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Anche questo è uno di quei film da vedere insieme agli amici...per farsi quattro grasse risate. La realizzazione infatti è a dir poco sconcertante, con dialoghi del tutto privi di senso, recitazione ai limiti dell'amatoriale (si salva un pò solo Stefania Orsola Garello), effetti speciali quasi inesistenti ed una sceneggiatura zeppa di illogicità ed assurdità. Un gruppo di ragazzi capitano in un albergo dove avvengono cose orribili...ed invece di scappare a gambe levate rimangono li a tergiversare; le situazioni che si creano sono a dir poco demenziali, la sceneggiatura è un copiaticcio di altre ben più nobili opere come Shining, L'Aldila, Profondo Rosso etc...le musiche sono riciclate da altri horror italiani precedenti come Demoni, Phenomena. Carine alcune soluzioni registiche di Lenzi ma a parte quello è il comico involontario a farla da padrone.
Trashone di Lenzi per la televisione italiana e poi mai mandato in onda. Recitazioni mediocrissime, dialoghi inutilissimi, fotografia malamente opaca. Ci si diverte per alcune trashate, tipo "i palmi di cocco" e la partita "Milan-Werder Brema" che pare la giochino di mattina. Poi tizio Krishna... mamma mia che degrado. Comunque la scena della lavatrice entra nella storia. Anche il metal detector mi ha piegato. Queste film son utili per farsi due risate mentre si compiono altre azioni...
Altro horror trash di fine anni 80, questa volta girato dal più blasonato Umberto Lenzi. Pare che all'epoca il regista toscano ci avesse preso gusto a girare b-movie horror, vedi ad esempio "La Casa 3", uscito appena un anno prima oppure "Nightmare Beach" e "La Casa del Sortilegio", realizzati sempre nel 1989. Che posso dire su questo film se non che è una ciofeca bella e buona? Non capisco sinceramente perchè un regista come Lenzi, abbia deciso di s*******rsi in questo modo. Ok che nella sua lunga carriera ha sempre girato pellicole di genere, però alcuni suoi lavori, soprattutto poliziotteschi, ma anche qualche altro film di paura, ad esempio "Incubo Sulla Città Contaminata" o "Cannibal Ferox", sono ritenuti capisaldi del loro rispettivo genere. Quindi, perchè degenerare in questo vortice di indecenza e ridursi ai livelli di Mattei o Fragasso? La mia teoria è la seguente: intorno alla fine degli anni 80, i vari cineasti di genere italiani, come i vari Martino, Fulci, lo stesso Lenzi e via dicendo, hanno intuito che ormai la situazione, rispetto all'inizio del decennio e anche di tutto quello prima, stava cambiando radicalmente, con nuovi orizzonti cinematografici, i quali stavano cominciando a farsi avanti, e quindi, tali registi, hanno deciso di sparare le ultime cartucce a disposizione, realizzando pellicole attraverso le quali loro, non avrebbero avuto nulla da perdere. Dunque ci fu chi si mise a girare o produrre film con budget davvero miseri, chi si produceva la pellicola per conto proprio e chi, come Lenzi, girò lungometraggi per la televisione e "La Casa delle Anime Erranti" appartiene a questa categoria. Il film, come detto, è veramente brutto, io quando guardo un b-movie, specialmente horror e fantascienza, cerco sempre di cogliere anche il più piccolo dei lati positivi, ma qui di positivo c'è solo la durata di 85 minuti scarsi. Fotografia orrenda, quasi sfocata con dei toni color vomito, non sto scherzando, sembra davvero che qualcuno abbia rigurgitato sopra all'obiettivo della macchina da presa. Sconcertante. Il cast è il solito di questo tipo di pellicole, dei ragazzi, qui forse un po' più grandi dei teenagers. Tutti sconosciuti e chissà dove sono stati raccattati. Di certo, non da un valido teatro, perchè nessuno degli "attori" sa cosa voglia dire il verbo recitare. Espressioni zero e esplicazione dei dialoghi totalmente monocorde. Per fortuna nostra, nessuno dei giovanotti presenti nel film ha fatto un gran che di carriera. La colonna sonora è uno scempio totale, le musiche sono rubate a "Demoni" di Lamberto Bava. Perchè rubare una parte di una delle colonne sonore migliori del cinema horror italiano è immetterla in una pellicola pessima come questa? Evidentemente con i soldi stavano veramente messi male, altrimenti non si spiega. La regia è noiosa, le scene con i fantasmi sono ridicole, non incutono timore neanche lontanamente, tra l'altro, gli spiriti ci vengono presentati come persone normali, alla "Shining" tanto per intenderci, e ovviamente non sollecitano un minimo di emozione. Penso che lo spettro dell'uomo giapponese sia uno dei più inutili e inverosimili mai apparsi sullo schermo, piccolo o grande che sia. Se quello è un fantasma allora Mr Grady è Satana in persona. Scene splatter per nulla di impatto ed anche parecchio limitate, il sangue almeno, avrebbe dato un briciolo di sapore in più. Personaggi che, come era lecito aspettarsi, manco vengono un minimo caratterizzati, ma in pellicole come questa, ci può anche stare. Con la ragazza medium però, effettivamente si poteva far qualcosina in più. Di suspense non c'è ne traccia, mai una sequenza che metta tensione. A questo, va attribuito un ritmo veramente soporifero, la storia non decolla mai, si va sempre più a rilento e le scene con i fantasmi diventano prevedibilissime. Finale scontato, come tutta la pellicola del resto. La sceneggiatura penso possa essere riassunta in questo modo: un uomo in preda a demenza senile che (ri)scrive il copione di "Shining". Ecco qua, screenplay pronto per essere trasportato sullo schermo. Forse, l'unica cosa salvabile, in mezzo a questo marasma di letame, è una scenografia non malaccio. L'albergo abbandonato in mezzo alle montagne, fa sempre un certo effetto, pur essendo una cosa vista e rivista. Azzarderei a dire che, legata alla location, c'è l'unica nota positiva della regia e cioè un'atmosfera sinistra che, in certi, brevi momenti, si fa sentire.
Conclusione: filmaccio, può andar bene solo come sonnifero, altrimenti è seriamente da evitare. Alzo di mezzo voto solo per l'ambientazione.
Horror piuttosto scadente diretto da Umberto Lenzi per la televisione nel 1989. La trama è banale e non fa altro che riciclare elementi e situazioni già visti in decine d'altri film, risultando così poco interessante e del tutto priva di tensione. L'unico aspetto positivo è lo splatter presente in discrete quantità. Pessimi i dialoghi e la recitazione,molto mediocre anche la regia (probabilmente a causa del basso budget). Un prodotto consigliato solo agli appassionati,da evitare per tutti gli altri.
Mi ha dato l'impressione di essere un horror-fuffa: inconsistente e fatto con svogliatezza. Si salva l'atmosfera, inquietante e lugubre. Le musiche sono rubate a Demoni. La trama è sfilacciata e confusionaria, e l'idea di fondo (un Hotel in montagna popolato da fantasmi-zombi nasconde un passato di sangue e follia omicida) è presa da Shining. Probailmente uno dei peggiori di Lenzi.
Metto 4 e mezzo e non 3 in segno di rispetto per le tribolazioni che avrà patito Lenzi per far durare il film 90 minuti con i 4 schei che avrà avuto come budget. L' idea di fondo è vecchia come il cucco e per rendere decente la storia sarebbero serviti effetti speciali ed attori di alto livello, invece gli uni e gli altri sono a dir poco dilettanteschi (il monaco...). Tutti i cliché del genere sono ben presenti
verso la fine restano solo in 3 e rientrando in albergo uno di essi decide, senza nessun motivo logico, di portarsi appresso un metal detector che poi si rivelerà utile per trovare...delle teste umane incastrare in un muro
Licia Colò vince il premio "cane Pucci" (riservato ai personaggi inseriti solo per far numero e totalmente inutili ai fini della trama). Si può guardare solo per nostalgia degli anni '80 (piumini e arredamento).
Per carità comprendo benissimo che i mezzi a disposizione erano pochi e si nota fin troppo, ma aldilà del saccheggio operato nei confronti di Shining è un film veramente inguardabile con dei dialoghi da bambini d'asilo, senza uno, dico uno, momenti in cui ci sia un minimo di suspence, per non parlare della fiera canina che si ha di fronte di tutta la compagine attoriale. L'unico momento da ricordare è l'uccisione dell'irritante bambino di turno, alquanto originale e che ha l'indubbio vantaggio di toglierlo dalle palle quando si era superata la soglia di sopportazione.
Prodotto di medio-basso intrattenimento; utilizza un'idea di base molto abusata anche per i tempi, che cerca di vivacizzare, con risultati alterni, utilizzando una serie di delitti violenti e di macabre situazioni. I dialoghi a volte sembrano insensati, e l'efficacia dello sviluppo è fortemente minata da una totale assenza di logica, da parte dei protagonisti, che si traduce nell'irragionevole insistenza a restare nell'albergo, e nel modo di cacciarsi puntualmente nei guai. Di salvabile c'è solamente l'ambientazione.
Mah..l'unica cosa buona di quest'horror è l'ambientazione del vecchio albergo immerso nelle montagne..per il resto si salva ben poco. In un trashone di questo genere ci si aspetterebbe almeno una scenggiatura un po' originale..ed invece non si vede nemmeno quella alla fine..la storia è banale e scopiazzata da Shining com'è stato detto. La recitazione è un colpo al cuore..veramente pessima al limite dell'amatoriale..lo svolgimento delle vicende è banale e scontato e il budget ridotto non permette di girare scene particolarmente splatterose o inquietanti. Insomma si può anche evitare questa pellicola.
Questo invece è uno di quei film che ti fa' subito venir voglia di vedere "Shining" per capire dove stia il problema. Horror di serie c, ok, ma i difetti stanno tutti nella regia, negli attori e in una sceneggiatura molto debole che non offre spunto per un minimo di suspense, e forse perché non c' è una reale distinzione - a parte un paio di ralenti - tra sequeze reali e oniriche. E col fatto poi che il film risalga quasi agli anni '90, non è possibile nemmeno decontestualizzarlo più di tanto. Continuo a trovare Umberto Lenzi un regista mediocre.
Insulsa pellicola diretta da Umberto Lenzi per un progetto che prevedeva un totale di quattro film a tema horror,sponsorizzati da ReteItalia ma poi mai mandati in onda.Presumibilmente più per lo scarsa qualità dei prodotti che per la presenza di scene disturbanti. Impossibile guardare questa pellicola e non fare un paragone (irriverente) con il celebre “Shining”,la location ed alcune situazioni richiamano alla memoria il capolavoro di Kubrick,omaggiato evidentemente da Lenzi. L’incipit è piuttosto scontato, con un gruppo di ragazzi costretti a fermarsi causa maltempo in un lugubre albergo nel cuore delle Alpi che tanto per cambiare si rivelerà infestato da fantasmi vendicativi. “La casa delle anime erranti” appare come un film privo di mordente,debole,pieno zeppo di assurdità a cominciare dai comportamenti dei protagonisti per continuare con dialoghi ai limiti del nonsense.Pessima la recitazione in un cast che rimarrà per la maggior parte semisconosciuto e non si fatica a capirne le ragioni.Tra di essi spicca il volto di Licia Colò,in un ruolo marginale e francamente inutile.Incomprensibile anche l'accanimento degli spettri nei confronti dei ragazzi. Le scene sanguinose o di tensione sono davvero pochine e risulta impossibile difendere questo prodotto pur essendo ammiratori di Lenzi come chi scrive.Meglio lasciar perdere questo passo falso e concentrarsi su altri titoli del regista toscano.