la citta' che aveva paura (2014) regia di Alfonso Gomez-Rejon USA 2014
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la citta' che aveva paura (2014)

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locandina del film LA CITTA' CHE AVEVA PAURA (2014)

Titolo Originale: THE TOWN THAT DREADED SUNDOWN

RegiaAlfonso Gomez-Rejon

InterpretiAddison Timlin, Gary Cole, Spencer Treat Clark, Joshua Leonard, Denis O'Hare

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2014
Generehorror
Al cinema nel Settembre 2014

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Trama del film La citta' che aveva paura (2014)

La pellicola, ambientata negli anni quaranta, racconta di un ranger texano alla caccia di un serial killer incappucciato che terrorizza gli abitanti di Texarkana, una piccola città sul confine tra il Texas e l'Arkansas.

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Voto Visitatori:   6,08 / 10 (12 voti)6,08Grafico
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Voti e commenti su La citta' che aveva paura (2014), 12 opinioni inserite

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VincVega  @  09/05/2021 20:27:43
   6 / 10
Pellicola quasi a metà tra remake e sequel. Un'idea abbastanza originale da questo punto di vista, perchè comunque il film del '76 non è molto noto, un piccolo cult forse un po' invecchiato male, ma comunque degno di nota essendo tra i primi slahser del cinema. Lo svolgimento però è più tradizionale, il film cita molto il suo predecessore, andando dalle parti dello slasher con gli omicidi efferati, qualche colpo di scena e meno investigazione. Prodotto guardabile senza strapparsi i capelli. Finale non bellissimo.

AMERICANFREE  @  28/07/2018 09:56:03
   6½ / 10
Slasher di buon livello, la trama non e' originale ma il finale e alcune scene sono degne di nota. Brava la protagonista, consigliato per gli amanti del genere

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  29/07/2016 17:42:18
   6½ / 10
Buona pellicola che è una sorta di remake di "La città che aveva paura", senza però essere un vero e proprio remake. Le vicende avvengono al presente ma ricalcano quelle realmente avvenute nel '46 e riproposte nel film (che viene qui ampiamente citato) del '76. A differenza dell'originale è un vero thriller-horror, senza inutili siparietti comici. Il finale appare però un po' troppo forzato.
Nel suo genere è una pellicola tutto sommato riuscita e nel complesso godibile.

BlueBlaster  @  07/07/2016 12:00:49
   6½ / 10
In tutta sincerità l'ho preferito all'originale, il quale ha l'unico pregio di essere stato anticipatore del genere slasher, e alla fine mi è piaciuto nonostante delle imperfezioni.
Lo stampo metacinematografico è interessante e la sceneggiatura regala qualche buon spunto nonostante la soluzione del "giallo" sia poi abbastanza semplice (ci ero arrivato in breve tempo).
Anche la realizzazione è molto buona ed il regista si muove molto bene facendo largo uso del pianosequenza...non sono poche le scene azzeccate ed il clima è sempre molto lugubre e teso.
In definitiva è un più che discreto prodotto nel suo genere ma anzi visti i legami con la storia vera ed il film del 1976 può far contenti coloro che cercano un minimo di originalità.

ferzbox  @  09/05/2016 18:04:29
   6½ / 10
Il film di per se è semplicemente uno slasher carino, meno peggio di tanti altri e anche un pizzico nostalgico.
Il problema principale è stato che non avevo capito la citazione grossa come una casa che faceva questa pellicola.
"The town that dreaded sundown" è in realtà un film uscito nel 1976 e portato in Italia con il titolo "La città che aveva paura".......e chi lo sapeva?...e pensare che in territorio americano è addirittura considerato un piccolo cult....va bhè, ad ogni modo lo sto già scaricando e mi toglierò la curiosità di vedere com'era l'originale.
Comunque sia, questa produzione del 2014, contrariamente a quanto possa far credere il titolo, non è affatto un remake; il regista Alfonso Gomez Rejon ha preferito realizzare un film che omaggiasse l'originale, citandolo all'interno del film stesso, inventandosi una storia che ha per protagonista un serial killer che emula il modus operandi dell'assassino principale nella pellicola anni 70.
Operazione ed idea intelligente a parer mio, sopratutto se si considera il fatto che in America tale prodotto vanta un certo numero di sostenitori.
Nella locandina del film originale era presente la classica dicitura attualmente inflazionata: "...tratto da una storia vera....", con la differenza che all'epoca era decisamente più funzionale nell'inorridire la gente; non certo come oggi, dove vedere tale precisazione fa quasi ridere per la banalità.
Tuttavia Alfonso Gomez si è divertito anche su questo punto, immaginando il paese del Texas dove si svolgono gli eventi del film, terrorizzato da tale pellicola, vittima di una leggenda metropolitana diventata quasi un mito... al punto di approdare ad Hollywood.....
Un conceto di metacinema già visto in altre circostanze, forse più funzionale su altri prodotti come "Le colline sanguinano", ma qui visto in modo interessante per via della vera esistenza del film....nulla è inventato, il film esiste sul serio, e questo elemento mi faceva valutare la sceneggiatura con un sorrisetto compiaciuto....in fondo la trovata non è male....
Comunque sia, per gustarsi maggiormente questo, bisognerebbe vedersi prima l'originale in modo da carpirne bene gli omaggi(anche se non ho idea di come sia.....però dai pezzi che si vedono ogni tanto su questa pellicola mi sembra parecchio "sporco" ...un pò come "Non aprite quella porta" del 74..quindi un pizzico di curiosità ce l'ho)...dopodiche ci si può tuffare nella visione di questo del 2014 che, in fin dei conti, a me è saputo simpatico....

InvictuSteele  @  13/01/2016 23:52:00
   6 / 10
Raggiunge a stento la sufficienza questo remake-sequel (o film nel film) dell'originale datato 1976. Almeno qui è assente la vena comica che rovinava la vecchia pellicola e le scene splatter sono soddisfacenti e ben sviluppate. Il sangue non manca, inoltre la trama parte molto bene facendo presagire uno sviluppo di qualità. La tensione sale nella prima parte del film per poi afflosciarsi nella seconda e giungere così a un finale bruttissimo che manda in malora tutto quanto di buono creato fin lì. Non male, peccato per la fine malamente buttata lì. SI poteva fare di più ma è pur sempre migliore dell'originale degli anni 70.

Hankzilla  @  07/01/2016 03:06:09
   6½ / 10
Remake dalla struttura atipica che gioca sugli eventi raccontati nel primo capitolo e ne costruisce una solida base per la costruzione dell'intreccio; tecnicamente meglio realizzato rispetto molti suoi compagni di genere slasher, il film studia bene i suoi tempi e non corre troppo di fretta verso la conclusione e l'ineluttabile rivelazione dell'identità del killer, vero punto debole e poco convincente alla luce dei moventi rivelati (come purtroppo si vede spesso accadere).
Tutto sommato un film più che piacevole, soprattutto se confrontato con le ultime uscite di genere, che intriga per le analogie del suo aspetto duale (passato/presente, finzione/realtà, superstizione/scaramanzia, Texas/Arkansas ...ecc) e che, nonostante tutto, lo precludono ad una mera interpretazione superficiale nel quale riaffora il terrore di un male intangibile, quale può essere lo spettro del terrorismo in una relativamente innocua comunità.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  30/01/2015 10:26:07
   7 / 10
Remake dell'omonimo e poco conosciuto (almeno dalle nostre parti) film diretto nel '76 da Charles B. Pierce. La rilettura di Gomez-Rejon si apprezza innanzitutto per l'essenziale natura di slasher intelligente e ben confezionato. Una volta tanto lo script è oliato a dovere, la storia non presenta momenti di stanca particolari ed il tutto è ammantato da una buona dose di violenza. Nemmeno gli attori sono malaccio, con la protagonista Addison Timlin a rubare la scena non solo per l'indiscutibile avvenenza.
Soprattutto c'è l'idea di utilizzare la pellicola originale come spunto metacinematografico tanto semplice quanto brillante, ovvero il film di Pierce viene proiettato ogni notte di Halloween nella comunità di Texarkana (la cittadina al confine tra Texas e Arkansas teatro degli omicidi), come una sorta di esorcismo pagano affinchè i delitti avvenuti negli anni '40 non abbiano più a ripetersi.
Ed invece il serial killer conosciuto come "The Phantom" -feroce quanto basta sotto il cappuccio stile Klu Klux Klan- torna a mietere vittime. Così facendo Gomez-Rejon miscela con competenza la cronaca inerente gli omicidi iniziali, il film originale e le nuove gesta dell'assassino, dando così vita ad un'operazione tutt'altro che banale.
Un soffermarsi più incisivo sul ridicolo bigottismo di natura religiosa della congregazione, contrapposto alla sfrenata licenziosità cui si concedono gli abitanti del luogo regolarmente "puniti" dall'assassino, sarebbe stato gradito; giusto però specificare che i siparietti hot sono un semplice espediente, estranei al movente del mostro e quindi senza alcun fine moralizzatore.
"The town that dreaded sundown" incuriosisce e intrattiene fino all'epilogo (un po' forzato per la verità) basandosi con efficacia sugli stilemi dello slasher vecchio stampo.

Invia una mail all'autore del commento ziokartella  @  28/10/2014 11:00:46
   6 / 10
Mi aspettavo il solito scialbo remake, invece questo è un film molto particolare costruito sapientemente in modo da mantenersi in continuo bilico spazio-temporale tra :
1-gli eventi reali di fine anni '40
2-il film del 1976 che racconta quegli eventi (da guardare assolutamente prima di questo)
3-il film in questione che tratta gli eventi reali + il film che a sua volta li ha trattati ma che porta avanti una sua storia originale e per molti versi parallela con la vicenda reale.
Questo mix alla fine risulta tutto sommato gradevole e inconsueto, sospeso tra remake vero e proprio, parodia, re-interpretazione, ri-proposizione e slasher dotato di vita autonoma, non sarà un cult ma merita la visione.

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