ken park (2002)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Clark di nuovo in collaborazione con Korine continua il suo discorso sulla gioventù americana, ma cambia diversi fattori rispetto ai film precedenti.

Se su Kids gli adulti erano non pervenuti, su Bully figure di contorno, qui la critica si concentra parecchio di più su di loro, oltre che sui soliti ragazzini.

Il film parte col botto, una sequenza che vuole shockare subito lo spettatore e poi si torna indietro, ci si dimentica del primo soggetto e si approfondiscono altri ragazzi.

Ken Park racconta storie parallele quasi del tutto indipendenti ma di persone che si conoscono. A mio parere manca un po’ la freschezza delle opere precedenti, Clark stilisticamente sembra essersi un po’ adagiato su binari più convenzionali, oltre al fatto che qui il mirino è puntato sul ceto più che sulla generazione, possiamo dire che Ken Park sia la versione più estrema e provocatoria di alcuni film che andavano molto in quegli anni come “Happiness” e “American Beauty” - pensate alla figura del colonnello di quest’ultimo film e pensate al padre di Claude, dai -

Il film vaga su binari sociali abbastanza definiti, tra la critica alla mascolinità tossica e quella all’estremismo religioso - che mi ha causato qualche brivido in effetti - arrivando a trattare l’adulterio e l’incomunicabilità tra le generazioni.

Mi ha convinto di più la rappresentazione del sesso invece che - quando consenziente - è un momento di svago e di evasione dei giovani dalle pressioni e aspettative imposte dall’ipocrita generazione di genitori - a differenza di Kids e Bully in cui viene mostrato in maniera molto più vuota -

L’altra chicca è il finale, che si ricollega ai primissimi minuti del film.

Un film a episodi, racconti di disagio giovanile.

Ne vien fuori un quadretto triste della società contemporanea, ma la caratterizzazione dei personaggi non è incisiva e di conseguenza il film non è efficace negli intenti.

Un universo di personaggi assurdi, tra follia, violenza e sesso. Un film sporco e interessante.

Sì, spregevole, sì, dissacrante, sì, disturbante. Ma quindi?

Come ritratto verista non è certo il massimo.
La regia si muove seguendo i passi dei giovanissimi protagonisti senza guizzi o trovate, senza impegnarsi troppo ma ostinandosi a FAR VEDERE, cioè a esibire il proprio taglio documentaristico. L'intento primario è ovviamente quello di scioccare, senza nemmeno troppi pretesti o ambizioni, anzi, restando terra-terra con ammirevole consapevolezza.
Peccato solo che, nel complesso, sia un'altalena abbastanza sterile e annoiante, con momenti davvero insulsi e premeditati, talvolta ridicolmente fasulli. Si scade più volte nel pruriginoso e si è portati a sospettare che sia quella la vera natura di un film che alla seconda visione non ha più nulla da dire, rivelando come fumosissima e fallimentare la sua identità di opera borderline sociologica-antropologica.
Non offre niente di interessante nemmeno per quel che riguarda l'apparato tecnico-visivo, presentando tuttavia una buonissima fotografia.

Tutto resta in superficie, è un film di forma e di intenzioni, che si trascina sconnessamente tentando di lasciare l'amarissimo in bocca a fine visione, ma il risultato tanto ambito si rivela estemporaneo ed evanescente, segno che il colpo non è stato abbastanza studiato per poter affondare a dovere.
Velleità? No, non direi, sapendo chi è Clark. Rimane la sua intelligenza fotografica, giust'appunto, ma è al servizio di personaggi poco incisivi e poco interessanti, in una giostra che va dal sadismo puro all'ingenuità angelica alla perversione erotica, senza che si riesca a portare ai livelli sperati l'importante ed essenziale impresa analitica.
Fra le storie la più atroce e memorabile è senza dubbio quella del masturbatore asfissiato, una tragedia sì programmatica ma indubbiamente lacerante, grazie soprattutto al ben fatto lavoro sull'immagine e sulle interpretazioni.

Premio al coraggio, d'accordo, ma è davvero meritato?
Come operina indie extreme ai margini del morale, album fotografico figlio degli appena trascorsi anni '90, portatori di idee interessanti e trendy, rimane valida, forse sarà anche ricordata, ma no, non credo.

Attorno a questo film ruota una confusione eccessiva secondo me..
Non è un film erotico e non è un porno.. chi ci vede solo quello vuol dire che non riesce ad andare oltre a certe immagini o scene, non riesce a comprendere il messaggio celato dietro, anche se mostrato senza alcuna censura.
Ovviamente non è un film per tutti, e me ne guarderei bene dal consigliarlo a mia madre, o a certe persone che hanno un'altra concezione di cinema.
Detto questo, posso dare un mio giudizio sull'opera del Clark regista:
Questo è un film drammatico, diviso in episodi tutti incentrati su dei ragazzi problematici, che subiscono abusi, repressi e depressi.
Clark riesce a raccontarli bene, a mio avviso, mostra i pregi, i difetti e soprattutto gli eccessi. La regia mi piace, la fotografia anche, e le storie (non proprio tutte) sono abbastanza coinvolgenti.
Ho apprezzato il messaggio di denuncia che c'è dietro, e il coraggio di Larry Clark.
Concludo con una domanda.. ma i ragazzini che hanno girato questo film, un giorno se ne pentiranno?

Darli un voto non è stato semplice , è un film alquanto malato , non a caso certe scene fanno ... ABBASTANZA SCHIFO

molto spinto nelle scene e nelle situazioni, che sono però a mio viso un po' forzate e stereotipate per certi versi. Un film che colpisce per le varie scene ma che non ho trovato di grandissima qualità.

Kids mostrava la libertà dissoluta senza limiti di adolescenti allo sbando e senza morale, ma con troppe chiacchere e commenti. Era verboso in fin dei conti. Ken Park è un film che "parla" di meno e agisce molto di più. Essenziale e diretto. Scabroso, superficiale e scioccante solo per i perbenisti ipocriti. Cult.

uno dei film + drammatici, a tinte erotiche, da me visti nella mia giovane età.. dove mi portava a curiosare questi film filo-drammatici e che avevam preso scalpore e omaggiati a grandi festival quali Toronto,Venezia e Rotterdam.. un dramma nel dramma una bella storia condita da svariati problemi adolescenziali ... unico modo per aiutarli per vincere i loro problemi, tra cui la docilità, l'ipocrisia, l'odio e il sopruso svaniscono solo nell'intimità.
il regista ottimo in tutto questo a raccontar questo dramma trasmette a noi visionari un po' angoscia, disprezzo, rabbia e l'eccitamento.
complimenti infine ai giovani attori.

scioccante alcune scene c'è da vomitare 4 storie ke rendono il film fin troppo forte

Da guardare a passatempo, sufficiente!

Disagio giovanile, incontri/scontri generazionali e sesso si mescolano in questo film.
L'inizio è shockante, la particolare introduzione dei vari personaggi è poi condotta in modo molto accattivante, dopo tende un po' a perdersi. Le scene di sesso al limite del porno mi sembrano onestamente buttate lì giusto per colpire il pubblico ed attirare l'attenzione, personalmente, non mi han colpito o scandalizzato più di tanto.

E io che credevo di vedere un film che parlasse di problematiche familiari e dell’adolescenza difficile… sì sì, è un mezzo pornazzo invece! :-)
Bisogna dire però che è abbastanza vuoto come film, e non ha un senso. Ma avete visto la scena del cane senza una zampa? E quanto la nonna è anormale? Cioè, se qualcuno mi sa dire che diavolo significa sto film mi faccia un fischio; non ha senso!!!
Comunque le scene erotiche tengono alto l’interesse e mi fanno mettere 6… insomma diciamo la verità, non ho mai visto una patata leccata così bene, dal momento che non guardo porno! :P
P.S. si vede lo zampino di Harmony Korine.

Un bel film, piccolo spaccato di vita di 4 ragazzi allo sbando in una cittadina californiana.. Ben fatto e ottimi gli attori semi sconosciuti, personaggi caratterizzati bene e credibili.. a mio avviso a rovinare il film sono proprio le scene forzatamente "scandalose"

Il film segue le vicende di un gruppo di adolescenti alle prese con i loro problemi riguardo al sesso, e i rapporti con la famiglia, non lesinando in scene forti da digerire e molto spinte.
Non mi ha deluso, i protagonisti li ho trovati tutti all'altezza e si può definire un film interessante.
Il titolo altro non è che il nome di un ragazzo , conoscente dei protagonisti, che si suicida.

Curioso di vedere qualcosa di Larry Clark, ho scelto questo perché mi dava l'idea di essere uno dei più disturbanti, anche se a quanto pare c'è solo l'imbarazzo della scelta. Che dire, non mi è affatto dispiaciuto, con questi quattro affreschi famigliari davvero deviati, tra i quali risulta difficile scegliere il più forte, nonostante ognuno di questi sia incentrato su un tema totalmente differente. Interessanti le evoluzioni di questi, anche se non nascondo che mi aspettavo (e speravo) che venisse alla luce la storia tra Shawn, la fidanzata e la mamma di lei, che invece rimane irrisolta.

Delirante e geniale visione estremizzata del nichilismo americano. Un'ora e mezza che miscela l'impensabile con il quotidiano, raggiungendo picchi di una morbosità inaspettata (il fasullo matrimonio tra Peaches e il padre). Alcune cose sono troppo estremizzate, fino a diventare caricaturali, ma è un film che merita considerazione, e nonostante il movente gratuito il finale monco è azzeccato e chiude il film con una spirale.

Darli un voto per me non è stato semplice , è un film abbastanza malato , abbastanza porno e certe scene fanno ... ABBASTANZA SCHIFO

un buon film trasgressivo che intreccia la storia dei personaggi e si creano storie di sesso,trasgressione,frustrazione e sopprusi i personaggi se la cavano egregiamente nel loro ruolo la fotografia e messa giù bene magari alcune scene sono un pò lente ma tutto sommato e un film godibile consigliata la visione

Film disturbante. La trama scorre via tra sessualità adulterio perversioni incesti. Non sarebbe male se non fosse per alcune scene un pò così buttate là, decisamente forzate.

Nel complesso mi è piaciuto, tranne per le basse provocazioni sessuali che stonano parecchio con il film e che cercano solamente di scandalizzare quando in realtà sono soltanto patetiche. Per questo perde molti punti.
Molto bravi i protagonisti.

Film provocatorio, che racconta di una realtà esagerata, ma messà lì come se fosse comune e normale per tutti. Spero che in questo senso non venga presa da esempio da alcuni giovani, che dovrebbero invece reagire e fare il contrario.
Protagonisti che nei loro problemi sociali vengono suggeriti da genitori insoddisfatti, tv dai sederi (e non solo) siliconati perfetti, ormoni invaghiti e fantasia limitata, rifugiandosi in un gesto che vedon miglior cosa, l'apice della vita: fare tanto sesso. Tanto da abusarne, ed esserne così affine da non esser imbarazzati o minimamente passionali. Niente, solo sesso, trasgredendo se stessi, esagerando e non accorgendosi che superano dei limiti da cui faranno fatica tornare indietro negli anni successivi; quando comprenderanno i loro gesti passati.
Film certamente non per tutti, vietato ai minori per certe scene, che mostrano con schiettezza ciò che poteva essere fatto molto più finemente, senza mostrarsi e colpendo più a fondo . Ma si sa, a volte per colpire il bersaglio, bisogna andarci pesante, e questo forse il miglior modo per rappresentarlo. In conclusione un film a tratti noiosetto e pesante nel mostrarsi esagerato, che meriterebbe però d'esser visto dai piû giovani dei maggiorenni, ma si vede che così non è stato pensato, dando in pasto una pellicola dura da digerire per un adulto, specialmente perchè la verità è che a certi giovani in cerca di trasgressione, manca un punto su cui fare riferimento; sicuro, fidato e maturo.

Direi che è un film che bisogna vedere almeno una volta. Di certo non è un gran capolavoro, ma le realtà rappresentate, in modo crudo e 'senza peli sulla lingua', fanno il loro effetto. L'avrei posto nella sezione dei drammatici più che in quella erotico, nonostante l'elevata componente sessuale..

davvero nice. sesso e degradazione si sposano in questo film, interessante e piacevole. da vedere assolutamente!

SPOILER

Film alquanto patinato che si vorrebbe far portavoce di una realtà cruda e degradata, riuscendoci però soltanto in parte. Sulla stessa linea tematica ho trovato molto più interessante e profondo "Gummo", di Harmony Korine (tra l'altro sceneggiatore dello stesso Ken Park), il quale pur trattando gli stessi argomenti lo fa con un occhio di riguardo verso l'arte, allontanando il film dai canoni del main stream e creando un lavoro capace veramente di disturbare e colpire lo spettatore.

Do un voto "sanza infamia e sanza lode" perchè francamente non riesco a giudicare questo film.Una cosa è certa:quel che racconta la pellicola fa parte della nostra realtà e non credo che si tratti solo di una realtà degli adolescenti americani, perchè nasondersi dietro un dito e fare i falsi moralisti(come il padre di Peches)?

Gran bel film di denuncia; la mia adolescenza non è stata poi molto differente da quella rappresentata in questo tipo di lungometraggi, eccezion fatta che qui i protagonisti fan molto sesso! XD.

Personaggi forse un pò sterotipati, ma mi verrebbe da dire realmente stereotipati; c'è il bigottone, c'è il manesco, c'è il bruttino, c'è il ****ccione, c'è la figone bionda, ecc.

Attraverso il Pasoliniano sesso "brutto ed obbligatorio" si rappresentano tante storie di tristezza, violenze varie e mali di vivere.

Forse, a voler cercare a tutti i costi il pelo nell'uovo, un pò esagerata la storia del ragazzo che ammazza propri nonni, anche se, sentendo certe cose alla tv, non è poi una storia così poco credibile.

Ottime regia e fotografia (con colori tutti omologati, sul verde o giù di lì).

Buono il cast, tra cui l'unica persona che conosco è Amanda Plummer (Pulp Fiction).

Da vedere.

Film shockante che a dire il vero non mi ha shockato.
A mio parere lento e sconclusionato, nonostante la buona regia non lesini particolari crudi e perversi, nel tentativo di mostrare una realtà forse troppo artificiosa ed esasperata.
Un discreto film, che si risolleva alla grande nel finale.

Molto forte in tutti i sensi. Io l'ho apprezzato specialmente nella seconda parte. La prima è un pò troppo lenta e poi l'incontro-scontro con il film si sente.

film che rispecchia la realtà adolescenziale disagiata americana.preferisco scene di sesso "vere"piuttosto quelle ipocrite e finte dei normali film alla ti ho appena conosciuto e te la dò.
non sono d'accordo nell'inserirlo tra gli erotici ma piuttosto nei drammatici.

da vedere per rimaner scioccati davanti a varie crude realta' del nostro perverso, ma pur vero mondo..
buona la regia.

Crudo,indecente,sporco,malato e perverso,che non lascia spazio all'immaginazione,ma ASSOLUTAMENTE VERO!
Non concordo affatto con la collocazione di questo film tra i generi erotici,ma è difficile effettivamente definirlo in un genere ben preciso..
Dall'inizio alla fine ti spinge in un vortice profondo e difficile da digerire,specchio di una società,quella americana,fatta di uomini-macchina senza sentimenti ed assetata di sangue!

bel ritratto adolescenziale un film fatto bene che riesce a colpire

meno convincente rispetto a kids. ken park è un film molto forte, dove la sceneggiatura di korine è brillante come sempre.

6 solo x il personaggio e l'interpretazione di James Ransone...
X il resto è già tutto visto e rivisto...

Clark e Lachman (quest'ultimo da lodare anche per la fotografia) ritraggono l'adolescenza in un sobborgo americano. Si può pensare ad un film semplicemente provocatorio vista la quantità di scene di sesso esplicito, ma non credo che l'intenzione fosse solamente questa. Il sesso qui viene usato in modo freddo, spiazzante; quello mostrato è un sesso malato, come disturbati e disturbanti sono i rapporti famigliari e di amicizia.
Questa è un'analisi spietata di ciò che può nascondersi dietro una simpatica casetta con vialetto e staccionata.
Un ritratto della famiglia americana che richiama direttamente Solondz con il suo "Happiness" o "Fuga dalla scuola media".

La sensazione è quella di un film a cui manca qualcosa. Se si tralasciano le scene di sesso esplicito un pò fine a se stesse, rimane un film sui soliti problemi adolescenzali di ragazzini che crescono grazie all'amore di genitori decerebrati. Per di più esagera nel voler accomunare tutti questi casi umani per conoscenza e luogo. A parte questo riesce comunque a creare un certo disagio per la crudezza di alcune scene.

spesso è molto facile prendere degli abbagli con pellicole come ken park e simili. vedere una caterva di sesso esplicito e realismo estremo non è raro che susciti nello spettatore un intenso anti-bigottismo, che gli impone di farsi piacere la pellicola senza rendersi conto di non aver visto altro che blanda pornografia travestita da cinema.
fortunatamente non è il caso del film di clark-lachman. i registi attraverso il mezzo-sesso aprono il vaso di pandora delle disfunzioni famigliari, dei dubbi e le insicurezze adolescenziali. scavano a fondo e suggeriscono le soluzioni alle varie domande, lasciando poi all'arbitrio di chi guarda il formarsi del proprio giudizio.
pellicola idealmente complementare a gummo, e infatti non stupisce la collaborazione di harmony korine.

Bel film, crudo e realistico.

Adesso ditemi chi è che ha inserito questo film nel genere "erotico": non che il sesso manchi ma non mi sembra proprio l'esatta collocazione.. :-)..
L'ho visto un pò di tempo fa non sapendo a cosa andavo in contro, probabilmente neanche il tipo della videoteca lo sapeva visto cosa si vede in questo film..
La trama la potete leggere sopra (non è poi importantissima), quello che conta è come i registi vogliano mostrare, estremizzare e far riflettere sui disagi di alcuni adolescenti americani. Dal punto di vista concettuale forse il film non sempre riesce nel suo intento, però alcune scene sono veramente malate (quindi da vedere), vi assicuro che non si trovano facilmente in film da noleggio..
Sarei tentato di dargli un voto più alto per alzargli la media..

Un film da vedere. I soliti bigotti, moralisti e sessualmente repressi sono disturbati dalle scene di nudo e di sesso, ma dovrebbero invece rivolgere i loro strali altrove. A me danno fastidio i film pieni di violenza gratuita, crudeltà e scene raccapriccianti, non certo il sesso esplicito. Anzi, trovo ridicola questa distinzione netta che si fa tra pornografia e cinema cosiddetto "normale". Non si capisce perché non si possa mostrare del sesso vero; pochi film lo hanno fatto, dal capolavoro "L'Impero dei sensi" a "Romance" , "Intimacy" e il recente "Shortbus". In "Ken Park" il momento più esplicito è quello della scena di autoerotismo, forse la prima reale in un film non-pornografico. Comunque il film non è solo questo: è anche il ritratto di un gruppo di genitori e figli. E in realtà non è il comportamento dei figli che dovrebbe scioccare, ma quello dei genitori; il peggiore di tutti è il padre della ragazza, un bigotto sessuofobo, ossessionato dalla religione. Questo film è coraggioso anche perché non vuole essere buonista e rassicurante, ma vuole mostrare il vuoto dell'esistenza e l'infelicità delle persone.

SPOILER

Una carrellata di personaggi psicopatici e di situazioni al limite del assurdo per giungere a una morale con la quale sono totalmente d'accordo: se tutti al mondo scopassero di più ci sarebbe molta meno cattiveria.
L'utopia del mondo dove tutti scopano

SPOILER e regna la pace raffrontata a un paesino della California dove regna la follia dovuta alla frustrazione e all'incapacità di realizzarsi.

Ken Park si vorrebbe presentare agli occhi di coloro che amano questo genere di film come un occhio critico sulla vita difficile di quattro ragazzi che osteggiati da problemi con la famiglia e crisi adolescenziali compiono gli atti più strani. Un film messo in piedi da due registi, Larry Clark ed Ed Lachman (che come apprendo ora è stato direttore della fotografia con personalità come Wim Wenders e Bertolucci) e da uno sceneggiatore, nientemeno che Harmony Korine (il che a questo punto mi scoraggia dal vedere film come "Gummo" e "Julien Donkey-Boy").

L'impianto generale della storia è originale dato che analizza quattro storie piuttosto simili che si vengono ad incontrare: Shawn, adolescente che non contento della propria fidanzata fa sesso con la madre mentre la sorellina piccola (?) guarda in continuazione donne in bikini alla televisione; Claude, forse la storia più normale di tutte e quella più apprezzabile, vittima di una famiglia assurda fatta di un padre che lo considera continuamente un perdente ed un gay e di una madre (Amanda Plummer) che assiste quasi catatonica a quel che succede; Peaches, ragazza orfana di madre con un padre fanatico di religione e Tate, ventenne stupido, permaloso e stressatissimo che odia i nonni ed il cane con tre zampe con i quali vive.
Se si vuole guardare nel profondo del suo significato "Ken Park" non è neanche un brutto film, consta di una buona cura dei personaggi, dialoghi a tratti interessanti ed analizza senza mezzi termini ciò che di più perverso ci può essere nella mente umana e di come la perversione possa scaturire negli adolescenti da un mondo esterno che non li tutela, da una famiglia che li opprime e che li porta in qualche modo a combattere tutto ciò in vari modi. Tuttavia, questo discorso può valere per le storie di Peaches, che vuole finalmente emanciparsi da un padre che pesta il suo fidanzato perchè sta facendo l'amore con lei, che vive nel passato facendo sempre riferimento alla moglie scomparsa, e quella di Claude che sono le più realistiche e toccanti, ma non per quella di Shawn dove non c'è nulla che possa essere analizzato se non le scene di sesso (forte) e di nudo che concerne e dove non viene analizzata la parte più importante, cioè cosa lo porta a fare sesso con la propria madre. E neanche per la storia di Tate, la più sconnessa e campata per aria delle quattro, in cui viene buttata lì questa inspiegabile intolleranza verso i suoi nonni che sono così gentili con lui.
Voi direte: e Ken Park, cosa diavolo c'entra? Il titolo del film verte su di lui e non compare fra le vicende dei quattro ragazzi... vi posso dire che l'inizio (o meglio, la fine) della sua storia non è campata per aria, ma si chiarisce nell'ultimissima parte del film ed anche se ho capito cosa esattamente i registi volessero far intendere, mi ha deluso.
Insomma, piuttosto particolare... Non è brutto ma neanche bello, guardabile ma ogni tanto fa venire il nervoso, niente di speciale: la tematica poteva essere affrontata molto meglio, con meno scene di sesso così esplicito (Shawn che lecca la patata a sua madre, le scene di nudo alla fine sono completamente inutili e fini a sé stesse) e più sostanza. Insomma sarebbe stato un buon film se non si presentasse, in svariati casi, quasi come un'accozzaglia di luoghi comuni e stereotipi e se non sembrasse (a tratti) nient'altro che il tentativo di fare una cernita di tutte le oscenità e le perversioni possibili.
A tutti quelli che hanno dato voti molto bassi posso dire che li capisco, innanzitutto perchè è un film molto forte ed esplicito, politically incorrect e non adatto al pubblico che si scandalizza facilmente (la maggior parte penso) e poi perchè come film in sé non è certo bello.

Credo il più duro e sfrontato film sul degrado della gioventù.
Portato all'eccessivatà, con scene che non lasciano nulla alla fantasia dello spettatore.

Un filmettino niente male. Risulta essere crudo e questo non mi stupisce affatto, sono le scene ardite a renderlo tale; la trama non fa da sostegno come dovrebbe e la denuncia di Clark nei confronti di questa perbenista società americana sconfina nell'esagerazione perdendo forza. Il film colpisce e questo è un bene che già di per sè gli consegna la sufficienza, ma è sbagliato, a parer mio, il modo in cui lo fa. Credo sia fin troppo facile scioccare lo spettatore con immagini molto spinte e poi snocciolargli un pensiero fuori dagli schemi classici. In conclusione quest'opera si regge in piedi ma ogni tanto (s)cade, forse per la troppa audacia con cui si presenta.

"Ken Park" è un pugno dritto in faccia a quell'America perbenista e da cartolina che ci viene regolarmente mostrata.
E' l'analisi spietata della societa' americana che cresce figli che hanno perduto la loro identita' a causa di genitori che non sanno piu' crescere i loro ragazzi e che mostrano difficolta' ,debolezze e frustrazioni.
Cio' che ne esce è un ritratto amaro di una societa' che vede i ruoli genitori/figli scambiarsi in maniera clamorosa,sono infatti gli adolescenti a mostrarsi piu' maturi e a cercare di fuggire la realta' quotidiana che li opprime e a sperare in un futuro migliore.
Dopo "Kids",Larry Clark torna a scandalizzare,ma lo fa ,a mio avviso,in maniera non volgare limitandosi a raccontare cio' che succede dietro l'apparentemente rassicurante facciata della famiglia americana(o meglio di alcune famiglie),lasciando ogni giudizio allo spettatore.

molto realistico...anke se nn sembrerebbe..insomma skifo nn fa...la leccata alla mamma è esagerata (tutta la scena veramente!)..la fotografia è d alta qualità..certo, nn è un kolossal!!xò a me è piaciuto..sarà ke l'ho visto a casa dell'amico + perverso ke abbia!

Simpatico lo visto da piccolo quando ero pieno di fermenti "attivi" quindi mi era piaciuto... specialmente la fine!

troppo crudo , sia nei dialoghi che nelle scene di sesso ! orribile la scena della masturbazione con la cinta dell'accapatoio al collo !!

Bellino sto film. Crudo e violento. Un 7 per la leccata alla madre!

Alcuni spunti sono davvero interessanti...
L' anello mancante fra film erotici e pornografici.
Interessante no?

Poteva essere fatto un pochino meglio secondo me, non ho visto kids, lo devo guardare domani che ho un'oretta di tempo, però spero che sia meglio perchè questo, a parte le varie scene di sesso, non ha una morale piuttosto forte, quando finisce il film ti chiedi il senso di tutto

Un film crudo e verosimile, fa riflettere su tanti problemi esistenti

Sono davvero sconcertata nel vedere voti così bassi...l''''unica spiegazione che riesco a darmi è quella che chi si è trovato in sala non aveva la più pallida idea di chi fosse Larry Clark, anni luce lontano dall''''essere compreso da tutti, che da sempre ci mostra la realtà senza mezzi termini, ripulendola da qualsiasi censura, spietata, come talvolta è.
Chi ha visto kids (un vero e propio pugno nello stomaco), certo non sarà rimasto sconvolto dalle scene di sesso di questo film, piene di una naturalezza tale, che soltanto questo grandissimo regista sarebbe riuscito ad esprimere senza trascendere nella volgarità gratuita.
Larry Clark, un grande grandissimo regista che coraggiosamente ti sbatte in faccia quello che è il disagio dei giovani, nell''''altra faccia della bell''''America.
ne invito vivamente la visione.

beh un film verosimile, forse un po esagerato (cioè tutte famiglie strane qelle in qel qartiere??)

pero bello.

Film a tratti shockante, ma, a mio parere, realistico. Però dai non è genere EROTICO è DRAMMATICOOO

Per alcuni può essere un film disturbante,alcune scene sono estremamente perverse e crude,ma Larry Clark è un registra straordinario, ( non il migliore di tutti i tempi come ho letto in alcuni commenti precedenti )un regista di una sincerità e verità estrema,spinta al limite.Quello raccontato nel film è la realtà che domina le piccole cittadine americane di provincia ( e non solo ), quello che si nasconde dietro lo schermo di una villetta a schiera con giardino, quello che si cela dietro una famiglia apparentemente felice. E' fondamentalmente un film di denuncia che deve far riflettere perchè la gente del film preferisce apparire piuttosto che essere ed è questa la causa del degrado umano e della fossilizzazione giovanile che si cela dietro l'immagine d'impatto.Sicuramente da vedere.

Credo che questo film non sia poi così poco realista come si legge in alcune recensioni! Si, le scene di sesso sono un pò troppo forzate, ma le situazioni familiari che si incontrano nella vita dei protagonisti, il loro disagio, il loro bisogno, non è poi così estremo e poco attuale, anzi l'esatto contrario!
Scioccante?
Scioccante è anche la violenza che ogni giorno troviamo nei telegiornali.

il più grande regista di tutti i tempi.... (dopo tarantino).....un film eccezzzzionale..... da vedere.... insieme a KIDS.... finalmente un regista che mostra quello che c'è da vedere.. duro o dolce che sia..... siamo stanchi di film alla spielberg... vogliamo solo film come ken park... la perversione riesce a rendere tutto più interessante....

non sapevo bene che voto dare... voglio dire appena finita la pellicola sono rimasto un po'...scettico sul fatto che la provincia americana possa essere davvero così "estrema", ma poi con il passare del tempo mi sono reso conto che il film mi ha lasciato qualcosa, lo ricordo quasi perfettamente, sarà perchè in qualche modo ha toccato qualche cosa in me che me lo ha fatto ...diciamo rivalutare.Credo cmq che alcuni passaggi siano un po' forzati (uno per tutti la scena della masturbazione con cravatta al collo, forse "inutile" trascinarla fino all'orgasmo...forse).credo che lo rivedrò

Mi meraviglio di trovare un vero piccolo gioiello come il film di Larry Clark con una votazione così bassa. Un film crudo, realista ma anche un manifesto provocatorio e intelligente del degrado della società capitalistica.

Fortissimo, provocatorio crudo, quasi a voler stupire per forza con immagini fatte e rifatte ma spinte all'eccesso di un erotismo palesemente forzato dal copione che alla fine si rivela anche scarno.
Film non per tutti e assolutamente non classificabile come commedia.
Semmai questa è una realtà attuale, e per carità lo è non è detto che debba essere messa in questo modo, o che debba essere palesata per forza.
Estremizzato

Un giovane skater arriva in uno skatepark, accende la sua videocamera, prende una pistola e si fa saltare la testa.

Inizia così la girandola di violenza e sesso di un gruppo di teenager come tanti altri: Shawn, Claude, Tate e Peaches, autori di scene davvero crude e, se ancora esiste questo termine, scioccanti. Materiale da scandalo in questo film ce n'è davvero tanto, da far impallidire il precedente Kids, di cui hanno in comune lo stesso sceneggiatore.
Vediamo: sesso a tre, un ragazzo che si masturba soffocandosi con una cintura mentre in tv ascolta i mugolii di due tenniste, un padre violento ed alcolizzato che tenta di abusare del figlio, sessi maschili in primo piano con tanto di eiaculazione in diretta, una madre che ha una tresca con il fidanzatino della figlia, due omicidi compiuti da un ragazzo completamente nudo, un padre religioso che tenta di redimere la figlia vestendola come la madre defunta.
Questi sono tutti gli elementi necessari su cui ruota il film. Certo, da un altro lato, possiamo vederlo come un modo in cui descrivere il malessere dei teenager americani, vittime della società senza valori, con famiglie disastrate e grottesche incapaci di educarli. Ma la verità è che il film appare piuttosto "forzato" nei suoi contenuti, come se tutto fosse stato girato proprio allo scopo di fare scandalo.

La regia non è male e se non lo si prende troppo sul serio può anche essere divertente, ma tutto ciò non basta per tenere in piedi il film, che si conclude proprio sulle ragioni che hanno portato lo "sconosciuto" Ken Park a togliersi la vita.

In ogni caso esistono film peggiori di questo, che ha tuttavia il pregio di avere avuto la capacità di "osare" (in America il film è uscito solo per l'home video), di far vedere quello che molte pellicole del genere lasciano solo per sottointeso.