Un prete, dopo anni passati in varie missioni umanitarie, si ritrova alle prese con una famiglia molto più disastrata di quando l’aveva lasciata, e soprattutto con una ragazza che lo costringerà a mettere sé stesso e la propria fede in seria discussione.
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Pretenzioso ma bruttino. Non si capisce bene dove vuole arrivare; dovrebbe essere una satira sociale ma fallisce lo scopo perchè la struttura del film non si regge in piedi, come il mobiletto dell'ikea dove hanno sbagliato evidentemente tutte le viti, il film crolla miseramente in una serie di situazioni improponibili. Potrebbe essere il solito film comico ma Verdone usa il freno a mano alla sua verve e francamente si ride pochino. E allora cosa è questo film? Un ibrido che non funziona e un'occasione persa. Siccome Il comico romano non è andato bene nemmeno nel precedente film, che tuttavia aveva una connotazione più identificabile mi auguro che sia un appannamento transitorio perchè Carlo Verdone ci ha abituato a ben altro, magari con minori pretese ma almeno si usciva dal cinema soddisfatti. Questa volta , almeno per me, non è stato così. Metto un voto di più per la simpatia e il rispetto che porto a Carletto.