una trama in questo film, storie slegate tra di loro e senza un reale significato. Di Fellini avevo visto Amarcord che è sicuramente molto meglio di questo. Ripeto, un 6 va più che bene, il surrealismo non è mai stato il mio genere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  15/06/2009 14:44:17
   9 / 10
Giudicare quest'opera non è affatto facile, molto complicata e per palati fini e abituati al cinema felliniano. Sicuramente un film significativo per il regista ma per Roma stessa di quegli anni. Diventato un'icona, un capolavoro cinematografico italiano regge nonostante abbia più di 45 anni. Onirico, morale e malimconico con un cast formidabile. Tutto è quasi perfetto, davvero un immenso film.

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Bogart59  @  14/05/2009 23:13:30
   8 / 10
Fellini più surrealista che mai, in certi casi ricorda Bunuel. Non per tutti come pellicola, è però un film che ha fatto storia.

Sepultura  @  11/05/2009 00:48:43
   6 / 10
Non è certo questo il miglior Fellini. La dolce vita non mi ha mai convinto troppo, anzi spesso mi ha annoiato. E' considerato un capolavoro, non da me però. Sufficienza di stima, ottimo Mas*****nni

FurFante9  @  17/03/2009 11:36:42
   6½ / 10
Un pò surreale, ma per alcuni questo può essere un pregio. Apprezzo l'avanguardia del regista che è riuscito a disegnare un mondo non tanto lontano dal nostro, enfatizzando forse inconsapevolmente, ma quasi quasi c'ha azzeccato!

Neu!  @  07/03/2009 15:51:33
   10 / 10
un film sul quale ormai si è già detto tutto. un capolavoro assoluto. uno spatiacque nella storia del cinema italiano, che chiude definitivamente con la stagione neorealista. spartiacque, ovviamente, anche all'interno della filmografia Felliniana, che chiude il primo periodo più "normale" aprendone uno più onirico e forse più interessante (anche se Le Notti Di Cabiria, La Strada, I Vitelloni...). il miglior Fellini, dopo l'immenso Otto e Mezzo

LoSpaccone  @  07/03/2009 11:15:14
   9 / 10
Inutile spendere parole per ribadire concetti già espressi, dico solo che è un film per palati fini. Purtoppo nell'immaginario collettivo è banalmente visto come semplice manifesto della Roma mondana di quel periodo, forse per questo sono più le persone che ne parlano di quelle che lo hanno realmente visto. In realtà è molto di più...

gericault  @  19/02/2009 17:41:44
   10 / 10
Ineffabilmente bello, potendo meriterebbe un 100 anzichè 10...La regia è davvero di ottima qualità e credo che in questo film si esplichi al meglio lo stile un po' da scena teatrale e a volte surreale di Federico Fellini. Da vedere!!

mizsus  @  13/02/2009 07:46:19
   7½ / 10
E un bell film, se ci fosse stato un po di ritmo dinamico, abrei dato di piu.

Parsifal  @  01/02/2009 01:56:58
   8½ / 10
visto su Iris digitale terrestre free.
Spaccato della Roma degli anni che hanno preceduto il boom ....il protagonista evita di vivere da lombrico sapendo che rischia di rimanere solo ma vuole godere e sognare tutto e subito come tutti in quel periodo. Beh Fellini ha fatto epoca con questo film insieme a Marcello e a via Veneto.Non me la sento di dare 10 perche' a tratti si dilunga in situazioni relativamente interessanti che a mio giudizio sono inutili per lo svolgimento della storia.(L'ho visto tra le 12 e le 2 di notte forse sara' anche questo il motivo)
Comunque un grande film.

Brundle-fly  @  26/01/2009 12:08:55
   9½ / 10
UN MARCHIGIANO A ROMA
"Giugno 1958
Sto lavorando, con Fellini e Tullio Pinelli, a rispolverare una nostra vecchia idea per un film, quella del giovane provinciale che viene a Roma a fare il giornalista. Fellini vuole adeguarla ai tempi che corrono, dare un ritratto di questa "società del caffè" che folleggia tra l'erotismo, l'alienazione, la noia e l'improvviso benessere. È una società che, passato lo spavento della guerra fredda e proprio per reazione, prospera un po' dappertutto. Ma qui a Roma, per una mescolanza di sacro e di profano, di vecchio e di nuovo, per l'arrivo massiccio di stranieri, per il cinema, presenta caratteri più aggressivi, sub-tropicali. Il film avrà per titolo La dolce vita e non ne abbiamo scritto ancora una riga; vagamente prendiamo appunti e andiamo in giro per rinfrescarci i luoghi nella memoria. In questi ultimi tempi Roma si è dilatata, distorta, arricchita. Gli scandali vi scoppiano con la violenza dei temporali d'estate, la gente vive all'aperto, si annusa, si studia, invade le trattorie, i cinema, le strade, lascia le sue automobili in quelle stesse piazze che una volta ci incantavano per il loro nitore architettonico e che adesso sembrano garages." (da WP).
Torna a casa, Moraldo: "I vitelloni" è ancora più bello. "Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è di non partire." ("Il gioco e il massacro").

Mauro Lanari

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Ultima risposta 31/01/2009 14.14.56
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  01/11/2008 22:17:14
   10 / 10
Un film fondamentale del cinema italiano diventato un'icona internazionale e modo di dire. La società italiana si stava trasformando rapidamente in peggio, i personaggi che popolano il film sono disperatamente soli e malinconici in mezzo a questa visione barocca che Fellini rende affascinante e seduttrice pur se corruttrice dell'animo umano che nel personaggio del bravissimo Mas*****nni, alter ego del regista, mostra alla perfezione.

paride_86  @  06/10/2008 01:39:40
   10 / 10
Che cosa dire de "La dolce vita"? E' un capolavoro assoluto, un film che segna un punto di non ritorno nella cinematografia di Fellini, che da qui in poi sarà trasgressivo, comincerà ad affrontare direttamente temi come il sesso, la droga e l'ipocrisia della società italiana, deridendola ironicamente. "La dolce vita" fa parte della cultura italiana, per noi deve essere come un patrimonio da salvare e tramandare.

alphaville  @  29/09/2008 11:41:26
   9½ / 10
Uno dei film più importanti in assoluto nella storia del cinema e della società italiani. Per la prima volta Fellini fa i conti con la realtà contemporanea nuda e cruda e la deforma in una danza macabra di vite vuote e disperate col suo estro fantastico, qui svincolato dai limiti del provincialismo autocompiaciuto che ricorre in altre sue pellicole e proiettato verso i lidi dell'esistenzialismo di marca prettamente europea. La rappresentazione di questo mondo amorale e corrotto è asciutta ed impietosa, carica di tinte grottesche ma anche di pietà: quasi tutti i personaggi sono alla deriva a causa della loro debolezza umana e sembrano attendere una salvezza dall'esterno che forse non arriverà mai. La maestosa regia ha il passo lento e sicuro di un animale di razza che si concede sovente estri improvvisi di grande poesia (dal Cristo in elicottero dell'inizio al balletto pagano alle Terme di Caracalla, al mostruoso pesce morto nel finale); la sceneggiatura, innovativa per l'epoca, accosta singoli episodi conchiusi in sè stessi e collegati solo da alcuni personaggi, a restituire il senso di esistenze vuote, slegate, vissute alla giornata.

spockino  @  21/07/2008 00:04:03
   6 / 10
beh, discreto, certo il tempo passa anche per un film cosi', forse un po' sopravvalutato, cmq...

uomosuono  @  11/07/2008 14:49:32
   10 / 10
PREMETTO CHE IL MIO VOTO E' RIFERITO ALL'INTERPRETAZIONE DI MARCELLO MASRTOIANNI: GRANDISSIMO.

MI PIACEREBBE CHE QUALCUNO DI VOI, LO DICO SENZA IRONIA, MI FACESSE CAPIRE PERCHE' QUESTO FILM E' CONSIDERATO UN CAPOLAVORO DEL CINEMA

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Ultima risposta 31/01/2009 12.56.57
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  27/04/2008 15:45:13
   10 / 10
Altro capolavoro di Fellini, per me di poco inferiore a 8 1/2. Fellini si avventura dove nessuno aveva osato, mischiando le carte, come suo solito. Se quando si pensa si tratti di neorealismo, ecco subentrare il grottesco e l'immaginifico. Il risultato è un affresco dell'epoca impressionistico, espressionista e con una punta di cubismo.

DieHard  @  29/03/2008 13:40:33
   6 / 10
mi ha abbastanza deluso per l'eccessiva lunghezza e superficialità, anche se il finale ha in parte riscattato l'opera

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Ultima risposta 09/09/2012 00.06.29
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