Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Visionata la "Director's Cut" che è sicuramente migliore di quella originale. Buone le sanguinolente scene di battaglia e ottimo il cast (a parte una Ginevra guerriera interpretata da una poco credibile Keira Knightley), ma i problemi sono nella regia e nella sceneggiatura. Nella prima non ritengo Fuqua un regista adatto a questi film, il suo stile lo vedo più per pellicole tipo "Training Day" e affini. Nella seconda ho trovato discutibile il contesto storico in cui è ambientato, la storia parecchio travisata e purtroppo non mancano banalità e stereotipi tipici di queste pellicole. Inoltre le caratterizzazioni sono scarse e i dialoghi non riuscitissimi. Più che la storia di Re Artù, mi è sembrato un "Braveheart" dei poveri. Comunque al netto dei non pochi difetti, "King Arthur - director's cut" offre un discreto intrattenimento.
Discreto fumettone avventuroso ... Nel quinto secolo dopo Cristo , Roma ha oramai deciso di abbandonare la Britannia , sotto la pressione di Scozzesi e Sassoni . Artù è il leader di un ormai sparuto drappello di cavalieri sarmati ( !! ) al servizio dell' Impero , che devono svolgere un' ultima difficile missione prima di congedarsi .... La sceneggiatura è uno dei tanti tentativi di dare un' interpretazione storica al mito arturiano , mutando il quadro storico in cui la vicenda si inserisce . Comunque , se lo spunto è discutibile , questo film , girato dall' abile regista d' azione Antoine Fuqua , risulta gradevole ed avvincente . Non ci sono qui le scintillanti armature medievali nè i rutilanti e sgargianti stendardi e nemmeno i turriti castelli a cui ci avevano abituato le più famose pellicole sull' argomento . Abbiamo barbari britanni dipinti di blu , feroci invasori germanici , romani arroganti ed infidi ed un potere temporale che stranamente sembra più in mano al Papa che all' Imperatore . Ma la verità storica non è certo il fine ultimo a cui ambisce questa pellicola , che , essendo di Jerry Bruckheimer , mira ad essere solo un epico fumettone blockbuster attira spettatori . E , a quanto mi risulta , nonostante tante critiche , i suoi incassi sono stati buoni . Davvero ben fatte le scene di combattimento , che sono il suo punto di forza , specialmente quella , spettacolare , sul lago ghiacciato e la grande battaglia finale con bei movimenti di massa . La produzione non ha badato a spese anche nella scelta del cast internazionale . Accanto al protagonista , il monoespressivo Clive Owen , troviamo una combattiva Keira Knightley ( mai così bella come in costume guerriero ! ) , il rodomontesco Ray Winstone , il taciturno Mads Mikkelsen , lo spietato Stellan Skarsgaard , lo sbiadito Ioan Gruffudd e persino il nostro bravo Ivano Marescotti . Come ho già detto io amo i film di avventura ; questo peraltro non mi è dispiaciuto , e gli do una sufficienza abbondante : 6,5
Blockbuster a sfondo storico che personalmente ogni tanto rivedo sempre con piacere. E' un film puramente di azione e avventura, con battaglie girate molto bene (bellissima quella sul lago ghiacciato) ma che si porta dietro innumerevoli cliché che a qualcuno possono far storcere il naso. Io ne ho sempre apprezzato l'aspetto di puro intrattenimento, tralasciando tutto il resto.
Nota negativa: Clive Owen non mi è piaciuto nelle vesti di Artù.
Le storie sul mondo epico, fra letteratura e miti, hanno sempre affascinato. Ovviamente le trasposizioni cinematografiche, nel tempo, si sono sbizzarrite nel proporre i vari modelli. Alle volte son nati ottimi prodotti, altre volte, invece, i risultati sono stati abbastanza bassi.
"King Arthur" , in questa linea concettuale, va a posizionarsi in una sorta di intermezzo. Lontano da qualsiasi smodata celebrazioni, resta un film godibile. Difficile prolungare l'analisi, c'è poco da dire. "King Arthur" resta un film per l'intrattenimento, la logica e la storia vanno staccate dal giudizio. Insomma bisogna osservare e godersi uno spettacolo, fra azione e sangue. Perché in effetti il piano narrativo è abbastanza assente, prevale la sceneggiatura che cerca di colpire con la sequenza, non per altro. Consigliamo la visione, per chi non dovesse vederlo, la vita va avanti. Senza troppi rammarichi.
quando ero un ragazzino e lo vidi la prima volta mi piacque molto. ma ora che non ho più 14 anni posso dire che il film non ha una grande trama ma non è nemmeno da buttare
Mammamia che brutta media. Vediamo un po' se riesco a far risollevare le sorti ad un film fin troppo criticato. Il famoso produttore Jerry Bruckheimer mette mano alla leggenda di Re Artù e gli dà una divertente e coinvolgente impronta action, come nel suo stile, sfornando un epico popcorn-movie. L'aspetto che più interessa a Bruckheimer e soci, è l'intrattenimento puro, ed è a questo punto che King Arthur sfodera le sue carte migliori. Diretto da un regista muscolare, Antoine Fuqua (Training day, L'ultima alba e Shooter), a cui va aggiunto tutto il repertorio ipercinetico delle produzioni made in Bruckheimer, azione all'ennesima potenza, soprattutto se il film viene guastato nella versione extended cut.Insomma questo è il cinema di Bruckheimer, una versione epico-eroica che sinceramente non ci dispiace. Un gran cast che vede come protagonista l'immenso Clive Owen, affiancato da una splendida Keira Knightley, oltre a Mads Mikkelsen, Joel Edgerton, Ioan Gruffudd, Stellan Skarsgård, Ray Winstone, Ray Stevenson, Til Schweiger e Ivano Marescotti. Una spettacolare pellicola, creata per far gioire gli occhi e le orecchie, visto che vanta di una colonna sonora stratosferica, composta dal mitico Hans Zimmer. Quindi, se volete un Re Artù decisamente diverso dall'icona storico-cinematografica di sempre, questo è il film giusto.
Lucius Artorius Castus e il Vallo di Adriano. Questi due nomi collocano la storia del leggendario Artu' in un preciso momento storico: Britannia, tra il V e VI secolo alla fine dell'impero romano.Non basta brandire una spada per diventare Re...te lo devi guadagnare. La storia va oltre il mito di Artù, anzi lo dissacra.Questo film epico parla di liberta',coraggio,fedelta'...ognuno e' padrone del proprio destino... scordatevi i cavalieri senza macchia e senza paura, i maghi e gli incantesimi, una Excalibur dotata di grandi poteri; scordatevi la magia, il lato fantastico della vicenda e preparatevi invece a una solida e granitica realtà.infatti, benche' sia cresciuto con il mito di"Excalibur", splendido film di J.Boorman, posso dire di essere positivamente colpito da questa rilettura originale (veritiera?...possibile) della leggenda di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda. King Arthur è un film interessante e in molti momenti coinvolgente. Tecnicamente il film e' superlativo...ambientazioni,costumi e fotografia di ottima fattura. La verità storica sulle origini di Artù,in ogni caso, continua a rimanere un mistero.
Cerchiamo di non bruciare il film attenendoci semplicemente a tradizioni letterarie che ci sono state tramandate da Mallory e compagnia cantante. Mallory scrive nel 15 secolo d.C., SCRIVE!!! Non colloca Artù in quella cornice storica. inoltre sappiamo tutti come artù e i suoi cavalieri vivano la loro gloria e le loro gesta in un arco temporale che va dal 5 al 6 secolo d.C, quindi tutto sommato la collocazione storica del film non mi sembra così dinamitarda ed anarchica. Ho letto in una recensione che il film sia ambientato nel 300...no...Lancillotto che fa da narratore racconta come nel 300 dopo Cristo si svolga la battaglia di Sarmatia e a seguito di questa i figli dei cavalieri sarmati incorporati nell'esercito romano e i figli dei loro figli avrebbero dovuto servire per 15 anni la causa dell'esercito romano. Un rapido calcolo ci fa giungere a: 15+15+15= 45....indi più o meno i fatti narrati dovrebbero svolgersi intorno al 345 d.C. solo un paio di secoli prima, ma è ovvio che, come da intenzione del narratore, si debba andare tempo addietro al fine di far combaciare i cavalieri di Artù con i romani causa la presunta discendenza del comandante con l'Impero. Diciamo che questa figura dell'Artù romano/britannico è un po' nuova, anche se in più di un libro si racconta come lo stesso re combatta con un'Armatura a piastre ROMANA.
dilungarsi sarebbe inutile, dopotutto l'analisi del film conta più della realtà storico/letteraria che il nome del re si porta dietro, di conseguenza credo che sia più giusto concentrarsi su valutazioni concrete. A mio giudizio un film positivo, coinvolgente con notevoli spunti ma anche qualche eccezione di troppo, partiamo dai lati positivi:
-Clive Owen dà quel tocco di malinconia e d'introspezione morale interiore che magari un attore più "guerriero" non avrebbe trasmesso al personaggio; giovane ma al tempo stesso navigato, l'esatto contrario di Sean Connery nel primo cavaliere...un Artù con i capelli bianchi non si può vedere!!! -bella la storia innovativa di una Roma dispotica e tiranna nei confronti anche dei propri cavalieri. -ottime le scene di combattimento -costumi ben riusciti, sopratutto per quanto riguarda le armature di Lancillotto e Artù -lo stesso Lancillotto è un personaggio ben riuscito, cosa che non si può dire degli altri cavalieri che occupano ben poco spazio sullo schermo se si escludono rari casi come quelli di Dagonet e Bors. -ambientazioni straordinarie e buona l'interpretazione di Marescotti (anche se la caduta romagnola alla "vacanze di natale a cortina" poco c'entra con un vescovo romano). -la trama e la storia coinvolgono dal primo all'ultimo minuto, un po' troppo lungo tuttavia l'intermezzo del viaggio sui monti innevati prima dello scontro con i sassoni.
Passiamo ora ai punti negativi
-Ginevra appartiene ad una strana razza britannica e combatte (???????) nemmeno fosse un'amazzone. -Merlino è NEMICO di Artù e padre di Ginevra quando nel mito è il più fido consigliere del re.... -i cavalieri, eccezion fatta per i primi due, sono connotati veramente male: -Galahad nel mito è uno dei cavalieri più puri e uno dei tre cui viene concesso di cercare il Graal mentre nel film sembra un mezzo codardo che non vede l'ora di congedarsi dalle armi. -Bors sembra un contadinotto vestito da guerriero che parla di come abbia difficoltà a tenere dritto il pisello.... -Dagonet nel ciclo è un semplice ciambellano di corte, quì addirittura il più valoroso dei 7??? non erano 12???? cavalieri di Artù. -Galvano (che si chiamerebbe Gawain), noto come il cavaliere più abile e forte, è il più anonimo del gruppo. -Tristano sembra un mezzo gotico e appare completamente distaccato da tutti i suoi compagni d'armi. - la tavola rotonda è il consiglio di Camelot, quì sembra un semplice tavolo attorno cui sedersi per mangiare.... -Excalibur, uno dei nodi centrali della leggenda arturiana non ha praticamente risalto....
Nonostante le loro recensioni qualche volta mi trovino d'accordo, ho imparato che spesso non è saggio fidarsi dei critici, specie se bocciano in modo così insensato una rarità come King Arthur solo perché non è come il pomposo film di Boorman. In realtà, ci troviamo di fronte a un'opera la cui ricostruzione storica è maniacale (è storicamente sicura l'esistenza di un guerriero di Roma di nome Artorius -poi, vabbè, qui il protagonista ne porta il nome ancestrale- e che nella stessa epoca in Britannia ci fossero cavalieri sarmati) e il cui punto forte è non tanto una storia alquanto pretestuosa (ma che ci fa il pupillo del papa oltre il Vallo???) quanto le atmosfere epiche e l'azione incalzante e spettacolare, accompagnate da una musica davvero suggestiva. Gli scontri sono magnifici e gli attori, sorretti da una sceneggiatura che offre dialoghi brillanti, danno il meglio di sé (incluso l'antipaticissimo Marescotti). Il finale, poi, soddisfa ampiamente. Una vera e propria perla firmata Jerry Bruckheimer.
Visto addirittura due volte a distanza di diversi anni, la prima visione me l'aveva fatto apprezzare abbastanza devo dire, la seconda inevitabilmente è stata abbastanza noiosa. In ogni caso non lo trovo brutto come la media lascerebbe pensare, è un film che si lascia guardare e, punto indubbiamente a suo vantaggio, non è infinito come la maggior parte dei film del genere. Buona la caratterizzazione dei Cavalieri di Artù, film abbondantemente sufficiente
Le vicende di Re Artù raccontate in un modo mai conosciuto ( almeno a me) prima d'ora e dietro una presunta, e dichiarata a inizio film, realtà storica. Non capisco davvero una media cosi bassa.. Il film è bello e sicuramente vale la pena di vederlo
sono in totale disaccordo con la media così bassa di questo film...... questa rivisitazione della leggenda di Artù, a me è piaciuta un sacco....bellissimi i paesaggi, le scene di guerra e anche i personaggi sono tutti ben riusciti e credibili....poco mi importa se non ha riscontri storici o viene criticato per il gusto di rovinare un bel film o il proprio regista.....film romanzato, ma comunque con diversi punti di riflessione...per non parlare del suo essere "toccante" in più di qualche scena!!! promossa a pieni voti anche la colonna sonora....promosso il film!
Un'interpretazione alternativa e forse un pò troppo romanzata ma comunuque ben riuscita del leggendario mito di Re Artù e dei cavalieri della tavola rotonda. Paesaggi stupendi, favolosi. Vago tentativo di emulare l'ideale di Libertà meglio riuscito in "Braveheart", ma fa lo stesso. Merita la visione da coloro che amano i film di azione con un pizzico di mito in epoca medievale. Alcune scene davvero toccanti, altre decisamente evitabili ed irreali, ma il prodotto ne risulta comunque più che soddisfacente.
Vedo che vado controcorrente ma non mi crea problemi a dire che questo è un film ben fatto e coinvolgente da ogni punto di vista , non mi metto a verificare se la storia coincida o meno non mi interessa, film di questo tipo sono molto romanzati è inutile soffermarsi sul sia vero o non vero. Concludo che è un film da vedere.
Non rievoca correttamente le gesta del leggendario re Artù, modificandone anche il comune immaginario di certi personaggi. In ogni caso è una buona scarrozzata su e giù per la britannia. Un film senza pensieri, e un buon motivo per riprendere in mano un libro con la "vera" leggenda.
che strani voti per king arthur davvero molto altalenanti... vedo che a tante persone non è piaciuto io al contrario non l'ho mai trovato così male, non è che lo trovi chissà che cosa ma nemmeno da insufficienza o da sufficienza stiracchiata il film mi coinvolge, la storia di re artù è dannatamente intrigante e raccontata in un modo nuovo che non guasta ed è realizzato benissimo; si il tono è piuttosto discontinuo ma non diventa mai noioso (almeno dal mio punto di vista)...si lascia guardare e la battaglia finale è stupenda.
Confesso che quando ho visto questa versione del King Arthur (legata alla "leggenda" degli Highlander, ma anche ai divoratori di peccati di cui ad altro film molto romano e molto michelangelo cappella sistina) ho pianto di commozione. Tutti conoscono la leggenda di Re Artù e i suoi cavalieri della tavola rotonda, Genevève e Lancillotto, ma i significati sono diversi, come per la "Gerusalemme Liberata" del Tasso. Questo film, in particolare, narra dei cosiddetti Pueri Oblati dell'Obolo di San Pietro. sono bambini e bambine (di regola quelli di famiglie numerose e povere, o i secondi nati e cadetti o cadette di famiglie nobili) di altre razze o culti (ebrei, persiani, massoni, indiani, etc) donati sin da piccoli alla Chiesa Cattolia Arca di Noè che seleziona i migliori e li educa come meglio non si potrebbe. Sono votati a servizi particolari e, conoscendone io moltissimi, di regola giungono sino ai massimi livelli. In questo caso la vicenda è legata a dei Britanni: gente di Genitivo Sassone, quello dei Nick. Sostanzialmente assolvono al loro debito verso la Mater Ecclesia Magistra con il loro apporto (di regola il meglio al mondo perchè sono selezionatissimi ancora oggi) per il tempo prestabilito al riscatto loro e delle loro famiglie razziali o di culto o etnie diverse.
Se la serie di voti negativi si concentra esclusivamente nella poca attinenza alla realtà storica,allora ci si sta sbagliando. Artù è una leggenda fantastica essendoci tuttora dubbi sulla reale esistenza di Arthur e della tavola rotonda del ciclo Bretone.
Il contesto storico,di incastellamento nelle fredde foreste nordiche,è rappresentato egregiamente nella sceneggiatura di questo King Arthur,dotato di un'ottima fotografia fredda e poco verdeggiante. Anche le azioni di battaglia sono state fatte decisamente bene dove i Barbari sono rozzi e bruti al punto giusto.
Sicuramente un ottimo prodotto,considerando che ci sono troppe pretese intorno ai film a sfondo storico-battagliesco,va bene cosi.
Visto stasera in tv, lievemente peggio di quanto mi ricordassi, King Arthur è tutt'altro che un film malvagio e non merita una media così bassa. Bellissime le atmosfere fredde e decadenti che si respirano nell'intero film, buona la fotografia e originale la storyline. Alti e bassi fra gli attori. Una buona rivistazione del mito.
film è davvero bello e ben fatto. I personaggi hanno sfumature diverse. Ad esempio lancillotto è davvero molto più aggressivo e deciso, mentre Ginevra si rivela una guerriera molto forte.
Un film presentato e confezionato in maniera enfatica, che si lascia guardare senza però risultare convincente ed appassionante, almeno per quanto mi riguarda. Una pellicola che strappa la sufficienza e nulla più.
Film da cui era lecito attendersi di più. La storia é molto romanzata, e nonostante la durata, nella prima parte lo scorrimento é troppo veloce e poco approfondito. Nonostante non sia un capolavoro del genere, la visione comunque la merita, grazie all'ottima prova degli attori, alla scenografia stupenda, alla buona colonna sonora, ed alle sequenze di lotta.
E' davvero un film Bellissimo! Non capisco come possa non piacere.. Racconta ottimamente la cruda realtà dell'epoca con parti realizzate in modo egregio. Davvero un Ottimo Film!
L'idea di rivedere ed adeguare il mito di Re Artù è buona, da tempo infatti gli storici affermano che Artù altro non sarebbe stato che un discendente delle genti romane.Chiaramente tra l'affermare e dimostrare c'è un abisso. In ogni caso non è male l'idea di impostare il film in quest'ottica. Quello che lascia perplessi è la realizzazione. In fondo un filone come questo poteva e doveva essere realizzato meglio. I presupposti c'erano, la trama è abbastanza verosimile se considerata in questi termini anche Owen se la cava egregiamente nel ruolo di Artù. Insomma il film è senz'altro sufficiente ma per poterlo considerare qualcosa di più di un filmetto manca senz'altro qualche ingrediente. Peccato
I voti più bassi del 6 vengono da gente molto probabilmente nostalgica dei vari Gladiatore o Bravehart , non sarà un capolavoro ma di sicuro un buon film...
Una magnifica e originale storyline, da cui si sarebbe potuto ricavare un film eccellente, usando almeno due accorgimenti: 1) dialoghi più incisivi; 2) ritmo narrativo più incalzante e serrato. Peccato, perché la vicenda (storica, o più probabilmente pseudo-storica) della battaglia di Badon Hill, che avrebbe visto truppe romane, affiancate da partigiani britannici, infliggere una dura sconfitta ai Sassoni, la dice lunga sulle reali condizioni dell'esercito romano nell'epoca del basso impero. In questo caso, cavalieri di origine sarmatica, romanizzati e costretti dalle regole d'ingaggio a trascorrere lunghi anni in una terra lontanissima dalla loro patria di origine, finiscono per schierarsi dalla parte delle popolazioni native. Il che, nel bailamme dell'impero romano morente, è tutt'altro che incredibile. La storia/leggenda venne successivamente associata alla saga di re Artù, come attestano numerose fonti medievali. Naturalmente, vedere Merlino e Ginevra tratteggiati come capi della resistenza britannica può produrre uno strano effetto sullo spettatore, abituato a una ben diversa versione della saga. Tuttavia, gli autori del film non hanno inventato niente. Quanto alla resa cinematografica, le citazioni si sprecano e quelle da Braveheart e dal Gladiatore non sono fra le migliori. Splendida, invece, la sequenza della battaglia sul ghiaccio, evidente remìniscenza di Eisenstein (Alexandr Nevskij). Insomma, un ritmo molto discontinuo, in cui purtroppo la noia tende a dilagare. Non posso, comunque, dare meno di 7 a un film che, a parte il plot notevolissimo, si avvale di una scenografia da urlo (QUESTA è la Roma del basso impero, con le sue aquile stortignaccole e le sue ville ormai ben lontane dai fasti di un tempo, eppure lussuose rispetto alla miseria delle popolazioni sottomesse). Per le tattiche di guerra dovrei verificare (non so se i Sassoni usassero la testuggine romana), sulle guerriere britanne c'è tutto un repertorio di aneddotica, e comunque gli autori almeno hanno avuto il coraggio di non fare di Ginevra un oggetto del contendere erotico fra Artù e Lancillotto. L'interpretazione è dignitosa ma niente di speciale (incluso il protagonista Clive Owen), e così pure la colonna sonora del solito, espertissimo Zimmer. Insomma, si poteva fare di meglio, ma per favore non parliamo di strafalcioni storici perché non è questo il caso.
Assolutamente sopresa di sapere che la leggenda di Re artu' come l'ho sempre conosciuta fin da bambina era una bufala!!! Be' sorvoliamo su questo stravolgimento della leggenda, a parte tutto è venuto fuori un bel film mi piace molto il fatto che a ginevra sia stato dato un carattere piu' forte!!Bellissime le scene di guerra e i costumi, ma che c'entrano i romani???
bah! già che c' erano potevano mettere Xena al posto di ginevra tanto era conciata uguale!
non sono d' accordo con chi ha messo un voto basso a quseto film perchè la storia non è così, quella di re artù è una leggenda e le leggende si fondano su fatti avvenuti molto prima, addirittura secondo alcune teorie il 400-500 DC sarebbe l' epoca giusta
Inverosimile. Nn mi pare che Artù centrasse qualcosa con Roma, ma potrei sbagliarmi. Comunque, a parte le panzane storiche ( i film ne sono pieni ), la pellicola non mi ha emozionato molto, a parte qualche brivido nella battaglie.
Il voto vale soprattutto per la radiosa bellezza di Ginevra alias Keira Knightley
Che a questo film venga attribuita un media così bassa è a dir poco scandaloso...Forse la storia non rispecchierà fedelmente la realtà, come sostengono in molti, però questo non è mica un film storico!!!!! P.S: non fidatevi di quelli che sostengono che questo film sia mediocre, guardatelo ne vale la pena!!!!!!!
Secondo me un buon film. Tralasciando la rivisitazione della leggenda di re Artù, particolare certo (troppo retrodatata storicamente), ma semplicemente una delle tante (non voglio inoltrarmi nel discorso del ciclo arturiano, perché è troppo lungo ed è materia letteraria più che cinematografica), credo comunque che sia un piacevole film da guardare in compagnia. Non è un capolavoro, certo. Le musiche, l'interpretazione e le coreografie lo salvano ampiamente, a mio avviso, dall'esser una schifezza. E poi c'è Keira.... :-D
Buon film...rivisitazione particolarissima della leggenda di re Artù! In effetti è proprio la leggenda a uscirne un po' troppo sconvolta.
Per il resto, a me è piaciuto: trama, recitazione, costumi ma su tutto la colonna sonora, firmata dal grande Hans Zimmer. Nnn ci posso fare niente, a me questo compositore piace troppo.
Film buono, ma che non può soddisfare completamente gli appassionati della storia di Re Artù che da qui esce un po' ridimensionata. Film che si fa cmq vedere nonostante tutto...
il film è carino, gli attori sono tutti molto bravi e la regia e la storia sono buone e originali.certo non è un capolavoro ma il suo scopo lo raggiunge a pieno,divertendo e svagando per un paio d'orette.si puo andare a vedere non sono soldi buttati
beh io nn l'ho trovato così malvagio km sembra..nn è un capolavoro assolutamente ma secondo me la media è troppo bassa (x qst voto 7, se no sarebbe 6!)
A mio parere, ha una media troppo bassa, perchè è proprio un bel film, lo reputo senz'altro superiore a troy e alle crociate! Bisogna vederlo, IMHO è un film eccellente.
Per chi è patito di film del genere (troy, le crociate, il gladiatore, braveheart...) non dimenticate di aggiungere questo nella vostra collezione. Gli attori non sono il massimo, ma se al posto loro ci fossero stati dei famosi il film sarebbe stato un colossal pauroso, magari miglirando un po' anche le ambientazioni che erano un po' troppo scarne e deserte. A mio parere comunque è un film che merita. I combattimenti, i dialoghi, gli effetti audio e la trama riescono sempre a prenderti. La sola cosa ch un po' mi ha lasciato li è il titolo sul dvd "La vera storia che ispiro' la leggenda".....io ne sapevo un altra, ma non importa. Guardatelo!
Un film bellissimo e pieno di sentimento,sangue combattimenti epocali. Rende la leggenda di Re Artù una realtà storica azzeccatissima e fatta in modo eccellente.
Carino,esci dai clichè di questo genere di film. Il problema è:ci si vuole rifare a quella che pare essere la vera storia da cui è stata tratta la leggenda di Re Artù. Ma se ci si vuole votare al realismo,perchè mostrare scene in cui sti pochi cavalieri buttano giù da soli un esercito?(scena sulla lastra di ghiaccio) Per chi dice che il personaggio di Merlino è "vago":è una cosa voluta,per rendere l'idea di che figura fosse tale Merlino.E' uno degli aspetti che ho apprezzato di più.
carino, anche se artù era un personaggio con poco spessore e poco convincente. migliore lancillotto. ginevra esulava dal classico stereotipo medievale...però nel complesso accettabile.
Devo dire che questo film mi è piaciuto. Ultimamente sono stata sedotta da questi kolossal "storici" (o aspiranti tali) ricchi di eroi, azione, battaglie e passioni forti.. e King Arthur, anche se non è al livello de "Il Gladiatore" o de "L'Ultimo Samurai" è un film coinvolgente e molto gradevole. Ho dato un voto in più per le magnifiche (come sempre) musiche di Hans Zimmer, il quale con le sue bellissime colonne sonore dà un valore aggiunto ai film a cui collabora. Vedere questi uomini che si sacrificano (seppur virtulamente) in nome di un ideale è sempre molto emozionante. Mi ha fatto un po' sorridere Ginevra in versione "ultrà" (eheheheheh) ma tutto sommato ci può anche stare. Il fatto è che queste belle scene di battaglia, che in questi ultimi anni abbiamo visto al cinema piuttosto spesso, ora fanno sicuramente meno effetto, nonostante la loro grandiosità.
Un film bellissimo. Le musiche di Hans Zimmer meritano da sole la visione del film. Scene di battaglia dirette magistralmente. Clive Owen ben calato nella parte. Non capisco come mai questo film abbia trovato tanti pareri a sfavore. Forse molti si aspettavano la classica storia con Mago Merlino e Excalibur.
visto in dvd, mi ha conciliato la domenica facendomi trascorrere 2 ore abbondanti molto molto piacevolmente. ottime le musiche, forse un po' troppa "violenza" ma le guerre e i combattimenti non si concludono sicuramente a colpi di fazzoletto sul viso..... Si...un film che merita davvero!!!
BELLO BELLO BELLO.....HO PASSATO UN POMERIGGIO DA LEONI CON QUESTO FILM....APPENA POSSO VADO A RIPRENDERMI IL DVD.....WOW UNO SPETTACOLO.....ED ERA UNO SPETTACOLO ANKE GINEVRA...
Un inizio che promette tanto ma che alla fine mantiene troppo poco. La leggenda di Artù ( o meglio la vera storia prima della leggenda) vista in questa pellicola di Fuqua, diciamo che si assesta in un commento " Senza infamia e senza lode" che non è proprio il massimo dei risultati. Essendo questo un film d'avventura ( avventura e non Storia intendiamoci) le credenziali per non passare inosservato ci sarebbero tutte: una buona sceneggiatura ( anche se banale in alcuni punti), buona produzione ( Bruckheimer non bada certo a spese), belle location e anche una buonissima colonna sonora. Discorso a parte va fatto per il casting, alcuni attori sono perfetti per la parte a loro assegnata, mentre altri, Artù su tutti, sembrano un pò fuori posto. Se la cavano tutti bene ( tra l'altro nessuno ha parti particolarmente complicate), con alcuni più bravi e altri un pò scialbi ( su tutti metterei l'attore che interpreta Dagonet e quello che interpreta Tristano veramente particolari e tra i peggiori Lancillotto). A rovinare l'atmosfera creata dal film contribuiscono anche alcune sequenze a metà strada tra il ridicolo e l'inutile ( Lancillotto salutato in maniera un pò buffa dai suoi, durante un combattimento un nemico alza la testa mozzata di un romano solo per essere decapitato di lì a poco...); delle figure un pò vaghe ( Merlino) e dei dialoghi un pò forzati. Cosa fa pendere in suo favore la bilancia allora? Di sicuro alcuni buoni personaggi, Dagonet ( veramente strano andava risolto e sfruttato meglio, bella la sua fine), Bors ( è il più brutto e grosso di tutti ma ha una moglie e undici figli perlomeno è originale) e Tristano ( il migliore secondo me, in assoluto, meritava ben altra uscita di scena e molte più sequenze perchè cattura lo spettatore).Con un finale migliore poteva far lievitare il suo voto fino ad un sette ma così proprio non ci arriva, una citazione anche per l'italiano Ivano Marescotti, bravo. In conclusione un film che non aggiunge niente al genere ma che non è neanche il peggiore in assoluto, per gli amanti che vogliono passare un pò di tempo davanti allo schermo.
Un film davvero molto bello, molto bravo Clive Owen. Deludente il finale,. Il mio personaggio preferito era Lancillotto. Cmq un film ndavvero bello e interessante.
bel film avvincente ti prende dall'inizio alla fine è chiaro che non racconta la vita di rè artù anche perchè ormai la sanno anche i muri,ma fa riflettere su un'altro lato della sua personalità, consiglio per chi ama film d'azione.
La leggenda di re Artù reinterpretata in un modo altamente spettacolare e coinvolgente, combattimenti costruiti egregiamente, attori veramente adatti per la parte, con una Ginevra da mozzare il fiato, trama coinvolgente e mai noiosa con momenti di grande spessore emotivo. Un film da non etichettare come americanata in quanto a parte gli effetti speciali non ha niente da spartire con Troy e il Signore degli anelli. Semplicemente uno di quei film che vorresti non finissero mai.